Claudia “operazione a tre”

di
genere
etero

Chi ha avuto modo di leggere quanto da me narrato in riferimento alla mia dolce sorella Claudia, si è fatto una idea del candore e della riservatezza di lei. Questo il giudizio in casa, ma per chi la conosce come me e come la conoscono i miei lettori, sa bene di quali abiti si ammanta la mia cara sorellina. Voglio dirvi che quanto ho appurato la prima volta, è nullo in confronto a quello che piano piano ho avuto modo di conoscere di lei e della sua insaziabilità di sesso. Vi garantisco che nessuno di voi riuscirebbe a pensare quello di cui è capace la dolce Claudia.
Gli incontri con il giovane giordano avvenivano con cautela, ma sempre più frequenti. La porca godeva in una maniera sconcia, implorava il suo compagno di trafiggerla ripetutamente, in tutti i buchi ove poteva ricavar piacere. Una situazione nuova si presentò ai due giovani che io tenevo sotto controllo.
Una mattina il giovane giordano si presentò da mio padre e gli comunicò che l’indomani sarebbe arrivato suo fratello e chiedeva se possibile ospitarlo nella sua stanza. Si sarebbe trattenuto non più di una settimana. Mio padre, al solito generoso, lo accontentò, fece piazzare, a sera, un letto supplementare e tutto fu risolto. Nell’attrezzare la stanza avrebbe dovuto provvedere la filippina, ma quel pomeriggio era libera e si era portata da una sua amica per cui il giovane avrebbe dovuto fare tutto da solo. Neanche a pensarlo, la mia caritatevole sorellina si offrì per aiutarlo. Quando subodorai tale situazione mi misi in allarme per spiare le mosse. Non restai delusa. Mentre erano affaccendati a preparare il letto, li sentivo parlare:
“ Ismael, tuo fratello è bello come te?”
“No, Claudia, mio fratello, nato dalla seconda moglie di mio padre è di carnagione chiara essendo la madre di origine tedesca. Mio padre la conobbe e in pochi giorni la portò a casa dove c’era già mia madre. Da noi questo non crea scandalo è quasi normale.”
“Ma gli dirai quello che c’è tra noi?”
“Non credo, non è il caso.”
“Che c’è di male?”
“ Ma dai, quale opinione si farebbe di te?”
“ E’ sufficiente saper tenere la cosa segreta agli altri. Ma adesso, fermati un attimo.” Così dicendo lo abbracciò e con immediatezza indirizzò la mano verso la cerniera dei pantaloni. La tirò giù e in un attimo mise fuori il cazzo di lui già abbondantemente duro.
“Mi stavi nascondendo che avevi il mio stesso desiderio… Dammelo, lo voglio succhiare e poi ficcarlo nella mia vogliosa fica.”
“ Ma, Claudia, può arrivare qualcuno, tuo padre o tua sorella. A proposito ho impressione che lei si sia accorta di qualche cosa.”
“ Non credo, quella è un po’ addormentata ed è sempre impegnata con i suoi giochini al computer…Non darti pensiero”
Brava la mia sorellina aveva di me tale considerazione? Sarebbe arrivato il tempo per cuocerla per benino! I due senza perder tempo diedero tutto il loro impegno a soddisfare la smodata sessualità. Ad un tratto, Claudia:
“Ismael, voglio conoscere tuo fratello quando viene. E’ sposato?”
“No, ma ha una donna che gli vuole bene, ma che non ha intenzione di sposarlo. Questo è contrario alle nostre usanze”
Mentre i due davano piacevolmente il contributo alla fica, al culo di lei e al cazzo di lui, io tranquillamente mi diedi alla ricerca del piacere toccandomi ripetutamente la fica, fino a farmi male, ma provando tanto piacere.” Mi accorsi che avevano finito il loro…..lavoro, pertanto sarebbero andati via, allora mi allontanai precipitosamente senza farmene accorgere.
L’indomani arrivò il fratellastro di nome Jacob. Poteva avere sui venticinque, trenta anni. Vi garantisco che si trattava di un bell’ uomo. Venne a salutarci in cucina dove stavamo Nicola, mio fratello, Giulia, mia madre ed io. Mio padre e l’altro fratello stavano via per compere. Guardai la mia amabile sorella; gli occhi luccicavano, mostrava, se fosse stato possibile , di volerlo mangiare.
“Salve, Jacob, benvenuto a casa nostra!” Egli rispondendo in inglese con qualche parola italiana ringraziò noi tutti per la cortese ospitalità. I due andarono nella stanza dove sarebbero stati insieme.
Io tentai qualche accenno alla prestanza della persona, ma fui subito rimproverata da mia madre. Passavo per lei come ragazza poco seria . Fui tentato di far scoppiare la bomba, ma riuscii a trattenermi. Sarebbe venuto il momento propizio e allora avrei aperto gli armadi di mia sorella, la santarellina che buscava cazzi in tutti buchi.
Nel pomeriggio tardi notai mia sorella muoversi con un certo nervosismo, non me lo spiegavo in quanto il giorno prima aveva avuto abbondate godimento. Immaginai che fosse per via del ritardo a rientrare dei due; infatti rientrarono verso le 22 e 30. Erano stati dai loro connazionali, in città ce n’era un piccolo numero. Al loro rientro Claudia si calmò. A sera, trovandomi sola con mia sorella feci cenno al nuovo arrivato e lei convenne con me che si trattava di un bel giovane con maniere gentili nel comportamento. Il discorso non andò oltre. Claudia cercò in qualche modo di scandagliare me per scorgere se io avessi sentore del suo comportamento. Non ne ricavò nulla. Non potevo rovinare il mio piacevole divertimento.
Passarono due giorni di pausa e creandosi nuovamente l’occasione propizia, mio padre e mia madre da mia zia, i fratelli da un po’ di tempo impegnati fuori ed io per dichiarazione falsa a casa di un’amica a studiare, la filippina inviata a fare spesa ne avrebbe avuto per oltre due o tre ore, i due colombini si trovarono nuovamente soli dal loro punto di vista. Mi ero eclissata per benino e tutto risultava idoneo per un loro incontro che si realizzò in men che non si dica. Usai la stessa strategia, convinta mia sorella che nulla sapevo della loro tresca, operava nella massima tranquillità. Io dal mio solito nascondiglio fatto di sacchi di granaglie cominciai a godermi la scena.
La mia assatanata sorella non gli diede neanche il tempo per un convenevole saluto e subito si buttò addosso trascinandolo con sé sulla catasta di sacchi vuoti che fungeva da giaciglio. Questa volta non era andata neanche nella stanza di lui, lo aveva raggiunto nel deposito.
Cominciò a denudarlo sganciando la cinghia dei pantaloni e in men che non si dica Ismael era nudo dalla cintola in giù mostrando il suo robusto cazzo in evidenza. Fui presa anche io da un forte desiderio di avere tra le mani e poi in fica uno strumento di piacere di quel genere. Dovevo soprassedere al momento. Segui i soliti riti cui oramai ero abituale spettatrice con una partecipazione personale di toccamenti che non mi soddisfacevano più di tanto. Il loro concitato rapporto era accompagnato da una partecipazione di espressioni orali che ponevano in evidenza il piacere che provavano. Quando i due furono sazzi di chiavare ed essere chiavata, si concessero un momento di pausa.
“Ismael, tuo fratello è simpatico, ha un bel fisico.”
“ Cosa vuoi dire con questo” rispose lui con un piccolo cenno di gelosia. Prese la sua testa tra le mani e le diede un bacio affettuoso.
“ Ma che sei geloso di tuo fratello? Cosa ha detto quando vi siete ritrovati soli?”
“ Ha parlato molto bene di voi tutti. Ha detto che sono fortunato per aver trovato una famiglia come la vostra”
“ Figurati se sapesse quello che la famiglia ti concede oltre a tutto il dovuto!!!!”
“ Mi ha chiesto come mai tu, quella sera avevi occhi languidi nei miei riguardi”
“ Oddio, si è accorto di quello che c’è tra noi due?”
“ No, l’ho convinto che era una falsa sua impressione”.
“ E poi se pure si è accorto di qualche cosa non me ne importa nulla. Importante è che non abbiano ad accorgersene qui i miei, potrebbe causare qualcosa a te. Verresti allontanato immediatamente, come immagino.”
“ Ha definito tua sorella molto bella e simpatica e per te ha detto che sei una donna fatta che fai suscitare piacevoli sensazioni”
“ Però, che occhio Iacob! In pochi attimi ha fotografato tutta la famiglia. Senti Ismael, voglio conoscere il tuo bel fratellino. Ti sono esplicita, da un po’ di tempo rimango parzialmente soddisfatto dei nostri rapporti, comincio a sentire il desiderio di provare qualcosa di nuovo.”
“ Ma Claudia, che dici mai? Aumenteremmo il rischio e poi mio fratello ricaverebbe una non bella impressione di te”
“ Ti ho detto, basta che nulla venga risaputo dai miei, per il resto……” E brava la sorellina cominciava ad aver bisogno di un tandem, di una collettiva, magari di una orgetta. Poveri miei genitori, una figlia puttana della peggiore specie, un figlio che passa da un letto all’altro, un altro di dubbia situazione e alla fine la sottoscritta che si trattiene solo per assenza di …..maschio a disposizione. Veramente una bella e moderna famiglia.
Ismael dovette aver parlato con il fratello molto presto infatti nei successivi giorni quando usciva salutava me e mia sorella con una certa e diversa confidenza e faceva presto ritorno a casa. Aspettava insieme al fratello e a mia sorella l’attimo buono ?.
Si presentò sotto forma di impegni dei miei genitori e di mio fratello Gianni: dovevano andare in una città non particolarmente vicina per visionare una casa che mio fratello voleva comprare per trasferirvisi. Aveva abbandonato parzialmente il vizio del gioco, sembrava aver messo la testa a posto per la serenità e pace di noi tutti. La filippina inviata con me a far compagnia alla nonna che da tempo, paralizzata, stava su di una sedia a rotelle e aveva necessità di assistenza. La sua badante era da qualche giorno ammalata perciò toccava a noi provvedere. L’altro fratello, Filippo, chissà con quale donnina se ne stava a consumare piacevolmente le sue ore. Io e Mariella, la filippina ci avviammo, ma dopo tre o quattrocento metri le dissi:
“ Mariella avviati, torno in dietro a prendere qualche libro, mi metterò magari a studiare”
“ Susanna, lasciali stare in pace”. La guardai tramortita. La stronza sapeva tutto ma era stata sempre una tomba.
“ Ma cosa dici? Non ti capisco”
“ Hai afferrato tutto e mi sono ben accorta di come ti impegni a curiosare. Qualche giorno rischi di creare un terremoto”.
“ Mariella, credimi, vado e torno”.
“ Va bene!” chiuse lei incredula
Riuscii a rientrare in casa senza farmene accorgere, sostai un po’ di tempo per orientarmi e presto avvertii un parlottare sommesso. Erano i due fratelli che parlavano usando la loro lingua, ad un tratto Ismael lasciò il fratello nella sua stanza e si diresse verso il solito luogo, nel deposito. Puntuale la mia cara sorellina arrivò:
“ Dove sta tuo fratello? Lo hai mandato via?”
“ E’ tornato da poco ed è rimasto nella mia camera, credo che a momenti esca.”
Dal mio posto di osservazione notai una certa apparente svogliatezza da parte di mia sorella nel fare quei gesti che abitualmente faceva in modo svelto e carezzevole con le parti vitali dell’uomo.Questi:
“ Guarda se la cosa non ti va, lasciamo perdere..”
“ No, è che mi piacerebbe cambiare un po’ la minestra. Lo sai per avertelo detto qualche giorno fa: O sei geloso? Speravo che tu gliene avessi parlato”.
Non solo ne aveva parlato con il fratello, ma certamente avevano tutti e due fiorito molto la situazione alle spalle della mia sorella-troietta.
“ Vallo a chiamare o preferisci andare nella stanza tua?” A quella ipotesi tremai, non avrei avuto la opportunità di recuperare un posto di osservazione senza il rischio di essere avvistata e mandare tutto in aria.
“ Senti, è più bello qui anche se meno comodo.” Ringraziai mentalmente la sorellina. Lo spettacolo era assicurato.
Ismael chiamò a voce alta il fratello, evidentemente aspettava la chiamata e, senza scomporsi, si avvicinò alla coppia per nulla meravigliato del parziale abbigliamento dei due. Mia sorella le diede la mano, lui, avvicinò le labbra al viso di Claudia e le stampò un bacio. Lei ebbe un attimo di arrossamento, poi si volse al compagno di sempre:
“ Non conosce nulla di italiano?”
“Poche parole. Ha imparato qualcosa operando all’interno del battaglione militare italiano presente nel nostro paese” Lei si avvicinò a lui e attirandolo a sé cercò e trovò le sue labbra stampandovi sopra un bacio pieno di desiderio. I tre in poco tempo furono nudi. Lei, ingorda cominciò a solleticare i rispettivi membri, Per Iacob dovette risultare una situazione impensata, per il fratello tutto appariva normale. Sapeva bene quale donna era Claudia, quale carica sessuale portava in sé. Mentre operava una masturbazione ai due, li contemplava con occhi languidi. Prese in bocca il cazzo del nuovo arrivato e in breve tempo, impreparato a tale evenienza, dovette avvertire che stava arrivando. Si lamentava, esclamava di certo nella sua lingua esclamazioni di piacere, si piegava su se stesso e degli ohoooo prolungati uscivano dalla sua bocca. Non aveva immaginato quale donna stava davanti a lui. Con una mano teneva il cazzo di Ismael e lo preparava all’ingresso in bocca in sostituzione dell’altro che proprio in quel momento stava schizzando nella sua bocca una sborrata enorme. Ai lati estremi della sua bocca due fili di liquido di cui aveva piena la bocca uscivano. Ingoiò tutto poi passò al secondo membro che conosceva centimetro per centimetro. Lo divorò con tanta ingordigia da provocarsi colpi di tossi che quasi la soffocavano. Si riprese subito e mentre continuava il suo esercizio, dirigeva le mani dell’altro verso la sua fica. Voleva sentire carezze nuove, voleva appurare se il fratello minore fosse pari o più bravo di lui.
Cominciò a sentire un fuoco che saliva dalla sua fica a verso tutta la sua persona. Il giovane era abilissimo, si muoveva con una raffinatezza proverbiale nell’uomo orientale. Parve dimenticarsi di quanto aveva in bocca e volgere l’attenzione verso il piacere che avvertiva nel basso ventre. Emetteva gridolini di piacere che parzialmente venivano soffocati dal grosso cazzo che aveva in bocca e che ingrossatosi a dismisura la gratificò di un’ ondata di sperma pari se non superiore alla precedente sborrata. Con voluttuosità roteò la lingua per raccogliere anche quelle gocce che per l’abbondanza rischiavano di colar giù.
Volete sapere quale la mia situazione? Miei cari curiosi, potete immaginarla. Ero letteralmente presa, le mie mani sotto il minuscolo slip passavano dalla fica al culo e dal culo alla fica. Ero già da tempo bagnata fradicia, non ne potevo più. Volevo uscir fuori dal nascondiglio e pretendere un uomo anche per me. Riuscii ancora una volta a trattenermi.
Mi costò tantissimo, ma avrei dovuto ancora sopportare nuove scene e provare nuove sensazioni.
Ismael si distese lungo sui sacchi vuoti e lei, aprendo in modo osceno le sue gambe e mostrando agli occhi miei e di Iacob, un culo che appariva esageratamente grosso, prese in mano il cazzo dell’uomo disteso e con lentezza lo infilò nella fica. Aveva studiato ad arte tutto quello che avrebbe voluto fare. Il fratello avendo riportato il membro a livello di notevole grandezza si distese sopra di lei e con calma cercò il buchetto del culo, pensava fosse almeno quello….incontaminato, si accorse subito che la strada era fatta e allora con forza inaudita lo infilò dentro. Un urlo di mia sorella mi fece trasalire. Pensai ad un forte dolore e a qualche conseguenza. Nulla del genere. Quando li sentì tutti e due dentro cominciò a godere di un piacere mai provato. La cagna si muoveva in modo particolare. Voleva sentirli bene tutti e due dentro.
“Che bello…, dai Iacob rompimi questo culo, non ci è riuscito tuo fratello e tu, Ismael non sento il tuo cazzo nella mi fica. Dai, pompatemi, fatemi sentire il piacere che due cazzi possono dare. E’ bello, è piacevole, sto venendo a ripetizione, forza fratelloni scopatevi questa sozza donna che si offre a voi vogliosa e vuole essere appagata”
Io ero quasi terrorizzata, se questa scena fosse raccontata ai miei, non avrebbero creduto. Non pensavano di avere una figlia tanto morbosa, tanto desiderosa di sesso, tanto troia . Mia madre ne sarebbe morta di certo.
Da parte mia cominciai a nutrire una certa complicità con Claudia. Aspettavo il giorno quando le avrei potuto dire di sapere tutto e ricattarla per vivere insieme tali piaceri. Cominciavo a pensare che non ero da meno.
La scena continuò con il cambio di posizione, ma la situazione finale, non so quali vocaboli usare…, fu sconcertante. I due uno sopra ed uno sotto rendevano soddisfazione piena all’amata sorella, quando ad un tratto Ismael dopo una sborrata enorme dichiarò:
“ Claudia, devo fare pipì..” Scioccante intervento di lei:
“ Aggiungi anche questo, pisciami dentro il culo, allagami con il calore della tua urina”
Quel bastardo di Ismael non si fece pregare due volte dovette scaricare tanto liquido caldo all’interno della caverna posteriore di mia sorella che cominciò ad uscire con abbondanza bagnandola e bagnando anche le cosce del fratello che per non essere da meno :
“ Siiiiii, bravo, Iacob anche tu nella fica continua….continua….. è bello….. è calda …..cal….daaaaa.”
Pensai a quelle tracce lasciate là, avrebbero parlato a qualche persona? Ne dubito. I miei, nonostante tali figli….erano quasi ciechi e semplicioni.
Prima che si allontanassero, me la svignai e correndo dalla nonna pensai a quando sarebbe stato il momento per me. Sono grandetta, ho quasi sedici anni, molte mie compagne hanno già avuto rapporti con uomini ed io a mantenere i miei due buchetti accarezzati e penetrarti dolcemente solo dalle mie dita.
Al cospetto di Mariella non potei negare e quanto, lei aveva immaginato, le raccontai.
Vi prometto che se la vicenda avrà un seguito, mi farò viva……

Anonima capuana
scritto il
2010-09-08
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