Le mani si incastrano e formano grattacieli

di
genere
trio

Il tuo nome alla mia bocca si lega,
ad un'esistenza intera di orgasmi vissuti,
la voce un suono scivoloso , penetra in me
Attese infinite per corpi nudi che si bramano.

Carnevale 2010
La serata si prospetta interessante , l'adrenalina ci ha preso i corpi carichi di alcool, neve bianca  inonda il sistema nervoso, i grattacieli potrebbero essere nostri se solo riuscissimo a staccarci da questa musica assordante che ci sta divorando, potrei arrampicarmi fino in cima al mondo. Siamo pedine che danzano su una scacchiera invitante , spettatori intorno, la notte è nostra. Siamo noi tre , amo guardarvi ballare in maniera provocante , i vostri nomi rimbombano nel mio cervello , Asia e Andrea , Andrea e Asia...io Andrea e Asia. La pista e piena di gente , sguardi , profumi , sudori, voci , risate , occhi disarmanti .. ricordo l'attimo in cui riempirono la pista di soffice schiuma bianca , ci risucchió , non si vedeva più nulla , il tatto era l'unico senso che avevamo a disposizione. Andrea allungó la mano e la mise sul mio culo , lo strinse in una morsa prepotente mentre con l'altra premeva la testa di Asia contro la sua per limonarla assiduamente . Guardavo la scena come fosse surreale , un sorriso stronzo prese vita sulla mia bocca , lo sguardo animale che si impossessa sul cacciatore alla vista della sua preda,  volevo Andrea ma volevo anche Asia . Andrea mi guardó negli occhi e comprese subito le mie intenzioni , portandosi avanti e superando di gran lunga le mie aspettive propose di andarcene da li e fare tappa a casa sua . Asia era titubante ma il mio morso al lobo del suo orecchio la convinse . Andiamo disse , facciamolo prima che cambi idea .
Arrivammo a casa di Andrea, non so come , ma ci arrivammo. Un profumo di incenso invase i miei polmoni , legno antico, sandalo e una leggera nota di muschio , pensavo che i miei sensi fossero già amplificati abbastanza, sbagliavo , erano solo al 99% , ma vi assicuro che l'1% mancante a volte può essere devastante .
I nostri passi verso la camera sono silenziosi e colpevoli , ci sono i genitori di Andrea al piano di sopra e svegliargli sarebbe la fine di questa splendida serata. Entriamo in camera e chiudo la porta alle mie spalle , Andrea ci invita a metterci comode sul letto mentre lui si siede sulla poltrona davanti e inzia a far su una canna : dai forza , divertitevi dice . Asia non aspetta un attimo in più e mi travolge con un bacio inaspettato, la sua lingua e morbida e calda , bagnata , un retrogusto di fragola mi avvolge come il profumo di un giardino segreto a lungo cercato , sono in estasi , il mio corpo lentamente si scioglie , si abbandona a lei , si fa spazio dentro me la curiosità verso un fiore bagnato che non è più il mio e la mia mano scivola sotto la minigonna di Asia, intimidita ma temeraria oso , sentendo le sue mutandine bagnate voglio saperne di più e infilo due dita dentro di lei ... una donna mi desidera, mi sento eccitante e bella come noi mai ,perché lei mi vuole ,e affonda tra i miei capelli le sue lunghe dita fini con quelle unghie che ho sempre invidiato; e mentre io e Asia divoriamo i nostri sogni divenuti realtà , Andrea guarda come fosse la prima volta , ma io so bene che non lo è , eppure il suo sguardo inganna davvero.
Il nostro uomo tossico e guardone al limite della sua eccitazione si alza e viene verso di noi , spogliandosi di ogni indumento arriva davanti ad Asia con il suo cazzo in mano e glielo mostra fiero, non esita lei e lo accoglie nella sua bocca vergine , lui con l'altra mano afferra  i miei capelli  costringendomi a voltare il viso verso ciò che ha scelto , la bocca di Asia , era la prima volta che vedevo un pompino dal vivo , e non ero io a farlo , Asia succhiava come un animale affamato , avida , e nel mio sguardo fu luce , come lampioni di strada che espodono nei miei occhi , da quel memento desiderai la mia mano ,la voglia aggrovigliata fra i miei capelli , strappai con violenza le mie mutandine e pregai di trovare presto il mio orgasmo .. Andrea comprese , mi guardò , spinse via Asia come un oggetto vecchio e ormai
troppo usato , stava arrivando da me,stava per concedermi la pace ....
Continua..
scritto il
2016-03-02
3 . 1 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

A luci spente

racconto sucessivo

Un piccolo appartamento
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.