Mio marito è un babbeo 3 - Il nero e l'amico egiziano

di
genere
tradimenti

Mi sentivo aperta e infiammata come un pollo allo spiedo.
Di più!
Mi sentivo squartata come quelle streghe che nel medio evo venivano impalate!
Quello che avevo nel culo in quel momento era un vero e proprio tronco.
Col cazzo di quel bastardo nel culo(Così pensavo in quel momento mentre il suo amico mi teneva la testa schiacciata su un cuscino per impedirmi di gridare conficcato in me)mi sentivo lacerata mentre lui ringhiando mi stava dentro muovendosi lentamente.
Fortunatamente non era molto lungo altrimenti mi avrebbe davvero lacerato le visceri ma il diametro era tale che mi sentivo aperta come fossi una galleria dentro la quale far passare anche un treno.
Il dolore era davvero atroce ma il piacere lo era ancora di più e soffocando sul cuscino le mie grida mi godevo quella incredibile inculata.

Quando avevo aperto l'uscio quel mattino,il primo istinto trovandomelo davanti era stato quello di richiudere la porta e lasciar perdere ogni cosa del programma che avevo fatto.
Poi incrociando lo sguardo dell'idraulico nero che tanto mi aveva fatta godere il giorno prima,avevo allentato la diffidenza e seppur a malincuore li avevo lasciati entrare.
Il tizio che non aveva la benché minima presenza di un tecnico di elettrodomestici,a differenza del suo amico aveva la pelle chiara,era piuttosto basso,tozzo e con una evidente pancia sporgente.
Era quasi pelato e sotto labbra gonfie e sgraziate,aveva denti giallognoli che mi davano l'idea di un'igiene alquanto approssimativa.
Appena dentro,lui stesso si era richiusa la porta alle spalle e prim'ancora che facessimo le presentazioni,mi aveva strappato di dosso la camiciola di seta rossa lasciandomi con le tette al vento e con solo il minuscolo perizoma del medesimo color rosso che mi aveva regalato mio marito per l'ultimo capodanno e che non avevo mai indossato per lui.
Dopo avermi denudata,mi aveva stretta a se e dandomi della troia mi aveva infilato tra le labbra un metro di lingua.
A stenti mi sono trattenuta dal vomitergli addosso.
Dopo avermi ravanato la bocca per un tempo che non saprei definire ed avermi tastato ogni parte del corpo raggiungibile dalle sue corte braccia,mi aveva appoggiato le mani sulle spalle e con fare alquanto sbrigativo mi aveva costretta ad inginocchiarmi davanti a lui.
Con un gesto fulmineo si era slacciato il pantalone che aveva abbassato insieme alle mutande mettendo in mostra davanti ai miei occhi un arnese ancora molle appoggiato ai testicoli scuri e pelosi allungati come flaccidi e vuoti otri di pelle di capra.
In quella posizione,con tutta quella carne molle e cascante davanti agli occhi avrei voluto fuggire ma lui,trattenendomi la testa con entrambe le mani mi aveva stretta a se ed aveva cominciato a massaggiarsi la zona pelvica con il mio naso e la bocca e gli occhi e i capelli...con tutto il mio viso e la testa,insomma.
Via via che mi strusciava contro di se sentivo le sue parti intime ingrossarsi mentre un calore sempre più forte mi avvampava il viso sicuramente già paonazzo a causa dell'energico sfregamento sul suo uccello e sui suoi peli pubici.
Quando avevo sentito allentarsi la morsa sulle mie tempie,la mia testa era oramai già staccata dal suo corpo distanziata dal membro che sentivo sul viso,duro,caldo e pulsante.
Anche il mio cuore pulsava forte ed anche il mio corpo tremava e non capivo bene se per l'eccitazione che cominciava a montare e già mi bagnava la fica o per la l'angoscia che quella situazione alquanto inquietante mi stava procurando.
Per tutto il tempo avevo tenuto gli occhi chiusi e quando li avevo aperti mi sono trovata davanti qualche cosa di insolito e spaventoso.
Il cazzo si ergeva turgido verso l'alto ed a differenza del suo amico idraulico che l'aveva bellissimo,lungo e ben proporzionato,si presentava corto e tozzo come una lattina di coca cola sormontata da una palla da tennis a dimensioni reali.
Era davvero spaventoso quel cazzo!
Si ergeva sopra enormi testicoli neri con il suo gambo liscio e chiaro come tutta le pelle del suo corpo.
In alto il frenulo era sporgente,trasparente e teso come un nervo scoperto mentre sotto il prepuzio scappellato era di un rosso sanguigno sovrastato dal glande di un viola intenso che pareva già pronto per una dirompente esplosione.
Il porco cosciente del mio stupore,mi aveva lasciato qualche secondo in contemplazione prima di spingermi a terra e mentre mi faceva inginocchiare a pecora aveva detto al suo amico,che intanto si gustava la scena col cazzo già in mano:

-Vai dietro a questa troia e preparamela mentre io mi faccio succhiare il cazzo.-

A quelle parole un fremito di paura mi aveva scossa tutta.
Non potevo neanche immaginare come avrei potuto,con la mia piccola bocca,spompinare un calibro di quel genere.
Dalla reazione del nero era ben chiaro che i due erano molto affiatati in quel genere di cose infatti,senza ulteriori parole,l'idraulico mi si era inginocchiato dietro ed aveva cominciato a leccarmi la fica e il buco del culo.
L'altro mi si era posto davanti e ben conscio che non avrei mai potuto prenderlo in bocca mi aveva ordinato:

-Adesso troia leccami le palle e la cappella...mi raccomando mettici tutta la saliva che puoi altrimenti non mi diventa duro!-

Come non ti diventa duro?
Avevo pensato tra me e me.
Quello che stavo tenendo con entrambe le mani e che mi accingevo a leccare,non era un cazzo umano!
Pareva piuttosto una clava ed anche se privo di nodi,ne aveva il minaccioso aspetto e la durezza.
Come potevo farglielo diventare più duro?
Siamo andati avanti così per oltre venti minuti.
Io leccavo il "mostro" sul quale oltre che la mia saliva,colavano anche le gocce che fuoruscivano dal grosso buco sulla cappella ed il suo amico mi leccava magistralmente il culo a la fica al punto di procurarmi un primo devastante orgasmo.

-Senti come gode la puttana....adesso dobbiamo proprio riempirla per bene....aprila con le dita,lubrificala e poi inculatela per un po' e preparamela per bene questa troia che la voglio proprio far divertire.-

Quelle parole,che erano risuonate nei miei orecchi come una minaccia,mi avevano dato un brivido e dalla mia fronte avevano cominciato a colare gocce di sudore freddo.
Il nero che non si era neanche spogliato aveva estratto dai pantaloni una boccetta con dentro del liquido lubrificante.
Mentre io continuavo a leccare con maggiore lena e gusto crescente la bestia che tenevo tra le dita,il nero mi aveva oleata ed infilzata col bel cazzone che avevo già gustato il giorno prima.
Mi aveva stantuffata per bene quando l'altro gli aveva detto:

-Adesso sborrale dentro così io ci scivolo meglio!-

Altro brivido di terrore attenuato solo dal fatto che il nero grugnendo aveva cominciato a riempirmi di sperma il canale rettale.
Mi sentivo già rotta e,mentre tremebonda mi preparavo al peggio,il nero si era sfilato da me e invertendo la posizione col suo amico mi era venuto davanti per farsi succhiare e ripulire con la lingua il cazzo sborrato.
Col culo pieno di sperma e completamente unta tra le chiappe,mi sono sentita stringere come una morsa i fianchi mentre sul mio buco già aperto,sentivo il primo contatto con l'enorme cappella color viola.
Prima di cominciare a spingere l'energumeno aveva detto rivolgendosi all'amico:

-Vai a prendere un cuscino e spingici la bocca di questa troia prima che cominci a strillare come una gallina mentre le tirano il collo.-

Poi,mentre il nero era andato in camera da letto a prendere due guanciali, rivolgendosi a me aveva detto:

-Adesso troia ti devo inculare e ti farò male.
Se però mentre spingo,spingi anche tu come se dovessi cagare,la cosa sarà meno dolorosa e poi......ti farò davvero godere come la troia che sei.-

Con la testa affondata nei cuscini e stretta sui fianchi dalle sue mani nodose,ho cominciato a sentire la pressione del suo ariete sul mio già dolente sfintere anale.
Il dolore era davvero atroce e le mie urla si perdevano strozzate sul morbido cuscino.
Per alcuni secondi mi sono addirittura sentita soffocare tanto forte era la pressione sulla mia testa e tanto lacerante era il dolore che sentivo dietro di me.
Poi,con uno schianto la cappella aveva superato l'anello dello sfintere che mi sentivo definitivamente lacerato.
A quel passaggio tutto il mio corpo era sobbalzato come attraversato da una scarica elettrica e subito dopo,cosciente del fatto che il grosso era forse passato,ho allentato la tensione e mi sono abbandonata mollemente al mio destino.
I suoi movimenti dentro di me erano iniziati molto lentamente e via via divenivano più decisi e profondi.
Quando il suo ritmo era diventato più deciso ed incalzante,nonostante il dolore avevo cominciato a godere anch'io e sollevando la testa dal cuscino avevo iniziato ad incitarlo gridandogli oscenità che mai avrei pensato di saper usare:

-Dai porco...cosa credevi che avevo paura del tuo cazzo moscio?
Dai...dai...fammi vedere cosa sai fare...fammi vedere come si incula una troia come me....dai...dai porco....pompami...aprimi...squartami....riempimi di cazzo e di sborra....infilaci anche quei coglioni rattrappiti se sei capace...-

Il montone sembrava stupito dalle mie parole e via via che lo insultavo,aumentava il suo ritmo sino a che grugnendo come una bestia,aveva cominciato a sborrare con un susseguirsi infinito di fiotti che,unendosi allo sperma del suo amico,mi infiammavano il retto e mi facevano sentire completamente piena.
Prima di sfilarsi da me,mi aveva abbracciata e sollevandomi mi aveva portata in camera da letto davanti allo specchio dell'armadio.
Dal suo amico aveva fatto prendere una tazza in cucina e me l'aveva fatta appoggiare sotto.
Quando si è sfilato dal mio culo,nello specchio ho visto un fiume di sborra uscire dal mio buco oscenamente aperto e sanguinante.
La tazzina del latte era piena per metà di sborra con alcuni filamenti rossi di sangue.
Io ero oramai infoiata e completamente preda del delirio dei sensi e senza che nessuno me lo chiedesse,ho preso la tazza e ne ho bevuto tutto il contenuto.

-A che ora torna il cornuto?-

Mi aveva chiesto l'egiziano cosciente del fatto che col buco del culo ferito e oscenamente slabbrato,non avremmo potuto riprendere subito a scopare.

-Non preoccuparti porco....mio marito tornerà stasera e noi abbiamo tutto il tempo per farci una doccia,mangiare qualcosa e riprendere il discorso da dove lo abbiamo lasciato.
Non penserai mica che dopo avermi rotto il culo te la puoi cavare così?!
Adesso però,come prima cosa ho bisogno che voi due mi facciate degli impacchi al mio povero culo che mi hai sfasciato con quel mostro che hai tra le gambe!-



P.S.- Continuo a non capire certi commenti.
Naturalmente ci sta che a qualcuno possa non piacere la mia storia per i contenuti o per il fatto che è scritto male.
D'altra parte non sono una scrittrice e poi,vi sono racconti scritti davvero coi piedi.
Quelli che più mi stupiscono però,sono coloro che trovano triste il mio racconto.
Che ci sarà mai di triste in una storia di sesso trasgressivo e di corna?
Si sarà ben capito che la mia è una sessualità esuberante(è vero,sono insaziabile e forse davvero ninfomane)e che mio marito anche se lo volesse,non sarebbe mai in grado di soddisfarmi e comunque,lui non vuole.
Lui non mi cerca mai e se non fossi io a provocarlo di tanto in tanto,lui tornerebbe ad essere vergine a meno che,anche lui non abbia un'amante la qual cosa non mi dispiacerebbe affatto.
Comunque,l'anno scorso abbiamo scopato solo tre volte e quest'anno mai!
Lui con me è gentile e generoso ma io ho bisogno,come ho già scritto,di cazzo....tanto cazzo!
A trentacinque anni e con la voglia di vivere e godere che ho,come posso essere fedele ad un marito che non ha mai voglia di fare l'amore e men che mai ha un guizzo di fantasia trasgressiva?
Non si è neanche mai accorto che ho la fica aperta come una vacca e il culo dove potrebbe infilarci non solo il suo cazzo(ben messo) ma anche le due mani insieme.
Comunque grazie a tutti quelli che vogliono continuare a leggermi ed a commentare anche se negativamente.




scritto il
2016-03-03
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