Mio marito non è un babbeo-E' un cornuto gay
di
Moglie in calore
genere
corna
Mio marito era inginocchiato accanto al nostro letto coi pantaloni e le mutande calati e dietro di lui il mio amico egiziano se lo stava inculando.
Di fronte a lui,ugualmente in ginocchio,c'era la ragazza dell'egiziano(il trans col cazzo lungo e sottile)che tenendo la minigonna appoggiata sui capelli di mio marito gli copriva il volto che stringeva tra le mani muovendo il bacino come se lo stesse chiavando in bocca.
Ed in effetti a giudicare dagli sbuffi del trans e dai soffocati suoni che sortivano dalla bocca di mio marito era del tutto chiaro che si stava facendo fare un succoso pompino.
Quella scena già di per sé sconvolgente ai miei occhi si stava verificando dopo una prima più incredibile ed inaspettata sorpresa che aveva voluto farmi mio marito.
Quel mattino lui era uscito come al solito per andare al lavoro non prima però di avermi portato a letto il caffè ed avermi dato un affettuoso bacio sulle labbra.
La sera prima avevo preavvisato l'egiziano che avrei voluto vederlo quel mattino insieme alla sua "ragazza" brasiliana col cazzo lungo e liscio come il marmo.
Non appena mio marito aveva varcato l'uscio per uscire,gli avevo telefonato per confermargli l'appuntamento verso le dieci così avrei avuto tutto il tempo per prepararmi per loro due.
Per l'occasione mi ero rasata la peluria pubica e tra le cosce che mi era ricresciuta in quei giorni di inattività.
Mi ero fatta la doccia e mi ero profumata con l'essenza esotica che mi aveva regalato la ragazza l'ultima volta che erano stati da me.
Mi ero truccata in modo pesante per accentuare agli occhi dei miei amanti il mio ruolo di troia.
Avevo indossato l'ultimo succinto intimo che mi aveva regalato mio marito e che mai avevo indossato per lui.
Il reggiseno rosso a balconcino sosteneva le mie gonfie tette mettendo in mostre i miei capezzoli che già duri si stagliavano vigorosi sopra le mie areole scure.
Il perizoma già minuscolo per conto suo lo avevo sistemato in modo che il filo dietro si perdesse tra le mie natiche mentre il triangolino davanti lo avevo spinto tra le grandi labbra in maniera da farle apparire più gonfie e con la clitoride che spingeva come un grosso bottone.
Ero molto arrapata quella mattina ed i miei umori avevano già bagnato la riga che si era formata sullo spacco della mia fica.
Davanti allo specchio ero fiera di me e del mio aspetto reso ancora più eccitante dal fatto che la mia pancia,appena velata dal babydoll in seta cominciava a mostrare vistosamente il mio stato di gravidanza.
Ero sicura che i miei maschi avrebbero apprezzato aumentando le loro già eccezionali prestazioni.
Anche il ginecologo aveva notato quel precoce rigonfiamento e per evitare che anche mio marito si accorgesse che ero incinta,aveva deciso che a fine settimana mi avrebbe fatto un'ultima visita al feto direttamente col suo cazzo e dopo avermi riempita per bene col suo sperma mi avrebbe fatta abortire.
Dunque ero pronta per quella nuova orgia che mi sarei gustata al massimo in previsione dell'astinenza alla quale mi avrebbe obbligata la convalescenza e l'inevitabile periodo di depressione che ne avrei avuto.
Quando hanno suonato alla porta mi sono precipitata ad aprire e prim'ancora che varcasse la soglia anche l'egiziano,mi ero già tuffata tra le braccia del trans legandomi a lui/lei in un bacio profondo e appassionato ad occhi chiusi.
Quando ho riaperto gli occhi ho avuto un tonfo al cuore come se mi avessero dato un pugno sul petto.
Accanto all'egiziano vi era mio marito che mi osservava con un ghigno ironico sul volto.
Superato il primo momento di sgomento,avvolta da un tremore che mi impediva quasi di stare in piedi,mi sono girata e sono corsa a chiudermi in bagno.
Dopo circa mezz'ora in cui seduta sul water mi sono sciolta in un pianto dirotto,ho raccolto tutte le poche forze che ancora mi sostenevano e furtivamente sono uscita dal bagno dirigendomi verso il soggiorno dal quale mi giungevano strani rumori.
Dei tre non vi era traccia se non nelle voci confuse che mi giungevano lontane dal salotto.
Via via che mi avvicinavo quei brusii divenivano sempre più nitidi sino a sembrarmi voci e suoni familiari.
In soggiorno non vi era nessuno e quei suoni che oramai mi rimbombavano nel cervello come in un incubo,provenivano dal televisore acceso.
Davanti alle immagini che scorrevano sullo schermo,mi sono accasciata come un sacco vuoto sulla poltrona.
I personaggi che gridavano ed ansimavano sulla scena eravamo io e l'egiziano il giorno in cui era venuto a riparare il lavandino.
Lui era in piedi mentre io in ginocchio davanti a lui gli stavo succhiando il cazzo.
Più angosciata che mai,chiudevo gli occhi per non vedere quelle scene ma quando li riaprivo mi apparivano le fasi successive compreso quello che avevamo fatto in camera da letto.
Tutto era documentato minuto per minuto,parola per parola,passo per passo in una sequenza angosciante e masochisticamente eccitante al tempo stesso.
Mentre le immagini scorrevano,con passo malfermo mi sono messa a girare per la casa cercando un improbabile via d'uscita a quella situazione da incubo.
Nel mio "peregrinare" mi sono avvicinata alla mia camera da letto dalla quale sentivo uscire delle voci.
Affacciandomi alla porta,una nuova sorpresa attendeva la mia già precaria stabilità fisica e psichica.
Le vista dei tre maschi impegnati in una orgia gay in cui mio marito recitava il ruolo passivo mi aveva fatto perdere definitivamente le forze facendomi cadere a terra svenuta.
Di fronte a lui,ugualmente in ginocchio,c'era la ragazza dell'egiziano(il trans col cazzo lungo e sottile)che tenendo la minigonna appoggiata sui capelli di mio marito gli copriva il volto che stringeva tra le mani muovendo il bacino come se lo stesse chiavando in bocca.
Ed in effetti a giudicare dagli sbuffi del trans e dai soffocati suoni che sortivano dalla bocca di mio marito era del tutto chiaro che si stava facendo fare un succoso pompino.
Quella scena già di per sé sconvolgente ai miei occhi si stava verificando dopo una prima più incredibile ed inaspettata sorpresa che aveva voluto farmi mio marito.
Quel mattino lui era uscito come al solito per andare al lavoro non prima però di avermi portato a letto il caffè ed avermi dato un affettuoso bacio sulle labbra.
La sera prima avevo preavvisato l'egiziano che avrei voluto vederlo quel mattino insieme alla sua "ragazza" brasiliana col cazzo lungo e liscio come il marmo.
Non appena mio marito aveva varcato l'uscio per uscire,gli avevo telefonato per confermargli l'appuntamento verso le dieci così avrei avuto tutto il tempo per prepararmi per loro due.
Per l'occasione mi ero rasata la peluria pubica e tra le cosce che mi era ricresciuta in quei giorni di inattività.
Mi ero fatta la doccia e mi ero profumata con l'essenza esotica che mi aveva regalato la ragazza l'ultima volta che erano stati da me.
Mi ero truccata in modo pesante per accentuare agli occhi dei miei amanti il mio ruolo di troia.
Avevo indossato l'ultimo succinto intimo che mi aveva regalato mio marito e che mai avevo indossato per lui.
Il reggiseno rosso a balconcino sosteneva le mie gonfie tette mettendo in mostre i miei capezzoli che già duri si stagliavano vigorosi sopra le mie areole scure.
Il perizoma già minuscolo per conto suo lo avevo sistemato in modo che il filo dietro si perdesse tra le mie natiche mentre il triangolino davanti lo avevo spinto tra le grandi labbra in maniera da farle apparire più gonfie e con la clitoride che spingeva come un grosso bottone.
Ero molto arrapata quella mattina ed i miei umori avevano già bagnato la riga che si era formata sullo spacco della mia fica.
Davanti allo specchio ero fiera di me e del mio aspetto reso ancora più eccitante dal fatto che la mia pancia,appena velata dal babydoll in seta cominciava a mostrare vistosamente il mio stato di gravidanza.
Ero sicura che i miei maschi avrebbero apprezzato aumentando le loro già eccezionali prestazioni.
Anche il ginecologo aveva notato quel precoce rigonfiamento e per evitare che anche mio marito si accorgesse che ero incinta,aveva deciso che a fine settimana mi avrebbe fatto un'ultima visita al feto direttamente col suo cazzo e dopo avermi riempita per bene col suo sperma mi avrebbe fatta abortire.
Dunque ero pronta per quella nuova orgia che mi sarei gustata al massimo in previsione dell'astinenza alla quale mi avrebbe obbligata la convalescenza e l'inevitabile periodo di depressione che ne avrei avuto.
Quando hanno suonato alla porta mi sono precipitata ad aprire e prim'ancora che varcasse la soglia anche l'egiziano,mi ero già tuffata tra le braccia del trans legandomi a lui/lei in un bacio profondo e appassionato ad occhi chiusi.
Quando ho riaperto gli occhi ho avuto un tonfo al cuore come se mi avessero dato un pugno sul petto.
Accanto all'egiziano vi era mio marito che mi osservava con un ghigno ironico sul volto.
Superato il primo momento di sgomento,avvolta da un tremore che mi impediva quasi di stare in piedi,mi sono girata e sono corsa a chiudermi in bagno.
Dopo circa mezz'ora in cui seduta sul water mi sono sciolta in un pianto dirotto,ho raccolto tutte le poche forze che ancora mi sostenevano e furtivamente sono uscita dal bagno dirigendomi verso il soggiorno dal quale mi giungevano strani rumori.
Dei tre non vi era traccia se non nelle voci confuse che mi giungevano lontane dal salotto.
Via via che mi avvicinavo quei brusii divenivano sempre più nitidi sino a sembrarmi voci e suoni familiari.
In soggiorno non vi era nessuno e quei suoni che oramai mi rimbombavano nel cervello come in un incubo,provenivano dal televisore acceso.
Davanti alle immagini che scorrevano sullo schermo,mi sono accasciata come un sacco vuoto sulla poltrona.
I personaggi che gridavano ed ansimavano sulla scena eravamo io e l'egiziano il giorno in cui era venuto a riparare il lavandino.
Lui era in piedi mentre io in ginocchio davanti a lui gli stavo succhiando il cazzo.
Più angosciata che mai,chiudevo gli occhi per non vedere quelle scene ma quando li riaprivo mi apparivano le fasi successive compreso quello che avevamo fatto in camera da letto.
Tutto era documentato minuto per minuto,parola per parola,passo per passo in una sequenza angosciante e masochisticamente eccitante al tempo stesso.
Mentre le immagini scorrevano,con passo malfermo mi sono messa a girare per la casa cercando un improbabile via d'uscita a quella situazione da incubo.
Nel mio "peregrinare" mi sono avvicinata alla mia camera da letto dalla quale sentivo uscire delle voci.
Affacciandomi alla porta,una nuova sorpresa attendeva la mia già precaria stabilità fisica e psichica.
Le vista dei tre maschi impegnati in una orgia gay in cui mio marito recitava il ruolo passivo mi aveva fatto perdere definitivamente le forze facendomi cadere a terra svenuta.
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