Le perversioni di Luigi
di
Freelove
genere
fisting
Il beep della sveglia mi riporta alla realtà, nel mio enorme letto mi rigiro tra le lenzuola, il solo pensiero di dover andare al lavoro m'infastidisce. Da quasi sei mesi la mia vita è decisamente cambiata, dover sottostare alle sevizie sessuali del mio ex compagno di scuola che ora è il mio diretto superiore mi ha cambiato.
Le mie pulsioni sessuali si sono attenuate, non riesco più a godere del "momento" e questo mi irrita. Scostando le lenzuola osservo il mio corpo nudo: la pelle è ancora arrossata dove Luigi ha colpito con la cinghia. Sfioro con le dita quei segni, sussultando per il dolore; ieri si è accanito con ferocia adducendo a motivazioni alquanto improbabili.
Mi rivedo in piedi davanti a lui, nuda, la cinghia che sibila e poi....il dolore intenso della sferzata sulla pelle, il suo sguardo soddisfatto, il suo sorriso gelido.
Le sue mani che si avventano sui seni, stringono, torcono...e quando mi lascio scappare un gemito aumentano la stretta. Sento la sua voce ordinarmi di mettermi in avanti, appoggiata alla scrivania, le gambe larghe, mentre la sua mano mi penetra con forza, spinge, stantuffa e mi allarga senza preoccuparsi del mio dolore.
La fica arrossata, gonfia, le sue dita che spingono e poi entrano, tutte. Il dolore che affievolisce lasciando spazio ad un piacere perverso di sentirmi così straziata, gli umori che colano rendendo i suoi movimenti più agili, più veloci.
Sento la sua risata mentre la sua mano è ora completamente dentro di me. Godo contro il mio volere, il corpo risponde solo ai suoi tormenti.
Dopo l'orgasmo, non ancora soddisfatto, riprende a sferzarmi il corpo: la schiena, le natiche, si accanisce anche sul mio sesso mentre le lacrime scorrono sul mio viso.
Sento che appoggia la mano tra le mie natiche, strofina i miei umori e comincia a penetrarmi anche il culo con la solita crudeltà.
Le dita entrano, scorrono, spingono e poi.... Eccole, dentro! Quasi svengo, le gambe cedono e mi ritrovo accasciata sul tappeto "Amelia, così mi deludi! Ora ti apro per bene quel bel culo che hai, vedrai, godrai come una porca, mi supplicherai di continuare!!!"
Lasciandomi accovacciata sul tappeto, afferra la cinghia e mi blocca le braccia, ricomincia a fistarmi.
Mentre abusa del mio corpo lo supplico di smetterla, mi deride intensificando la penetrazione.
Il dolore è devastante, ho paura!
Sento la mano entrare sempre più, quella pienezza mi sconquassa le viscere e, nonostante tutto, mi appaga come nessun'altra cosa ha mai fatto. Cerco di contrastare quella sensazione, mi irrigidisco anche se così facendo il piacere mi pervade.
Luigi lo sa, muove la mano con innata destrezza e alla fine cedo. Cedo al piacere, comincio a gemere fino a mugolare come aveva previsto. Gli urlo di spingere, di sfondarmi, di farmi male, di farmi godere di più; quasi non mi riconosco. Mi accontenta e la sua mano ora si muove velocemente, sento una fitta tremenda quando cerca di penetrarmi anche con l'altra, grido e questo sembra incentivarlo ad entrare.
Il mio culo è completamente devastato mentre godo senza tregua fino a quando tutto diventa buio e io non sento più nulla.
Quando riapro gli occhi, sono ancora stordita, ricordi confusi mi si accavallano nella mente. Sono sdraiata sul tappeto, ancora nuda; Luigi è seduto alla scrivania, è intento a guardare il pc ma il suo respiro è affannoso, sento dei gemiti, i miei!! Sta guardando un video....quel bastardo ha filmato tutto e ora si sollazza a riguardarmi.
Con fatica mi metto in ginocchio e mi avvicino. Rivedo me sul tappeto, Luigi dietro me con le mani completamente dentro il mio culo, le mie grida, i miei incitamenti....
Luigi all'improvviso mi afferra la testa "Amelia avevo ragione io, hai visto? Ora vieni qui e ringraziami, succhiami il cazzo, mi sta esplodendo di voglia!"
Mi ritrovo il cazzo in gola in men che non si dica, senza fiato cerco disperatamente di scostarmi ma la sua presa è inesorabile. L'asta dura mi fotte e poco dopo riversa dentro di me la calda sborra, bevo, avida di aver contribuito a tutto questo!
A questo punto ritorno al presente, tra le lenzuola, la mia mano tra le gambe, senza pensarci comincio a masturbarmi velocemente lasciando che l'eccitazione del ricordo mi regali un altro orgasmo. Quando finalmente mi alzo dal letto è irrimediabilmente tardi. Luigi mi punirà per questo!
Le mie pulsioni sessuali si sono attenuate, non riesco più a godere del "momento" e questo mi irrita. Scostando le lenzuola osservo il mio corpo nudo: la pelle è ancora arrossata dove Luigi ha colpito con la cinghia. Sfioro con le dita quei segni, sussultando per il dolore; ieri si è accanito con ferocia adducendo a motivazioni alquanto improbabili.
Mi rivedo in piedi davanti a lui, nuda, la cinghia che sibila e poi....il dolore intenso della sferzata sulla pelle, il suo sguardo soddisfatto, il suo sorriso gelido.
Le sue mani che si avventano sui seni, stringono, torcono...e quando mi lascio scappare un gemito aumentano la stretta. Sento la sua voce ordinarmi di mettermi in avanti, appoggiata alla scrivania, le gambe larghe, mentre la sua mano mi penetra con forza, spinge, stantuffa e mi allarga senza preoccuparsi del mio dolore.
La fica arrossata, gonfia, le sue dita che spingono e poi entrano, tutte. Il dolore che affievolisce lasciando spazio ad un piacere perverso di sentirmi così straziata, gli umori che colano rendendo i suoi movimenti più agili, più veloci.
Sento la sua risata mentre la sua mano è ora completamente dentro di me. Godo contro il mio volere, il corpo risponde solo ai suoi tormenti.
Dopo l'orgasmo, non ancora soddisfatto, riprende a sferzarmi il corpo: la schiena, le natiche, si accanisce anche sul mio sesso mentre le lacrime scorrono sul mio viso.
Sento che appoggia la mano tra le mie natiche, strofina i miei umori e comincia a penetrarmi anche il culo con la solita crudeltà.
Le dita entrano, scorrono, spingono e poi.... Eccole, dentro! Quasi svengo, le gambe cedono e mi ritrovo accasciata sul tappeto "Amelia, così mi deludi! Ora ti apro per bene quel bel culo che hai, vedrai, godrai come una porca, mi supplicherai di continuare!!!"
Lasciandomi accovacciata sul tappeto, afferra la cinghia e mi blocca le braccia, ricomincia a fistarmi.
Mentre abusa del mio corpo lo supplico di smetterla, mi deride intensificando la penetrazione.
Il dolore è devastante, ho paura!
Sento la mano entrare sempre più, quella pienezza mi sconquassa le viscere e, nonostante tutto, mi appaga come nessun'altra cosa ha mai fatto. Cerco di contrastare quella sensazione, mi irrigidisco anche se così facendo il piacere mi pervade.
Luigi lo sa, muove la mano con innata destrezza e alla fine cedo. Cedo al piacere, comincio a gemere fino a mugolare come aveva previsto. Gli urlo di spingere, di sfondarmi, di farmi male, di farmi godere di più; quasi non mi riconosco. Mi accontenta e la sua mano ora si muove velocemente, sento una fitta tremenda quando cerca di penetrarmi anche con l'altra, grido e questo sembra incentivarlo ad entrare.
Il mio culo è completamente devastato mentre godo senza tregua fino a quando tutto diventa buio e io non sento più nulla.
Quando riapro gli occhi, sono ancora stordita, ricordi confusi mi si accavallano nella mente. Sono sdraiata sul tappeto, ancora nuda; Luigi è seduto alla scrivania, è intento a guardare il pc ma il suo respiro è affannoso, sento dei gemiti, i miei!! Sta guardando un video....quel bastardo ha filmato tutto e ora si sollazza a riguardarmi.
Con fatica mi metto in ginocchio e mi avvicino. Rivedo me sul tappeto, Luigi dietro me con le mani completamente dentro il mio culo, le mie grida, i miei incitamenti....
Luigi all'improvviso mi afferra la testa "Amelia avevo ragione io, hai visto? Ora vieni qui e ringraziami, succhiami il cazzo, mi sta esplodendo di voglia!"
Mi ritrovo il cazzo in gola in men che non si dica, senza fiato cerco disperatamente di scostarmi ma la sua presa è inesorabile. L'asta dura mi fotte e poco dopo riversa dentro di me la calda sborra, bevo, avida di aver contribuito a tutto questo!
A questo punto ritorno al presente, tra le lenzuola, la mia mano tra le gambe, senza pensarci comincio a masturbarmi velocemente lasciando che l'eccitazione del ricordo mi regali un altro orgasmo. Quando finalmente mi alzo dal letto è irrimediabilmente tardi. Luigi mi punirà per questo!
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