Dal ritorno del Natale (mia madre e io)
di
alekine58
genere
incesti
All'epoca avevo 18 anni.Eravamo alla fine degli anni 70 quando le ragazze scarseggiavano perche' i genitori non le facevano uscire sempre specialmente la sera.
I miei ormoni incominciavano a schizzare e le seghe diventavano sempre piu' numerose.
La mia famiglia era composta da me,mia sorella Leila di otto anni,mio padre Alfredo 45 anni e,poi Lei,Paola mia madre 39 anni.
Ovviamente,come molti di voi,molte seghe erano rivolte a lei,al suo seno che sbordava dalle casacche che metteva in casa,alle sue cosce ancora tornite, naturalmente al suo culo ancora giovane e procace.
Quando potevo,la spiavo in mezzo alle gambe per intravedere il colore delle sue mutande e cercare di sbirciare la sua fica.Oppure ,quando apparecchiava,cercare d'infilarmi con lo sguardo in mezzo al seno mentre poggiava i piatti a tavola.
Ricordo una volta,d'estate,quando a tavola a pranzo,aveva solamente una lunga maglietta che la copriva.Mio padre era fuori per lavoro;mi cadde' una forchetta e,nel prenderla mi abbassai sotto il tavolo, e lei era seduta con le gambe aperte e delle mutandine rosa che le coprivano il suo sesso.
Rimasi imbambolato da quelle visione mentre Lei parlava con mia sorella.Rimasi un po' a godermi lo spettacolo, e dopo una manciata di secondi,ritrovai il mio posto a tavola.
Lei mi guardo',mi fisso,forse aveva capito da cosa ero stato folgorato sotto il tavolo,non capii se era un sguardo di rimprovero o altro,ma poi tutto fini' li'.
Certo,non appena finimmo di mangiare,il bagno fu' un sollievo per scaricare con una grande sega la scena ancora impressa nella mente.
Per Natale ci recammo da mia nonna che abitava a 100 Km dalla nostra citta'.
C'erano tutti i parenti zii,zie,cugini e tutta la famiglia si riuniva sempre per passare la festivita'.
Dopo mangiato era d'obbligo giocare a carte,faceva parte della tradizione;mio padre preferiva dormire e si accomodo'in una della stanze libere con divano.
io presi posto per la briscola in 5.Anche mia zia Maria,mio cugino Alberto,l'altra sorella di mio padre Nadia ed il fratello di mia madre Nicola.
La briscola in 5 e' un gioco molto acceso;pieno di discussioni ad ogni mano perche' ognuno giudica sempre il gioco altrui.Io ero alle prime armi e,ovviamente, alla fine della mano i rimproveri sul mio gioco erano pressocche' scontati.Nel frattempo mia madre guardava un cartone animato con mia sorella alla televisione.
Dopo un po' la vidi alzare ed avvicinarsi al tavolo dove,ancora,incombevano infinite discussioni su quel mio errore o sull'altro.
-Ti aiuto io-
mi disse-fammi un po' di posto- e si accomodo' seduta sopra le mie gambe per partecipare al gioco.
La partita stava iniziando e mia madre incomincio' a giocare spiegandomi nel frattempo quelle che erano le mosse giuste da fare;teneva lei le carte in mano e nel contesto rideva e scherzava con i parenti.
Quel giorno aveva indossato un talleur blue sopra il ginocchio e nel sedersi aveva dovuto far salire la gonna fino alle anche,il tutto nascosto dalla lunga tovaglia che ricopriva i bordi del tavolo.
Nel prendere le carte si muoveva continuamente e saltava spesso sopra il mio cazzo.Non ci volle molto perche' questo diventasse duro,i continui sobbalzi lo strofinavano sul suo culo.Mia madre spiegava ogni suo colpo ma,certo,io non ero attento,la mia testa godeva con il contatto del suo corpo caldo.
Dopo un po' stavo impazzendo,sarei andato in bagno,come al solito,a procurarmi una sborrata infinita.
Ma non potevo.
Cosi',preso dalla disperazione,scesi una mano sotto il tavolo e l'appoggiai sulla sua coscia,sul punto dove finiva la giarrettiera ed iniziava la pelle nuda.
Lei,che nel frattempo rideva e scherzava ,si ammutoli' di colpo.Le voci dei miei parenti rimbombavano nel vuoto mentre il mio pensiero ricadeva su quel calore.
Mi fece coraggio e spostai la mano un po' piu' su' agevolato dal fatto che,il tutto, era nascosto dai lembi della tovaglia e dalla gonna che era risalita lungo i fianchi.
Incomincia a massaggiarle la coscia, prima con le dita e poi con l'interno della mano.Lei era in silenzio e, quasi automaticamente,scartava e prendeva le carte quasi fosse un automa.Mi avvicinai allo spacco e mi fermai,avevo una paura matta.Lei si giro' in silenzio e mi guardo' imbronciata.Riprese quindi a giocare.Ormai avevo solo un pensiero fisso....la sua fica e, dopo un minuto spostai ancora la mano sopra le sue mutande all'altezza delle labbra sfregando il medio all'interno di esse.
Il cazzo mi stava scoppiando;mi madre continuava a giocare senza parlare ma notai che spingeva il bacino in fuori assecondando il movimento del dito.La vidi abbassare il capo verso le carte tanto che' sua sorella le chiese cosa avesse.Rispose niente anche se,nel frattempo, aveva preso, con il ritmo, il movimento del mio dito.
Mi fece piu' audace e scostai un lembo delle mutande;massaggiai la carne dal vivo e,nel contempo inserii il medio nella fica.
Gemette' leggermente reclinando il capo.Io,dal mio canto,incominciai un andirivieni costante agevolato dal movimento del suo bacino.
Dopo un paio di minuti mise le carte sul tavolo prese la mia mano e la stacco' dal suo sesso,e si alzo',senza dire una parola.
Io fini' la partita anche se il mio cervello roteava verso altri pensieri.
Continua...
I miei ormoni incominciavano a schizzare e le seghe diventavano sempre piu' numerose.
La mia famiglia era composta da me,mia sorella Leila di otto anni,mio padre Alfredo 45 anni e,poi Lei,Paola mia madre 39 anni.
Ovviamente,come molti di voi,molte seghe erano rivolte a lei,al suo seno che sbordava dalle casacche che metteva in casa,alle sue cosce ancora tornite, naturalmente al suo culo ancora giovane e procace.
Quando potevo,la spiavo in mezzo alle gambe per intravedere il colore delle sue mutande e cercare di sbirciare la sua fica.Oppure ,quando apparecchiava,cercare d'infilarmi con lo sguardo in mezzo al seno mentre poggiava i piatti a tavola.
Ricordo una volta,d'estate,quando a tavola a pranzo,aveva solamente una lunga maglietta che la copriva.Mio padre era fuori per lavoro;mi cadde' una forchetta e,nel prenderla mi abbassai sotto il tavolo, e lei era seduta con le gambe aperte e delle mutandine rosa che le coprivano il suo sesso.
Rimasi imbambolato da quelle visione mentre Lei parlava con mia sorella.Rimasi un po' a godermi lo spettacolo, e dopo una manciata di secondi,ritrovai il mio posto a tavola.
Lei mi guardo',mi fisso,forse aveva capito da cosa ero stato folgorato sotto il tavolo,non capii se era un sguardo di rimprovero o altro,ma poi tutto fini' li'.
Certo,non appena finimmo di mangiare,il bagno fu' un sollievo per scaricare con una grande sega la scena ancora impressa nella mente.
Per Natale ci recammo da mia nonna che abitava a 100 Km dalla nostra citta'.
C'erano tutti i parenti zii,zie,cugini e tutta la famiglia si riuniva sempre per passare la festivita'.
Dopo mangiato era d'obbligo giocare a carte,faceva parte della tradizione;mio padre preferiva dormire e si accomodo'in una della stanze libere con divano.
io presi posto per la briscola in 5.Anche mia zia Maria,mio cugino Alberto,l'altra sorella di mio padre Nadia ed il fratello di mia madre Nicola.
La briscola in 5 e' un gioco molto acceso;pieno di discussioni ad ogni mano perche' ognuno giudica sempre il gioco altrui.Io ero alle prime armi e,ovviamente, alla fine della mano i rimproveri sul mio gioco erano pressocche' scontati.Nel frattempo mia madre guardava un cartone animato con mia sorella alla televisione.
Dopo un po' la vidi alzare ed avvicinarsi al tavolo dove,ancora,incombevano infinite discussioni su quel mio errore o sull'altro.
-Ti aiuto io-
mi disse-fammi un po' di posto- e si accomodo' seduta sopra le mie gambe per partecipare al gioco.
La partita stava iniziando e mia madre incomincio' a giocare spiegandomi nel frattempo quelle che erano le mosse giuste da fare;teneva lei le carte in mano e nel contesto rideva e scherzava con i parenti.
Quel giorno aveva indossato un talleur blue sopra il ginocchio e nel sedersi aveva dovuto far salire la gonna fino alle anche,il tutto nascosto dalla lunga tovaglia che ricopriva i bordi del tavolo.
Nel prendere le carte si muoveva continuamente e saltava spesso sopra il mio cazzo.Non ci volle molto perche' questo diventasse duro,i continui sobbalzi lo strofinavano sul suo culo.Mia madre spiegava ogni suo colpo ma,certo,io non ero attento,la mia testa godeva con il contatto del suo corpo caldo.
Dopo un po' stavo impazzendo,sarei andato in bagno,come al solito,a procurarmi una sborrata infinita.
Ma non potevo.
Cosi',preso dalla disperazione,scesi una mano sotto il tavolo e l'appoggiai sulla sua coscia,sul punto dove finiva la giarrettiera ed iniziava la pelle nuda.
Lei,che nel frattempo rideva e scherzava ,si ammutoli' di colpo.Le voci dei miei parenti rimbombavano nel vuoto mentre il mio pensiero ricadeva su quel calore.
Mi fece coraggio e spostai la mano un po' piu' su' agevolato dal fatto che,il tutto, era nascosto dai lembi della tovaglia e dalla gonna che era risalita lungo i fianchi.
Incomincia a massaggiarle la coscia, prima con le dita e poi con l'interno della mano.Lei era in silenzio e, quasi automaticamente,scartava e prendeva le carte quasi fosse un automa.Mi avvicinai allo spacco e mi fermai,avevo una paura matta.Lei si giro' in silenzio e mi guardo' imbronciata.Riprese quindi a giocare.Ormai avevo solo un pensiero fisso....la sua fica e, dopo un minuto spostai ancora la mano sopra le sue mutande all'altezza delle labbra sfregando il medio all'interno di esse.
Il cazzo mi stava scoppiando;mi madre continuava a giocare senza parlare ma notai che spingeva il bacino in fuori assecondando il movimento del dito.La vidi abbassare il capo verso le carte tanto che' sua sorella le chiese cosa avesse.Rispose niente anche se,nel frattempo, aveva preso, con il ritmo, il movimento del mio dito.
Mi fece piu' audace e scostai un lembo delle mutande;massaggiai la carne dal vivo e,nel contempo inserii il medio nella fica.
Gemette' leggermente reclinando il capo.Io,dal mio canto,incominciai un andirivieni costante agevolato dal movimento del suo bacino.
Dopo un paio di minuti mise le carte sul tavolo prese la mia mano e la stacco' dal suo sesso,e si alzo',senza dire una parola.
Io fini' la partita anche se il mio cervello roteava verso altri pensieri.
Continua...
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Commenti dei lettori al racconto erotico