Weekend con la Ragazza: Giorno 2
di
acab
genere
dominazione
Mi scuso se ho tardato la pubblicazione di questo secondo capitolo.
Il mio secondo giorno da schiavo comincia in modo abbastanza normale; a parte il fatto che mi costringe ad indossare dei pantaloni da bicicletta molto attillati senza intimo. Andare in giro facendo notare il mio membro non mi imbarazzava molto anzi mi eccitava, il che rendeva ancora più evidente il fatto che non indossavo niente sotto.
Lei era orgogliosa e un po' eccitata nel vedere che gli altri clienti dell'agriturismo mi guardavano un po' divertiti un po' schifati.
Dopo la colazione lei decide di andare a fare trekking; il percorso prevede dei sentieri lungo il bosco che portano ad un paesino medioevale disabitato. Si parte per il cammino e dopo poco lei decide di lasciare il percorso per seguirlo parallelamente ma dentro al bosco, tutto perché vuole che mi spogli completamente e non solo.
Una volta che mi ritrovo nudo come un verme mi ordina di mettermi a gattoni e dalla borsa tira fuori un guinzaglio e una coda anale, "Sarai il mio cane, e dovrai comportarti da tale a meno che non ti dica di fare altro" "ok padrona".
La coda anale non anale mi preoccupava ed eccitava insieme, non l'avevo mai provata. Lei si mette dietro di me e dopo uno sputo sul mio ano mi ficca la coda dentro. Dalla mia bocca esce un gemito di dolore e sento che a lei questo piace al punto che inizia ad usare la coda come un dildo. Il dolore è lancinante, mi viene da gridare ma lei mi tappa la bocca e aumenta la potenza. Quando finisce la lascia dentro e mi spinge la faccia a terra, "I cani annusano in terra!". Mi mette il guinzaglio e comincia a camminare; io a gattoni fatico e sento le ginocchia sbucciarsi ma sento che ogni mio gemito lei tira il collare, mi sento peggio di un cane ma nei suoi occhi vedo l'eccitazione.
Ad un certo punto non riuscendo più a gattonare mi alzo anche andando contro gli ordini; "Come osi lurido verme!" Da uno strattone al collare che mi fa cadere in avanti, lo avvolge ad un albero e lo stringe in modo che mi ritrovo legato all'albero solo per il collo. Guadandomi con uno sguardo folle ed eccitato la vedo togliersi gli attillatissimi leggins e l'intimo, "Mi stava giusto scappando da un po'" si mette a gambe larghe sopra di me, mi tappa il naso per non farmi respirare e appena apro la bocca parte un getto di urina che mi infradicia. Non contenta allo stesso modo si volta e questa volta nella mia bocca ci finisce qualcosa di più solido che quasi mi fa vomitare. Poi si alza e scatta qualche foto prima di slegarmi.
"Ti avevo avvertito su quale era la punizione. Ora andiamo, puoi camminare in piedi ma sempre al guinzaglio".
Il mio secondo giorno da schiavo comincia in modo abbastanza normale; a parte il fatto che mi costringe ad indossare dei pantaloni da bicicletta molto attillati senza intimo. Andare in giro facendo notare il mio membro non mi imbarazzava molto anzi mi eccitava, il che rendeva ancora più evidente il fatto che non indossavo niente sotto.
Lei era orgogliosa e un po' eccitata nel vedere che gli altri clienti dell'agriturismo mi guardavano un po' divertiti un po' schifati.
Dopo la colazione lei decide di andare a fare trekking; il percorso prevede dei sentieri lungo il bosco che portano ad un paesino medioevale disabitato. Si parte per il cammino e dopo poco lei decide di lasciare il percorso per seguirlo parallelamente ma dentro al bosco, tutto perché vuole che mi spogli completamente e non solo.
Una volta che mi ritrovo nudo come un verme mi ordina di mettermi a gattoni e dalla borsa tira fuori un guinzaglio e una coda anale, "Sarai il mio cane, e dovrai comportarti da tale a meno che non ti dica di fare altro" "ok padrona".
La coda anale non anale mi preoccupava ed eccitava insieme, non l'avevo mai provata. Lei si mette dietro di me e dopo uno sputo sul mio ano mi ficca la coda dentro. Dalla mia bocca esce un gemito di dolore e sento che a lei questo piace al punto che inizia ad usare la coda come un dildo. Il dolore è lancinante, mi viene da gridare ma lei mi tappa la bocca e aumenta la potenza. Quando finisce la lascia dentro e mi spinge la faccia a terra, "I cani annusano in terra!". Mi mette il guinzaglio e comincia a camminare; io a gattoni fatico e sento le ginocchia sbucciarsi ma sento che ogni mio gemito lei tira il collare, mi sento peggio di un cane ma nei suoi occhi vedo l'eccitazione.
Ad un certo punto non riuscendo più a gattonare mi alzo anche andando contro gli ordini; "Come osi lurido verme!" Da uno strattone al collare che mi fa cadere in avanti, lo avvolge ad un albero e lo stringe in modo che mi ritrovo legato all'albero solo per il collo. Guadandomi con uno sguardo folle ed eccitato la vedo togliersi gli attillatissimi leggins e l'intimo, "Mi stava giusto scappando da un po'" si mette a gambe larghe sopra di me, mi tappa il naso per non farmi respirare e appena apro la bocca parte un getto di urina che mi infradicia. Non contenta allo stesso modo si volta e questa volta nella mia bocca ci finisce qualcosa di più solido che quasi mi fa vomitare. Poi si alza e scatta qualche foto prima di slegarmi.
"Ti avevo avvertito su quale era la punizione. Ora andiamo, puoi camminare in piedi ma sempre al guinzaglio".
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