Ricordi proibiti di una vacanza particolare
di
Scintillah
genere
tradimenti
Ci sono cose che non si possono raccontare a nessuno, ma piú passa il tempo, piú voglia avresti di dirlo, di raccontarlo, benchè sai che nessuno capirebbe veramente.
L'estate scorsa sono stata in vacanza a Formentera, col mio ragazzo, stiamo assieme da 3 anni, abbiamo entrambi 28 anni e progettiamo di vivere assieme, se il lavoro ce lo permetterà.
Non era la prima vacanza inseme, ma sicuramente era quella piú costosa, 10 giorni a Formentera coi risparmi di tutto l'anno.
Resort non dico di lusso, ma sicuramente di buon livello, tutto bellissimo, piagge meravigliose, isola tutto sommato piccola e da visitare tutta. Andavamo spesso nella zona di Ses Platgetes, tutta una serie di calette e spiaggette con scogli, sabbia pulita e acqua cristallina.
Di pomeriggio, nonostante il caldo afoso, io andavo da sola a prendere il sole, mentre il mio ragazzo preferiva dormire e raggiungermi piú tardi.
Io sono una patita della tintarella, ho sempre mille abbronzanti e creme varie per tutti gli usi, il pomeriggio estivo mediterraneo non mi fa paura, anche se so che non è il massimo. Ma in quei giorni di vacanza hai voglia di relax senza pensarci piú di tanto.
Anche se è possibile che passi qualcuno, a quell'ora se trovi la spiaggetta giusta c'é pochissima gente, certo bisogna camminare un po', ma ne valeva la pena. Aprofittavo quindi della quasi solitudine per prendere il sole in topless con un piccolo perizoma, oppure a volte nuda, lì era abbastanza comune, nonostante non fosse esattamente zona per nudisti.
Un pomeriggio mentre prendevo il sole nuda, vedo passare un signore, sulla cinquantina, robusto, dalla faccia conosciuta, infatti era un italiano che era nel nostro stesso resort con cui avevamo anche scambiato qualche parola, essendoci sentiti parlare in italiano.
Quando mi vide, mi sorrise e si fermò un po' a parlare, al che quasi di istinto indossai le mutandine.
Parlammo un po', si notava che era una persona educata e per bene e parlava in modo piacevole. Mi chiese se poteva stendersi lì, visto che avevo trovato uno scoglio ampio, dove ci si poteva stendere in due. Nonostante fossi imbarazzata, non notavo in lui nessun tentativo di provarci, la situazione sembrava naturalissima anche quando il signore in questione tolse il costume e rimase accanto a me nudo.
Il primo momento di imbarazzo alla vista del suo pene, passó quasi subito. Parlammo un po', prendemmo il sole, non ebbi il coraggio di stare nuda, ma non posso dire di essere stata in vero imbarazzo, anzi era una strana sensazione, mi sentivo a mio agio.
Ci fu solo un momento particolare, quando nello sporgersi verso di me per sistemarmi l'asciugamano sentii il suo pene poggiarsi sulla schiena, praticamente sopra il mio sedere, ma fu quasi un attimo e feci finta di nulla, benchè fosse una cosa particolare.
Pensando al mio ragazzo e che magari sarebbe potuto venire e mi avrebbe trovata in quella situazione, decisi di andare via, ci salutammo e lui mi disse che magari ci saremmo visti il giorno dopo.
Non posso dire che la stuazione non mi avesse turbato, non ero stata con un altro da 3 anni, la vista di un uomo nudo, in quella situazione aveva svegliato qualcosa, una sorta di lampadina. Infatti il pomeriggio tornai nella zona, con la segreta speranza di incontrare di nuovo quel signore. Anzi era una speranza strana, allo stesso tempo speravo che non si presentasse ma speravo anche di rivederlo.
Rimasi col perizoma addosso, seppur mini, il mio ragazzo protesta sempre quando lo uso.
Dopo pochi minuti il signore arrivó, solito convenevoli, solita richiesta di accomodarsi vicino a me. Ammetto che mi faceva piacere.
Lui tolse rimase subito nudo e mi disse subito
-"Perchè non stai nuda anche tu, mica ti vergognerai?"
Sì, in fondo mi imbarazzava, ma cercai di negarlo.
-"No, non mi imbarazza, ci mancherebbe" e raduando tutto il coraggio, tolsi lo slip, stando a pochi cm da lui e sentii il suo sguardo sulla mia passerina, ma forse lo immaginavo e basta. Rimasi col culetto all'insù a prendere il sole, parlammo un po', lui ogni tanto si metteva di fianco, di fronte a me.
Non potevo fare a meno di sbirciare il suo pene, che era un po' strano, nel senso che era scurissimo, piú del resto del corpo, era di misura media e sembrava circonciso; il signore era completamente senza peli, da nessuna parte. Intendo neppure nel petto.
Mi chiese in che zona del resort stavamo e poi fece una battuta maliziosa, la prima
-"Ah quella zona in cui si sentono gridolini notturni ..."
Intuii, ma feci finta di non capire "come scusi?"
-"Bhe guarda che bel corpo che hai, col tuo ragazzo ci darede dentro ogni notte"
Mi sentii non solo nuda e osservata, ma osservata nell'intimo e assieme a tutta quella situazione, la cosa non mi dispiaceva, anzi risposi con una risatina.
Poi affondó il colpo:
-"Uniamo gli asciugamai, cosi stiamo piú vicini" e fu così che rimanemmo appiccicati, a parlare, a sorridere e incrociare sguardi sempre piú maliziosi.
E fu così che sentii il contatto di tutto il suo corpo e piano piano i freni inibitori vennero meno.
Mentre lui allungava le mani sul mio culetto e ogni tanto tastava, io quasi all'improvviso ebbi la voglia di toccargli il pene con la mano e lo feci.
-"Anche un bacino se vuoi ...", aggiunse lui e abbassandomi un po' diedi un bacino al suo pene, mettendo la punta leggermente in bocca.
-"Brava, quando vuoi, fai pure", disse lui, mentre io ormai ero davvero imbarazzata e confusa.
Volevo pormi dei limiti, perchè sapevo che li stavo per perdere tutti.
Mai frase fu mai azzeccata di 'presi il coraggio a due mani', presi il suo pene e cominciai a masturbarlo, finchè venne abbondantemente.
Non ci avevo mai fatto caso a come si contraggono i muscoli del pene mentre è eccitato e mentre sta eiaculando e poi dopo, come si rilassano.
Mi sporcò un po' nella mano, mi lavai con l'acqua del mare e un po' imbarazzata dissi che dovevo andare via. Lui mi chiese se il giorno dopo potevamo vederci di nuovo e dissi di sì.
Di notte mentre facevo sesso col mio ragazzo, non pensavo ad altro, pensavo a quel signore che conoscevo poco, quel signore stempiato, non bello, a cui avevo toccato il pene e avevo fatto godere.
Il giorno dopo fu di nuovo lì e di nuovo nudo e di nuovo a parlare e di nuovo a giochicchiare, io sul suo pene e lui col mio sedere e finalmente anche con la mia passerina, che non poteva rimanere indifferente.
Le toccatine erano furtive, bisognava stare attenti e guardare se passava qualcuno, cominciammo anche a baciarci, come se fossimo fidanzati.
Era il nostro segreto pomeridiano, ci scaldavamo moltissimo con le toccatine intime, che però ben presto avevano bisogno di qualcosa in piú.
La mia paura non era essere beccati a fare sesso, ma essere vista in viso e che magari la cosa potesse sapersi in qualche modo. Magari esageravo, ma non si sa mai. Mi piaceva giocarci, prenderlo in mano, guardarlo in tutti i dettagli, assaggiarlo in tutti i punti. Credo che non conoscessi così bene neppure il pene del mio ragazzo.
-"Andiamo da qualche parte", disse lui eccitato.
Io volevo, ma dove? Non certo al resort, non sapevo dove, ma avevo voglia.
-"Facciamo un giro, magari troviamo qualcosa", propose lui.
Misi il perizoma, lui lo slip, mi prese la mano e andammo a cercare un posto tranquillo.
Era una strana sensazione, quasi assurda, io mano nella mano con un signore che neppure conoscevo bene, cercando un posto tranquillo per scopare.
Trovammo una specie di insenatura, in realtà una serie di scogli che in un certo modo ci nascondevano, ma era scomodo.
Non ci fu verso di trovare una posizione possibile, e piú passava il tempo piú mi passava la voglia e piú pensavo alla stronzata che stavo facendo.
Possible che avessi questi istinti animaleschi e avessi così tanta voglia di fare sesso? Mi sentii addirittura ridicola quando in quelle poisizioni scomode, lui cercava di montarmi. Sentii per un momento che mi stava penetrando, ma poi persi quasi l'equilibrio in quella posizione assurda. Non era più così gradevole.
I sensi di colpa prendevano il sopravvento, mi sentii quasi quasi triste, debole.
Tornammo dove eravamo prima e poco dopo andai via, visto che era già tardi. Non ci demmo appuntamento neppure per il pomeriggio dopo, forse lui si accorse che io ero strana, non ne parlammo.
In effetti ero indecisa se il giorno successivo sarei andata al solito appuntamento sugli scogli, mi attirava meno, mi spaventava di più.
Infatti non andai, rimasi a dormire in camera col mio ragazzo, vabbé dormire non è la parola esatta.
Smisi di andare sugli scogli di pomeriggio, finchè una sera uscendo dal resort incontrammo il signore degli scogli con la moglie.
Fu la situazione piú imbarazzante di tutte, volevo scomparire, ma attaccammo bottone lo stesso.
Lui non mi piaceva, era vestito male, tarchiato, la moglie non sembrava simpatica, non sapevo come poteva essere capitato quello che era capitato. Quando ci salutammo, lui furtivamente riuscì a dirmi all'orecchio 'domani?'. E fui di nuovo in confusione, pochi istanti prima ero sicura che non mi piaceva, che non mi sarebbe piú capitato, ma in quel momento ricominciai a valutare l'idea di andare sugli scogli.
Le vacanze volgevano al termine e alla fine decisi di andare a quello che era un nuovo appuntamento.
Appena arrivó mi salutó e mi diede un bacino in bocca.
Non lo so perchè si era creata questa confidenza, ero arrivata a passeggiare mezza nuda mano nella mano con un signore che neppure mi piaceva. Tralasciando tutto il resto.
Ancora una volta fui spiazzata. Avevo intenzione di parlare chiaro e dirgli che non mi andava di fare nulla, ma con quel bacino, mi sentii di nuovo con voglia di trasgredire. Provai a resistere, rimasi in topless.
Lui, nudo, mi accarezzava ogni tanto il seno e giochicchiava col mio perizomino, cercando sempre il contatto del mio corpo col suo.
Mi girai tenta in su e sentii le sue mani in mezzo alle game, sotto il perizoma, poi me li abbassò e rimasero al'altezza delle caviglie, con le dita mi penetró. Non so se passava gente, ma in quel momento potevano esserci mille persone che non sarebbe cambiato nulla, avevo troppa voglia. Ci coprimmo con un asciugamano, mi aprí le gambe e mi penetró, col movimento l'asciugamano si spostó e sentivo chiaramente che solo la parte di sopra era coperta, il resto no e magari qualcuno in quel momento stava guardando mentre mi scopava.
Ho qualche ricordo flash, ricordo chiaramente la sensazione di avere un cazzo diverso dal solito dentro di me, che si muoveva e mi faceva godere. Sentivo il suo corpo sopra di me, sentivo il mare e il suo odore. Sentivo che avevo voglia di godere ed esplodere e non tardai tanto ad avere il piú bel orgasmo di quelle vacanze. Fu l'ultima volta che vidi quel signore.
L'estate scorsa sono stata in vacanza a Formentera, col mio ragazzo, stiamo assieme da 3 anni, abbiamo entrambi 28 anni e progettiamo di vivere assieme, se il lavoro ce lo permetterà.
Non era la prima vacanza inseme, ma sicuramente era quella piú costosa, 10 giorni a Formentera coi risparmi di tutto l'anno.
Resort non dico di lusso, ma sicuramente di buon livello, tutto bellissimo, piagge meravigliose, isola tutto sommato piccola e da visitare tutta. Andavamo spesso nella zona di Ses Platgetes, tutta una serie di calette e spiaggette con scogli, sabbia pulita e acqua cristallina.
Di pomeriggio, nonostante il caldo afoso, io andavo da sola a prendere il sole, mentre il mio ragazzo preferiva dormire e raggiungermi piú tardi.
Io sono una patita della tintarella, ho sempre mille abbronzanti e creme varie per tutti gli usi, il pomeriggio estivo mediterraneo non mi fa paura, anche se so che non è il massimo. Ma in quei giorni di vacanza hai voglia di relax senza pensarci piú di tanto.
Anche se è possibile che passi qualcuno, a quell'ora se trovi la spiaggetta giusta c'é pochissima gente, certo bisogna camminare un po', ma ne valeva la pena. Aprofittavo quindi della quasi solitudine per prendere il sole in topless con un piccolo perizoma, oppure a volte nuda, lì era abbastanza comune, nonostante non fosse esattamente zona per nudisti.
Un pomeriggio mentre prendevo il sole nuda, vedo passare un signore, sulla cinquantina, robusto, dalla faccia conosciuta, infatti era un italiano che era nel nostro stesso resort con cui avevamo anche scambiato qualche parola, essendoci sentiti parlare in italiano.
Quando mi vide, mi sorrise e si fermò un po' a parlare, al che quasi di istinto indossai le mutandine.
Parlammo un po', si notava che era una persona educata e per bene e parlava in modo piacevole. Mi chiese se poteva stendersi lì, visto che avevo trovato uno scoglio ampio, dove ci si poteva stendere in due. Nonostante fossi imbarazzata, non notavo in lui nessun tentativo di provarci, la situazione sembrava naturalissima anche quando il signore in questione tolse il costume e rimase accanto a me nudo.
Il primo momento di imbarazzo alla vista del suo pene, passó quasi subito. Parlammo un po', prendemmo il sole, non ebbi il coraggio di stare nuda, ma non posso dire di essere stata in vero imbarazzo, anzi era una strana sensazione, mi sentivo a mio agio.
Ci fu solo un momento particolare, quando nello sporgersi verso di me per sistemarmi l'asciugamano sentii il suo pene poggiarsi sulla schiena, praticamente sopra il mio sedere, ma fu quasi un attimo e feci finta di nulla, benchè fosse una cosa particolare.
Pensando al mio ragazzo e che magari sarebbe potuto venire e mi avrebbe trovata in quella situazione, decisi di andare via, ci salutammo e lui mi disse che magari ci saremmo visti il giorno dopo.
Non posso dire che la stuazione non mi avesse turbato, non ero stata con un altro da 3 anni, la vista di un uomo nudo, in quella situazione aveva svegliato qualcosa, una sorta di lampadina. Infatti il pomeriggio tornai nella zona, con la segreta speranza di incontrare di nuovo quel signore. Anzi era una speranza strana, allo stesso tempo speravo che non si presentasse ma speravo anche di rivederlo.
Rimasi col perizoma addosso, seppur mini, il mio ragazzo protesta sempre quando lo uso.
Dopo pochi minuti il signore arrivó, solito convenevoli, solita richiesta di accomodarsi vicino a me. Ammetto che mi faceva piacere.
Lui tolse rimase subito nudo e mi disse subito
-"Perchè non stai nuda anche tu, mica ti vergognerai?"
Sì, in fondo mi imbarazzava, ma cercai di negarlo.
-"No, non mi imbarazza, ci mancherebbe" e raduando tutto il coraggio, tolsi lo slip, stando a pochi cm da lui e sentii il suo sguardo sulla mia passerina, ma forse lo immaginavo e basta. Rimasi col culetto all'insù a prendere il sole, parlammo un po', lui ogni tanto si metteva di fianco, di fronte a me.
Non potevo fare a meno di sbirciare il suo pene, che era un po' strano, nel senso che era scurissimo, piú del resto del corpo, era di misura media e sembrava circonciso; il signore era completamente senza peli, da nessuna parte. Intendo neppure nel petto.
Mi chiese in che zona del resort stavamo e poi fece una battuta maliziosa, la prima
-"Ah quella zona in cui si sentono gridolini notturni ..."
Intuii, ma feci finta di non capire "come scusi?"
-"Bhe guarda che bel corpo che hai, col tuo ragazzo ci darede dentro ogni notte"
Mi sentii non solo nuda e osservata, ma osservata nell'intimo e assieme a tutta quella situazione, la cosa non mi dispiaceva, anzi risposi con una risatina.
Poi affondó il colpo:
-"Uniamo gli asciugamai, cosi stiamo piú vicini" e fu così che rimanemmo appiccicati, a parlare, a sorridere e incrociare sguardi sempre piú maliziosi.
E fu così che sentii il contatto di tutto il suo corpo e piano piano i freni inibitori vennero meno.
Mentre lui allungava le mani sul mio culetto e ogni tanto tastava, io quasi all'improvviso ebbi la voglia di toccargli il pene con la mano e lo feci.
-"Anche un bacino se vuoi ...", aggiunse lui e abbassandomi un po' diedi un bacino al suo pene, mettendo la punta leggermente in bocca.
-"Brava, quando vuoi, fai pure", disse lui, mentre io ormai ero davvero imbarazzata e confusa.
Volevo pormi dei limiti, perchè sapevo che li stavo per perdere tutti.
Mai frase fu mai azzeccata di 'presi il coraggio a due mani', presi il suo pene e cominciai a masturbarlo, finchè venne abbondantemente.
Non ci avevo mai fatto caso a come si contraggono i muscoli del pene mentre è eccitato e mentre sta eiaculando e poi dopo, come si rilassano.
Mi sporcò un po' nella mano, mi lavai con l'acqua del mare e un po' imbarazzata dissi che dovevo andare via. Lui mi chiese se il giorno dopo potevamo vederci di nuovo e dissi di sì.
Di notte mentre facevo sesso col mio ragazzo, non pensavo ad altro, pensavo a quel signore che conoscevo poco, quel signore stempiato, non bello, a cui avevo toccato il pene e avevo fatto godere.
Il giorno dopo fu di nuovo lì e di nuovo nudo e di nuovo a parlare e di nuovo a giochicchiare, io sul suo pene e lui col mio sedere e finalmente anche con la mia passerina, che non poteva rimanere indifferente.
Le toccatine erano furtive, bisognava stare attenti e guardare se passava qualcuno, cominciammo anche a baciarci, come se fossimo fidanzati.
Era il nostro segreto pomeridiano, ci scaldavamo moltissimo con le toccatine intime, che però ben presto avevano bisogno di qualcosa in piú.
La mia paura non era essere beccati a fare sesso, ma essere vista in viso e che magari la cosa potesse sapersi in qualche modo. Magari esageravo, ma non si sa mai. Mi piaceva giocarci, prenderlo in mano, guardarlo in tutti i dettagli, assaggiarlo in tutti i punti. Credo che non conoscessi così bene neppure il pene del mio ragazzo.
-"Andiamo da qualche parte", disse lui eccitato.
Io volevo, ma dove? Non certo al resort, non sapevo dove, ma avevo voglia.
-"Facciamo un giro, magari troviamo qualcosa", propose lui.
Misi il perizoma, lui lo slip, mi prese la mano e andammo a cercare un posto tranquillo.
Era una strana sensazione, quasi assurda, io mano nella mano con un signore che neppure conoscevo bene, cercando un posto tranquillo per scopare.
Trovammo una specie di insenatura, in realtà una serie di scogli che in un certo modo ci nascondevano, ma era scomodo.
Non ci fu verso di trovare una posizione possibile, e piú passava il tempo piú mi passava la voglia e piú pensavo alla stronzata che stavo facendo.
Possible che avessi questi istinti animaleschi e avessi così tanta voglia di fare sesso? Mi sentii addirittura ridicola quando in quelle poisizioni scomode, lui cercava di montarmi. Sentii per un momento che mi stava penetrando, ma poi persi quasi l'equilibrio in quella posizione assurda. Non era più così gradevole.
I sensi di colpa prendevano il sopravvento, mi sentii quasi quasi triste, debole.
Tornammo dove eravamo prima e poco dopo andai via, visto che era già tardi. Non ci demmo appuntamento neppure per il pomeriggio dopo, forse lui si accorse che io ero strana, non ne parlammo.
In effetti ero indecisa se il giorno successivo sarei andata al solito appuntamento sugli scogli, mi attirava meno, mi spaventava di più.
Infatti non andai, rimasi a dormire in camera col mio ragazzo, vabbé dormire non è la parola esatta.
Smisi di andare sugli scogli di pomeriggio, finchè una sera uscendo dal resort incontrammo il signore degli scogli con la moglie.
Fu la situazione piú imbarazzante di tutte, volevo scomparire, ma attaccammo bottone lo stesso.
Lui non mi piaceva, era vestito male, tarchiato, la moglie non sembrava simpatica, non sapevo come poteva essere capitato quello che era capitato. Quando ci salutammo, lui furtivamente riuscì a dirmi all'orecchio 'domani?'. E fui di nuovo in confusione, pochi istanti prima ero sicura che non mi piaceva, che non mi sarebbe piú capitato, ma in quel momento ricominciai a valutare l'idea di andare sugli scogli.
Le vacanze volgevano al termine e alla fine decisi di andare a quello che era un nuovo appuntamento.
Appena arrivó mi salutó e mi diede un bacino in bocca.
Non lo so perchè si era creata questa confidenza, ero arrivata a passeggiare mezza nuda mano nella mano con un signore che neppure mi piaceva. Tralasciando tutto il resto.
Ancora una volta fui spiazzata. Avevo intenzione di parlare chiaro e dirgli che non mi andava di fare nulla, ma con quel bacino, mi sentii di nuovo con voglia di trasgredire. Provai a resistere, rimasi in topless.
Lui, nudo, mi accarezzava ogni tanto il seno e giochicchiava col mio perizomino, cercando sempre il contatto del mio corpo col suo.
Mi girai tenta in su e sentii le sue mani in mezzo alle game, sotto il perizoma, poi me li abbassò e rimasero al'altezza delle caviglie, con le dita mi penetró. Non so se passava gente, ma in quel momento potevano esserci mille persone che non sarebbe cambiato nulla, avevo troppa voglia. Ci coprimmo con un asciugamano, mi aprí le gambe e mi penetró, col movimento l'asciugamano si spostó e sentivo chiaramente che solo la parte di sopra era coperta, il resto no e magari qualcuno in quel momento stava guardando mentre mi scopava.
Ho qualche ricordo flash, ricordo chiaramente la sensazione di avere un cazzo diverso dal solito dentro di me, che si muoveva e mi faceva godere. Sentivo il suo corpo sopra di me, sentivo il mare e il suo odore. Sentivo che avevo voglia di godere ed esplodere e non tardai tanto ad avere il piú bel orgasmo di quelle vacanze. Fu l'ultima volta che vidi quel signore.
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