La professoressa insegna provocazione

di
genere
feticismo

Ho 23 anni e da quando ho iniziato a frequentare questo corso in una scuola privata con i miei amici, mi sono e ci siamo subito accorti che la professoressa Emanuela era veramente una bella ragazza. Bassina, non aveva molto seno ma aveva un fondoschiena da paura. I suoi capelli ricci contornavano un visino che non sembrava nemmeno quello di una trentenne, e ogni volta che faceva lezione era impossibile non fissarle le labbra e immaginare tutt'altro.
Tra amici, quasi divenne uno scherzo fare battutine spinte per provocarla, ma lei non coglieva (o faceva finta di non cogliere).
Ma quel giorno mi spinsi un po' oltre.
Entrò, aveva un cappottino, dei leggings e degli stivaletti alti un po' più alti del solito, io colsi al volo l'occasione e le dissi "Ti sei messa i tacchi così arrivi a guardarci negli occhi?" ridemmo tutti, e lei ridendo mi lanciò una finta occhiataccia.
Emanuela fece per togliersi il cappottino, ma nel farlo si alzò il vestitino per sbaglio, lasciandomi di fronte ad una visione paradisiaca: il suo culetto racchiuso in quei leggings semitrasparenti. Quasi prima che potesse accorgersene lei esclamai istintivamente un "Ellamadonna!!!"
Si girò di scatto e tentò di coprirsi velocemente. Nessuno la vide, ma mi lanciò un occhiataccia di pura malvagità e imbarazzo, quella di chi vuole dirti "ora me la paghi".

Iniziammo la lezione e ci sedemmo intorno al tavolo, lei mi stava di fronte. Mentre spiegava, mi sentii toccare la gamba. Il tocco risaliva piano piano lungo la mia gamba. Accennai a guardare sotto il tavolo e Emanuela scattò con la sedia da ufficio avvicinandosi al tavolo e si avvicinò anche ciò che mi toccava: era lo stivaletto della professoressa Emanuela. Salì con famelicità fino in mezzo alle mie gambe, e cominciò a premere sul mio cazzo. Feci un verso strano ma nessuno mi notò, soprattutto perchè stavano per rivolgere gli occhi al proiettore. Ci guardammo segretamente e lei mi sorrise con fare malizioso. Ero nel massimo dell'eccitazione ed ero diventato durissimo. Appena cominciai a godere, lei sfilò subito la gamba e si alzò per venire a controllare l'esercizio.
Venne vicino a me, e si voltò verso il mio amico a sinistra per una fintissima correzione. Mi disse bruscamente "Fammi sedere", ero intontito, cosa voleva dire così all'improvviso?!? Prima che potessi trovare risposta, si fiondò a sedersi sulle mie gambe. Che bastarda. Mentre io ero completamente distrutto dall'eccitazione, lei faceva finta di correggere gli errori del mio amico. Cominciò persino a muovere il culo per sentire la mia erezione. I miei amici mi guardavano ridendo perchè pensavano che lei fosse inconsapevole della cosa, ma in realtà era lei a tenermi in pugno. Emisi un breve gemito d'eccitazione e lei velocemente fece finire l'agonia alzandosi e dicendo "bene, ora continuate da soli". Pensavo che fosse finita, ma le cose stavano solo per migliorare. Mi sussurrò "Tra 5 minuti seguimi, il terzo bagno" si allontanò dalla classe e mi lasciò nel pieno della mia erezione. Aspettai 5 minuti che sembravano non finire mai, e uscii.

Arrivai al terzo bagno, aprii la porta e appena lei mi vide mi tirò per un braccio, mi spinse al muro e mi stampò un bacio che bruciava di passione sulle labbra. Il bacio stava andando e la sua mano si fece avanti sui miei pantaloni. Mi massaggiò il cazzo da sopra i pantaloni, mentre le nostre lingue si intrecciavano. Feci per sfilarmi i pantaloni ma lei si staccò subito.
"Che cosa pensi? Che ora la punizione sia finita? Siediti sul cesso" mi disse.
Mi fece sedere, lei si sedette sulla muratura mentre si sfilava gli stivaletti. Mi fece cenno di tirarlo fuori, lei si bagnò con lo sputo prima le mani e poi se le passò sulla pianta dei piedi.
Prima che potessi dire qualcosa, prese il mio cazzo tra le sue piante dei piedi, le strinse e cominciò a fare su e giù. Mi stava facendo una fantastica sega coi piedi, e io ero in delirio. Gemevo per il piacere e lei sorrideva maliziosa, mentre sentivo i suoi piedi caldi coperti dal cotone che mi massaggiavano il cazzo. La guardai eccitatissimo e lei mi indicò la sua fica, spalancò le gambe e mi mostrò le mutandine di pizzo coperte dai leggings. Spalancai gli occhi dall'eccitazione e lei rise maliziosamente, poi mi chiese dolcemente "Ti sta piacendo?" e io stavo quasi per esplodere, l'eccitazione era al massimo e il suo ritmo si faceva sempre più veloce. Le dissi balbettando di sì e che stavo quasi per venire, appena sentì quella parola spalancò lei gli occhi e ritirò le gambe e disse "No no no aspetta!Non possiamo sporcare e non posso sporcarmi io, aspetta" Scese dal muretto, e con una facilità quasi professionale si mise in ginocchio davanti a me, si spostò la chioma riccia di lato e mise le sue labbra sulla mia cappella. Prese delicatamente il mio cazzo alla base e fece scendere le sue labbra carnose fino a far scomparire la mia cappella. Era una sensazione fantastica, Emanuela mi stava regalando il miglior pompino della storia. La sua lingua roteava esplorando ogni angolo del mio cazzo e poi cominciò a fare su e giù, su e giù, la sua bocca era così calda e umida, sentivo che mi stava portando in paradiso una succhiata alla volta. Stavo per venire, e stavo godendo troppo per riuscire a parlare, le volevo chiedere se potevo venirle in bocca ma balbettai e non riuscii a completare la frase. Lei sorrise con malizia, si tolse la mia cappella di bocca e con una faccia da porcellina annuì, cominciò a segarmi velocemente mentre con la lingua faceva da ponte verso il mio cazzo. Non resistetti un attimo in più, esplosi in un fiume di sborra bollente che le finì tutto in bocca e sulle labbra carnose. Ingoiò e si ripulì la bocca, e mi disse "allora hai gradito davvero. E sappi che ho gradito anch'io." Si rimise le scarpe, mi puntò un dito d'avvertimento contro e sorrise " Tu non dire nulla di quello che è successo qui a nessuno, e vedrai che le prossime volte che accadrà, perchè accadrà, ti farò sporcare tante cose." Annuii ridendo. Mi mostrò quel sorriso angelico sistemandosi i capelli.
"Tu torna dopo di me, hai avuto un mal di pancia quando te lo chiedo. Vorrei baciarti, ma la tua sborra è solo per me, non voglio che la assaggi anche tu" ridemmo entrambi poi lei mi prese il cazzo ormai esausto in mano, mi guardò negli occhi e mi disse " saluterò lui" e diede un piccolo bacio al mio amico lì sotto e uscì.

Com'è andata poi? Da quando quel corso è finito qualche mese dopo? Beh, ho sporcato i suoi leggings, i suoi occhiali da lettura, il suo culetto, il suo divano...
scritto il
2016-04-15
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