Vizi e virtù

di
genere
incesti

Amo moltissimo mio marito, so che leggendo queste righe molti ne dubiteranno, ma lo amo. Ma ho una dipendenza, e nonostante tutto il mio amore, non riesco a vincerla.
Ho da poco passato i trent'anni, sono bionda, con i capelli mossi e lunghi. Sono bella, e lo dico senza presunzione. Ho un bel viso, un bel corpo. Sono procace, un culo pieno e tondo e un seno che straripa dalla biancheria intima, oltre la quinta.
Mi sono sposata a vent'anni, innamorata pazza di mio marito, più grande di me di una decina di anni. Uomo serio, gran lavoratore. Fa il trasfertista e guadagna bene; tanto che mi consente di non andare a lavorare. Preferisce che io stia dietro alla casa e alla famiglia. Lui non sa quanto, e spero non lo sappia mai.
Mio marito Mario è stato il mio primo ragazzo, l'unico con cui ho fatto sesso fino a quel giorno..... Mario mi ha presa dolcemente, mi ha insegnato a godere con tenerezza. Fra noi ci sono sempre stati baci, carezze. Io lo lecco, e lui lecca me, ma sempre in maniera molto soft, delicata. Stare con lui, anche a letto, mi ha sempre fatta sentire amata e protetta.
La settimana prima delle nozze i genitori di Mario sono venuti a cena dai miei. Tutti abbiamo mangiato e bevuto abbondantemente, tanto che Mario si è appisolato sul divano. Le donne si sono piazzate a fare pettegolezzo davanti alla tv, mentre mio padre e mio suocero si sono chiusi nello studio di papà.
Ho portato loro il caffè. Erano rossi dal vino, ridacchiavano e mi hanno invitata a fermarmi con loro. Erano buffi, non li avevo mai visti così, senza formalismi e sono rimasta. Parlavano di sesso, molto apertamente, usando termini sconci. Mi hanno coinvolta nella loro discussione, se era meglio trombare o sfondare culi, se la migliore pompa era con l'ingoio e cose del genere. Mi sono trovata in forte imbarazzo. Ammetto, eccitata, ma imbarazzatissima. Mio padre mi ha abbracciata da dietro e le sua mani di sono strette sulle mie mammelle, sprimacciandole da sopra i vestiti. Mio suocero Aldo guardava la scena attento, con uno sguardo da maiale che non avrei mai pensato di vedergli. Cercai di divincolarmi, "cosa fai papà, sei impazzito?", mentre Aldo lo incoraggiava "su Giovanni, fai scoprire a questa gallinella cosa le piace davvero". Mio padre continuava a palparmi, mentre si sfregava con la patta contro le mie natiche, quando Aldo si alzò dalla poltrona e appoggiandomi le mani sui fianchi, iniziò a leccarmi il contorno delle labbra, invitandomi ad aprire la bocca. Mi trovai la sua lingua in bocca, puzzava di tabacco e alcool. Provavo a girare la faccia, ma mio padre mi teneva ferma. E mentre la lingua di Aldo mi esplorava la bocca, spingendo con forza, quasi mi mordeva, mio padre riuscì a scoprirmi il seno, che strusciava contro la camicia di Aldo.
Mio padre mi baciava il collo mentre Aldo rivolse le sue attenzioni ai capezzoli, iniziando a succhiarli. Faceva quasi male, era tutto molto diverso da quando facevo l'amore con Mario, ma mi stavo rendendo conto di essere bagnata come mai prima. Ero terrorizzata da quella situazione, nella mia testa c'era un gran casino, ma lentamente smisi di divincolarmi e mi lasciai prendere.
Quando si accorsero della mia resa, con una sincronia perfetta mi spogliarono completamente e mi fecero inginocchiare. Tirarono fuori i loro cazzi dai pantaloni, erano già gonfi e duri. Mio padre fu il primo a mettermelo in bocca. Mi arrivò in fondo, fino in gola ed ebbi un conato di vomito. Lui non fece una piega, e mi scopò in bocca, per qualche minuto. Poi uscì e subito si prese posto Aldo. Mio padre aveva un cazzo delle dimensioni simili a quello di Mario, mentre mio suocero aveva un cazzo molto scuro, quasi nodoso; non molto più lungo, ma davvero grosso. Facevo fatica a contenerlo in bocca. Mi incitavano a leccare e succhiare. Sentii mio padre chiamarmi piccola troia di papà, e insieme sentivo crescere repulsione e eccitazione. Mio suocero apprezzava le mie tettone, il mio culo. Si rivolgeva a mio padre complimentandosi per una figlia così bella e zozzona. Ci avrebbero pensato loro ad insegnarmi a prendere cazzi e saremmo stati una bella famiglia felice.
Mi venne in bocca e mi costrinse ad ingoiare. Per me fu la prima volta. Mi faceva schifo l'idea, ma il sapore della sua sborra devo ammettere che non mi dispiacque. Dopo il primo ingoio, anche mio padre mi rientrò in bocca ed in breve venne anche lui.
Entrambi si inginocchiarono accanto a me e si alternavano a limonarmi. Le loro lingua, le nostre salive e la loro sperma divenne un tutt'uno. Pensai che sarei svenuta. Aldo mi passò una mano in mezzo alle gambe, e quando verificò quanto fossi bagnata la mostrò a mio padre. Mio padre gli leccò le dita bagnate dai miei umori "Uhm la mia bambina profuma di buono". Mi accarezzò anche lui la figa. Dopo un attimo esplosi in un orgasmo, e i miei fluidi colavano lungo le coscie. "Questo è stato solo un primo momento, Linda. Dopo il matrimonio tu sarai nostra, solo dopo noi ti monteremo e sarai la nostra troia di famiglia. Non lo facciamo ora perchè sei una bambina, non hai esperienza. So che adesso pensi che non sarà possibile, ma ti garantisco che in questi giorni tu ripenserai a questo momento, ripenserai a noi. E vorrai soltanto essere il nostro passatempo"
Lo guardai interdetta. Avrei voluto negare, avrei voluto scappare. Miopadre mi guardava compiaciuto. Erano due uomini vicino alla sessantina, mio padre basso e minuto, mio suocero più alto, con un'abbondante pancia tenuta su dalla cintura dei pantaloni. "rivestiti anima mia, torna di là prima che ti cerchino. Il tuo papà ti vuole bene".
Uscii dalla stanza e sapevo che nulla sarebbe stato più come prima. Il seno mi faceva male, mio suocero no era stato per nulla delicato. Sentivo i loro sapori in bocca. Entrai in bagno a lavarmi, ma nella mia testa i loro odori rimanevano. Così come rimaneva la mia sensazione di eccitazione.
Mario si era svegliato, e mi chiamò vicino a lui. Rimanemmo accoccolati fino a che lui e la sua famiglia si congedarono. Il mio cuore era in tumulto.
Nei giorni seguenti fervevano i preparativi del matrimonio, mio padre aveva il suo solito comportamento cordiale. Nulla faceva pensare che potesse avermi fatto quello che ha fatto quella sera. Mio suocero non lo vidi. Feci l'amore con Mario, volevo cancellare quel ricordo. Ma più venivo, più ripensavo a quella sera. Più venivo, più mi scoprivo a desiderare altro.
La mattina del matrimonio, prima di passare al trucco, mio padre mi chiamò in studio. Mi disse di chiudere la porta. Era seduto alla sua scrivania. "Sono nervoso tesoro, vieni e succhia". Aveva già il cazzo fuori dai pantaloni, con una mezza erezione. Mi stupii. Come se non aspettassi altro mi avvicinai, mi inginocchiai e lo presi in bocca. Gli feci una pompa, trangugiai la sua carne, e quando venne il suo sperma. Lo sentii zampillare nella mia bocca, mentre ansimava. "sei molto meglio di quella gallina di tua madre. Sei proprio una gran zoccola tesoro". Mi sorrise e mi invitò ad andarmi a preparare.
Per tutto il resto della mattina mi mossi come in trance, avevo il suo gusto in bocca mentre baciavo Mario, al momento culminante in chiesa. Mio padre mi guardava compiaciuto. Poi vidi mio suocero. Aldo sembrava un grasso maiale. Mi sorrideva, lascivo.
A tardo pomeriggio io e Mario eravamo a casa dei miei suoceri per cambiarci, riposarci e fare una cena leggera. La mattina dopo saremmo partiti per il viaggio di nozze, e al rientro sarebbe stato pronto il nostro appartamentino.
Scoprii che Mario aveva accompagnato la madre al centro commerciale più vicino perchè le mancavano cose, e mia madre si era aggregata, mentre Aldo e Giovanni parlavano di politica. Lo scoprii quando uscii dalla doccia. Loro erano nella cameretta di Mario, nudi. Mi si avvicinarono, uno davanti e uno dietro, mi fecero scivolare l'accappatoio e i nostri corpi nudo si stusciavano. Le nostre lingue si intrecciavano, le loro mani erano dappertutto. Mi fecero stendere per terra poi prima mio padre, poi mio suocero mi chiavarono. Entrarono nella mia figa, e mi scoparono, alternandosi, evitando di raggiungere l'orgasmo. Io godevo, godevo e venivo senza fine. Ero passata dai gemiti ad urlare il mio piacere, mi sentii incitarli. Le spinte di mio padre erano vigorose, quelle di Aldo mi squarciavano. Il suo grosso cazzo si faceva strada dentro me, Ero incredula di riuscire a prendere dentro tutto quel grosso cazzo e non provare dolore. Sotto i miei fianchi sentivo una pozza di bagnato. Erano i miei umori. Da quella volta sarebbe stato sempre così. Con Aldo arrivai per la prima volta in vita mia a squirtare. Lui sembrava davvero il porco che era. E nonostante l'amore per mio padre era il suo cazzo quello che preferivo. Quando mi videro provata dal piacere mi fecero girare e rimanere a pecora. Mio padre mi prese la verginità del culo. Aldo me lo aprì. Stavolta il dolore era stato acuto, ma incredibilmente riuscii ad avere un orgasmo anche mentre mi inculavano. Loro mi dicevano cose immonde, su quanto ero troia, sul fatto che ero una gran figa e loro fortunati ad avere una puttana gratis. Quando anche l'ultima goccia di sborra mi arrivò nell'intestino si alzarono e mi lasciarono libera di lavarmi.
Passai la prima notte di nozze con mio marito, in un amplesso dolce e delicato, con lui che mi venne dentro e mi diceva quanto mi amava.
Tornati dal viaggio di nozze Mario ha rincominciato il lavoro di trasfertista. E' a casa ogni due fine settimana. Siamo felici, stiamo progettando di avere un figlio, che al momento non arriva. L'amore con lui è sempre piacevole e rasserenante. Durante i giorni delle sue assenze nel mio letto ci sono sempre mio padre e il suo. Sono passati una decina di anni e quello che loro hanno perso di vigore, lo hanno compensato con la fantasia. Mio suocero è l'anima dei festini. Usano spesso dei dildi, per sopperire loro eventuali mancanze. Lui è eccitato dall'idea di aprirmi, di vedermi godere per vizio. Mio padre è un gran maiale anche lui, e semplicemnte cercava sesso fuori dal matrimonio, senza problemi.
Io tutte le volte mi dico che sarà l'ultima, ma non riesco a rinunciare a sbrodolarmi di umori e sentirmi così maledettamente porca
di
scritto il
2016-05-18
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