La segretaria

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LA SEGRETARIA

Finalmente era venuto anche per me il momento di laurearmi e cominciare a lavorare.
Quella mattina mi alzai presto, ancora abbronzatissimo dal viaggio di laurea di due settimane ai caraibi, mi misi il mio migliore vestito scuro e con la fedele bicicletta uscii di casa per dirigermi presso lo studio di un amico dei miei genitori, stimatissimo professionista della mia città.
Appena entrato, venni accolto da una austera segretaria che mi indico una poltrona nella sala d'attesa. Ero affascinato da quel mondo: un salone molto elegante, computer all'avanguardia, telefono perennemente squillante ecc..ecc.., ma soprattutto la mia attenzione di giovane uomo venne subito catturata da lei. Era sulla quarantina, alta, mora, con un fisico slanciato e un tatutaggio che si intravedeva sotto la maglietta bianca...insomma la classica donna matura sexy che aveva sempre agitato i miei sogni.
Presentandomi a tutto lo studio, venni a sapere che si chiamava Sofia e aveva due bambini da un uomo più grande di lei che aveva sposato qualche anno prima.
Nei primi giorni, a parte trovarla decisamente una bella donna, la mia attenzione era comunque concentrata decisamente su altro, essendo impegnato ad imparare il più possibile in un mondo completamente diverso da come mi aveva preparato l'università.
L'amico dei miei genitori, infatti, mi aveva affidato parecchi compiti di base tra cui l'andare in catasto e in conservatoria per effettuare le ispezioni.
Durante uno di questi viaggi nelle viscere degli uffici pubblici, successe una cosa a cui lì per lì non diedi importanza, ma che, invece, diede il via a una cosa a cui avrei mai osato sperare.
Quella mattina, infatti, anche Sofia doveva andare in Conservatoria e facemmo la strada insieme.
Dopo poche parole di circostanza Sofia mi chiese se poteva darmi del tu e io, ovviamente acconsentii, spiegandole che mi trovavo fortemente a disagio con tutti quei “dottore” con cui mi chiamavano in studio tutte le altre segretarie. La cosa la fece ridere e cominciammo a parlare un po' più di noi stessi. Venni a sapere che anche lei aveva studiato giurisprudenza, ma che aveva dovuto smettere perchè era rimasta incinta del suo primo figlio a nove esami dalla laurea e che non aveva mai più avuto voglia di rimettersi a studiare, che era contenta di avere dei figli, ma che suo marito era sempre occupato a lavorare o a giocare a calcetto coi suoi amici.
Io le raccontai dei miei studi, delle mie passioni (ai tempi giocavo a pallacanestro ad un discreto livello) e del mio modo di intendere la vita seriamente sul lavoro, ma con anche tanta voglia di vedere il mondo e divertirmi.
Da quel giorno, pur mantenendoci nell'ambito dei rapporti assolutamente professionali, cominciammo a parlare molto con io che le raccontavo dei miei weekend tirati fino all'alba (mi ero lasciato da poco con la mia ex ragazza) e Sofia che mi rimproverava come se fosse mia madre, nonostante una evidente traccia di nostalgia per questo tipo di serate oramai per lei ricordi lontani.
Dopo qualche mese mi iscrissi anche ad una scuola di specializzazione che mi avrebbe tenuto fuori studio per due giorni a settimana.
La sera prima del primo giorno, mentre stavo preparandomi per uscire, Sofia venne nel mio ufficio ad augurarmi buona fortuna e, a bruciapelo, mi disse - “peccato che tu vada a scuola, mi mancherai..l'ufficio è più divertente con te..” -. Rimasi lì, impalato come un cretino, colto dall'imbarazzo, bofonchiando un - “grazie, anche tu..” e fu lei a chiedermi il numero di telefono con la scusa di inviarmi degli sms per tenermi sveglio durante la lezione.
Inutile dire che mi sentivo eccitato all'idea che una bella donna di quarant'anni mi avesse chiesto il numero, ma dentro di me mi ripetei tutta la mattina del giorno dopo di non illudermi, che era stata una cosa scherzosa senza nessun secondo fine, fino a convincermene.
Dopo pranzo, però, nel pieno di una noiosissima lezione sul diritto testamentario, il mio cellulare vibrò nella tasca. Rimasi quasi senza parole quando lessi -”mi manchi....bacio”-. Da quel momento penso di non aver ascoltato un secondo della lezione e cominciai a cercare di autoconvincermi che non fosse che un messaggio di cortesia.
-”anche tu mi manchi..qui è una palla terribile! Vuoi mettere con l'emozionante vita da ufficio?”- risposi.
“cosa fai sfotti? Almeno sarà pieno di belle ragazze e bei ragazzi..”-
“ mah insomma..qualche figa c'è, ma niente di paragonabile al catasto ;)”- risposi io
“Cretino..dai torna che ti aspetto. Bacio”
Che mi crediate o no, mi sentii strano. Da un lato avrei voluto continuare questo gioco e dar libero sfogo ad una delle mia fantasie erotiche ricorrenti sulle donne mature, dall'altro mi ripetevo di non esagerare perchè Sofia era sposata,cooscevo i suoi figli e, soprattuto, ci lavoravo insieme.
Questo gioco di sms malziosi durò parecchio, ed alcune volte, non esito ad ammetterlo, dovetti masturbarmi pesantemente, per obbligarmi a non risponderle che avrei voluto vedere i suoi bellissimi occhi nocciola mentre l'avrei scopata.
Un giorno, però, non resistetti più...
Ero di ritorno dal tribunale, quando mi sentii chiamare da dietro. Era Sofia che stava tornando anche lei da una commissione.
-”Ciao, bevi un caffè con me?”- mi apostrofò.
-” Come potrei rifiutare un invito di una bella donna”-, risposi.
Bevendo il caffè mi chiese se le avessi fatto compagnia mentre ritirava una cosa in un negozio più avanti ed io acettai volentieri.
Quando arrivammo davanti ad intimissimi, Sofia mi fissò ridendo e mi disse “che fai, ti imbarazzi a venire con me a ritirare un completino intimo??”-
Negai ovviamene e, anzi, punto sul vivo le dissi “ma va', poi non so neanche se ti stia bene o meno...”-.
Tornati in ufficio, dovetti ripetermi che non era il caso di continuare questo gioco che mi avrebbe portato solo casini, essendomi oltretutto fidanzato da qualche mese con una ragazza della mia età estremamente sexy.
Mentre pensavo tutto ciò vidi Sofia uscire dal bagno e sorridermi maliziosamente un attimo prima che il mio cellulare vibrasse.
Non potevo credere ai miei occhi! Era andata in bagno ad indossare il completo appena preso e si era scattata una foto per inviarmela.
Avevo sempre pensato che avesse un fisico notevole per l'età, ma dalla foto era decisamente meglio! Il tanga verde acqua risaltava in maniera perfettà su una pancia piatta perfettamente abbronzata e su un culo sodo che chiedeva solo di essere toccato. Il seno, pur non essendo enorme, riempiva il reggiseno in maniera che invitava qualunque essere senziente a strapparle il tutto...
Subito dopo mi arrivò un secondo messaggio con scritto “ti piace? L'ho preso per te...”
Mi presi dai dieci ai quindici millisecondi prima di inviarle la risposta -”molto, però dovrei vederlo dal vivo per valutare..”
La sentii ridere dall'altra stanza e poi inventarsi una scusa balorda da dire alle altre segretarie prima di ricevere un ultimo sms “stasera non scappare a casa..”.
Passai un pomeriggio aalucinante, ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano rivedevo nella mia testa quella foto e improvvisamente avevo un'erezione nascosta astento dai pantaloni stretti del vestito e Sofia, accorgendosene, continuava a stuzzicarmi con sorrisetti.
Dopo non aver concluso assolutamente nulla dal punto di vista lavorativo vennero finalmente le 18.30.
Pian pianino salutai tutte le segretarie e il mio capo, rifiutando un aperitivo post lavoro con la scusa che avrei dovuto finire del lavoro per il giorno seguente, e nel frattempo sentivo dentro di me la voglia crescere.
Finalmente stava per diventare reale una fantasia che non credevo realizzabile..
Sentii Sofia chiamare il marito per dirgli che avrebbe dovuto fare tardi in studio e poi, finalmente, chiudersi la porta a chiave.
Avevo il cuore in gola e lo stomaco oramai strettissimo, per non parlare di una erezione ormai dolorosa da quanto protratta.
Sofia aprì la porta e io rimasi quasi senza fiato..era praticamente nuda fatta eccezione per quel piccolo tanga che aveva comprato il mattino. Il suo sguardo non lo potrò mai dimenticare, era famelico di sesso e con voce strozzata mi disse “Era ora...”
Non mi ricordo come, ma mi ritrovai a baciarla e a godermi quel corpo magnifico gustandomi centimero per centimetro della sua pelle prima con le mani e poi con la lingua.
Sofia si sedette sulla mia scrivania allargando le sue lunghe e splendide gambe per permettermi di inginocchiarmi e leccarle quel paradiso.
Le strappai il tanga e lei ridendo mi disse -“era nuovo! Ti perdono se mi lecchi come immagino tu sia capace..”-, non ci vidi più e cominiciai a leccare la sua vagina madida di umori.
Sono sincero, dopo un po' mi sarei fermato con moltre altre donne, ma ogni volta che la sentivo gemere, provavo l'irresistibile voglia di farla godere nuovamente, visto tutti quei mesi in cui avevo dovuto reprimere l'istinto.
-”basta! Basta, ti prego..ora voglio io qualcosa..” - gemette e slacciandomi i pantaloni mi afferrò l'uccello ormai marmoreo.
Il mio uccello spesso suscità ammirazione nelle ragazze con cui scopo per la prima volta, più che per la lunghezza, comunque notevole, quanto per la larghezza, ma appena sentii la sua voce dire “Speravo fosse così, ma sembra anche meglio..”- credetti di non farcela e di voler far sì di venire subito per alleviare la tensione.
Sofia, però, non era dello stesso avviso e lo prese in bocca, alternando succhiate energiche a languidi colpi di lingua che mi portarono in paradiso.
Quando capì che stavo per venire mi fissò negli occhi ed ingoiò tutto come nemmeno nelle fantasie più sfrenate avrei immaginato potesse fare.
-“sei fantastica” - dissi, ma lei mi mise un dito sulle labbra e disse “non credere di poter finire qui..sogno questo momento dai tuoi racconti delle feste. Scopami come mio marito si è dimenticato di fare!”-
Nel dire queste parole, si girò mostrandomi una visione incredibile del suo splendido culo sodo.
Appena infilai il mio pene dentro di lei, cominciai a spingere con tutte le mie forze e più la sentivo gemere più avrei voluto andare a fondo. Le mie mani afferrarono i suoi seni ormai duri e ingrossati di piacere e mi accorsi di non aver mai desiderato niente così a lungo ed ardentemente.
Finalmente vennì con un getto potente mentre il suo corpo era in preda a tremiti di piacere.
Restammo in silenzio assoluto per qualche minuto, prima che il suo cellulare suonasse riportandomi brutalmente alla realtà.
Era suo marito che voleva sapere quando Sofia sarebbe tornata a casa a dargli da mangiare.
Sofia mi guardò, mi baciò prima teneramente, poi in modo selvaggio, prima di rivestirsi.
Ero inebetito, avrei da un lato non farla andar via, dall'altro, invece, riprendere coscienza del mio mondo scosso da tanta passione.
“Ci vediamo domani...”- disse, prima di uscire.
Tornando a casa, ancora non potevo crederci..
Mentre ero al telefono con la mia ragazza per darle buca quella sera, il cellulare vibrò ed una volta terminata la conversazione scoprii che era un sms di Sofia. -”E' stato stupendo...”
Da li in poi, non sarebbe più stata la stessa cosa andare a lavorare..
scritto il
2016-05-19
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