Sogno americano "addio firenze" (puntata pilot 1)
di
Gianluca711
genere
gay
mi svegliai nel caos della mia stanza, carlo era li porca puttana, di nuovo, dormiva da me ogni sabato e domenica perchè era fidanzato con mia sorella, quella troia, che gli succhiava il cazzo e le palle ed io non potevo fargli nulla, lo volevo scopare ma non potevo, mai na gioia. Mi alzai dal letto, scesi giù in cucina per preparare la colazione a tutti e 2. I miei erano al lavoro e presto ci saremmo trasferiti, mia sorella ancora non aveva detto nulla a carlo, gli e lo volevo dire io, ma mia sorella ovviamente non vuole, deve essere lei a dire tutto a carlo, eh si perchè ci trasferiremo negli stati uniti. Carlo scese in cucina,"come mai ti sei svegliato?", carlo mi sorrise, oh mio dio, quei denti perfetti, il suo sguardo che ti stuprava e ti faceva bagnare allo stesso tempo, i suoi occhi marroni e chi cazzo se li scordava, quando vedevi i suoi occhi marroni nutella non potevi non mangiarteli con gli occhi, cosi infinitamente sexy, indossava le mutande bianche di calvin klein, oh mio dio che paccone che aveva ed io stavo sbavando, quanta voglia di tirargli giù le mutande, toccarglielo e farlo sborrare all' infinito, sto gran manzone di prima categoria. Scese quell' impiastro di mia sorella, si ragazza bellissima, alta più di me, occhi azzurri ed io marroni, aveva preso il meglio da i miei genitori ed io il peggio, non sembrava nemmeno mia sorella, ma solo una venuta dal pianeta della perfezione, capelli lunghi e castano chiaro, che troia, si baciarono, io ero nervoso inside, stavo per sbroccare, odiavo vederli insieme, cazzo carlo doveva essere mio porco il mondo ed invece. I due andarono in camera, io li seguii, volevo vedere se facevano sesso e per di più la cosa che mi incuriosiva era l' uccello di carlo, volevo vedere quanto ce lo aveva grosso per dio, lasciarono la porta socchiusa, che maiali, mia sorella gli abbassò le mutande, io vidi tutta la scena, oh mio dio era la prima volta che vedevo l' uccello di carlo, lo prese in bocca, che troia pensai, era imbarazzante vedere mia sorella succhiare il cazzo di un uomo, cazzo era mia sorella, che cazzone ragazzi, mamma mia, enorme, circonciso, oh mio dio che cappella da chiesa che aveva, che cupolone della madonna, non ci ho visto più, dovevo farmi una sega pensando a carlo, mi immaginavo io che gli e lo succhiavo come se non ci fosse stato un domani, ero venuto e lei continuava a slinguazzargli la cappellona e lui gemeva, oh mio dio che maiale che era, quando venne, si rimise le mutande ed io scappai in bagno a pulirmi l' uccello, la mia miglior sega che io mi sia mai fatto, dalla porta del bagno li sentii, oh mio dio mia sorella gli stava dicendo del fatto degli stati uniti. "Carlo c' è una cosa che voglio dirti, questa sarà l' ultima sbocchinata che ti faccio, vedi, è difficile dirtelo..................io e la mia famigli ci trasferiremo negli stati uniti, mio padre come tu ben sai lavora con una compagnia di business ed ora ha fiutato degli affari negli stati uniti e noi andremo con lui, come è giusto che sia", carlo aveva le lacrime agli occhi, riuscii ad aprire la porta senza farmi sentire e vidi la scena, quanto mi dispiaceva, che cucciolo che era quando piangeva, da li in poi si abbracciarono e ci fu un bacio saffico tra i due, minchia volevo baciarlo io carlo e lui mi considerava solo come un amico, mi sarebbe mancato. Uscii dal bagno e vidi mia sorella scoppiare in lacrime"gli e l' ho detto, sto cosi male per lui, di dobbiamo lasciare per forze", ci guardammo negli occhi e ci abbracciammo, anche se lei era più alta di me ed io non riuscivo ad abbracciarla in modo sereno, a me dispiaceva per carlo, non mi fregava di mia sorella, non l' avrei più rivisto, saremmo partiti l' indomani ed addio pigiama party e serate tra maschi con carlo, il mio john, cosi adoravo chiamarlo. l' indomani carlo mi afferrò per il braccio, avevamo già preparato le nostre cose, biglietti alla mano" caro amico mio, mi mancherai, quando potrete, ritornate a ritrovarmi, ne sarò felice", oddio quanto mi facevano piangere le sue parole, mi dispiaceva per lui, ci stava cosi male, si era affezzionato a noi, eravamo cresciuti insieme dai tempi dell' asilo, mi abbracciò, io rimasi di sasso, oh mio dio stavo sentendo il suo corpo sul mio,"oh john, caro vecchio amico mio, non ti dimenticherò mai, amici fin dall' infanzia, non ti potrò mai scordare, non dipende da me o da mia sorella ma dai nostri, cominceremo scuola li e vedrai ritorneremo, non so quando ma ritorneremo", carlo sapeva perchè lo chiamavo john, adoravo chiamarlo cosi, un nome americano, l' america quel continente adorato da me e da mia sorella, adoro tutto ciò che è america, pepsi, coca cola, starbucks ed ora sarei andato a vivere li, ero entusiasto per tutto ciò, ma carlo non lo avrei più rivisto. Entrammo in macchina, i vicini ci salutarono con affetto, mia sorella baciò carlo, forse per l' ultima volta, chissà, ero sui sedili posteriori, mia sorella piangeva, io mi girai verso la nostra casa, che non avremmo rivisto per molto tempo, carlo era li che mi guardava, lo vedevo sempre meno, la macchina era partita purtroppo, carlo mi guardava ed io piangevo, non lo avrei più rivisto, pensai dentro di me"troverò il mio john in america?", volevo fermare la macchina e ritornare da lui, ma non era possibile, era tutto pronto per la partenza.
In aereo eravamo ormai da 2 ore, i miei e mia sorella dormivano, io non ci riuscivo, avevo già nostalgia di casa ed ovviamente di carlo, lo so, non era il mio fidanzato ma cazzo l' ho sempre amato ed ho avuto sempre paura di dirglielo, ma cazzo lo sognavo giorno e notte, lui era sempre dentro di me cazzo, nei mie sogni, nei miei pensieri, ed ora non avrebbe fatto più parte fisicamente della mia vita, chissà forse in america avrei trovato l' amore, ero combattuto, stressato, mi faceva male la testa,misi le cuffiette, into you di ariana grande e pronto a conquistare l' america, quella canzone mi avrebbe dato l' energia per inziare con il piede giusto la grande avventura davanti a me, addio firenze, addio città dai mille colori e dall' infinita arte, da li a poco avrei cominciato a vivere il mio sogno americano.
In aereo eravamo ormai da 2 ore, i miei e mia sorella dormivano, io non ci riuscivo, avevo già nostalgia di casa ed ovviamente di carlo, lo so, non era il mio fidanzato ma cazzo l' ho sempre amato ed ho avuto sempre paura di dirglielo, ma cazzo lo sognavo giorno e notte, lui era sempre dentro di me cazzo, nei mie sogni, nei miei pensieri, ed ora non avrebbe fatto più parte fisicamente della mia vita, chissà forse in america avrei trovato l' amore, ero combattuto, stressato, mi faceva male la testa,misi le cuffiette, into you di ariana grande e pronto a conquistare l' america, quella canzone mi avrebbe dato l' energia per inziare con il piede giusto la grande avventura davanti a me, addio firenze, addio città dai mille colori e dall' infinita arte, da li a poco avrei cominciato a vivere il mio sogno americano.
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