La prof di spagnolo e i suoi piedini
di
Joker
genere
feticismo
La prof Debora (nome inventato) insegna spagnolo nel mio liceo da 8 anni. Io ovviamente la conosco da meno tempo, circa 4 anni, ma non sono qui per parlare da quanto tempo la conosco, anzi vorrei approfondire un fatto accaduto l'altro ieri. Innanzitutto bisogna dire che il sottoscritto non è un genio nelle lingue straniere e perció necessito tutt'ora di ripetizioni di spagnolo il pomeriggio sempre in sede scolastica con la mia prof preferita. La mia cara prof Debora ha 29 anni, quindi piuttosto giovane come insegnante, una porca assurda, con una quarta di seno, un culo tondo tutto da sfondare e soprattutto una faccia che rappresenta l'essenza di una vera pornostar. Con una bocca perfetta e delle labbra carnose, un viso e dei capelli molto curati. L'aspetto che peró mi fa piú eccitare della mia prof sono i suoi piedini numero 37,sempre smaltati di rosso, possibili da vedere perché lei indossa sempre tacchi persino a scuola. Inoltre la ritengo molto porca poiché a scuola sembra relazionarsi molto facilmente con noi ragazzi (parlo dei maschi soprattutto) perció si percepisce molto la sua sicurezza in questo ambito. Credo che la prof sia una vera zoccolona a letto, beato chi la avrá in moglie (haha). Comunque il fatto che vorrei raccontare dell'altro ieri appunto riguarda proprio il doposcuola e la lezione privata tra me e la prof di spangolo Debora. Mentre lei era intenta e spiegarmi i verbi alla lavagna io non facevi altro che osservarla imbambolato e lei stranamente non se ne accorgeva (o semplicemente non lo dava a vedere) e continuava a spiegare inperterrita. Il mio sguardo cadde ovunque sul suo corpo, in particolare sui suoi piedini fantastici smaltati di rosso fuoco, DA PAURA. Sembravo come ipnotizzato ma non potevo farmi scoprire perció mi sforzavo per restare concentrato alla spiegazione senza peró molto successo. Dopo pochi minuti vidi la prof piegarsi per raccogliere il pennarello della lavagna appena caduto a terra, dandomi le spalle e mettendo in evidenza il suo culo. Io rimasi inpietrito e non distolsi nemmeno per un secondo lo sguardo la quel paradiso fino a quando lei non cadde a terra improvvisamente urlando come una matta per il dolore. Affermava di essersi fatta male al piede destro mentre si piegava aveva perso l'equilibrio ed è inciampata. La aiutai ad alzarsi e la feci sedere sulla sua sedia, le chiesi se voleva aiuto e lei rispose di si, mi disse di toglierle il tacco dal piede destro e di farle un massaggio là dove le faceva male. Mentre le massaggiavo il piede ero in totale eccitazione, mi era venuto durissimo e speravo che lei non se ne fosse accorta anche perché ero diventato rosso in faccia. Lei nel frattempo sembrava sorridere, ma forse era solo una mia impressione, fatto sta che dopo due minuti di massaggi mi disse: allora finalmente hai ottenuto ciò che volevi... e io basito non sapevo che dire, mi aveva scoperto, e ora che cosa avrei dovuto risponderle..? Mi presi di coraggio e le chiesi: prof cosa intende? E lei: so benissimo che mi guardi da quando sei venuto in questa scuola, soprattutto noto che il tuo sguardo cade sempre in basso sui miei piedi, ti piacciono tanto eh? E io: devo ammetterlo prof, sono piedini stupendi i vostri... Lei non sembrava arrabbiata anzi...sembrava piuttosto curiosa di questo fatto e mi chiese: dimmi un pó Tommaso (nome inventato) cosa ci vorresti fare coi miei piedi?
Preside io vorrei tanto essere il vostro servo e prostrarmi davanti a lei o sotto di lei per baciarvi i piedi e magari odorarli.
La prof Debora rimase un pó stupita ma all'improvviso vidi lei che si stava togliendo anche l'altro tacco, quello sinistro, e coi suoi bei piedini nudi a mia disposizione io ero al settimo cielo. Li avvicinó alla mia faccia, li poggió e li spinse contro il mio naso, la mia bocca, quasi mi impediva di respirare, ma godevo troppo per pensare a respirare, cosi li odorai a lungo, li annusai portando quel magnifico odore nei miei polmoni e successivamente mi ordinó di baciarglieli. Lo feci senza obbiettare, inziai a baciarli e leccarli, anche a ciucciare le sue dita cosi soffici, le sue piante cosi lucide... FANTASTICO. La prof dopo qualche minuto mi fece fermare, mi disse di alzarmi e lei invece si sdraió sulla cattedra e mi disse di togliermi i pantaloni. Io non stavo nella pelle e lo tirai fuori già bello e pronto all'uso, peró prima ci cominciare quel magnifico footjob me lo prese in bocca e me lo lubrificó a lungo con la sua lingua, succhiandomi la grossa cappella. Finito il pompino si sistemó il mio cazzo tra i suoi piedini e inizió a fare un magnifico e ritmato su e giù, e il mio cazzo sempre piú grosso e bagnato tra le due piante altrettanto lucide qualche schizzo. Durai piú del previsto e quando arrivó il momento di non ritorno non sapevo se lei era d'accordo a farsi sborrare sui piedi, senza dire nulla aumentó il ritmo della sega e io scoppiai. Le riempii i piedi di sborra calda e lei continuava a segarmi anche dopo che fossi venuto. Per concludere me lo prese in bocca e mi ripulí. Grazie prof Debora siete la migliore.
Preside io vorrei tanto essere il vostro servo e prostrarmi davanti a lei o sotto di lei per baciarvi i piedi e magari odorarli.
La prof Debora rimase un pó stupita ma all'improvviso vidi lei che si stava togliendo anche l'altro tacco, quello sinistro, e coi suoi bei piedini nudi a mia disposizione io ero al settimo cielo. Li avvicinó alla mia faccia, li poggió e li spinse contro il mio naso, la mia bocca, quasi mi impediva di respirare, ma godevo troppo per pensare a respirare, cosi li odorai a lungo, li annusai portando quel magnifico odore nei miei polmoni e successivamente mi ordinó di baciarglieli. Lo feci senza obbiettare, inziai a baciarli e leccarli, anche a ciucciare le sue dita cosi soffici, le sue piante cosi lucide... FANTASTICO. La prof dopo qualche minuto mi fece fermare, mi disse di alzarmi e lei invece si sdraió sulla cattedra e mi disse di togliermi i pantaloni. Io non stavo nella pelle e lo tirai fuori già bello e pronto all'uso, peró prima ci cominciare quel magnifico footjob me lo prese in bocca e me lo lubrificó a lungo con la sua lingua, succhiandomi la grossa cappella. Finito il pompino si sistemó il mio cazzo tra i suoi piedini e inizió a fare un magnifico e ritmato su e giù, e il mio cazzo sempre piú grosso e bagnato tra le due piante altrettanto lucide qualche schizzo. Durai piú del previsto e quando arrivó il momento di non ritorno non sapevo se lei era d'accordo a farsi sborrare sui piedi, senza dire nulla aumentó il ritmo della sega e io scoppiai. Le riempii i piedi di sborra calda e lei continuava a segarmi anche dopo che fossi venuto. Per concludere me lo prese in bocca e mi ripulí. Grazie prof Debora siete la migliore.
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