1991, la mia iniziazione
di
Gianmaria Framarin
genere
feticismo
La mia iniziazione…
Lo so, capita raramente, me ne rendo conto, ma secondo me, se si amano i piedi, prima o poi qualcuno/a se ne accorge… nel mio caso, la donna che se ne accorse capitò proprio all’inizio della mia vita erotica. Anzi, diciamo proprio che quell’esperienza mi segnò definitivamente.
Prima o poi doveva capitare, me lo sentivo. Mi mancava un mese per compiere 18 anni, ero ancora vergine e non avevo nemmeno avuto una gran confidenza con la masturbazione. Un mio limite, dovuto – direi – anche a questa “passionaccia” che mi prendeva talmente tanto da farmi dimenticare il resto! Mi bastava pensarci e sentire che le mutandine si bagnassero, ci restavo incantato per ore: se fossi intervenuto, avrei rovinato tutto.
C’era un’amica di mia zia, più giovane di lei, avrà avuto poco più di 30 anni all’epoca, una donna davvero notevole, classica moglie del palazzinaro di turno ai Parioli, così almeno l’avevo intesa io. Mora, capelli lunghi e lisci, la pelle perennemente abbronzata (troppe vacanze all’estero?), un fisico che almeno a me sembrava scoppiare.
C’eravamo visti un bel po’ di volte a casa di mia zia ai Parioli, questa volta però zia aveva da fare per un po’ di tempo, mi doveva “piazzare” da qualche parte, sicché chiese alla sua amica di ospitarmi per un po’ d’ore.
Io mi ritrovo con questa donna, a passeggiare per le strade assolate e afose dei Parioli, a parlare del più e del meno… e poi entriamo a casa sua…
Lei mi parlava molto, mi chiedeva di tutto, ero comunque il nipotino dell’amica, in qualche modo doveva intrattenermi…
Mi ricordo che indossava un completino bianco e due scarpe col tacco alto, sempre bianche, che al solo vederle mi veniva una voglia… che come al solito avrei naturalmente tenuto a bada, ovviamente.
Lei mi fa accomodare con galanteria sulla poltrona nel salone illuminato a giorno…
Intanto, lei si allontana per andare a posare la borsa e la giacca in camera, dopo di che torna con due bicchieri di un coktail, una cosa tipo succo di fragola con qualcosa dentro e una fettina di limone… mi porge il mio bicchiere e va a sedersi sul divano di fronte alla poltrona dove sono seduto…
Qualche parola di convenienza sul caldo pomeridiano, sul cocktail, un modo come un altro per sciogliere il ghiaccio, dato che comunque era la prima volta che io mi trovassi da solo con lei.
Non c’è niente da fare… io da quando sono lì seduto penso ad altro… sono agitato… anche un po’ di sudore mi scende sul volto… i miei occhi vagano spesso su e giù, come se volessi evitare un suo sguardo, una scena, una situazione. Quella situazione là.
Indugio spesso un po’ a lungo in basso, verso la poltrona dov’è seduta lei… non ce la faccio, quelle scarpe le donano una raffinata femminilità, davvero mi viene difficile non notarlo, e fantasticare come faccio spesso, anche se poi ritraggo in continuazione lo sguardo, per paura di mancarle di rispetto… ma gli ormoni chiamavano, all’epoca come non mai. Non era la prima volta che mi trovavo in una situazione simile, non si contano le volte che mi trovavo a fissare le scarpe delle donne, stavolta la situazione era anche particolare, perché non si trattava di una donna qualsiasi, ma di una donna che trovavo molto attraente.
Niente da fare, potevo provarci in ogni modo, non riuscivo a staccare lo sguardo da lì, anche se facevo di tutto per mascherarlo.
Lei cominciò a sorridermi. Mai avrei immaginato cosa le stesse frullando per la testa.
Ad un certo punto, mi lancia uno sguardo piuttosto intenso, come di chi ti sta per dire “furbetto, t’ho beccato!”, l’atmosfera si fa decisamente strana…
Così, la donna, con seducente delicatezza si china, porta la mano destra sul contrafforte della scarpa sinistra, lo “sgancia”, per… denudarsi il piede!
Cosa pensai in quel momento? Mah, probabilmente il caldo soffocante e la lunga camminata avranno sortito il loro effetto, tutto qua…
Invece, lei fa ben altro: continua a sorridermi, mentre inarca femminilmente le dita del piede nudo e liberato dal calore della scarpa… come se volesse “annunciarmi” che tra poco quel piede nudo sarebbe stato tutto per me, con tutto il suo meraviglioso profumo… una follia assurda, ovviamente.
Ero del tutto inebetito, non potevo ormai proprio fare a meno di ammirare la scena, avvertendo una “preoccupante” vampata al cuore…
A quel punto, la donna solleva la gamba sinistra da terra… la slancia lentamente in avanti… lunga e seducente… fino ad arrivare con il piede arcuato, bronzeo e anche lievemente lucido proprio… davanti al mio viso! La punta nuda ed invitante dei suoi piedi proprio sotto il mio naso, come nei film… Ebbene si, era successo l’incredibile… mi sembrava di avere un infarto, immaginate la situazione… mai avuta un’erezione più potente in vita mia…
Totalmente in panne, avevo il mio oggetto del desiderio proprio davanti ai miei occhi e al mio naso… con brama contemplavo la splendida e conturbamte forma femminile e sensuale dei suoi piedi, ormai avevo capito che a breve ne avrei “dovuto” gustare il profumo… il desiderio proibito di un’intera giornata, di un’intera vita, eppure facevo di tutto per trattenermi, anche dal semplice osare di lasciare che quel profumo tentatore mi penetrasse le vergini narici… ero combattuto tra il desiderio matto, l’imbarazzo più totale, la testa non mi rispondeva più, non sapevo cosa fare…
Intanto, con la mano sinistra, almeno per galanteria (bella scusa!), le vado a sorreggere il piede dal tallone, nudo, liscio, bollente… che bello… la guardo negli occhi timidamente, cerco di capire cosa avrei dovuto, potuto fare… lei mi sorride un bel po’ maliziosamente, arcuando ancor di più le dita del piede… mio Dio…
In preda all’eccitazione più sconvolgente, ormai, non riesco più a trattenermi dall’aprire le narici, e cominciare a respirare il meraviglioso profumo dei suoi piedi nudi… Ne sono completamente inebetito: è il profumo più sexy che una persona potesse immaginare di annusare… ed è tutto lì, solo per me… che cosa meravigliosa… ormai so che tra poco potrò gustarne ogni sfumatura a pieni polmoni, anche se ancora mi sembra assurdo…
Il cuore mi sussulta impazzito, il pene è ormai già completamente scappellato, pronto ad esplodere, letteralmente…
La bellissima donna, a quel punto, notando il mio imbarazzo, pronuncia le fatidiche parole: “Gianmaria, guarda che non puzzano mica, sai? E’ un buonissimo profumo, te lo assicuro…” Parole incantate… e lei ride divertita… e continua: “non c’è mica niente di male… ormai sei un ometto, certe cose le puoi provare…”
Mi sento svenire… finalmente posso portare il naso proprio sulla punta nuda dei suoi piedi, e gustarne profondamente e lentamente il profumo sexy… mio Dio, lo farei per ore, non c’è parola che possa descrivere quanto sexy fosse quel profumo… il mio desiderio era al massimo, i miei occhi chiusi e rapiti dal godimento, come succede solo ai ragazzi di “primo pelo”, la loro meravigliosa ingenuità, la purezza…
Colmo di piacere e desiderio, riapro gli occhi fissando la splendida donna, che, ovviamente lusingata, mi risponde con un uno sguardo malizioso ed un cenno delle labbra conturbante: un altro chiarissimo invito, quello rituale… un vero gentiluomo non può compiere gesto più galante che baciare i piedi di una così bella donna, che ha concesso lui il privilegio di gustarne il seducente profumo. In poche parole, il meritato premio per così tanto piacere…
Così, finalmente, posso avvicinare le labbra, appoggiarle delicatamente sulla punta nuda dei suoi piedi e… porgervi un intenso e delicatissimo bacio…
Vengo all’istante dal piacere, drammaticamente, nelle mutande… come quando te la fai sotto!
Lei mi ricambia con un sorriso compiaciuto, sempre più invitante, e mi dice: “che gesto galante, Gianmaria… sei un vero gentleman!” Sta giocando, sta davvero giocando…
Ora come continuiamo qua? Cosa posso e non posso permettermi??? La fisso ancora negli occhi, tuttora incredulo, e lei, per tutta risposta, inarca le dita dei piedi verso l’alto, per offrirmi del tutto il piede, e mi sorride di nuovo: ora posso esplorare l’interno dei suoi bellissimi piedi nudi, gustarne ancora di più il profumo sexy di donna, e aprire le labbra per “mangiarli” voluttuosamente, sfiorandone la pelle per poi richiudere le labbra premendo più a fondo e lasciandovi baci di desiderio profondo sulla pianta nuda… non avrei mai osato leccarglieli, mi sembrava piuttosto volgare all’epoca.
Stiamo lì per non so quanto tempo, forse un po’ di minuti, a me sembrava l’eternità.
Ad un certo punto mi fermo, abbastanza naturalmente, la guardo di nuovo negli occhi, lei mi sorride e mi dice: “allora? T’è piaciuto?”
Cosa rispondere ad una domanda del genere? La mia faccia già diceva tutto, la domanda era l’ennesimo giochetto, si rispondeva da sola…
Non riesco a non provare di nuovo il desiderio fortissimo di lasciarle un ultimo, lungo, dolcissimo bacio di piacere su quella meravigliosa punta dei piedi…
A quel punto, lei mi dice: “bene, questo però è un segreto che rimane tra me e te, lo sai…”, e sapientemente stacca il piede dalla mia presa, e lo riporta a terra…
Accetto, ovviamente, non faccio una piega… anzi, visto che ci sono, mi alzo e chiedo dov’è il bagno: avevo da lavare qualcosa…
Evidentemente, lei aveva bisogno di giocare un po’ con un ragazzotto, le piaceva esercitare un po’ di potere, la cosa cominciai a capirla propri lì in quei momenti: alle donne piace sentirsi dominatrici e potenti, stavolta ne ero sicuro.
La cosa si ripeté, non ricordo quante volte sinceramente, ma ogni tanto, nel giro di un annetto e poco più, quando mi trovavo da solo a casa di lei, il giochetto ricominciava. Non sempre, sia chiaro, molto dipendeva dalla voglia (di lei) del momento, ovviamente, ma ormai il giochetto l’avevo capito bene, e questo piacere mi fu regalato in altre occasioni: il nostro segreto. Come quando l’amica di mamma ti dà qualche caramella in più e ti dice di tenertelo per te… beh, un tantinello più piacevole di una caramella in più!
Inutile dire che ringraziavo il cielo dalla mattina alla sera, anche quando il giochetto finì: le visite si diradarono, la mia famiglia si ruppe, i miei divorziarono, con gli zii mi ci vedevo sempre di meno, e comunque ormai avevo cominciato ad avere la mia vita, m’ero sbloccato.
Da quei giorni in poi ho sognato e risognato quei momenti, e ovviamente ho impostato tutte le mie relazioni erotiche su quella linea là, anche se devo confidarvi che fu difficile all’inizio: era molto difficile trovare una ragazza della mia età o giù di lì che “capisse”, che “arrivasse” a quei livelli, spesso la situazione era un po’ machinosa: erano anche anni in cui non c’era una grande coscienza sessuale, certe cose nemmeno si dicevano…
Devo anche dirvi che, invece, col passare degli anni, ho notato che le ragazze più giovani hanno incamerato un’esperienza erotica tale da riuscire a sorprendermi. Ormai il feticismo è sulla bocca di tutti, le ragazze – checché se ne pensi – ne sanno tanto quanto noi, anche le loro fantasie erotiche sono piuttosto particolari, e vissute spesso senza particolari problemi. I tempi sono migliorati, non c’è dubbio!
Vi ringrazio per aver letto e condiviso momenti, in qualche modo mi sarei dovuto “sdebitare” per aver ricevuto tanta grazia alla prima botta! :-)
Ah, ovviamente: sempre di più, schiavo dei piedi. Con enorme piacere! Non si finisce mai di desiderare, fidatevi… :-)
Lo so, capita raramente, me ne rendo conto, ma secondo me, se si amano i piedi, prima o poi qualcuno/a se ne accorge… nel mio caso, la donna che se ne accorse capitò proprio all’inizio della mia vita erotica. Anzi, diciamo proprio che quell’esperienza mi segnò definitivamente.
Prima o poi doveva capitare, me lo sentivo. Mi mancava un mese per compiere 18 anni, ero ancora vergine e non avevo nemmeno avuto una gran confidenza con la masturbazione. Un mio limite, dovuto – direi – anche a questa “passionaccia” che mi prendeva talmente tanto da farmi dimenticare il resto! Mi bastava pensarci e sentire che le mutandine si bagnassero, ci restavo incantato per ore: se fossi intervenuto, avrei rovinato tutto.
C’era un’amica di mia zia, più giovane di lei, avrà avuto poco più di 30 anni all’epoca, una donna davvero notevole, classica moglie del palazzinaro di turno ai Parioli, così almeno l’avevo intesa io. Mora, capelli lunghi e lisci, la pelle perennemente abbronzata (troppe vacanze all’estero?), un fisico che almeno a me sembrava scoppiare.
C’eravamo visti un bel po’ di volte a casa di mia zia ai Parioli, questa volta però zia aveva da fare per un po’ di tempo, mi doveva “piazzare” da qualche parte, sicché chiese alla sua amica di ospitarmi per un po’ d’ore.
Io mi ritrovo con questa donna, a passeggiare per le strade assolate e afose dei Parioli, a parlare del più e del meno… e poi entriamo a casa sua…
Lei mi parlava molto, mi chiedeva di tutto, ero comunque il nipotino dell’amica, in qualche modo doveva intrattenermi…
Mi ricordo che indossava un completino bianco e due scarpe col tacco alto, sempre bianche, che al solo vederle mi veniva una voglia… che come al solito avrei naturalmente tenuto a bada, ovviamente.
Lei mi fa accomodare con galanteria sulla poltrona nel salone illuminato a giorno…
Intanto, lei si allontana per andare a posare la borsa e la giacca in camera, dopo di che torna con due bicchieri di un coktail, una cosa tipo succo di fragola con qualcosa dentro e una fettina di limone… mi porge il mio bicchiere e va a sedersi sul divano di fronte alla poltrona dove sono seduto…
Qualche parola di convenienza sul caldo pomeridiano, sul cocktail, un modo come un altro per sciogliere il ghiaccio, dato che comunque era la prima volta che io mi trovassi da solo con lei.
Non c’è niente da fare… io da quando sono lì seduto penso ad altro… sono agitato… anche un po’ di sudore mi scende sul volto… i miei occhi vagano spesso su e giù, come se volessi evitare un suo sguardo, una scena, una situazione. Quella situazione là.
Indugio spesso un po’ a lungo in basso, verso la poltrona dov’è seduta lei… non ce la faccio, quelle scarpe le donano una raffinata femminilità, davvero mi viene difficile non notarlo, e fantasticare come faccio spesso, anche se poi ritraggo in continuazione lo sguardo, per paura di mancarle di rispetto… ma gli ormoni chiamavano, all’epoca come non mai. Non era la prima volta che mi trovavo in una situazione simile, non si contano le volte che mi trovavo a fissare le scarpe delle donne, stavolta la situazione era anche particolare, perché non si trattava di una donna qualsiasi, ma di una donna che trovavo molto attraente.
Niente da fare, potevo provarci in ogni modo, non riuscivo a staccare lo sguardo da lì, anche se facevo di tutto per mascherarlo.
Lei cominciò a sorridermi. Mai avrei immaginato cosa le stesse frullando per la testa.
Ad un certo punto, mi lancia uno sguardo piuttosto intenso, come di chi ti sta per dire “furbetto, t’ho beccato!”, l’atmosfera si fa decisamente strana…
Così, la donna, con seducente delicatezza si china, porta la mano destra sul contrafforte della scarpa sinistra, lo “sgancia”, per… denudarsi il piede!
Cosa pensai in quel momento? Mah, probabilmente il caldo soffocante e la lunga camminata avranno sortito il loro effetto, tutto qua…
Invece, lei fa ben altro: continua a sorridermi, mentre inarca femminilmente le dita del piede nudo e liberato dal calore della scarpa… come se volesse “annunciarmi” che tra poco quel piede nudo sarebbe stato tutto per me, con tutto il suo meraviglioso profumo… una follia assurda, ovviamente.
Ero del tutto inebetito, non potevo ormai proprio fare a meno di ammirare la scena, avvertendo una “preoccupante” vampata al cuore…
A quel punto, la donna solleva la gamba sinistra da terra… la slancia lentamente in avanti… lunga e seducente… fino ad arrivare con il piede arcuato, bronzeo e anche lievemente lucido proprio… davanti al mio viso! La punta nuda ed invitante dei suoi piedi proprio sotto il mio naso, come nei film… Ebbene si, era successo l’incredibile… mi sembrava di avere un infarto, immaginate la situazione… mai avuta un’erezione più potente in vita mia…
Totalmente in panne, avevo il mio oggetto del desiderio proprio davanti ai miei occhi e al mio naso… con brama contemplavo la splendida e conturbamte forma femminile e sensuale dei suoi piedi, ormai avevo capito che a breve ne avrei “dovuto” gustare il profumo… il desiderio proibito di un’intera giornata, di un’intera vita, eppure facevo di tutto per trattenermi, anche dal semplice osare di lasciare che quel profumo tentatore mi penetrasse le vergini narici… ero combattuto tra il desiderio matto, l’imbarazzo più totale, la testa non mi rispondeva più, non sapevo cosa fare…
Intanto, con la mano sinistra, almeno per galanteria (bella scusa!), le vado a sorreggere il piede dal tallone, nudo, liscio, bollente… che bello… la guardo negli occhi timidamente, cerco di capire cosa avrei dovuto, potuto fare… lei mi sorride un bel po’ maliziosamente, arcuando ancor di più le dita del piede… mio Dio…
In preda all’eccitazione più sconvolgente, ormai, non riesco più a trattenermi dall’aprire le narici, e cominciare a respirare il meraviglioso profumo dei suoi piedi nudi… Ne sono completamente inebetito: è il profumo più sexy che una persona potesse immaginare di annusare… ed è tutto lì, solo per me… che cosa meravigliosa… ormai so che tra poco potrò gustarne ogni sfumatura a pieni polmoni, anche se ancora mi sembra assurdo…
Il cuore mi sussulta impazzito, il pene è ormai già completamente scappellato, pronto ad esplodere, letteralmente…
La bellissima donna, a quel punto, notando il mio imbarazzo, pronuncia le fatidiche parole: “Gianmaria, guarda che non puzzano mica, sai? E’ un buonissimo profumo, te lo assicuro…” Parole incantate… e lei ride divertita… e continua: “non c’è mica niente di male… ormai sei un ometto, certe cose le puoi provare…”
Mi sento svenire… finalmente posso portare il naso proprio sulla punta nuda dei suoi piedi, e gustarne profondamente e lentamente il profumo sexy… mio Dio, lo farei per ore, non c’è parola che possa descrivere quanto sexy fosse quel profumo… il mio desiderio era al massimo, i miei occhi chiusi e rapiti dal godimento, come succede solo ai ragazzi di “primo pelo”, la loro meravigliosa ingenuità, la purezza…
Colmo di piacere e desiderio, riapro gli occhi fissando la splendida donna, che, ovviamente lusingata, mi risponde con un uno sguardo malizioso ed un cenno delle labbra conturbante: un altro chiarissimo invito, quello rituale… un vero gentiluomo non può compiere gesto più galante che baciare i piedi di una così bella donna, che ha concesso lui il privilegio di gustarne il seducente profumo. In poche parole, il meritato premio per così tanto piacere…
Così, finalmente, posso avvicinare le labbra, appoggiarle delicatamente sulla punta nuda dei suoi piedi e… porgervi un intenso e delicatissimo bacio…
Vengo all’istante dal piacere, drammaticamente, nelle mutande… come quando te la fai sotto!
Lei mi ricambia con un sorriso compiaciuto, sempre più invitante, e mi dice: “che gesto galante, Gianmaria… sei un vero gentleman!” Sta giocando, sta davvero giocando…
Ora come continuiamo qua? Cosa posso e non posso permettermi??? La fisso ancora negli occhi, tuttora incredulo, e lei, per tutta risposta, inarca le dita dei piedi verso l’alto, per offrirmi del tutto il piede, e mi sorride di nuovo: ora posso esplorare l’interno dei suoi bellissimi piedi nudi, gustarne ancora di più il profumo sexy di donna, e aprire le labbra per “mangiarli” voluttuosamente, sfiorandone la pelle per poi richiudere le labbra premendo più a fondo e lasciandovi baci di desiderio profondo sulla pianta nuda… non avrei mai osato leccarglieli, mi sembrava piuttosto volgare all’epoca.
Stiamo lì per non so quanto tempo, forse un po’ di minuti, a me sembrava l’eternità.
Ad un certo punto mi fermo, abbastanza naturalmente, la guardo di nuovo negli occhi, lei mi sorride e mi dice: “allora? T’è piaciuto?”
Cosa rispondere ad una domanda del genere? La mia faccia già diceva tutto, la domanda era l’ennesimo giochetto, si rispondeva da sola…
Non riesco a non provare di nuovo il desiderio fortissimo di lasciarle un ultimo, lungo, dolcissimo bacio di piacere su quella meravigliosa punta dei piedi…
A quel punto, lei mi dice: “bene, questo però è un segreto che rimane tra me e te, lo sai…”, e sapientemente stacca il piede dalla mia presa, e lo riporta a terra…
Accetto, ovviamente, non faccio una piega… anzi, visto che ci sono, mi alzo e chiedo dov’è il bagno: avevo da lavare qualcosa…
Evidentemente, lei aveva bisogno di giocare un po’ con un ragazzotto, le piaceva esercitare un po’ di potere, la cosa cominciai a capirla propri lì in quei momenti: alle donne piace sentirsi dominatrici e potenti, stavolta ne ero sicuro.
La cosa si ripeté, non ricordo quante volte sinceramente, ma ogni tanto, nel giro di un annetto e poco più, quando mi trovavo da solo a casa di lei, il giochetto ricominciava. Non sempre, sia chiaro, molto dipendeva dalla voglia (di lei) del momento, ovviamente, ma ormai il giochetto l’avevo capito bene, e questo piacere mi fu regalato in altre occasioni: il nostro segreto. Come quando l’amica di mamma ti dà qualche caramella in più e ti dice di tenertelo per te… beh, un tantinello più piacevole di una caramella in più!
Inutile dire che ringraziavo il cielo dalla mattina alla sera, anche quando il giochetto finì: le visite si diradarono, la mia famiglia si ruppe, i miei divorziarono, con gli zii mi ci vedevo sempre di meno, e comunque ormai avevo cominciato ad avere la mia vita, m’ero sbloccato.
Da quei giorni in poi ho sognato e risognato quei momenti, e ovviamente ho impostato tutte le mie relazioni erotiche su quella linea là, anche se devo confidarvi che fu difficile all’inizio: era molto difficile trovare una ragazza della mia età o giù di lì che “capisse”, che “arrivasse” a quei livelli, spesso la situazione era un po’ machinosa: erano anche anni in cui non c’era una grande coscienza sessuale, certe cose nemmeno si dicevano…
Devo anche dirvi che, invece, col passare degli anni, ho notato che le ragazze più giovani hanno incamerato un’esperienza erotica tale da riuscire a sorprendermi. Ormai il feticismo è sulla bocca di tutti, le ragazze – checché se ne pensi – ne sanno tanto quanto noi, anche le loro fantasie erotiche sono piuttosto particolari, e vissute spesso senza particolari problemi. I tempi sono migliorati, non c’è dubbio!
Vi ringrazio per aver letto e condiviso momenti, in qualche modo mi sarei dovuto “sdebitare” per aver ricevuto tanta grazia alla prima botta! :-)
Ah, ovviamente: sempre di più, schiavo dei piedi. Con enorme piacere! Non si finisce mai di desiderare, fidatevi… :-)
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