La donna del mio amico
di
miky70
genere
tradimenti
Spero questo racconto vi ecciti almeno quanto ha eccitato me nel viverlo di persona.L'avventura è nata in seguito a un incontro con un mio caro amico che non vedevo da anni.Pochi giorni fa mentre prendevo un caffè al bar ho incontrato Antonio il quale mi ha abbracciato con gioia e ha iniziato a parlarmi della sua carriera che lo costringe a dei ritmi stressanti. Si trovava in città per trascorrere le ferie con la sua compagna e prima di ripartire per l'estero per i suoi impegni lavorativi volle che andassi a cena da lui per ricordare i vecchi tempi e per presentarmi Elena.
Quella sera ebbi modo di conoscere la famosa Elena la quale mi regalò uno spettacolo piuttosto indimenticabile.
Era una bella donna di circa quarant'anni, mora alta uno e settanta con occhi e capelli lunghi neri, pelle ambrata e un bel seno direi quarta taglia.
Per l'occasione aveva indossato un vestito da sera molto ma molto sexy e il problema era soprattutto che stava seduta a tavola di fronte a me.
Aveva un abito di quelli che si legano dietro al collo e sul davanti era scollato lasciando la parte centrale del petto in pratica completamente scoperta. Immaginate che il reggiseno non ce l'aveva e quindi quel tessuto delicato e sottile sembrava quasi squarciarsi per il peso delle tette.
Intravedevo i suoi capezzoli larghi con due punte a forma di piccole palline rivolte all'insù, proprio come piacevano a me.
Ogni volta che si alzava per andare a prendere qualcosa in cucina mi passava davanti con una camminata lenta e provocante per mostrarmi bene le sue mutandine la cui sagoma si vedeva chiaramente sotto al vestito.
Dietro c'era solo un filo che le passava in mezzo ai glutei mentre sul davanti c'era un piccolo triangolino di velo nero che si poggiava dolcemente sulla fica tutta depilata.
Passai tutta la serata a fissare la sua scollatura mentre Antonio mi parlava senza accorgersi che non capivo nulla di quello che diceva. Anche lei fissava me e lo faceva in un modo che a volte mi imbarazzava e altre mi arrapava.
A fine cena salutai il mio amico e la sua calda compagna e me ne tornai a casa. Nel cercare le chiavi della porta nella giacca trovai un bigliettino dove c'era scritto il nome di un hotel, l'ora e un numero di telefono; era firmato Elena.
Pensai mille volte a quell'invito che da una parte avrei voluto rifiutare in nome dell'amicizia con Antonio ma dall'altra parte pensavo a quanti uomini lei si scopava quando lui era all'estero.
Alla fine decisi di andare e trovai Elena in camera in vestaglia che mi accolse reggendo una bottiglia di champagne.
Mi porse il bicchiere e disse:
-bevi caro e mettiti comodo come sto io!
Mentre sorseggiavo la vidi stendersi sul letto con la vestaglia aperta mostrandosi nuda con aria vogliosa e disinvolta come se fosse stata la mia amante da anni.
Mi spogliai e mi stesi accanto a lei ma mi invitò a sedermi di fronte dicendo:
-da li puoi vedermi meglio ed eccitarti come hai fatto a casa mia l'altra sera!
Mi fissava con i suoi occhi maliziosi e si massaggiava le tette dolcemente ruotando ogni tanto la punta delle dita sui capezzoli appuntiti. Quel gioco mi piaceva molto e lei se ne accorse e mi sorrideva per stuzzicarmi ulteriormente.
A un tratto si fermò e disse:
-sai mi piace tanto provocare i porci come te!
Si sollevò le tette e sputò una grande quantità di saliva su entrambi i capezzoli poi mi tirò a sè costringendomi a leccare sul punto dove si era fermata la sua saliva.
Sentii in bocca un liquido denso e caldo il cui sapore lo ricordo ancora bene. Sapeva di donna, non saprei usare altre parole, aveva un aroma e un gusto che richiamava alla mente due cose: femmina e sesso.
Si mise seduta sul letto a gambe aperte mostrandomi la fica e si massaggiava con entrambe le mani.
Ogni tanto mi guardava si scopriva tutto il clitoride e diceva:
-ti piace eh!?
Era una cosa terribilmente erotica quando si sputava sul palmo e si spalmava tutto sulla fica. Ogni volta che si infilava le dita nella fica spalancava la bocca gemendo trasmettendomi il desiderio di sborrarle in gola.
La troia si accorse che avevo la cappella sul punto di scoppiare e fece:
-ho fatto effetto a quanto pare!
Si infilò le quattro dita nella fica tirandole fuori bagnatissime e me le poggiò sul cazzo iniziando una dolce e calda sega.
-cosa vorresti farmi caro, dimmi!
-desidero la tua bocca!
Subito mi afferrò il cazzo lo scoprì fino in fondo facendomi uscire fuori tutta la cappella poi spalancò la bocca e lentamente si fece entrare la cappella in gola.
Si spostò dal cazzo e disse:
-credo che stai per venire ho sentito il sapore di sperma! Finiamo in bellezza!
Si mise sopra di me di spalle e dolcemente scese sul cazzo:
-la vedi bene la fica!?
-certo cara sei spettacolare!
Era meraviglioso guardare la sua fica che si apriva ogni volta che scendeva sulla mia cappella.
Quando si rese conto che ero sul punto di venire si alzò e mi afferrò il cazzo puntandoselo sul buco del culo.
Era largo quanto la sua fica e forse essere sodomizzata le piaceva molto di più a sentire i suoi gemiti:
-mhhh uhhhuuuu shhhhhh asshhhhhhhhh siiiiiiiiiiiii siiiiiiii....
Andò su e giù giusto un paio di volte e mi fece godere da matti.
Quella sera ebbi modo di conoscere la famosa Elena la quale mi regalò uno spettacolo piuttosto indimenticabile.
Era una bella donna di circa quarant'anni, mora alta uno e settanta con occhi e capelli lunghi neri, pelle ambrata e un bel seno direi quarta taglia.
Per l'occasione aveva indossato un vestito da sera molto ma molto sexy e il problema era soprattutto che stava seduta a tavola di fronte a me.
Aveva un abito di quelli che si legano dietro al collo e sul davanti era scollato lasciando la parte centrale del petto in pratica completamente scoperta. Immaginate che il reggiseno non ce l'aveva e quindi quel tessuto delicato e sottile sembrava quasi squarciarsi per il peso delle tette.
Intravedevo i suoi capezzoli larghi con due punte a forma di piccole palline rivolte all'insù, proprio come piacevano a me.
Ogni volta che si alzava per andare a prendere qualcosa in cucina mi passava davanti con una camminata lenta e provocante per mostrarmi bene le sue mutandine la cui sagoma si vedeva chiaramente sotto al vestito.
Dietro c'era solo un filo che le passava in mezzo ai glutei mentre sul davanti c'era un piccolo triangolino di velo nero che si poggiava dolcemente sulla fica tutta depilata.
Passai tutta la serata a fissare la sua scollatura mentre Antonio mi parlava senza accorgersi che non capivo nulla di quello che diceva. Anche lei fissava me e lo faceva in un modo che a volte mi imbarazzava e altre mi arrapava.
A fine cena salutai il mio amico e la sua calda compagna e me ne tornai a casa. Nel cercare le chiavi della porta nella giacca trovai un bigliettino dove c'era scritto il nome di un hotel, l'ora e un numero di telefono; era firmato Elena.
Pensai mille volte a quell'invito che da una parte avrei voluto rifiutare in nome dell'amicizia con Antonio ma dall'altra parte pensavo a quanti uomini lei si scopava quando lui era all'estero.
Alla fine decisi di andare e trovai Elena in camera in vestaglia che mi accolse reggendo una bottiglia di champagne.
Mi porse il bicchiere e disse:
-bevi caro e mettiti comodo come sto io!
Mentre sorseggiavo la vidi stendersi sul letto con la vestaglia aperta mostrandosi nuda con aria vogliosa e disinvolta come se fosse stata la mia amante da anni.
Mi spogliai e mi stesi accanto a lei ma mi invitò a sedermi di fronte dicendo:
-da li puoi vedermi meglio ed eccitarti come hai fatto a casa mia l'altra sera!
Mi fissava con i suoi occhi maliziosi e si massaggiava le tette dolcemente ruotando ogni tanto la punta delle dita sui capezzoli appuntiti. Quel gioco mi piaceva molto e lei se ne accorse e mi sorrideva per stuzzicarmi ulteriormente.
A un tratto si fermò e disse:
-sai mi piace tanto provocare i porci come te!
Si sollevò le tette e sputò una grande quantità di saliva su entrambi i capezzoli poi mi tirò a sè costringendomi a leccare sul punto dove si era fermata la sua saliva.
Sentii in bocca un liquido denso e caldo il cui sapore lo ricordo ancora bene. Sapeva di donna, non saprei usare altre parole, aveva un aroma e un gusto che richiamava alla mente due cose: femmina e sesso.
Si mise seduta sul letto a gambe aperte mostrandomi la fica e si massaggiava con entrambe le mani.
Ogni tanto mi guardava si scopriva tutto il clitoride e diceva:
-ti piace eh!?
Era una cosa terribilmente erotica quando si sputava sul palmo e si spalmava tutto sulla fica. Ogni volta che si infilava le dita nella fica spalancava la bocca gemendo trasmettendomi il desiderio di sborrarle in gola.
La troia si accorse che avevo la cappella sul punto di scoppiare e fece:
-ho fatto effetto a quanto pare!
Si infilò le quattro dita nella fica tirandole fuori bagnatissime e me le poggiò sul cazzo iniziando una dolce e calda sega.
-cosa vorresti farmi caro, dimmi!
-desidero la tua bocca!
Subito mi afferrò il cazzo lo scoprì fino in fondo facendomi uscire fuori tutta la cappella poi spalancò la bocca e lentamente si fece entrare la cappella in gola.
Si spostò dal cazzo e disse:
-credo che stai per venire ho sentito il sapore di sperma! Finiamo in bellezza!
Si mise sopra di me di spalle e dolcemente scese sul cazzo:
-la vedi bene la fica!?
-certo cara sei spettacolare!
Era meraviglioso guardare la sua fica che si apriva ogni volta che scendeva sulla mia cappella.
Quando si rese conto che ero sul punto di venire si alzò e mi afferrò il cazzo puntandoselo sul buco del culo.
Era largo quanto la sua fica e forse essere sodomizzata le piaceva molto di più a sentire i suoi gemiti:
-mhhh uhhhuuuu shhhhhh asshhhhhhhhh siiiiiiiiiiiii siiiiiiii....
Andò su e giù giusto un paio di volte e mi fece godere da matti.
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