Mia sorella e la febbre alta
di
Professionista81
genere
incesti
Io ho 25 anni, sono di Pescara dove vivo con la mia famiglia, composta dal sottoscritto, mia sorella, mia madre e mio padre. Era il periodo di natale e mia sorella si era beccata una di quelle influenze che durano una settimana intera con picchi di febbre molto alta.
Lei è una bella ragazza, bruna, corpo minuto, viso rotondo, bei lineamenti, capelli scuri. Due belle labbra carnose, una seconda/ terza di seno e un bel culetto ben proporzionato al resto del corpo.
Erano ormai due giorni che aveva la febbre alta e mia madre le dedicava tutte le cure possibili. I miei hanno il negozio sotto casa e mia madre saliva e scendeva in continuazione durante la giornata per vedere come si sentiva mia sorella. Il terzo giorno di influenza di mia sorella però stando io a casa dall’università, in quanto sabato mi presi un po’ cura di lei. Io voglio molto bene a mia sorella, siamo molto legati, ci diciamo tutto e passiamo tanto tempo insieme ma mai avrei pensato di passare un’ esperienza di questo tipo con lei. Come dicevo quel sabato essendo a casa dall’Università mi presi cura di lei, dicendole di farmi sapere come potevo aiutarla, tra l’altro mi misi a studiare in cameretta sua per controllare come stava. Intorno alle 11 di mattina, la raggiunsi con i miei libri in camera e la vidi pian piano addormentarsi nel suo letto. Passata un’oretta vidi che mia sorella (all’ora sedicenne), iniziava ad agitarsi e sudare nel letto. Spostava la testa a destra e sinistra. Mi avvicinai al suo letto le posi una mano sulla testa e sentii che scottava, molto. Mi preoccupai immediatamente, la svegliai e le chiesi di misurarsi la febbre; aveva quasi 39. Così le dissi ‘dai Roberta, vado giù a chiamare la mamma così ti viene a vedere’. Lei con la voce tutta impastata e con le sue labbra tutte screpolate dalla febbre mi disse, che OK avrebbe aspettato la mamma. Io mi precipitai giù dai miei in macelleria ma, essendo l’antivigilia del natale, la macelleria (una delle più rinomate di Pescara) era presa d’assalto. A malapena mia madre era riuscita a drimi ‘falle prendere una supposta, appena posso salgo su’. Così risalii subito, le presi una supposta dal credenziale della cucina e gliela passai, dandole l’in bocca al lupo. Passata una mezzora tornai in camera dia mia sorella, bussando prima di entrare e mi avvicinai a lei per chiederle se si sentiva meglio, ma guardandomi con gli occhi bassi mi indicò un tovagliolo sul comodino. Quando aprii il tovagliolo vidi che cera una supposta, con la capocchia un po’ rovinata e le chiesi cosa ero successo, anche se avevo già intuito. Roberta mi confessò che non era riuscita a infilarsi la supposta da sola e mi pregava di aiutarla. Io un po’ in imbarazzo e arrossendo, le dissi ‘va bè Roberta, faremo finta che sono il dottore.. ‘ e abbozzammo entrambi un sorriso. Buttai così la vecchia supposta e ne presi un’altra dalla dispensa in bagno. Quando tornai in camera trovai mia sorella già girata pancia giù, con la parte inferiore del pigiama calata. Aveva un bellissimo paio di culotte rosse in pizzo e quella visione mi mandò in estasi. Il mio cazzo divenne duro in un secondo, ma per fortuna lei era faccia in giù e non si accorgeva di nulla. Mi sedetti accanto a lei nel letto. La sollevai dolcemente e le misi il bacino su un cuscino in modo che il suo sedere fosse ben sporgente. Prima di togliere la supposta dalla confezione, furbamente le abbassai le mutande per avere qualche secondo in più per godermi lo spettacolo. Così feci, le abbassai dolcemente le mutande e a questo punto avevo il culo di mia sorella con la sua figa (quasi senza alcun pelo, forse anche per la sua età) a pochi centimetri dal mio viso. La visione era paradisiaca. Avrei voluto leccarla tutta e poi sfondarla con il mio cazzo, che nel frattempo era diventato di marmo. Mentre mi godevo lo spettacolo e con lo sguardo fisso su quella figa meravigliosa, afferrai la supposta, ma proprio a causa della distrazione, nell’aprirla mi cadde a terra. Esclamai ’ops! Scusa mi è caduta, torno a prenderne un’altra!’. Mia sorella ‘esclamò, sbrigati sono mezza nuda!’. Tornai così con un’altra supposta e ritrovai mia sorella ancora in quella posizione incantevole, pancia in giù e bacino appoggiato su un cuscino che metteva in risalto la sua figa rosa. Mi sedetti di nuovo accanto al letto, Roberta esclamò ‘mi raccomando, non farla cadere di nuovo, ho la febbre molto alta, ne ho bisogno!’ e io le risposi di non preoccuparsi anche se era la prima volta che lo facevo. Scartai la nuova supposta, la poggia sul comodino e decisi che prima di metterle la supposta mi sarei divertito un po’. Così mentre con la sinistra le tenevo ben allargate le natiche, non esitai a infilarle l’indice della mano destra nel buco del culo. Lo infilai e feci su e giù un pò di volte. Il suo orifizio anale era caldo e mi sarebbe tanto piaciuto infilarci qualcos’altro. Lo tirai fuori e lo portai al naso, l’odore era quello che mi aspettavo. Mia sorella non capendo bene cosa stesse succedendo esclamò ‘ma che stai facendo?!’.. io ridendo le risposi, senti qui che profumino e le feci odorare il mio dito, lei ridendo disse ‘ma sei un cretino, uno schifoso cretino!!’ e ci misimo a ridere a crepapelle tutti e due.. Presi poi la supposta e gliela cacciai dentro in un colpo solo!
Questa storia mi eccita ogni volta che ci penso, da allora non vedo più mia sorella come una semplice sorella, ma come una donna che prima o poi mi farà godere di nuovo, ne sono certo!
Per altri racconti e contenuti di incesto: amoreinfamiglia.blogspot.it
Lei è una bella ragazza, bruna, corpo minuto, viso rotondo, bei lineamenti, capelli scuri. Due belle labbra carnose, una seconda/ terza di seno e un bel culetto ben proporzionato al resto del corpo.
Erano ormai due giorni che aveva la febbre alta e mia madre le dedicava tutte le cure possibili. I miei hanno il negozio sotto casa e mia madre saliva e scendeva in continuazione durante la giornata per vedere come si sentiva mia sorella. Il terzo giorno di influenza di mia sorella però stando io a casa dall’università, in quanto sabato mi presi un po’ cura di lei. Io voglio molto bene a mia sorella, siamo molto legati, ci diciamo tutto e passiamo tanto tempo insieme ma mai avrei pensato di passare un’ esperienza di questo tipo con lei. Come dicevo quel sabato essendo a casa dall’Università mi presi cura di lei, dicendole di farmi sapere come potevo aiutarla, tra l’altro mi misi a studiare in cameretta sua per controllare come stava. Intorno alle 11 di mattina, la raggiunsi con i miei libri in camera e la vidi pian piano addormentarsi nel suo letto. Passata un’oretta vidi che mia sorella (all’ora sedicenne), iniziava ad agitarsi e sudare nel letto. Spostava la testa a destra e sinistra. Mi avvicinai al suo letto le posi una mano sulla testa e sentii che scottava, molto. Mi preoccupai immediatamente, la svegliai e le chiesi di misurarsi la febbre; aveva quasi 39. Così le dissi ‘dai Roberta, vado giù a chiamare la mamma così ti viene a vedere’. Lei con la voce tutta impastata e con le sue labbra tutte screpolate dalla febbre mi disse, che OK avrebbe aspettato la mamma. Io mi precipitai giù dai miei in macelleria ma, essendo l’antivigilia del natale, la macelleria (una delle più rinomate di Pescara) era presa d’assalto. A malapena mia madre era riuscita a drimi ‘falle prendere una supposta, appena posso salgo su’. Così risalii subito, le presi una supposta dal credenziale della cucina e gliela passai, dandole l’in bocca al lupo. Passata una mezzora tornai in camera dia mia sorella, bussando prima di entrare e mi avvicinai a lei per chiederle se si sentiva meglio, ma guardandomi con gli occhi bassi mi indicò un tovagliolo sul comodino. Quando aprii il tovagliolo vidi che cera una supposta, con la capocchia un po’ rovinata e le chiesi cosa ero successo, anche se avevo già intuito. Roberta mi confessò che non era riuscita a infilarsi la supposta da sola e mi pregava di aiutarla. Io un po’ in imbarazzo e arrossendo, le dissi ‘va bè Roberta, faremo finta che sono il dottore.. ‘ e abbozzammo entrambi un sorriso. Buttai così la vecchia supposta e ne presi un’altra dalla dispensa in bagno. Quando tornai in camera trovai mia sorella già girata pancia giù, con la parte inferiore del pigiama calata. Aveva un bellissimo paio di culotte rosse in pizzo e quella visione mi mandò in estasi. Il mio cazzo divenne duro in un secondo, ma per fortuna lei era faccia in giù e non si accorgeva di nulla. Mi sedetti accanto a lei nel letto. La sollevai dolcemente e le misi il bacino su un cuscino in modo che il suo sedere fosse ben sporgente. Prima di togliere la supposta dalla confezione, furbamente le abbassai le mutande per avere qualche secondo in più per godermi lo spettacolo. Così feci, le abbassai dolcemente le mutande e a questo punto avevo il culo di mia sorella con la sua figa (quasi senza alcun pelo, forse anche per la sua età) a pochi centimetri dal mio viso. La visione era paradisiaca. Avrei voluto leccarla tutta e poi sfondarla con il mio cazzo, che nel frattempo era diventato di marmo. Mentre mi godevo lo spettacolo e con lo sguardo fisso su quella figa meravigliosa, afferrai la supposta, ma proprio a causa della distrazione, nell’aprirla mi cadde a terra. Esclamai ’ops! Scusa mi è caduta, torno a prenderne un’altra!’. Mia sorella ‘esclamò, sbrigati sono mezza nuda!’. Tornai così con un’altra supposta e ritrovai mia sorella ancora in quella posizione incantevole, pancia in giù e bacino appoggiato su un cuscino che metteva in risalto la sua figa rosa. Mi sedetti di nuovo accanto al letto, Roberta esclamò ‘mi raccomando, non farla cadere di nuovo, ho la febbre molto alta, ne ho bisogno!’ e io le risposi di non preoccuparsi anche se era la prima volta che lo facevo. Scartai la nuova supposta, la poggia sul comodino e decisi che prima di metterle la supposta mi sarei divertito un po’. Così mentre con la sinistra le tenevo ben allargate le natiche, non esitai a infilarle l’indice della mano destra nel buco del culo. Lo infilai e feci su e giù un pò di volte. Il suo orifizio anale era caldo e mi sarebbe tanto piaciuto infilarci qualcos’altro. Lo tirai fuori e lo portai al naso, l’odore era quello che mi aspettavo. Mia sorella non capendo bene cosa stesse succedendo esclamò ‘ma che stai facendo?!’.. io ridendo le risposi, senti qui che profumino e le feci odorare il mio dito, lei ridendo disse ‘ma sei un cretino, uno schifoso cretino!!’ e ci misimo a ridere a crepapelle tutti e due.. Presi poi la supposta e gliela cacciai dentro in un colpo solo!
Questa storia mi eccita ogni volta che ci penso, da allora non vedo più mia sorella come una semplice sorella, ma come una donna che prima o poi mi farà godere di nuovo, ne sono certo!
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