Sorellina cosplayer
di
Professionista81
genere
incesti
Quanto leggerete qui nasce dal caso. Io mi chiamo Marco, sono uno studente di ingegneria a Milano, definito un po’ sfigatello e sicuramente “nerd” dai miei amici.
Sono appassionato di manga e tutto ciò che ruota intorno a questi, tant’è che amo anche vestirmi da cosplay, ossia da personaggio dei miei fumetti giapponesi preferiti.
Ho una sorella più piccola che un po’ si sta interessando a questo mondo anche se forse più per imitazione mia che per sua vera passione. Per questo motivo ho pensato bene questo Natale di regalarle un costume cosplay, in particolare il vestito di una famosa eroina manga che è composto da un costume bianco intero con degli stivali e guanti neri lunghi. Ho pensato di farle questo regalo perché a febbraio ci sarà un’importante fiera manga a Milano e vorrei portarla con me in quei giorni con il costume che le ho preso.
Le ho comprato online il cosplay che ci è stato consegnato il 23, giusto in tempo per il Natale!
Il giorno di Natele, ognuno in famiglia ha scartato i propri doni, compresa mi sorella che vedendo in prima battuta il costume intero bianco pensava fosse un semplice costume da bagno. Una volta che le ho fatto vedere gli altri pezzi è corsa entusiasta in camera sua a cambiarsi e per provarlo. I miei erano incuriositi dal regalo anche se penso non abbiano capito bene di cosa si trattasse.
Passato un quarto d’ora mia sorella non arrivava, così decisi di far le scale e raggiungerla al piano di sopra dove si trovava la zona notte, inclusa la sua cameretta.
Mi avvicino alla porta e chiamai mia sorella: Cloe ci sei? Tutto bene?
Al che mia sorella mi rispose: un attimo ..
Aspettai ancora 5 min. e nessun segno di vita, bussai alla porta: Cloe va tutto bene? E lei con voce incerta e tremolante mi disse: si entra.
Entrai e appena la vidi mi resi conto di due cose: uno, che il costume era più trasparente che bianco e 2, che cingeva mia sorella in maniera molto stretta, ho probabilmente sbagliato almeno di una misura, se non di due la taglia (eppure avevo cercato di documentarmi sbirciando i suoi vestiti nell’armadio).
Lo spettacolo che mi si dischiudeva di fronte era molto erotico: mia sorella, tutta rossa sulle gote che si intravvedevano sotto i boccoli dei suoi ricci capelli castani che le scendevano sui lati del viso, per l’imbarazzo portava le mani in basso per coprirsi la zona della patata e per far ciò lasciava del tutto scoperta la zona del suo seno che, attraverso il sottile costume sintetico, lasciava intravvedere le aureole più scure e i capezzoli tesi delle sue tettine in formazione. A quella vista, il membro divenne immediatamente duro. A quel punto, anche per me, che indossavo una tuta divenne difficile nascondere l’erezione, portai anche io perciò velocemente la mano a coprire la mia zona bassa.
Sebbene avessi capito tutto, chiesi con fare ingenuo a mia sorella cosa succedesse e quale fosse il problema. Cloe mi rispose, come mi aspettavo, che il costume era troppo stretto e che le premeva ovunque. Io che volevo evitarmi a ogni costo la menata di gestire un reso, le dissi di aspettare un attimo e di valutare bene e far vedere a me che di cosplay me ne intendevo.
Dopo un po’ di resistenza, le dissi che sarei andato a prendere il manga della protagonista del suo cosplay per farle vedere che effettivamente quel costume si indossava in quella maniera. Nel frattempo che io facevo un salto nella mia cameretta, le dissi di mettere le mani sul fianco che avremmo sistemato la situazione. Quando tornai in camera sua, col manga in mano, le diedi il giornaletto così poteva controllare. Nel frattempo, mentre lei guardava il manga io la scrutavo nelle parti basse e notavo che in effetti che il costume della parte bassa lasciava poco all’immaginazione. Il lembo inferiore di stoffa cingeva le grandi labbra della fighetta di mia sorella con un grosso solco in mezzo a formare un perfetto camel toe che poco lasciava all’immaginazione. Si intravedeva inoltre il clitoride sora schiacciato sul costume. Si poteva capire inoltre che la fighetta di mia sorella era completamene glabra, non si vedeva infatti traccia di peli di nessun genere. Mentre lei era impegnata a controllare le pagine del manga io guardavo sbavando la sua fighetta, iniziandomi a portare una mano nei pantaloni della tuta per massaggiare il mio membro che si faceva sempre più grosso.
Ad un certo punto mia sorella mi disse che aveva guardato il manga e che, anche se il costume era indossato molto aderente dalla protagonista del fumetto, come aveva avuto modo di controllare, lei comunque non si sentiva a suo agio nell’indossare quel costume così attillato, soprattutto se lo doveva fare in pubblico.
Così le dissi: ma Cloe, adesso te lo sistemo io, non ti preoccupare!
A questo punto, sempre rimanendo in piedi davanti a me, le dissi di appoggiare un piede sul letto e io mi inginocchiai davanti a lei. Una volta inginocchiato davanti a lei le allargai le gambe. C’è da dire qui che mia sorella, seppure giovane, ha delle gambe tornite e muscolose visto che fa pattinaggio artistico da un po’ di tempo, quindi era veramente uno spettacolo la visione che mi si dischiudeva davanti.
Con una gamba salda a terra e l’atra appoggia sul letto le afferrai l’interno delle cosce e gliele allargai. Mia sorella era tutta rossa in viso e imbarazzata, ma fidandosi molto di me, stava al gioco. Notai che quella posizione stava eccitando mia sorella anche se continuava a guardarmi con il volto rosso senza dire niente di particolare se non: ma cosa vuoi fare?!
Quindi portai le mie dita ai bordi dei lembi della parte bassa del suo costume (quelli che coprivano la sua fighetta) e provai ad allargarli. Facendo questo, sfiorai, con le dita, i bordi delle sue grandi labbra che sentivo morbidi e caldi e quando rilasciai la stoffa, il costume tornò a restringersi come all’inizio, mentre in compenso vedevo che sulla parte che poggiava sul centro della sua fighetta si formava una chiazza umida che si allargava sempre di più. La situazione stava eccitando quella porcellina di mia sorella, così decisi di continuare nei tentativi. Le dissi che avrei riprovato e di avere pazienza.
Queste seconda volta portai più dentro al costume le mie dita e facendo sempre finta di sistemare i lembi dello stesso, indugiai con il dorso delle mie dita sulla sua fighetta ormai pinea di umori. Facevo delicatamente su e giù e con il dorso delle mani e delle dita accarezzavo la sua fighetta. Mia sorella iniziava a emettere dei gemiti e nel frattempo le mie dita erano piene dei suoi umori. Il costume si bagnava sempre più e sentivo, anche dal mio pene che scoppiava nelle mutande, uscire del liquido.
La situazione era molto eccitante, io facevo finta di tranquillizzare mia sorella con frasi del tipo, non ti preoccupare che sistemiamo tutto e intano massaggiavo la sua fighetta. Ad un certo punto decisi di osare, misi dentro anche il pollice della sinistra e iniziai a infilarglielo piano piano nella fighetta, mentre con la destra mi afferravo il cazzo sotto la tuta. Mia sorella, troppo presa dalla goduria, cercava di sussurrare: cosa fai? Intanto gemeva e, ancora in piedi, si piegava per la goduria. Ormai avevo il via libera, così iniziai a stantuffarla anche con l’indice della mano sinistra e poi aggiunsi il medio andando in profondità con le due dita. Ora lei gemeva apertamente e si stese sul letto, pancia in su. Io rimasi a bordo letto, mi tirai fuori l’arnese dalle mutande e iniziai menarmelo. Con la sinistra continuavo a fare su e giù nella sua fighetta che ormai grondava umori. Ogni tanto mi portavo in bocca le dita per succhiare tutti i suoi umori finché non mi misi a leccare direttamente la sua fighetta. I suoi umori erano deliziosi, dolci e salati allo stesso tempo. Cercavo di incuneare il più possibile la mia lingua nella fighetta rosa che brillava per gli umori colanti. Facevo su e già in senso verticale e allo stesso tempo cercavo di penetrarla con la mia lingua, mia sorella era all’apice del godere, ansimava sul letto e nel frattempo con le mani si massaggiava le tette, scostandosi la parte alta del costume. Stava per venire, stava raggiungendo l’apice del godimento. Allo stesso modo anche io stavo per venire, così mentre lei veniva alla mia ultima leccata della sua dolce fighetta, anche io riversavo un’ampia quantità di sborra sul tappeto rosa della sua cameretta ansimando.
Guardandoci esausti dissi a mia sorella: e ora cosa diremo alla mamma per questa macchia sulla moquette? E scoppiammo a ridere…
Se la storia ti è piaciuta; hai avuto fantasie o esperienze simili, scrivimi a professionista81@gmail.com
Sono appassionato di manga e tutto ciò che ruota intorno a questi, tant’è che amo anche vestirmi da cosplay, ossia da personaggio dei miei fumetti giapponesi preferiti.
Ho una sorella più piccola che un po’ si sta interessando a questo mondo anche se forse più per imitazione mia che per sua vera passione. Per questo motivo ho pensato bene questo Natale di regalarle un costume cosplay, in particolare il vestito di una famosa eroina manga che è composto da un costume bianco intero con degli stivali e guanti neri lunghi. Ho pensato di farle questo regalo perché a febbraio ci sarà un’importante fiera manga a Milano e vorrei portarla con me in quei giorni con il costume che le ho preso.
Le ho comprato online il cosplay che ci è stato consegnato il 23, giusto in tempo per il Natale!
Il giorno di Natele, ognuno in famiglia ha scartato i propri doni, compresa mi sorella che vedendo in prima battuta il costume intero bianco pensava fosse un semplice costume da bagno. Una volta che le ho fatto vedere gli altri pezzi è corsa entusiasta in camera sua a cambiarsi e per provarlo. I miei erano incuriositi dal regalo anche se penso non abbiano capito bene di cosa si trattasse.
Passato un quarto d’ora mia sorella non arrivava, così decisi di far le scale e raggiungerla al piano di sopra dove si trovava la zona notte, inclusa la sua cameretta.
Mi avvicino alla porta e chiamai mia sorella: Cloe ci sei? Tutto bene?
Al che mia sorella mi rispose: un attimo ..
Aspettai ancora 5 min. e nessun segno di vita, bussai alla porta: Cloe va tutto bene? E lei con voce incerta e tremolante mi disse: si entra.
Entrai e appena la vidi mi resi conto di due cose: uno, che il costume era più trasparente che bianco e 2, che cingeva mia sorella in maniera molto stretta, ho probabilmente sbagliato almeno di una misura, se non di due la taglia (eppure avevo cercato di documentarmi sbirciando i suoi vestiti nell’armadio).
Lo spettacolo che mi si dischiudeva di fronte era molto erotico: mia sorella, tutta rossa sulle gote che si intravvedevano sotto i boccoli dei suoi ricci capelli castani che le scendevano sui lati del viso, per l’imbarazzo portava le mani in basso per coprirsi la zona della patata e per far ciò lasciava del tutto scoperta la zona del suo seno che, attraverso il sottile costume sintetico, lasciava intravvedere le aureole più scure e i capezzoli tesi delle sue tettine in formazione. A quella vista, il membro divenne immediatamente duro. A quel punto, anche per me, che indossavo una tuta divenne difficile nascondere l’erezione, portai anche io perciò velocemente la mano a coprire la mia zona bassa.
Sebbene avessi capito tutto, chiesi con fare ingenuo a mia sorella cosa succedesse e quale fosse il problema. Cloe mi rispose, come mi aspettavo, che il costume era troppo stretto e che le premeva ovunque. Io che volevo evitarmi a ogni costo la menata di gestire un reso, le dissi di aspettare un attimo e di valutare bene e far vedere a me che di cosplay me ne intendevo.
Dopo un po’ di resistenza, le dissi che sarei andato a prendere il manga della protagonista del suo cosplay per farle vedere che effettivamente quel costume si indossava in quella maniera. Nel frattempo che io facevo un salto nella mia cameretta, le dissi di mettere le mani sul fianco che avremmo sistemato la situazione. Quando tornai in camera sua, col manga in mano, le diedi il giornaletto così poteva controllare. Nel frattempo, mentre lei guardava il manga io la scrutavo nelle parti basse e notavo che in effetti che il costume della parte bassa lasciava poco all’immaginazione. Il lembo inferiore di stoffa cingeva le grandi labbra della fighetta di mia sorella con un grosso solco in mezzo a formare un perfetto camel toe che poco lasciava all’immaginazione. Si intravedeva inoltre il clitoride sora schiacciato sul costume. Si poteva capire inoltre che la fighetta di mia sorella era completamene glabra, non si vedeva infatti traccia di peli di nessun genere. Mentre lei era impegnata a controllare le pagine del manga io guardavo sbavando la sua fighetta, iniziandomi a portare una mano nei pantaloni della tuta per massaggiare il mio membro che si faceva sempre più grosso.
Ad un certo punto mia sorella mi disse che aveva guardato il manga e che, anche se il costume era indossato molto aderente dalla protagonista del fumetto, come aveva avuto modo di controllare, lei comunque non si sentiva a suo agio nell’indossare quel costume così attillato, soprattutto se lo doveva fare in pubblico.
Così le dissi: ma Cloe, adesso te lo sistemo io, non ti preoccupare!
A questo punto, sempre rimanendo in piedi davanti a me, le dissi di appoggiare un piede sul letto e io mi inginocchiai davanti a lei. Una volta inginocchiato davanti a lei le allargai le gambe. C’è da dire qui che mia sorella, seppure giovane, ha delle gambe tornite e muscolose visto che fa pattinaggio artistico da un po’ di tempo, quindi era veramente uno spettacolo la visione che mi si dischiudeva davanti.
Con una gamba salda a terra e l’atra appoggia sul letto le afferrai l’interno delle cosce e gliele allargai. Mia sorella era tutta rossa in viso e imbarazzata, ma fidandosi molto di me, stava al gioco. Notai che quella posizione stava eccitando mia sorella anche se continuava a guardarmi con il volto rosso senza dire niente di particolare se non: ma cosa vuoi fare?!
Quindi portai le mie dita ai bordi dei lembi della parte bassa del suo costume (quelli che coprivano la sua fighetta) e provai ad allargarli. Facendo questo, sfiorai, con le dita, i bordi delle sue grandi labbra che sentivo morbidi e caldi e quando rilasciai la stoffa, il costume tornò a restringersi come all’inizio, mentre in compenso vedevo che sulla parte che poggiava sul centro della sua fighetta si formava una chiazza umida che si allargava sempre di più. La situazione stava eccitando quella porcellina di mia sorella, così decisi di continuare nei tentativi. Le dissi che avrei riprovato e di avere pazienza.
Queste seconda volta portai più dentro al costume le mie dita e facendo sempre finta di sistemare i lembi dello stesso, indugiai con il dorso delle mie dita sulla sua fighetta ormai pinea di umori. Facevo delicatamente su e giù e con il dorso delle mani e delle dita accarezzavo la sua fighetta. Mia sorella iniziava a emettere dei gemiti e nel frattempo le mie dita erano piene dei suoi umori. Il costume si bagnava sempre più e sentivo, anche dal mio pene che scoppiava nelle mutande, uscire del liquido.
La situazione era molto eccitante, io facevo finta di tranquillizzare mia sorella con frasi del tipo, non ti preoccupare che sistemiamo tutto e intano massaggiavo la sua fighetta. Ad un certo punto decisi di osare, misi dentro anche il pollice della sinistra e iniziai a infilarglielo piano piano nella fighetta, mentre con la destra mi afferravo il cazzo sotto la tuta. Mia sorella, troppo presa dalla goduria, cercava di sussurrare: cosa fai? Intanto gemeva e, ancora in piedi, si piegava per la goduria. Ormai avevo il via libera, così iniziai a stantuffarla anche con l’indice della mano sinistra e poi aggiunsi il medio andando in profondità con le due dita. Ora lei gemeva apertamente e si stese sul letto, pancia in su. Io rimasi a bordo letto, mi tirai fuori l’arnese dalle mutande e iniziai menarmelo. Con la sinistra continuavo a fare su e giù nella sua fighetta che ormai grondava umori. Ogni tanto mi portavo in bocca le dita per succhiare tutti i suoi umori finché non mi misi a leccare direttamente la sua fighetta. I suoi umori erano deliziosi, dolci e salati allo stesso tempo. Cercavo di incuneare il più possibile la mia lingua nella fighetta rosa che brillava per gli umori colanti. Facevo su e già in senso verticale e allo stesso tempo cercavo di penetrarla con la mia lingua, mia sorella era all’apice del godere, ansimava sul letto e nel frattempo con le mani si massaggiava le tette, scostandosi la parte alta del costume. Stava per venire, stava raggiungendo l’apice del godimento. Allo stesso modo anche io stavo per venire, così mentre lei veniva alla mia ultima leccata della sua dolce fighetta, anche io riversavo un’ampia quantità di sborra sul tappeto rosa della sua cameretta ansimando.
Guardandoci esausti dissi a mia sorella: e ora cosa diremo alla mamma per questa macchia sulla moquette? E scoppiammo a ridere…
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