L'incontro
di
batman
genere
zoofilia
La nostra vita sessuale era stata ampliata dalla presenza di un nuovo soggetto in famiglia. Mr Gray aveva dato un bel contributo all'esplosione fantasiosa dei nostri momenti d'intimità, e nello stesso tempo ci stava regalando altre gioie legato all'affetto che sapevamo dare e ricevere. L'impegno della sua gestione veniva affrontato con piacere e serenità, anzi, le passeggiate mattutine e serali ci regalavano momenti di relax necessari a smaltire lo stress accumulato per il nostro lavoro.
Durante una di queste passeggiate serali la mia Brigitte ebbe l'occasione di conoscere Veronica, una donna dal capello nero corvino e dalle fattezze tipicamente mediterranee che regolarmente trascorreva il crepuscolo in compagnia del suo Golden fulvo chiaro. Scoprì che Veronica, all'anagrafe quarantotto anni, sposata con due figlie, si occupava in esclusiva del loro cane in quanto il marito, ingegnere edile, era sempre in giro per il mondo per lavoro e le ragazze dopo i primi momenti di entusiasmo avevano lasciato la cura dell'animale alla madre.
Col tempo, gli incontri occasionali tra noi e Veronica si facevano sempre più organizzati e puntuali fino al punto di stringere una simpatica amicizia con questa donna, che per casualità era insegnante come mia moglie.
Loro erano benestanti grazie al lavoro del marito e vivevano in una villa isolata e circondata da alte pareti di mattoni lavorati che conferivano stile e classe all'immobile. Venimmo invitati a casa di Veronica di ritorno da uno dei nostri giri e ci fermammo con lei a prendere un aperitivo. Avendo nella grande sala un angolo bar, ci offrì un primo giro, ed io, essendo amante del mondo enogastronomico proposi di farle assaggiare un mio cavallo di battaglia a base di rhum e frutta di stagione. nel discorrere di scuola, di figli etc. l'alcol non smetteva di scivolare fresco e gustoso. Tra me e mia moglie cominciò a farsi largo un pensiero perverso visto che Veronica, per modi e fascino ci aveva conquistati. Anche lei apprezzava la nostra compagnia e il nostro modo di fare, tanto da sentirsi abbastanza a suo agio nel cominciare a liberarsi di alcune forme linguistiche più moderate. Si entrava sempre più in discorsi che cominciavano a lambire temi piccanti. Sarà stato sicuramente il terzo giro di aperitivi che guardandoci negli occhi ci confidò che col marito c'erano seri problemi di convivenza vista la sua continua assenza. Con Brigitte cercammo di ascoltare la nostra nuova amica, e nello stesso tempo in un tacito e comune accordo stavamo portando Veronica verso di noi. In tutti i sensi....
Durante una di queste passeggiate serali la mia Brigitte ebbe l'occasione di conoscere Veronica, una donna dal capello nero corvino e dalle fattezze tipicamente mediterranee che regolarmente trascorreva il crepuscolo in compagnia del suo Golden fulvo chiaro. Scoprì che Veronica, all'anagrafe quarantotto anni, sposata con due figlie, si occupava in esclusiva del loro cane in quanto il marito, ingegnere edile, era sempre in giro per il mondo per lavoro e le ragazze dopo i primi momenti di entusiasmo avevano lasciato la cura dell'animale alla madre.
Col tempo, gli incontri occasionali tra noi e Veronica si facevano sempre più organizzati e puntuali fino al punto di stringere una simpatica amicizia con questa donna, che per casualità era insegnante come mia moglie.
Loro erano benestanti grazie al lavoro del marito e vivevano in una villa isolata e circondata da alte pareti di mattoni lavorati che conferivano stile e classe all'immobile. Venimmo invitati a casa di Veronica di ritorno da uno dei nostri giri e ci fermammo con lei a prendere un aperitivo. Avendo nella grande sala un angolo bar, ci offrì un primo giro, ed io, essendo amante del mondo enogastronomico proposi di farle assaggiare un mio cavallo di battaglia a base di rhum e frutta di stagione. nel discorrere di scuola, di figli etc. l'alcol non smetteva di scivolare fresco e gustoso. Tra me e mia moglie cominciò a farsi largo un pensiero perverso visto che Veronica, per modi e fascino ci aveva conquistati. Anche lei apprezzava la nostra compagnia e il nostro modo di fare, tanto da sentirsi abbastanza a suo agio nel cominciare a liberarsi di alcune forme linguistiche più moderate. Si entrava sempre più in discorsi che cominciavano a lambire temi piccanti. Sarà stato sicuramente il terzo giro di aperitivi che guardandoci negli occhi ci confidò che col marito c'erano seri problemi di convivenza vista la sua continua assenza. Con Brigitte cercammo di ascoltare la nostra nuova amica, e nello stesso tempo in un tacito e comune accordo stavamo portando Veronica verso di noi. In tutti i sensi....
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