Cura per le emorroidi

di
genere
gay

Frequentavo il liceo e devo dire che me la cavavo bene. Le estati le passavo a casa dei nonni in campagna e quell'anno mi preparai come sempre alla partenza. Ero felice, la vita di campagna mi era sempre piaciuta.
In quel periodo avevo un piccolo problema, soffrivo di emorroidi, probabilmente dovute alle molte ore in palestra e agli sforzi a cui mi sottoponevo coi pesi.
Ma era un fastidio che durava qualche oretta dopo che avevo defecato, per il resto stavo bene.
Finalmente arriva il giorno della partenza. poche ore di corriera mi portano fino al paesello. In piazza mi aspettava zio pasquale con la macchina per portarmi alla fattoria. Non vedevo l'ora di respirare l'aria di campagna.
Zio Pasquale era l'unico figlio rimasto in famiglia. non si era sposato e aveva scelto di vivere coi genitori anziani, cioe' i miei nonni.
Venni accolto con gioia e affetto come al solito. Sistemai le poche cose che mi ero portato nella camera a me destinata, poi scesi subito in cortile e feci un giro nelle prossimita' della casa.
arrivo' l'ora di cena e l'appetito si faceva sentire. Mangiai tutto cio' che mi avevano preparato come cena di benvenuto. Purtoppo fra le pietanze c'era un salame piccante di cui sono goloso e in quel periodo avrei dovuto evitare di mangiarlo.
la mattina dopo mi sveglio presto e, come succede tutti i giorni, avevo l'esigenza di andare in bagno per l'atto grande, gia' sapendo che dopo avrei patito un po' per il fastidio alle emorroidi.
Ma quella mattina fu peggio del solito. Il salame piccante aveva aumentato i bruciori e sinceramente stavo davvero male. tornai in camera e mi stesi sul letto dopo aver sciacquato con acqua fredda il buchetto. Ma il bruciore pareva non passare.
Passano pochi minuti e zio pasquale bussa alla porta.
- Dai pigrone, stamattina strigliamo il cavallo. -
Spiegai che al momento no stavo bene e gli dissi anche il motivo del malessere. Ma lo rassicurai dicendogli che di solito il dolore passava nel giro di un'oretta.
- Va bene, allora passo piu' tardi e vediamo se stai meglio. -
- Buon lavoro. - Gli augurai.
Purtroppo il fastidio non accennava a passare. presi due cubetti di ghiaccio e cominciai a strofinarli sul buchetto. Mi davano un sollievo momentaneo.
Ero solo, i nonni erano in campagna gia' dal mattino presto, ma zio Pasquale ritorno' in camera dopo circa mezz'ora.
- Come va? Stai meglio? -
- Purtroppo no. - Risposi un po' sconsolato.
- Il salame piccante di ieri sera ha peggiorato la situazione. -
Zio Pasquale si avvicino' e sedette sul letto.
- Ti dispiace se do' un'occhiata? Noi in campagna abbiamo i nostri metodi. -
Con un po' di imbarazzo mi tolsi gli slip e stavo steso sulla schiena tenendo le gambe piegate e aperte. Questa posizione mi dava un po' sollievo.
Lo zio apre le natiche coi due pollici, delicamente, aveva capito che provavo dolore.
- Ne hai una esterna ben gonfia, ma non so dirti dentro come sei messo. Riesci a sopportare se entro con un dito? -
Risposi di sì sperando che mi desse una risposta precisa, considerando che non ero voluto andare da un medico.
Lo zio tornò con una pomata emolliente.
- Porta le ginocchia al petto e stai rilassato. -
Mo lto delicatamente mi lubrificò il buchetto e poi comiminciò ad infilare il dito medio. Quel leggero strofinare mi dava un po' di sollievo al prurito.
- Mi spiace, ma ne hai qualcuna gonfia anche internamente. - Esclamò.
- Non so come risolvere. - risposi.
- Appena torno a casa vado dal medico. -
- Ma non puoi restare due mesi in queste condizioni, ti rovinerai la vacanza. -
Replicò mentre finiva di spalmarmi un po' di crema rinfrescante sul buchetto.
- Noi abbiamo un vecchio metodo che di solito funziona. Ma non so se te la senti.-
- Quale metodo? Farei qualunque cosa per togliere il fastidio. -
- Massaggiamo la zona con un cetriolo sbucciato, il succo amaro dell'ortaggio e' un toccasana per le emorroidi. Ma tu ce l'hai anche all'interno, quindi dovresti fare anche i massaggi dentro. Non so se te la senti. -
Ci pensai, non era una terapia allettante, ma non volevo neanche rovinarmi le vacanze.
- Posso provarci. - Replicai.
lo zio si recò in cucina e tornò con un cetriolo per metà sbucciato.
- L'ho modellato in modo che tu non abbia difficoltà a infilarlo. Fai con calma. Ti lascio solo. -
Cominciai con manovre maldestre a massaggiare la parte. Devo dire che il sollievo era immediato. Lo avevo infilato dentro facilmente perché era stato tagliato abbastanza sottile.
Lo manovravo avanti e indietro e effettivamente la situazione migliorava.
Dopo pochi minuti lo zio entrò, stavolta senza bussare. L'imbarazzo mi prese perché stavo ancora spingendo il cetriolo nel culo e, forse a causa del beneficio che sentivo, avevo anche il cazzo duro. Lui si accorge del mio imbarazzo.
- Non preoccuparti. E' normale che venga duro quando metti qualcosa dietro. -
- Hai massaggiato anche internamente? -
- Sì, mi sento già meglio. -
- Bene, allora lo rifarai per qualche giorno dopo che sei andato in bagno. -
- I cetrioli non mancano in questa casa. Quando ti servono te li preparo io che so come tagliarli. -
La situazione sembrava migliorare.
La mattina dopo stessa situazione. Atto grande e poi bruciori. Ma stavolta sentivo più il fastidio interno. Chiamai zio Pasquale e gli spiegai.
- probabilmente ieri hai massaggiato bene la parte esterna e hai lavorato poco quella interna. -
Preparati sul letto, prendo i cetrioli. -
Tornò con due cetrioli. Notai subito che la parte da inserire era stata lasciata più spessa.
- ma non sono troppo grossi? - Chiesi un pò spaventato.
- Non preoccuparti. Stamattina il trattamento te lo applico io. Vedrai che starai subito meglio. -
- Mettiti a quattro zampe, viene più facile. -
mi misi alla pecorina sul letto e lui era in piedi dietro di me. Trovavo tutto ciò molto imbarazzante, ma ero disposto a tutto per stare meglio.
Con delicatezza entro il primo cetriolo. lo muoveva avanti e indietro come uno stantuffo, facendolo ruotare leggermente.
- Come va? Fa male? -
- No no. Anzi sento una sensazione di fresco. - Risposi sollevato.
Il massaggio interno duro' una decina di minuti e mi sembro' di rinascere.
- Ora cambiamo cetriolo, prendiamo l'altro, il primo ormai ha esaurito il suo succo. -
- Va bene, mi sento molto meglio. -
Lentamente sentii entrare il secondo cetriolo. Mi sembrava più grosso del primo, ma entro' comunque senza dolore. Un'altra decina di minuti di manovre nel mio sedere, ma stavo davvero bene.
- Ecco, ora cambiamo di nuovo. -
- Va bene, e grazie per la pazienza che hai zio. - Risposi.
Sentii entrare il terzo cetriolo, scivolava bene, ma forse stavolta zio aveva esagerato con le misure. Era davvero grozzo e lo sentivo spingere nello stomaco.
Non mi lamentai e lasciai fare. in effeti la cosa era piacevole e non mi sembrava vero non sentire bruciore.
All'improvviso qualcosa mi disorientò. sentivo entrambe le mani dello zio sui miei fianchi. Con cosa manteneva il cetriolo? Mi girai e mi accorsi che dentro aveva infilato il suo cazzo.
- Sei impazzito? -
Non feci in tempo a staccarmi. Mi spinse sul letto e mi afferro' i polsi da dietro. Con un movimento delle ginocchia mi allargo' le gambe e con un colpo secco infilo' l'intero cazzo nel buco ormai allargato.
- Zitto nipotino, lo zio ti sta curando. -
Comincio' una poderosa cavalcata. Volevo ribellarmi ma mi piaceva anche.
ad un tratto lo sentii accelerare, ormai quel cazzo si era costruito la strada ideale. Ansimava e sudava.
- Oddio, sborrooo -
Sentii il liquido caldo dentro di me. Lui si alzo' e senza guardarmi usci' dalla camera.
Feci una doccia. Raggiunsi i nonni pensando all'accaduto. Ma non ero arrabbiato. Pensai che quell'omone di mio zio avesse avuto un momento di debolezza dovuto alla sua solitudine sentimentale.
Passarono i giorni e purtroppo zio Pasquale mi evitava. Forse era pentito. ma non sapeva che comunque le mie emorroidi stavano molto meglio.
Non sapevo come uscire da quella situazione imbarazzante.
Una mattina mi svegliai e pensai subito che avrei passato un'altra giornata coi nonni. Per carita', volevo bene loro, ma gli anni precedenti le cose piu' divertenti le avevo vissute con zio Pasquale e non volevo perderle.
Sentii rumori nel piano inferiore. mi affacciai dalla scala e vidi che zio stava preparandosi il caffe'. I nonni erano gia' usciti per la campagna. Mi venne un'idea che poteva risolvere la situazione o rovinare tutto.
Mi tolsi gli slip e mi stesi sul letto a pancia in giu'.
- Zio pasquale, puoi salire un minuto per favore? - Urlai dalla cameretta.
Sentii i suoi passi mentre saliva. Si affaccio' alla porta.
- Che c'e'? - mi chiese meravigliato e guardando il culo scoperto.
Lo guardai negli occhi e con un sorriso gli dissi:
- Ho bisogno delle tue cure....-










scritto il
2016-08-23
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