Il nostro segreto

di
genere
etero

Quanto è vasto il fondale marino, quanta profondità in quell'eterno blu. La notte regnava anche là sotto e tra i piccoli pesci che si nascondevano e i grandi che si svegliavano ci siamo noi. Avvolti in mute da sub scure, solo il nostro lento respiro disturba quella pace altrimenti silenziosa e immutabile. È qualche ora che siamo qui sotto a osservare l'infinito e i suoi abitanti. Lui mi stringie la mano, quando ci immergiamo di notte è una regola. Quel contatto così semplice in superficie a 20 metri sott'acqua può salvarti la vita. Una tartaruga marina si muove sopra di noi, gliela indico e mentre i miei occhi la guardano mi perdo a contemplare lo strato d'acqua che ci separa dal mondo, ma la nostra casa è qui sotto, lo sappiamo bene. Lui mi riporta alla realtà, 50 bar è ora di iniziare la risalita. Salutiamo quel silenzio, quel panorama aperto a tutti ma visto da pochi. Ci guardiamo negli occhi mentre lentamente risaliamo. Tocco la barca, lui sale per primo e mi aiuta a togliermi il GAV, poi salgo anche io. La baia è illuminata, centinaia di persone festeggiano le loro vacanze. Lui nella muta aderente è tremendamente attraente, gli sottolinea ogni curva del suo armonioso corpo. Mi tolgo le pinne mentre il mio cuore inizia a battere forte, la muta umida fa sentire freddo anche in piena estate ma dal profondo un calore eccitante mi inebria. Mi alzo e baciandogli il collo gli slaccio la muta da dietro, lui mi sorride "mi sa che prima devo andare in bagno"… eh si le immersioni hanno questo effetto collaterale. Quando esce ha la muta abbassata fino alla vita e il suo corpo muscoloso e abbronzato alla luce della luna ha riflessi dorati. Si avvicina a me e lentamente mi sfila la muta lasciandomi scoperto il seno e i miei capezzoli un po' per il freddo e un po' per l'eccitazione sono già turgidi, si abbassa a leccarmeli. Io chiudo gli occhi abbandonandomi a quel dolce piacere, le sue mani scendono accarezzandomi il culo, abbassano ancora di più la muta fino a togliermela del tutto, bacia il mio corpo fino a soffermarsi tra le mie gambe. Lo faccio alzare, ci fissiamo, lasciamo che siano i nostri occhi a parlare e l'unico rumore che sentiamo sono i nostri respiri mischiati al fragore del mare. Mentre dolcemente assaggio il sale sulle sue labbra gli abbasso la muta e con le mani sento il suo sesso caldo e duro, scendo a leccarlo e baciarlo. Lui mi accarezza i capelli e il volto guidandomi. Poi si abbassa anche lui e baciandomi mi fa sdraiare. La barca ondeggia lentamente, sembra cullare il nostro atto d'amore. Lui si sdraia sopra di me, infilandomelo dentro, io trattengo un attimo il respiro, il sale disidrata molto le zone intime, ma dopo pochi gentili colpi inizio a godere del suo corpo che ora è caldo e asciutto, mi guarda e mi bacia. Prendo sicurezza e mi giro sopra di lui. Gemiamo lentamente leccandoci il sale dalla pelle, le sue mani accarezzano il mio corpo liscio. Lo cavalco più velocemente quando sento di stare per venire, lui capisce e mi lascia scegliere il ritmo. I miei gemiti diventano piccole urla e a sentirle viene anche lui con dei colpi forti e decisi. Rimaniamo così fermi qualche secondo, ognuno perso nel suo piacere. Stanchi ma felici ci guardiamo, ci distendiamo vicini, e abbracciandoci chiudiamo gli occhi. Per quella notte lasciamo che sia l'immensità del mare e la clemenza della luna a giudicare i nostri corpi nudi intrecciati.
scritto il
2016-08-26
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