Il guardone
di
gigpass
genere
bondage
Mancava poco alla chiusura del negozio. La giornata era scivolata via noiosamente. Pochi clienti. Il caldo d'agosto, la città vuota e gli scaffali semivuoti non sono le condizioni ideali per vedere articoli d'abbigliamento.
Mentre guardai per l'ennesima volta l'orologio avvertii passi leggeri avvicinarsi.
"Buonasera, sono in cerca di un vestito elegante, possibilmente nero".
Alzai lo sguardo e una donna apparentemente sui 40 anni mi guardava con un dolce sorriso.
"Certamente, le faccio vedere quel che mi è rimasto. Mi segua".
Non mi colpì subito, ma quando la guardai meglio, notai lineamenti gentilì assieme ad uno sguardo sicuro e determinato. Il suo corpo non era decifrabile sotto quella camicia un po troppo grande per lei.
"Questo mi piace, potrei provalo?" disse tenendo in mano un abito corto e molto sfiancato.
"Si accomodi, il camerino e' da questa parte" e la accompagni.
Appena lei fu dentro tiro il telo ma non abbastanza da non poterci guardare dentro.
La tentazione fu terribile. "Non posso guardare!!! Potrebbe accorgersi". Pensai.
Ma non ci riuscii. Si tolse la camicia ed i pantaloni mostrando un fisico asciutto e tonico con seno grande e un culo in fuori da far invidia ad una ventenne.
La sua vista mi ipnotizzo e sentii l'erezione tra le gambe. In un attimo lei si voltò e i nostri sguardi si incrociarono.
Lei tiro stizzosamente il telo negandomi quella splendida vista.
Fui imbarazzato quando lei uscì e mi sarei scusato se non fosse che lei per prima mi disse:" ti è' piaciuto ciò che hai visto?"
"Si" risposo tra il sorpreso e l'eccitato.
Oramai sentivo il mio uccello esplodere nei pantaloni.
"Stasera do una festa a casa mia. Perché non vieni anche tu? Ci divertiamo un po'. Vieni prima, così mi potresti aiutare a vestire? Ti va?"
Risposi subito di sì eccitato all'idea di poterla rivedere svestita.
Mi diede l'indirizzo ed uscì.
Andai all'appuntamento in perfetto orario. Suonai e lei venne ad aprirmi. Indossava l'abito nero che comprato nel mio negozio con un paio di scarpe con tacchi vertiginosi. Era bellissima. I seni esplodevano ed i fianchi evidenziavano una figura molto sexy.
"Accomodati. Mettiti comodo".
Entrai e mi fece accomodare sul divano. La casa era molto grande ed il soggiorno in cui mi trovavo era dotato di soffitto con travi molto resistenti. Notai che dalla trave principale al centro del locale scendevano due corde.
Lei arrivo in quel momento e bevemmo un paio di bicchieri di vino assieme. Una donna brillante e molto affascinante. Non vedevo l'ora di poterla spogliare e scopare.
Ad un certo punto, lei si alzò e mi chiese di aspettarla un attimo andandosene nella camera accanto.
Nell'attesa andai verso le corde e notai che su una scatola per terra vi erano delle manette.
Mi chinai a raccoglierle ma appena mi alzai la vidi nuda di fronte a me, sorridente. Mani sui fianchi, i seni enormi , completamente depilata e uno sguardo terribilmente seducente.
Ero completamente in balia di lei. Il mio uccello era duro come il marmo.
"Ti piacciono le manette?" Chiede lei.
"Beh, potrebbero essere divertenti" risposi.
"Perché non le metti? Giochiamo un po', poi le metterò io. Promesso" mi disse.
Mi prese un polso, mi mise la manetta e fisso l'altra estremità alla corda attaccata alla trave. Fece lo stesso con l'altro polso.
La lasciai fare. In un attimo mi trovai con le braccia alte ammanettato e impossibilitato a liberarmi.
Ero talmente eccitato che non dissi nulla nemmeno quando lei mi misi una ballgag in bocca impedendomi di parlare.
Ma capii che la situazione non era più nel mio controllo quando lei si fermò, si sedette sul divano davanti a me e mi guardò bevendo un bicchiere di vino.
"E così ti piace fare il guardone?"
Disse lei con un ghigno di soddisfazione.
"Chissà quante ne avrai guardate in questo modo? Stasera toccherà a te essere dall'altra parte."
Tutto d'un tratto capii che ero vittima della sua vendetta. Mi scese un brivido sulla schiena misto tra eccitazione e terrore.
Se ne andò lasciandomi lì da solo, in quel grande salotto legato a una trave.
Cercai di liberarmi ma fu impossibile. Le corde e le manette erano ben fissate.
Mi guardai attorno. Notai una tavola preparata per tre persone. Non capii. Non volli capire.
Dopo 20 minuti lei entro vestita con l'abito acquistato nel mio negozio e si avvicinò con in mano delle forbici.
La guardai terrorizzato.
Lei iniziò a tagliare senza esitazione i vestiti che ancora indossavo lasciandomi completamente nudo. I miei vestiti fatti a brandelli. Non ebbi più nulla con cui coprirmi. E la cosa mi eccitava da impazzire.
Dai suoi occhi traspariva grande soddisfazione nel vedere il mio membro eccitato e duro.
Allora prese le mie caviglie e le lego con altre corde a dei chiodi laterali fissati nel muro.
Ero nudo, legato e non potevo parlare in quel salone preparato per una festa. Davanti a me lei.
"Non vedo l'ora di farti conoscere le mie amiche!!" Disse.
Sgranai gli occhi. Ora capii.
La sua vendetta era quella di farmi provare la sua stessa sensazione quando la guardai mezza nuda. La giusta punizione per un guardone.
Non finii il pensiero ed il campanello suonò!!
"Scusami vado ad aprire" disse con un sorriso meraviglioso quanto perfido.
"No!!! Non è vero!' Non aprire quella porta!!!" pensai dimenandomi.
La guardai con gli occhi increduli. La sua mano si posò sulla maniglia d'acciaio della porta e mentre la apri piano, il mio cuore batte' forte ed il mio uccello era eccitatissimo!!!
L'emozione di essere visto nudo, legato ed eccitato dalle sue splendide amiche che entrarono in casa sua e' una cosa che non dimenticherò mai nella mia vita.
Si avvicinarono a me.
"Amiche mie, questo è il titolare del negozio dove ho comprato questo splendido abito" disse lei con soddisfazione guardandomi negli occhi.
E mentre lei parlava sentii le mani delle amiche divertite accarezzarmi il corpo e i loro occhi che guardavano con avidità il mio membro enorme per la l'eccitazione.
"Prego, accomodiamoci a tavola. Questa sera ceneremo con questa splendida vista, la giusta punizione per un guardone. " disse lei.
Mentre guardai per l'ennesima volta l'orologio avvertii passi leggeri avvicinarsi.
"Buonasera, sono in cerca di un vestito elegante, possibilmente nero".
Alzai lo sguardo e una donna apparentemente sui 40 anni mi guardava con un dolce sorriso.
"Certamente, le faccio vedere quel che mi è rimasto. Mi segua".
Non mi colpì subito, ma quando la guardai meglio, notai lineamenti gentilì assieme ad uno sguardo sicuro e determinato. Il suo corpo non era decifrabile sotto quella camicia un po troppo grande per lei.
"Questo mi piace, potrei provalo?" disse tenendo in mano un abito corto e molto sfiancato.
"Si accomodi, il camerino e' da questa parte" e la accompagni.
Appena lei fu dentro tiro il telo ma non abbastanza da non poterci guardare dentro.
La tentazione fu terribile. "Non posso guardare!!! Potrebbe accorgersi". Pensai.
Ma non ci riuscii. Si tolse la camicia ed i pantaloni mostrando un fisico asciutto e tonico con seno grande e un culo in fuori da far invidia ad una ventenne.
La sua vista mi ipnotizzo e sentii l'erezione tra le gambe. In un attimo lei si voltò e i nostri sguardi si incrociarono.
Lei tiro stizzosamente il telo negandomi quella splendida vista.
Fui imbarazzato quando lei uscì e mi sarei scusato se non fosse che lei per prima mi disse:" ti è' piaciuto ciò che hai visto?"
"Si" risposo tra il sorpreso e l'eccitato.
Oramai sentivo il mio uccello esplodere nei pantaloni.
"Stasera do una festa a casa mia. Perché non vieni anche tu? Ci divertiamo un po'. Vieni prima, così mi potresti aiutare a vestire? Ti va?"
Risposi subito di sì eccitato all'idea di poterla rivedere svestita.
Mi diede l'indirizzo ed uscì.
Andai all'appuntamento in perfetto orario. Suonai e lei venne ad aprirmi. Indossava l'abito nero che comprato nel mio negozio con un paio di scarpe con tacchi vertiginosi. Era bellissima. I seni esplodevano ed i fianchi evidenziavano una figura molto sexy.
"Accomodati. Mettiti comodo".
Entrai e mi fece accomodare sul divano. La casa era molto grande ed il soggiorno in cui mi trovavo era dotato di soffitto con travi molto resistenti. Notai che dalla trave principale al centro del locale scendevano due corde.
Lei arrivo in quel momento e bevemmo un paio di bicchieri di vino assieme. Una donna brillante e molto affascinante. Non vedevo l'ora di poterla spogliare e scopare.
Ad un certo punto, lei si alzò e mi chiese di aspettarla un attimo andandosene nella camera accanto.
Nell'attesa andai verso le corde e notai che su una scatola per terra vi erano delle manette.
Mi chinai a raccoglierle ma appena mi alzai la vidi nuda di fronte a me, sorridente. Mani sui fianchi, i seni enormi , completamente depilata e uno sguardo terribilmente seducente.
Ero completamente in balia di lei. Il mio uccello era duro come il marmo.
"Ti piacciono le manette?" Chiede lei.
"Beh, potrebbero essere divertenti" risposi.
"Perché non le metti? Giochiamo un po', poi le metterò io. Promesso" mi disse.
Mi prese un polso, mi mise la manetta e fisso l'altra estremità alla corda attaccata alla trave. Fece lo stesso con l'altro polso.
La lasciai fare. In un attimo mi trovai con le braccia alte ammanettato e impossibilitato a liberarmi.
Ero talmente eccitato che non dissi nulla nemmeno quando lei mi misi una ballgag in bocca impedendomi di parlare.
Ma capii che la situazione non era più nel mio controllo quando lei si fermò, si sedette sul divano davanti a me e mi guardò bevendo un bicchiere di vino.
"E così ti piace fare il guardone?"
Disse lei con un ghigno di soddisfazione.
"Chissà quante ne avrai guardate in questo modo? Stasera toccherà a te essere dall'altra parte."
Tutto d'un tratto capii che ero vittima della sua vendetta. Mi scese un brivido sulla schiena misto tra eccitazione e terrore.
Se ne andò lasciandomi lì da solo, in quel grande salotto legato a una trave.
Cercai di liberarmi ma fu impossibile. Le corde e le manette erano ben fissate.
Mi guardai attorno. Notai una tavola preparata per tre persone. Non capii. Non volli capire.
Dopo 20 minuti lei entro vestita con l'abito acquistato nel mio negozio e si avvicinò con in mano delle forbici.
La guardai terrorizzato.
Lei iniziò a tagliare senza esitazione i vestiti che ancora indossavo lasciandomi completamente nudo. I miei vestiti fatti a brandelli. Non ebbi più nulla con cui coprirmi. E la cosa mi eccitava da impazzire.
Dai suoi occhi traspariva grande soddisfazione nel vedere il mio membro eccitato e duro.
Allora prese le mie caviglie e le lego con altre corde a dei chiodi laterali fissati nel muro.
Ero nudo, legato e non potevo parlare in quel salone preparato per una festa. Davanti a me lei.
"Non vedo l'ora di farti conoscere le mie amiche!!" Disse.
Sgranai gli occhi. Ora capii.
La sua vendetta era quella di farmi provare la sua stessa sensazione quando la guardai mezza nuda. La giusta punizione per un guardone.
Non finii il pensiero ed il campanello suonò!!
"Scusami vado ad aprire" disse con un sorriso meraviglioso quanto perfido.
"No!!! Non è vero!' Non aprire quella porta!!!" pensai dimenandomi.
La guardai con gli occhi increduli. La sua mano si posò sulla maniglia d'acciaio della porta e mentre la apri piano, il mio cuore batte' forte ed il mio uccello era eccitatissimo!!!
L'emozione di essere visto nudo, legato ed eccitato dalle sue splendide amiche che entrarono in casa sua e' una cosa che non dimenticherò mai nella mia vita.
Si avvicinarono a me.
"Amiche mie, questo è il titolare del negozio dove ho comprato questo splendido abito" disse lei con soddisfazione guardandomi negli occhi.
E mentre lei parlava sentii le mani delle amiche divertite accarezzarmi il corpo e i loro occhi che guardavano con avidità il mio membro enorme per la l'eccitazione.
"Prego, accomodiamoci a tavola. Questa sera ceneremo con questa splendida vista, la giusta punizione per un guardone. " disse lei.
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