Ricordi di una prostituta / 2
di
Erika813
genere
etero
Siamo attorno alla metà di aprile del 1976. Ho 27 anni e sono incinta della mia seconda figlia (Ines, che nascerà il 9 di ottobre). Sono entrata nel quarto mese e la pancia comincia a notarsi. E' un sabato sera piovigginoso, mi sto preparando per andare a lavorare e quindi, dopo aver indossato collant, intimo nero, camicetta rosa e minigonna nera, opto per un golfino nero da tenere aperto. Come mi vede mio suocero mi ordina: "Togli quel golfino, tende a nascondere la pancia che invece devi mettere in evidenza" "Ma è umido, meglio coprirsi..." "Fa come ti dico senza fiatare. Vuoi che chiamo Franco e ti faccio picchiare?" Eseguo senza fiatare, anche perchè so che mio marito non sa opporsi ai suoi genitori e di prendere botte non ne ho proprio voglia. Accompagnata da mio suocero, che fa da protettore (a me e anche a mia cognata e a mia suocera), arrivo sul posto di lavoro alle 18, puntualissima. La serata inizia subito bene, il mio ombrellino bianco aiuta a rendermi ancor più visibile di fianco al fuocherello e, come già ho avuto modo di dire in altri miei racconti, la pancia "tira". Ne ho conferma perchè quasi tutti quelli che mi caricano mi chiedono a che punto sono della gravidanza, se sto bene, se preferirei avere un maschio o una femmina, etc. Insomma, arrivo attorno all'una e un quarto che di clienti ne ho fatti 18. E devo dire che, forse anche a causa dei molti "incontri", non sono nemmeno infreddolita. E' l'una e un quarto quando vedo la macchina di mio suocero avvicinarsi. "Che strano" penso fra me e me "mancano ancora tre quarto d'ora alle due e lui è già qui. Che abbia sbagliato a guardare l'orologio e pensa che siano le due e un quarto?". Invece no, sa benissimo che ora è. Mi si accosta, mi carica e, una volta giunti nel luogo appartato dove si scopa, mi fa:"Come va?" "Bene" rispondo io, dicendogli dell'incasso decisamente alto. "Ecco, adesso fai un'altra bella cosa, visto che non c'è un gran movimento in giro. Mettiti nuda!" "Nuda?" "Si, nuda. Sai cosa vuol dire? Vuol dire che ti devi togliere tutto, compresi i collant!" "Ma..." "Non ci sono ma, fa come ti dico, sennò...". Non mi resta che ubbidire. Una volta eseguito quanto mi ha chiesto, mi guarda ed esclama: "Che bello! Vedrai che, anche se il movimento a quest'ora è quello che è, tre o quattro te li fai ancora. Come fanno a non fermarsi quando ne vedono una nuda e incinta?" Mi scarica al mio posto e io sono lì. col mio ombrellino bianco, le scarpe, la borsetta e null'altro addosso. Adesso comincio a sentire freddo, forse anche per la situazione decisamente anomala in cui mi trovo. Eppure.... Eppure ancora una volta avrà ragione lui. Prima una "comitiva" di tre, poi un altro e poi un altro ancora, insomma quando arriva a prendermi attorno alle due e dieci ho fatto altri cinque clienti, per un totale di 23! Non è il mio record (che è di 24, fatto di sabato sera quando ero incinta della prima figlia) ma è decisamente un consuntivo, pur di sabato e incinta, fuori dall'ordinario. Mentre torniamo a casa lui si bea delle sue decisioni, neanche se li fosse fatti lui 23 clienti! Parlando a me e a mia cognata sbotta con un: "Voi dovete fare una sola cosa: ascoltarmi. So bene come vanno le cose e voi mai e poi mai dovete mettere in dubbio quello che vi dico. Con questo non voglio negarvi alcuna libertà. Perchè siete libere, alla fin fine. Libere di fare quello che vi dico io!". E giù una risata che mi parve sinistra assai. Una volta a casa svegliò mio marito e gli disse: "Franco, tua moglie si merita le tue attenzioni. E' stata molto brava perchè ha seguito bene le mie istruzioni". Io mi feci una doccia e poi m'infilai nuda nel letto. Mio marito, nudo anche lui, mi accolse con una dolcezza tale che... Beh, facemmo una scopata memorabile. Tanto che, quando andammo in bagno a lavar via i "prodotti" dell'amplesso, diedi un'occhiata all'orologio e notai che erano passate le quattro. Provai una sensazione indescrivibile, sicuramente molto bella. E di certo vi è che, per le più svariate cose, che notte assolutamente indimenticabile fu quella!
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