Fammi tutto quello che vuoi

di
genere
etero

Conobbi Lorenzo tramite un'amica, la classica uscita in gruppo. Da subito ci rimanemmo molto simpatici e capimmo non solo di avere molta affinità, ma che ci fosse anche molta chimica fra noi. Era un ragazzo estremamente affascinante, un uomo di mondo che poteva vantare un notevole bagaglio di esperienze. Io ero estasiata da tutto quello che mi raccontava, anche se cercavo di mantenere un profilo disinteressato. Abitava lontano da me, e con questa scusa lo invitai una giornata per un viaggetto on the road in macchina dalle mie parti. Passammo una bella giornata e, arrivando a sera, stremati, ci fermammo a mangiare qualcosa ad un ristorante. Io mi ero cambiata in macchina e mi ero messa un vestitino corto (senza reggiseno, visto che ho le tette molto sode) con le spalline finissime e molto aderente, e vedevo come lui mi guardava. Durante la cena le nostre conversazioni viravano sulle esperienze passate, e ad ogni sua parola ero più eccitata. Quando poi comincia a parlarmi del suo rapporto a tre mi accorsi di avere le mutandine completamente bagnate e le gambe leggermente aperte nella sua direzione.
Finimmo di cenare e uscimmo un po' rintontiti dal vino. Ci rimettemmo in macchina, ma mi accorsi che ero troppo stanca da tutta la giornata, e in più non mi fidavo a guidare in quelle condizioni. Mi accosto sul ciglio della strada e decido di dormire, con l'unico eccitante pensiero di Lorenzo che scopa con due ragazze. Non so esattamente quanto tempo passò, ma cominciai a svegliarmi quando lui, da dietro, mi toccava e baciava il collo, abbassandomi le spalline del vestito. Cominciai ad ansimare e ad avere i brividi. Intanto con la lingua stava scendendo fino a leccarmi i capezzoli induriti, e quando ebbi il primo gemito di piacere mi saltò sopra. Mi spinse più su nel sedile e velocemente mi sfilò le mutandine bagnate fradice, mi abbassò e cominciò a leccarmi la figa prima lentamente, poi sempre più forte sul clitoride. intanto col piede glielo stavo toccando dai pantaloni e sentii che era caldo, gonfio e pronto per scoparmi. Io stavo esplodendo di piacere, volevo solo il suo cazzo in mezzo alle cosce. Neanche tempo di pensarlo che mi girò con violenza, mi mise a novanta, si slacciò i pantaloni e lo tirò fuori. Mentre mi stavo toccando violentemente lui con la cappella passò delicatamente ma molto deciso sulle mie labbra bagnatissime. Poi entrò leggermente, solo con la punta, per poi uscire di colpo e ripetere. Ero talmente bagnata che gli umori mi colavano giù lungo le gambe e se ripenso ancora alla sua cappella umida che era ed esce dalla mia figa devo andare a masturbarmi di corsa. Alla fine lo implorai di entrarmi dentro, e con un colpo deciso mi penetrò con violenza, sbattendomi con una carica bestiale. Ormai ero all'apice del piacere e urlavo come una cagna in calore. Ad un certo punto mi staccai, mi girai e me lo misi in bocca. Ho delle labbra molto grosse e i pompini sono sempre stati la mia specialità. Lo inghiottii fino alla base, per poi uscire e succhiare per bene prima le palle e poi la cappella. Eravamo presi dalla foga, sudatissimi e sull'orlo di esplodere. Me lo rimise dentro e dopo pochi colpi di cazzo venni squirtando e urlando di piacere, il che lo fece eccitare al massimo. Ansimante e ancora presa dai brividi gli sussurrai leccandogli l'orecchio "fammi tutto quello che vuoi". Lui allora mi prese per i fianchi, mi girò, e me lo spinse nel culo con vigore, facendomi godere come una porca. Poi colpi decisi e mi venne in parte dentro il culo e in parte sulla schiena inondandomi della sua sborra calda.
Quella scopata fu epica, ed ogni volta che ci rincontriamo onoriamo quella serata con dell'altro sesso fenomenale
scritto il
2016-10-03
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