Autobus
di
Athena
genere
etero
La bellissima ragazza dai lunghi capelli neri era vestita con una canotta verde acqua e una gonna corta nera a sbuffi. Ad ogni piccolo dosso la gonna si muoveva creando giochi di tessuto intriganti e lasciando intravedere le caste mutandine bianche.
Il seno, una terza perfetta, soda e abbondante, spiccava generoso dalla scollatura. La pelle chiara, quasi perfetta; macchiata solamente da piccole lentiggini sul nasino. Le labbra carnose erano marchiate da un lucidalabbra leggero e trasparente.
Una mano aggrappata al palo d'acciao a sorreggersi, l'altra lungo il corpo.
Era stupenda, una mela succosa.
L'uomo la osservava voglioso, poco lontano da lei, il suo pene pulsata di eccitazione nel vedere il suo culetto perfetto, tondo, chiaro e invitante.
La sua mano andò a tastarsi a quella visione, ma ben presto la sua mano non bastò più.
Si alzò e si mise dietro alla ragazza, al primo dosso la tastò per bene, la sua pelle era morbida e calda.
Lei fece finta di nulla, è abituata. Lui si sentì, invece, incoraggiato.
Iniziò a strisciare la sua erezione contro di lei. Lei, stranamente, accettò la cosa e spinse il sedere contro di lui. L'uomo fece un verso di apprezzamento e portò una mano fra le sue gambe, lei le aprì lievemente.
Iniziò ad accarezzarla, le stuzzicò il clitoride, questo le rubò un gemito.
Lui si sporse verso il suo orecchio sussurandole: "shh".
Lei si morse le labbra e lui la penetrò con le dita. Poco dopo le tolse e la afferrò per i fianchi spingendo contro il suo grosso pene gonfio ancora coperto.
"Ti piace? Scommetto di sì."
Lei annuì e lui, complice la gran quantità di persone a fargli da scudo, liberò la sua erezione e la portò tra le cosce della ragazza. Spinse mimando l'atto sessuale, trattenendo i gemiti fra i capelli neri davanti a lui. Poi portò una mano sul davanti, e iniziò a sfregarle il clitoride, lei venne in fretta, mordedosi forte le labbra, le lacrime agli occhi dal piacere. Poco dopo venne anche lui, sporcandole le mutandine e le cosce.
Una volta finito fecero finta di nulla, lei scese, lui si eccitò vedendo le tracce del piacere sul culetto morbido della moretta.
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