Le donne sono più sveglie di noi
di
andreas
genere
prime esperienze
Avevo un lavoro che mi teneva fuori casa per molto tempo, e cercavo di essere un buon marito, fedele anche nella distanza.
Quando tornavo a casa cercavo di soddisfare mia moglie, che era sempre docile e disponibile,
Solo dopo quasi otto anni cedetti, avevo trovato una troia incredibile che mi fece provare di tutto, e la storia andò avanti per circa sei mesi. Arrivammo a scopare anche in tre con suo marito e la cosa mi sembrò incredibile.
Quando tornavo casa ero più sveglio che mai e ci davo dentro con mia moglie con una voglia rinnovata. Lei sembrava tranquilla e docile.
Poi finalmente mi trasferirono e lavorai a casa e la nostra vita cambiò. Ormai la mia amante mi aveva smaliziato e continuai con mia moglie che mi assecondava docilmente. Una volta mentre scopavamo le dissi che avevo delle fantasie di vederla con un altro uomo e lei stette zitta, non si scandalizzò e non me ne parlò. Allora azzardai e sempre mentre scopavamo le proposi di scopare a tre e lei disse con calma che se lo volevo proprio poteva pensarci. Volevo provare anche con lei le stesse cose che avevo provato con la troia che avevo conosciuto.
Così decisi di battere il ferro fin che era caldo e insistetti. E lei mi chiese se l’altro uomo lo volevo trovare io doveva pensarci lei. Io le dissi che non sapevo a chi rivolgermi e lei rispose che un suo collega le faceva il filo da tempo. Non ci pensai neanche che ci avesse scopato e accettai.
Così una sera lo fece venire a cena e mi sembrò simpatico, tra loro c’era confidenza, ma capivo che doveva essere perché erano colleghi da tempo.
Fu bello e mia moglie fu piuttosto disinvolta. Così lo rifacemmo, sempre con lo stesso.
Ve la faccio breve.
Da lì nacque una successione di eventi che mi portarono a confessarle cosa avevo fatto. Lei mi disse che capiva, ma io ancora non capivo. Dovette dirmelo, mi chiese se lo avesse fatto lei io avrei capito, e non potevo che dirle di no, così, e una volta dopo l’altra venne fuori – la faccio breve - che lei mentre io ero via aveva avuto delle storie, aveva scopato con altri uomini e che anche il collega l’aveva scopato da parecchio.
Rimasi inebetito, non sapevo cosa dire, e capii che ero stato uno stupido, che non avevo visto l’evidenza e che lei aveva ragione. Non solo, ma che le donne sono molto più sveglie di noi.
Mi disse anche che aveva capito benissimo quando mi ero dato una mossa con lei, che io avevo scopato con un’altra e che doveva trattarsi di una gran troia, e lei ne era contenta, perché così ero un amante migliore.
Quando tornavo a casa cercavo di soddisfare mia moglie, che era sempre docile e disponibile,
Solo dopo quasi otto anni cedetti, avevo trovato una troia incredibile che mi fece provare di tutto, e la storia andò avanti per circa sei mesi. Arrivammo a scopare anche in tre con suo marito e la cosa mi sembrò incredibile.
Quando tornavo casa ero più sveglio che mai e ci davo dentro con mia moglie con una voglia rinnovata. Lei sembrava tranquilla e docile.
Poi finalmente mi trasferirono e lavorai a casa e la nostra vita cambiò. Ormai la mia amante mi aveva smaliziato e continuai con mia moglie che mi assecondava docilmente. Una volta mentre scopavamo le dissi che avevo delle fantasie di vederla con un altro uomo e lei stette zitta, non si scandalizzò e non me ne parlò. Allora azzardai e sempre mentre scopavamo le proposi di scopare a tre e lei disse con calma che se lo volevo proprio poteva pensarci. Volevo provare anche con lei le stesse cose che avevo provato con la troia che avevo conosciuto.
Così decisi di battere il ferro fin che era caldo e insistetti. E lei mi chiese se l’altro uomo lo volevo trovare io doveva pensarci lei. Io le dissi che non sapevo a chi rivolgermi e lei rispose che un suo collega le faceva il filo da tempo. Non ci pensai neanche che ci avesse scopato e accettai.
Così una sera lo fece venire a cena e mi sembrò simpatico, tra loro c’era confidenza, ma capivo che doveva essere perché erano colleghi da tempo.
Fu bello e mia moglie fu piuttosto disinvolta. Così lo rifacemmo, sempre con lo stesso.
Ve la faccio breve.
Da lì nacque una successione di eventi che mi portarono a confessarle cosa avevo fatto. Lei mi disse che capiva, ma io ancora non capivo. Dovette dirmelo, mi chiese se lo avesse fatto lei io avrei capito, e non potevo che dirle di no, così, e una volta dopo l’altra venne fuori – la faccio breve - che lei mentre io ero via aveva avuto delle storie, aveva scopato con altri uomini e che anche il collega l’aveva scopato da parecchio.
Rimasi inebetito, non sapevo cosa dire, e capii che ero stato uno stupido, che non avevo visto l’evidenza e che lei aveva ragione. Non solo, ma che le donne sono molto più sveglie di noi.
Mi disse anche che aveva capito benissimo quando mi ero dato una mossa con lei, che io avevo scopato con un’altra e che doveva trattarsi di una gran troia, e lei ne era contenta, perché così ero un amante migliore.
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