Trump e Hillary: A love story
di
Alfredo Laurenzi
genere
dominazione
Appena finito il suo discorso il neoeletto presidente degli Stati Uniti scese dal palco e scomparve seguito dalla scorta.
-Che fatica- disse Trump –Chissà come si dorme nel letto della White House – fece poi scherzando.
-Presidente- disse il suo collaboratore Jack –C’è la Clinton al telefono, vorrebbe vederla per stringerle la mano e farle i complimenti.
-Dille di venire fra mezz’ora al mio ufficio.
Poco dopo Donald era seduto nella sua scrivania ancora incredulo e stremato. Jack entrò ridendo sotto i baffi: -E’ qui disse.
-Fatela entrare- fece Trump –E quanto a voi- fece rivolto ai bodyguards –Potete pure togliervi dai coglioni.
Hillary entrò e le guardie del corpo uscirono. I due rivali erano finalmente soli.
-Presidente lei è un bastardo- gli fece Ilary con irriverenza –Sei stato scorretto.
-Ti credevi già presidentessa. Non è vero puttana?
-Già, ma dopotutto…w l’America.
-Comunque- disse il presidente –Nonostante tu sia una gran troia ammiro la tua tenacia.
-E io la tua virilità- la donna così dicendo porse la mano all’uomo in segno di fratellanza.
Trump guardò la mano, indugiò qualche secondo indeciso se stringerla o meno, poi la afferrò con forza e se la spinse contro i pantaloni facendo sentire alla donna la sua eccitazione.
-Che fai?- disse lei cercando di liberarsi dalla presa del Presidente.
-Ti faccio sentire come è un vero americano.
-Fermo! Fermo!- urlò.
Trump con l’altra mano le tappò la bocca e poi con un colpo netto le strappò via la gonna del tailleur.
-Tutto apposto Presidente?- chiese un agente dietro la porta.
-Sì tutto bene- ansimò lui –Non preoccupatevi e non entrate qualsiasi cosa succeda- poi sbattè la donna sulla scrivania schiacciandole la faccia sul tavolo. La donna aveva un culo secco e sodo dovuto a degli interventi di chirurgia, Trump le strappo letteralmente via le mutande di dosso.
-E adesso disse- sarai la prima donna ad aver preso ben due cazzi presidenziali.
Hillary era eccitata come non mai, dalla sua vulva colava del succo denso –Da quant’è che mi volevi? Te lo leggevo negli occhi, già durante i confronti televisivi che pensavi solo a scoparmi.
-Zitta puttana. Bill te lo ha mai messo lì?
-Non oserai!- fece lei.
-Oh ma io sono il presidente degli USA- sussurrò e poi si sputò sulla mano aperta e gliela passò in mezzo alle Natiche. Hillary gemeva a denti stretti, voleva urlare ma non poteva dare scandalo, nel frattempo l'uomo le stava lubrificando il buchino pennellandoglielo con la lingua e la donna non poteva fare a meno di contrarlo e rilasciarlo, in parte in preda al godimento, in parte spaventata della certezza che l'uomo sarebbe stato brutale e insieme al piacere le avrebbe fatto provare dolore. Trump nel frattempo si era denudato e stava con la sua verga dura e tesa pronto per prendere la donna. Ma entrarle dietro non gli bastava, la voleva umiliare, possedere, così le mise un piede sulla guancia schiacciandole ancora di più la faccia sul tavolo, poi inarcò il bacino per metterglielo dentro (continua….)
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http://ilfascinoindiscretodellindecenza.blogspot.it
-Che fatica- disse Trump –Chissà come si dorme nel letto della White House – fece poi scherzando.
-Presidente- disse il suo collaboratore Jack –C’è la Clinton al telefono, vorrebbe vederla per stringerle la mano e farle i complimenti.
-Dille di venire fra mezz’ora al mio ufficio.
Poco dopo Donald era seduto nella sua scrivania ancora incredulo e stremato. Jack entrò ridendo sotto i baffi: -E’ qui disse.
-Fatela entrare- fece Trump –E quanto a voi- fece rivolto ai bodyguards –Potete pure togliervi dai coglioni.
Hillary entrò e le guardie del corpo uscirono. I due rivali erano finalmente soli.
-Presidente lei è un bastardo- gli fece Ilary con irriverenza –Sei stato scorretto.
-Ti credevi già presidentessa. Non è vero puttana?
-Già, ma dopotutto…w l’America.
-Comunque- disse il presidente –Nonostante tu sia una gran troia ammiro la tua tenacia.
-E io la tua virilità- la donna così dicendo porse la mano all’uomo in segno di fratellanza.
Trump guardò la mano, indugiò qualche secondo indeciso se stringerla o meno, poi la afferrò con forza e se la spinse contro i pantaloni facendo sentire alla donna la sua eccitazione.
-Che fai?- disse lei cercando di liberarsi dalla presa del Presidente.
-Ti faccio sentire come è un vero americano.
-Fermo! Fermo!- urlò.
Trump con l’altra mano le tappò la bocca e poi con un colpo netto le strappò via la gonna del tailleur.
-Tutto apposto Presidente?- chiese un agente dietro la porta.
-Sì tutto bene- ansimò lui –Non preoccupatevi e non entrate qualsiasi cosa succeda- poi sbattè la donna sulla scrivania schiacciandole la faccia sul tavolo. La donna aveva un culo secco e sodo dovuto a degli interventi di chirurgia, Trump le strappo letteralmente via le mutande di dosso.
-E adesso disse- sarai la prima donna ad aver preso ben due cazzi presidenziali.
Hillary era eccitata come non mai, dalla sua vulva colava del succo denso –Da quant’è che mi volevi? Te lo leggevo negli occhi, già durante i confronti televisivi che pensavi solo a scoparmi.
-Zitta puttana. Bill te lo ha mai messo lì?
-Non oserai!- fece lei.
-Oh ma io sono il presidente degli USA- sussurrò e poi si sputò sulla mano aperta e gliela passò in mezzo alle Natiche. Hillary gemeva a denti stretti, voleva urlare ma non poteva dare scandalo, nel frattempo l'uomo le stava lubrificando il buchino pennellandoglielo con la lingua e la donna non poteva fare a meno di contrarlo e rilasciarlo, in parte in preda al godimento, in parte spaventata della certezza che l'uomo sarebbe stato brutale e insieme al piacere le avrebbe fatto provare dolore. Trump nel frattempo si era denudato e stava con la sua verga dura e tesa pronto per prendere la donna. Ma entrarle dietro non gli bastava, la voleva umiliare, possedere, così le mise un piede sulla guancia schiacciandole ancora di più la faccia sul tavolo, poi inarcò il bacino per metterglielo dentro (continua….)
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