Mio figlio Mirko

di
genere
incesti

sembrava sempre felice e parecchio ingenuo, mi ricordava la classica descrizione del ragazzo di campagna. oh, come avrei voluto istruirlo al mondo reale. una sera, quando sono rientrato, la luce della camera era spenta e la radio accesa. capii che mirko doveva essere in bagno perchè la luce filtrava sotto la porta chiysa. non sò ancora perchè, ho aperta la porta solo un pò per curiosare. non potevo credere ai miei occhi: di fronte a me c'era mirko che mi dava le spalle e che si stava sparando una sega. non aveva sentito l'aprirsi della porta a causa della radio, era girato con la schiena verso la porta, ma non c'erano dubbi sul movimento della mano e del braccio. ho aperto la porta silenziosamente che ho potuto e me la sono richiusa alle spalle.. "ahem!" mirko si è quasi ucciso girandosi in quello spazio tanto angusto, si era tanto spaventato che non aveva pensato neppure di rimettersi il cazzo nei pantaloni. così era lì, col cazzo puntato verso di me e un'espressione inorridita sul viso. "non smettere a causa mia." la sua bocca si muoveva ma non usciva alcuna parola. mi sono preso tutto il tempo neccessario per guardare il mio ragazzo che era palesemente cresciuto. ora che aveva i pantaloni aperti ed il cazzo che penzolava fuori, era senza camicia, era bello, liscio, senza peli, con due dolci capezzoli rosa. ho visto cazzi grossi in vita mia, ma mai uno come quello. sognavo il suo cazzo da lungo tempo, ma i miei sogni non si erano neppure avvicinati alla realtà. spuntava per ventidue centimetri buoni nella mia direzione ed era grosso e decidamente largo. mirko alla fine ha ritrovato la voce. "cosa farai? dirai a mamma di avermi sorpreso a masturbarmi?" "dannazione no, mirko. è normale figliolo." "posso farti una domanda personale?" ho chiesto. "dimmi papà." come poteva rifiutare. "l'hai mai adoperato con qualcuno?" questo non era quello che si aspettava. "le ragazze non fanno la fila per averne un pò?" ancora nessuna risposta e arrossiva sempre di più. alla fine ha scosso la testa in risposta, evidentemente non si fidava della mia voce. "non hai mai fatto sesso con qualcuno?" ho domandato con calma. "mirko, lascia che ti confidi un segreto, ho lasciato tua madre perchè sono gay." è stato necessario un pò di tempo prima di realizzare cosa gli avevo detto. era sempre così con me, la gente aveva difficoltà a credere che fossi omosessuale, ma naturalmente molti gay non si accordano allo steriotipo. mirko continua a non parlare, ma cominciava a essere molto più rilassato. ho fatto un passo verso di lui e ho messo le mani dolcemente sulle sue spalle. "sò che sei nervoso, così partiremo lentamente per il nostro viaggio. non hai mai toccato un altro uomo prima di oggi, così cominciamo da quello. vieni avanti e metti la tua mano sul mio inguine." era esitanta ma lo ha fatto. "non era così difficile." il suo tocco era leggero e mi ha fatto rebbrividire. ha preso il mio inguine nella destra mentre io gli strofinavo le spelle. "ora strofinalo delicatamente." l'ho fatto e ho notato che il suo interesse era cresciuto come il suo cazzo che cominciava a gonfiarsi. "io mi fermerò. decidi tu quando sei pronto per dare un'occhiata al mio cazzo e poi tiramelo fuori." più il mio cazzo cresceva, più lui di eccitava. ha cominciato a respirere profondamente. ma non mi aveva ancora guardato l'inguine. dopo due minuti finalmente ha guardato la lunga e dura pretuberanza che si era sviluppata nei miei pantaloni. mentre mi guardava ha osservato che l'altra sua mano si muoveva lentamente verso i miei pantaloni. ha lottato un pò con la cintura, ma finalmente l'ha slacciata, poi è stato semplice per lui sbottonare e aprire la cerniera. i pantaloni sono caduti con facilità al pavimento lasciandomi in mutande. mirko ha messo di nuovo la destra sul mio cazzo e sulle palle, quindi ha continuato a massaggiarli. il suo tocco era delicato. alcuni individui la prima volta sono rozzi, ma non mirko. era come se quasi l'avesse sempre fatto. non è passato molto che ha desiderato tirarmi giù le mutande, il mio cazzo era così duro che, una volta liberato dalla sua prigione, mi ha schiaffeggiato lo stomaco e poi ha puntato in fuori la pretuberanza massiccia di mirko. lui ha esitato, la sua mano era a soli due centimetri del mio cazzo palpitante. mi ha gurdato negli occhi, nei suoi c'era uno sguardo interrogativo. "va tutto bene, voglio che tu mi tocchi." aveva bisogno di incoraggiamento e sapere che pensassi che era ok per lui farlo. ha superato quella piccola distanza e ha avvolto la sua manointorno ai miei diciannove centimetri duri come roccia. oh com'è morbida la sua mano e il suo tocco leggero come una piuma. ho sospirato quando ha cominciato lentamente ad accarezzarmi. "ora ti toccerò come tu ai toccato me" ho copiato esattamente i suoi movimenti, il mio primo tocco al suo inguina ha fatto sobbalzare il mio cazzo. avrei voluto strappargli i vestiti dal corpo, ma ho proseguito lentamente, per permettergli di abituagli a queste sensezioni nuove. sono passate tre minuti prima di avera il suo cazzo in mano. non avevo mai sperimentato un tale desiderio prima di allora. il suo attrezzo pulsava. dovevo avere mio figlio, ora. ho riaperto la porta del bagno e l'ho accompagnato dolcemente verso il mio letto e vi ho fatto inginocchiare sopra mirko... (continua)
di
scritto il
2010-11-18
2 6 . 3 K
visite
1
voti
valutazione
7
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Leo&Me
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.