Samantha e il Professore - Capitolo quinto

di
genere
masturbazione


Capitolo quinto


Samantha però non si rassegna; le rimane impossibile rassegnarsi: è più forte di lei.....pensa che il folle e forsennato desiderio sessuale (perché tale è) sul professore è simile alla sua dipendenza.....C'è qualcosa dentro lei che arde come un fuoco continuo e le impedisce di rinunciare alle sue “fissazioni”: a quella di orgasmare ora si è aggiunta quella di conquistare l'intimo del Professore.
La testolina di Samantha quindi, come un computer che agisce in modo autonomo senza bisogno di essere acceso, elabora delle considerazioni oggettive.
Prima di tutto arriva alla conclusione che deve stare molto più attenta; attacchi espliciti o anche un po' nascosti non ne può fare più. Alla fine il professore si scoccerà e non vorrà più vederla. Occorre che da ora in poi non faccia trasparire nulla e poi nulla ancora che faccia percepire che la sua fissazione sul Professore è tutt'altro che archiviata; anzi, a dire la verità e a beneficio dei lettori curiosi, potremmo dire che la sua palese irrealizzabilità, che peraltro la sua formidabile intelligenza riconosce, non fa altro che portare al parossismo il desiderio di averlo per se.
In secondo luogo, e su questa considerazione ci penserà per un'intera settimana, ha dedotto che anche il professore ha delle cose “segrete”, delle passioni, delle fissazioni o, per meglio dire, per ciò che interessa Samantha, un punto debole. Su questo aspetto si arrovella la testolina fino a farsela fumare. Che abbia un punto debole è certo, si dice fra sé. Ma quale è questo punto debole? Non può certo chiederglielo.
E allora, prima in rapida successione, poi in modo più lento e successivamente in modo ancora più lento e analitico la ragazza passa in rassegna nella sua mente computerizzata tutti gli episodi vissuti in questi mesi con il Professore che possano darle una traccia, un indizio, una ipotesi su cui indagare meglio.
Sa, perché lo ha letto da più parti, che molti uomini sono presi da vere ossessioni per il sesso anale. Il professore sarà fra questi? A questo proposito lei si rammenta bene che durante le cosiddette visite il professore osservando il suo ano ormai bello slargato non ha mai mostrato cenni di particolare eccitazione....solo raccomandazioni tipo: “Samantha quando ti penetri analmente stai attenta, lubrificati bene e prima usa l'accortezza di farti un bel clistere che risulta tutto più igienico”. L'ultima volta l'ha persino rimproverata poiché ha rilevato piccole lesioni: “Samantha, ma porca miseria, che cavolo di oggetti usi per penetrarti … sei tutta slargata e hai dei piccoli segni di danni ai tessuti … guarda che per orgasmare devi andare in profondità trovando il punto giusto; non devi mica squartarti!”. Certo, in più di una occasione le aveva fatto i complimenti per il suo fondoschiena, oggettivamente ben fatto: tonico, un po' in evidenza, rotondo. E altre volte aveva notato come nella visita al Professore piacesse allargare con le proprie mani rivestite da guanti di lattice le chiappe in modo da poter osservare meglio il suo splendido buco rettale. Ma dovette arrivare più volte alla medesima conclusione: diciamo che il professore gradiva molto il suo culo ma non era sicuramente il punto debole che cercava lei.
Poi per quanto riguarda la figa: grandi labbra, piccole labbra, vagina e clitoride non trovava nulla che avesse acceso una luce particolare al Professore. Certo era rimasto più volte impressionato e forse anche estasiato dalla vivacità del clitoride di Samantha definito “indiavolato” e anche “tuo secondo cervello”, ma le sue osservazioni erano come delle curiosità di scienziato piuttosto che segni di un suo “punto debole”.
Infine era assolutamente certa che il Professore prediligeva il ruolo di padrone o comunque di guida nel rapporto sessuale e il fatto che Samantha avesse forti fantasie di sottomissione sicuramente era utile e complementare; ma anche qui dopo mille riflessioni giudicò che essa sarebbe stata una pista sbagliata: non ce lo vedeva proprio che andava fuori di testa a darle punizioni. Ed inoltre non vedeva come poteva attaccarlo su questo fronte.
Nulla, pensa e ripensa, con il cervello al massimo delle capacità, non emergeva alcunché da tutte queste ricognizioni. La consapevolezza dell'inattacabilità del Professore alimentava un senso di rabbia mista ad impotenza in Samantha che determinava tre effetti.
Il primo era un sempre maggiore attaccamento al Professore che veniva mitizzato nella mente di Samantha la quale era arrivata a considerarlo come un super-uomo: bellissimo, affascinante e assurdamente desiderato, oseremo dire al limite dell'impazzimento, forse anche perché irraggiungibile.
Il secondo effetto era uno sviluppo parossistico di pensieri sessuali su di lui. Se lo immaginava in tutte le situazioni sessuali possibili. La masturbazione sempre a livelli di dipendenza era ormai declinata solo verso lui, che esplodeva letteralmente quando se lo poteva gustare in streaming in una qualche conferenza.
Il terzo effetto era l'alimentazione di una tensione, per intenderci tipo pentola a pressione, che caricava progressivamente Samantha. Ciò le faceva dire fra sé e sé “nel caso in cui riesca a trovare il suo punto debole lo anniento, lo distruggo completamente, senza pietà alcuna”.

Con questa ansiogena e nascosta ricerca del “punto debole” passavano le giornate e anche le settimane e poi anche i mesi. Esteriormente il comportamento di Samantha verso il Professore era impeccabile: cortese, rispettoso e partecipe agli stimoli scientifici che lui le proponeva. Lei da tempo aveva cessato ogni tipo di attacco tanto che il Professore si compiaceva di questo esito che riteneva ormai definitivo.
In questo periodo il Professore invitava con insistenza la ragazza a costruirsi una storia d'amore, a frequentare coetanei, a mettere un po' più in mostra il suo bellissimo corpo. Ma lo faceva un po' come fa lo zio alla nipote e questo alimentava ancor di più una rabbia sorda nell'intimo di Samantha.
Per il resto i successi universitari della ragazza erano spettacolari: con la sua iper-intelligenza e con il prezioso e privilegiato aiuto del Professore riusciva non solo a primeggiare facilmente, ma ad essere considerata una sorta di stella studentesca.


Infine un pomeriggio di un giorno primaverile Samantha, tutta intenta ad ascoltare le argomentazioni del Professore con riferimento ad una qualche disputa scientifica, in uno stato di semi – estasi, non si accorse che il gelato che stava mangiando, un cono alla crema, si era un po' squagliato e le colava giù fin sulle dita che lo stringevano. Accortasi di questa circostanza, con naturalezza, aprì la bocca, tirò fuori la lingua più che poteva e poi slinguò, a lingua completamente aperta, sulla parte del cono interessata dalla colatura. Era concentrata nell'operazione e non guardava il Professore ma ebbe una sensazione, una chiara sensazione, di un suo piccolissimo impercettibile sussulto accompagnato da un brillio negli occhi. I cervelli di Samantha (testa e clitoride) entrarono subito in funzione: la testa elaborò in un nano-secondo la sensazione percepita; il clitoride cominciò a pulsare impazzito come se in figa fosse suonato l'allarme rosso. Si disse con calma e raziocinio che doveva avere una conferma e quindi doveva rifare il gesto anche se con estrema circospezione e totale naturalezza, senza assolutamente mostrare al professore di essere interessata ad una sua eventuale reazione. Ripeté quindi il gesto, dopo che si finse assorta sui discorsi del professore (che a dire la verità subirono degli “inspiegabili” inceppi, a conferma dell'intuizione di Samantha) e che generarono una nuova colatura di gelato, questa volta anche maggiore. Quindi grandissima leccata sfacciata, ma fatta naturalmente e altro sussulto e altro brillio negli occhi del Professore, sempre percepito senza guardare ma attivando tutti i sensi possibili e immaginabili. Questa volta l'effetto nei due cervelli di Samantha, frutto della consapevolezza di aver finalmente trovato il punto debole del professore, fu devastante. La testa cominciò a bollire in un'euforia montante ma Samantha con grande autocontrollo le impose la calma; la figa invece, come è noto, non poteva essere calmata e quindi non ci tentò neppure, ritenendolo tempo perso; essa cominciò a sbrodolare come una fontana con il clitoride che addirittura cominciò a farle male da quanto si era irrigidito e da quanto vibrava. Giudicò che avrebbe bagnato sicuramente i leggings nonostante gli slip e i salvaslip; peraltro, sfortuna nera, quel giorno indossava dei leggings di stoffa leggera di colore grigio chiaro, dove qualsiasi macchia di bagnato non poteva essere certo nascosta all'occhio esperto del medico, forse già in pre-allarme. Sperò quindi che la maglia lunga che portava e che arrivava poco sopra le ginocchia potesse nascondere la prepotente reazione del suo sesso, il quale autonomamente aveva focalizzato la consapevolezza che nel prossimo futuro poteva avere speranza di essere soddisfatto dall'oggetto delle sue martellanti e maniacali fantasie.
Fortunatamente, grazie anche ad un disperato sforzo, riuscì a rientrare nel suo piccolo appartamento senza destare alcun sospetto al Professore. Nel suo appartamento, al sicuro anche perché, come si ricorderà, il Professore aveva disattivato l'impianto video e audio di captazione di tutto quello che vi succedeva all'interno, Samantha vi entrò in uno stato di esaltazione mentale e sessuale. Appena varcata la porta del suo appartamento ebbe appena il tempo di vedere che i leggings erano fradici fino a mezza coscia come se ci avesse fatto la pipì: segno del totale impazzimento delle ghiandole parauretrali, ormai del tutto fuori controllo. Quindi si strappò tutti i vestiti di dosso e a scatti nervosi si masturbò ferocemente per poi, dopo tre orgasmi, calmarsi un attimo e pensare.
Era certa di aver scoperto il “punto debole” del Professore: egli, infatti, era chiaro che aveva la fissazione per la lingua femminile in movimento; in particolare quando questa lingua leccava qualcosa in modo apertamente sfacciato. La sua formidabile memoria tirò fuori quando nei primi momenti della loro conoscenza il Professore, indicando le parti fisiche che occorreva salvaguardare dalla furia delle masturbatrici compulsive vi era anche la “lingua”. Cosa che, per esempio, a lei Samantha non sarebbe mai venuta in mente.
La certezza che aveva intuito “il punto debole” giusto era data dal responso unanime dei suoi due cervelli: la testa e la figa. Quest'ultima aveva autonomamente iniziato a sbrodolare e il clitoride a vibrare impazzito nel momento stesso della percezione della reazione del Professore. Era quindi sicura delle sue valutazioni e ciò le dava una grandissima allegria, una grandissima carica e la consapevolezza che ora passava lei a guidare i giochi. Infatti si diceva ripetutamente: “ora a noi due esimio Professore.... vediamo chi vince.”.
Rifletteva che comunque occorreva trovare il momento opportuno per giocarsi le sue carte con calma, senza destare alcun sospetto ed anzi facendo di tutto per fargli abbassare la guardia. Infatti era evidente che lei avrebbe avuto una sola possibilità. Una sola cartuccia da sparare o, per essere più espliciti, una sola possibilità di assaporare il cazzo del Professore. E non doveva sbagliare nulla.
Passò un po' di tempo e non successe praticamente niente di che; Samantha era sempre di buon umore e tutte le volte che si vedevano si mangiava con gli occhi il Professore pregustandosi la conquista.
Infine, all'ennesimo esame superato con 30 e lode il Professore avvicinò Samantha.
P: ho saputo del tuo ennesimo successo universitario. Un altro 30 e lode. Sei diventata un caso; tutti non fanno altro che parlare di te. Complimenti mia cara bambina.
Samantha pensò: guarda questo stronzo …. mi chiama “mia cara bambina”....non mi considera proprio per nulla come donna. Capiterà l'occasione....e allora vedremo se sono sempre e solo una “bambina”.....
S: grazie Professore. E' stato un esame molto interessante e le sue indicazioni sono state preziosissime.
P: Senti penso sia giusto festeggiare un po. Mi piacerebbe invitarti a cena lunedì della prossima settimana. Ti va bene?
S: si certamente Professore. E' sempre un piacere conversare con lei.
P: Questa volta alla cena ci penso io... anche se penso che prenderò del cibo preparato e in asporto....ti va bene del pesce?
S: va benissimo professore.
P: bene. Potremo parlare in tranquillità dei tuoi successi scolastici. Sai che sono particolarmente interessato al tuo percorso che è veramente spettacolare.
S: si molto volentieri Professore.
P: bene. Allora a lunedì prossimo....questa settimana non ci sarò....il solito convegno...
S: professore, le volevo dire che ho iniziato una specie di interlocuzione con un ragazzo della mia età: le garantisco che è intelligente e anche attraente.
P: benissimo. Mi fa piacere. Finalmente. Era ora. Mi raccomando segui i miei consigli: metti in mostra almeno un po del tuo notevole potenziale … mia cara...Vedrai sarà un successo anche in questo campo.
La mente di Samantha nel momento dell'invito aveva capito che quella era l'occasione e già aveva iniziato a eseguire un piano studiato già nei dettagli.
Rientrata nel suo appartamento Samantha comincia a frullare come impazzita … va avanti indietro … il cuore le batte a mille....ecco – si dice – è arrivato il momento. Fa dei grandi respiri e come al solito pensa. Pensa molto. Si dice fra se che ha una settimana di tempo per perfezionare la strategia nei minimi dettagli.
Per prima cosa non deve più masturbarsi. Deve arrivare a lunedì con la massima carica sessuale immaginabile perché di essa ce ne sarà bisogno....decide tuttavia che quella sera avrà un ultimo orgasmo e poi però basta per una intera settimana.... Intenta in questi progetti riflette arrivando alla conclusione che nella sua vita, da quando si è masturbata la prima volta, al massimo è passato un giorno senza toccarsi. Figuriamoci cosa succederà dopo una settimana. Figuriamoci che carica sessuale avrà dentro se.....povero Professore....

Mano a mano che i giorni passano l'impazienza cresce in modo smisurato in Samantha. Ella si convince che è come andare in battaglia. In battaglia occorre vincere, in qualunque modo. In battaglia non si ha pietà dell'avversario quando lo si vede in condizioni di debolezza. In battaglia si è spietati. Ecco così dovrà essere lunedì prossimo. Si legge anche alcuni libri di strategia di guerra. Si auto-convince che la determinazione e la rapidità delle azioni saranno l'elemento vincente. Quindi si dice: determinata, veloce, spietata....e il nemico soccomberà.....anche se esso è rappresentato dall'invincibile Professore, abituato dalla mattina alla sera a confrontarsi con ragazzine squilibrate dalla voglia di sesso. Ma io sono Samantha – si dice - e tramite la mia intelligenza e le cose che ho scoperto su di lui saprò trasformare la mia fame di sesso e di orgasmi da elemento di debolezza ad arma letale.
Poi, ovviamente, oltre alla carica che – si ripete Samantha - è bene rinvigorire di continuo, c'è da portare avanti anche lo studio attento, analitico, puntiglioso, addirittura pignolo pure negli apparentemente più insignificanti dettagli. In questo caso, ovviamente, non si tratta dello studio di libri, trattati scientifici e cose similari utili per l'università. Si tratta – come i lettori avranno intuito - dello studio di come usare la bocca e la lingua nel modo più appropriato per raggiungere il noto scopo.
Quindi Samantha, con la mente schematica e razionale quale ha, analizza centinaia di video di pompini, di slinguamenti, di provocazioni di ogni sorta attraverso la lingua, da parte di professioniste del mestiere, al fine di catturare ogni elemento utile per poter combattere al meglio la battaglia del prossimo lunedì. Individua come al solito alcune problematiche da risolvere; in particolare non ha mai visto il cazzo del Professore. Si domanda: di che dimensione sarà?. Pensa che questo aspetto non sia proprio un dettaglio..... si interroga: poniamo che sia di dimensioni notevoli ed io non essendo allenata ad effettuare pompini … anzi per la verità non ne ho mai fatti …. di fronte a questo ostacolo mi potrei trovare in difficoltà....quindi meglio che mi alleni...
Per tale motivo si reca al supermercato per comprarsi, provando suo malgrado un certo imbarazzo quando le sembra che il cassiere la guardi negli occhi in modo interrogativo, una melanzana di notevoli dimensioni, che subito viene denominata “da allenamento” reputando che – ragionevolmente – il Professore non potrà certo avere un cazzo ancora più grosso. Poi si cimenta in esercizi dove dapprima impara ad allargare la bocca al punto da far entrare completamente la melanzana, poi a tenere i denti in modo tale da non toccare la melanzana, poi addirittura, con la melanzana in bocca, a slinguare. Nel far questo si guarda allo specchio e fino a che non reputa di essere ad un livello perlomeno simile a quello della più brava del mestiere trovata su internet, non si ferma: è proprio perfezionista.... come per un esame di università. Infine riflette: pure in questo caso devo puntare ad un 30 e lode anche se il voto dovrà darlo non un docente ma il cazzo del Professore a seconda di come sarò stata brava nello slinguamento e nelle altre porche evoluzioni linguistiche.
scritto il
2025-04-15
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