Il camioncino arancione: Aiuto 2

di
genere
bondage

Mi ha appena legata qualcosa al collo quando sento il rumore della portiera che si apre, intravedo la luce attraverso la stoffa della benda ma non vedo nulla. Di colpo sento che qualcosa mi strattona il collo verso la portiera _ Su dai cagnetta andiamo!_ ringhia minaccioso l’uomo. Oddio mi ha messo un collare, mi sta portano a guinzaglio! Mi strattona con più forza mozzandomi il fiato e facendomi finire a carponi. Mi sento proprio un cane. _Dai cagna muoviti!_ minacciò. Mi alzo con calma per fare un passo verso di lui. Sento delle mani sui miei fianchi sollevarmi e appoggiarmi fuori dal furgone sul pavimento. Gli strattoni proseguono facendomi quasi cadere ogni tanto, in quell’inseguimento alla ceca di qualcuno che non posso vedere. Devo stare al passo con la perenne paura di che tiri troppo forte. Finalmente si ferma. Un ultimo strattone e mi sento cadere tra le sue braccia, che mi stringono teneramente. _ shhh tranquilla non voglio farti male, anzi!_. Le sue mani mi appoggiano lungo un muro, sento rumori di catene sopra la mia testa. Mi toglie la palla che non mi lasciava la possibilità di parlare.. Provo a dire qualcosa quando una mano mi stringe il collo forte e lui preme la mie labbra sulle sue che baciandomi con passione. Provo a far un po’ di resistenza ma più resisto e più il collo viene stretto costringendomi a cercare aria, apro la bocca per lasciarla esplorare dalla sua lingua… Stoffa lacerata… Ed eccomi solo in biancheria intima legata e bendata… percorsa da brividi e con la pelle d’oca in tutto il corpo. Si stacca da me. Sto tremando di terrore, provo a parlare ma il suono mi muore in gola ad ogni tentativo. Non capisco dov’è, e cosa sta facendo… Finalmente trovo il coraggio e provo a sussurrare:_ Cosa vu…_sbam una lingua di fuoco mi ha colpita senza preavviso e violentemente su una coscia. Mi sale la rabbia, perché mi sta facendo questo? _ Ma che problemi hai? Chi sei??_ urlo tutto d’un fiato. Sbam… sbam… sbam… tre colpi forti come il primo sempre sulle cosce. Mi ammutolisco…Non so più cosa pensare. _Puoi parlare solo se interpellata_ sussurra dolcemente sempre la solita voce. _Capito?_ urla. _Sì_ sussurro. Sbam _Sì cosa?_ sbam non capisco cosa vuole da me mi blocco a pensare _Io sono il tuo padrone ora quindi, sì cosa?_ sbam _Sì, padrone_ sussurro tremante ormai le mie mie gambe sono tutte un fuoco di dolore e le sento quasi pulsare. _Brava piccola, come ti chiami?_ chiede dolcemente accarezzandomi la guancia. _Aurora_ singhiozzo per poi aggiungere frettolosamente un “padrone” non molto convinto. _Era un bel nome, peccato che ora non ti chiami più così.. ora ti chiami troietta… E sei la mia troietta! E quindi com’è che ti chiami che non ho capito bene?_ _Aurora… padrone_ sbam! Questa volta il colpo viene sferrato sulla pancia seguito da un altro e poi un altro e poi un altro ancora… sia sulla pancia che sui seni.. Il dolore è così forte che le gambe cedono… Mi sto accasciando a terra quando uno strattone violento al collo mi fa rendere conto che il collare doveva esser stato legato alla parete, lasciandomi per qualche secondo con la sensazione di essere impiccata. Qualche attimo di terrore e a fatica mi rialzo. Lo sento ridere… è divertito il bastardo. _Allora, quindi, come ti chiami…_ ci metto un attimo a rispondere ancora scossa. Sbam! _Rispondi!_ _Troietta , padrone__ E a chi appartieni ora?_ _A te padrone_ le lacrime sgorgano dai miei occhi come un fiume… Il senso di umiliazione ormai è più grande della paura. _Dovrò farti imparare l’educazione_ ride lui. Lo sento avvicinarsi, io mi schiaccio sul muro… Vorrei quasi sprofondarci e fuggire. Mi sgancia e strappa via il reggiseno lasciando il mio seno prosperoso libero. Le sue mani avide ci giocano lo palpano lo schiaffeggiano, la sua lingua lo perlustra e i suoi denti torturano i capezzoli... Devo ammettere che se non fossi stata in quella situazione sarebbe stata quasi divertente! Ma che pensiero stupido! Lo ricaccio subito in un angolo della testa. Di colpo sento qualcosa avvolgere e stringere il mio seno e capisco che è una corda… lega e lega sempre più stretto strizzandomi le tette. Poi mi leva gli sleep lentamente lasciandomi alla sua merce completamente nuda. Mi afferra le caviglie e mele lega costringendomi a rimanere con le gambe aperte. Si allontana, tiro un respiro di sollievo ben sapendo che non era ancora finita… continua… Lasciate commenti se vi piace :)
scritto il
2017-01-02
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