Mi accompagni?
di
lothar
genere
incesti
Due giorni dopo Tina mi telefonò invitandomi a raggiungerla per il pomeriggio voleva parlarmi.
Mi resi conto che Lia e Sabrina erano sempre insieme,a volte mi sentivo come uno intruso tra di loro, la sera mi accoglievano nel letto facendomi godere,ma tra di loro si era istaurata una complicità intensa,Lia voleva che lavorasse per lei quindi la portava ovunque andasse.
La mattinata trascorse veloce,nel primo pomeriggio raggiunsi Tina all'atelier che vedendomi dopo avermi salutato come il suo solito(bacio in bocca):
Tina--Vuoi accompagnarmi appena fuori città? Devo consegnare dei nuovi capi ad una cliente..
Io--certo.....caricammo una serie di scatole in auto e ci avviammo seguendo le sue indicazioni stradali,in auto mi disse che andavamo a casa di una donna ricchissima e bella,doveva consegnare i capi ed incassare una cospicua somma per questo non si fidava dei ragazzi addetti alle consegne.Il marito di lei era uno dei più grandi industriali della regione negli anni 80 aveva creato un impero nell'industria Meneghina.Ma anche la famiglia di lei è ricca possiede un paio di fabbriche nella periferia della città,entrambi sono al secondo matrimonio,lei è divorziata,lui invece è vedovo con una figlia di 14/15 anni,vivono in una casa grandissima e bellissima con una miriade di servitù,apena fuori città.
Fermo l'auto davanti ad un cancello in ferro battuto colossale,un muro molto alto circonda tutta la proprietà,sul cancello si notano due telecamere fisse che riprendono l'entrata,Tina scende e suona il citofono,dopo un breve dialogo il cancello si apre su un viale tutto alberato che percorriamo a bassa velocità alla fine del viale un giardino pieno di aiuole e ben tenuto pieno di colori si staglia davanti una villa che sembra un castello.
Ai piedi delle scale che portano in casa due donne ed un uomo in divisa di collaboratori domestici ci attendono e prendendo gli scatoli ci invitano ad entrare,l'interno è arredato con gusto,il luccichio dei monili indicano la presenza di tanta servitù,quadri sulle pareti,un ambiente molto ampio l'attraversiamo,in fondo delle scale che portano ai piani superiori,passiamo a lato di esse ed entriamo in una camera con divani e grandi finestroni scorrevoli che lasciano vedere il dietro della casa,dove si vede una grossa piscina con relativo gazebo e sdraio,oltre un giardino con aiuole fiorite.
Dopo averci fatto accomodare una delle colf scompare dietro una porta,guardo Tina e prima che potessi chiederle qualcosa la porta si riapre ed entra una donna molto affascinante,bionda,capelli fino alle spalle,alta 175/180,magra,indossa una vestaglia che sembra un kimono appena sopra il ginocchio,il viso è molto curato,le labbra carnose,gli occhi sono ipnotici,verdi,le caviglie sottili,le gambe lunghissime,un seno rotondo e sodo,si nota dalla stretta allacciatura della vestaglia,età circa 40.
Saluta Tina baciandosi sulle guance,da uno sguardo dalla mia parte e sedendosi:
Rita--sono gli ultimi arrivi?...iniziando ad aprire le scatole.
Tina--si quelli che ti ho mostrato in atelier,sono i colori che hai scelto e tutti appaiati,nelle altre scatole ci sono quelli per tua figlia.
Rita--si vedo,ma mi piacerebbe vederli indossati,tu cosa ne dici?...chiede rivolta a me con un perizoma color nero in mano.
Io--capito il gioco..si,credo che vederlo addosso sia migliore..le dico fissandola negli occhi,lei mi sorride e chiama la colf che in poco tempo appare e dopo aver bisbigliato qualcosa con lei porta via le scatole,Rita si alza e portandosi ad un mobile apre un cassetto tornando con il libretto dell'assegni ne compila uno e lo porge a Tina che la ringranzia.
Rita--chiamami ai prossimi arrivi,l'auto è fuori dici all'autista dove portarti...detto questo attraversa la porta da dove era uscita, il suo modo di camminare mette in risalto la forma del suo culo.Rimasti soli guardo Tina:
Io-- che significa?
Tina-- lei è la cugina di Roberta,l'altro giorno è venuta in negozio chiedendo di te,dopo averti visto oggi vuole che tu veda i capi aquistati indossati.
Io-- ma non l'ha conosco..
Tina--non conoscevi neanche Roberta, ti piace?..
Io-- si ma..
Tina-- allora divertiti..mi saluta e va via.
Restato solo mi guardo attorno,ammiro i quadri alle pareti,la porta si apre ed entra la colf con un vassoio e del caffè fumante, deposita il tutto su un tavolino versa il caffè e porgendomi la tazzina:.. la signora ha detto che quando lei vuole puo raggiungerla...
Io--ma non sò dove andare--
Colf--le indico io...mi dice mentre aspetta che finisca il caffè........... continua
Mi resi conto che Lia e Sabrina erano sempre insieme,a volte mi sentivo come uno intruso tra di loro, la sera mi accoglievano nel letto facendomi godere,ma tra di loro si era istaurata una complicità intensa,Lia voleva che lavorasse per lei quindi la portava ovunque andasse.
La mattinata trascorse veloce,nel primo pomeriggio raggiunsi Tina all'atelier che vedendomi dopo avermi salutato come il suo solito(bacio in bocca):
Tina--Vuoi accompagnarmi appena fuori città? Devo consegnare dei nuovi capi ad una cliente..
Io--certo.....caricammo una serie di scatole in auto e ci avviammo seguendo le sue indicazioni stradali,in auto mi disse che andavamo a casa di una donna ricchissima e bella,doveva consegnare i capi ed incassare una cospicua somma per questo non si fidava dei ragazzi addetti alle consegne.Il marito di lei era uno dei più grandi industriali della regione negli anni 80 aveva creato un impero nell'industria Meneghina.Ma anche la famiglia di lei è ricca possiede un paio di fabbriche nella periferia della città,entrambi sono al secondo matrimonio,lei è divorziata,lui invece è vedovo con una figlia di 14/15 anni,vivono in una casa grandissima e bellissima con una miriade di servitù,apena fuori città.
Fermo l'auto davanti ad un cancello in ferro battuto colossale,un muro molto alto circonda tutta la proprietà,sul cancello si notano due telecamere fisse che riprendono l'entrata,Tina scende e suona il citofono,dopo un breve dialogo il cancello si apre su un viale tutto alberato che percorriamo a bassa velocità alla fine del viale un giardino pieno di aiuole e ben tenuto pieno di colori si staglia davanti una villa che sembra un castello.
Ai piedi delle scale che portano in casa due donne ed un uomo in divisa di collaboratori domestici ci attendono e prendendo gli scatoli ci invitano ad entrare,l'interno è arredato con gusto,il luccichio dei monili indicano la presenza di tanta servitù,quadri sulle pareti,un ambiente molto ampio l'attraversiamo,in fondo delle scale che portano ai piani superiori,passiamo a lato di esse ed entriamo in una camera con divani e grandi finestroni scorrevoli che lasciano vedere il dietro della casa,dove si vede una grossa piscina con relativo gazebo e sdraio,oltre un giardino con aiuole fiorite.
Dopo averci fatto accomodare una delle colf scompare dietro una porta,guardo Tina e prima che potessi chiederle qualcosa la porta si riapre ed entra una donna molto affascinante,bionda,capelli fino alle spalle,alta 175/180,magra,indossa una vestaglia che sembra un kimono appena sopra il ginocchio,il viso è molto curato,le labbra carnose,gli occhi sono ipnotici,verdi,le caviglie sottili,le gambe lunghissime,un seno rotondo e sodo,si nota dalla stretta allacciatura della vestaglia,età circa 40.
Saluta Tina baciandosi sulle guance,da uno sguardo dalla mia parte e sedendosi:
Rita--sono gli ultimi arrivi?...iniziando ad aprire le scatole.
Tina--si quelli che ti ho mostrato in atelier,sono i colori che hai scelto e tutti appaiati,nelle altre scatole ci sono quelli per tua figlia.
Rita--si vedo,ma mi piacerebbe vederli indossati,tu cosa ne dici?...chiede rivolta a me con un perizoma color nero in mano.
Io--capito il gioco..si,credo che vederlo addosso sia migliore..le dico fissandola negli occhi,lei mi sorride e chiama la colf che in poco tempo appare e dopo aver bisbigliato qualcosa con lei porta via le scatole,Rita si alza e portandosi ad un mobile apre un cassetto tornando con il libretto dell'assegni ne compila uno e lo porge a Tina che la ringranzia.
Rita--chiamami ai prossimi arrivi,l'auto è fuori dici all'autista dove portarti...detto questo attraversa la porta da dove era uscita, il suo modo di camminare mette in risalto la forma del suo culo.Rimasti soli guardo Tina:
Io-- che significa?
Tina-- lei è la cugina di Roberta,l'altro giorno è venuta in negozio chiedendo di te,dopo averti visto oggi vuole che tu veda i capi aquistati indossati.
Io-- ma non l'ha conosco..
Tina--non conoscevi neanche Roberta, ti piace?..
Io-- si ma..
Tina-- allora divertiti..mi saluta e va via.
Restato solo mi guardo attorno,ammiro i quadri alle pareti,la porta si apre ed entra la colf con un vassoio e del caffè fumante, deposita il tutto su un tavolino versa il caffè e porgendomi la tazzina:.. la signora ha detto che quando lei vuole puo raggiungerla...
Io--ma non sò dove andare--
Colf--le indico io...mi dice mentre aspetta che finisca il caffè........... continua
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