La cagna di Max 2
di
Fiera1
genere
zoofilia
Dopo quella prima monta rimasi senza rapporti sessuali per quasi una settimana. Ero dolorante ovunque, mi sentivo bruciare dentro e anche il seno tormentato a lungo e senza delicatezze da Nonno Mino era rimasto molto sensibile. I capezzoli rimanevano grossi e arrossati e ogni sfregamento contro il tessuto degli abiti era un leggero tormento.
Ripensavo continuamente a quanto accaduto, nessuna vergogna, no. Ma Mino aveva avuto ragione. Mi sentivo pronta a ricevere piacere, ma non provavo più quell'ansia e quel senso di vuoto che accompagnava ogni prestazione sessuale che mi ero concessa.
Ho fatto la troia per qualche anno, dandola davvero a tanti nonostante la mia giovane età, ma l'appagamento mi era arrivato facendo la cagna.
Dopo qualche giorno in cui tutto accadeva come se non ci fosse mai stato quell'accoppiamento bestiale, Nonno Mino mi chiese come stavo. Max cominciava ad essere irrequieto e doveva trovare soddisfazione.
Gli risposi che ero pronta; avevamo fatto un patto e intendevo rispettarlo.
Come la prima volta, e come sarebbe sempre accaduto, Nonno iniziò a baciarmi mentre mi spogliava e non lasciò avvicinare Max prima di avermi portata a più orgasmi leccandomi e penetrandomi con le dita.
Finalmente ricevetti il cazzo di Max. questa volta godetti appieno, e mentre il cane mi montava bestialmente, il vecchio non trascurava nessun centimetro del mio corpo con la sua lingua bagnata.
Ci accoppiammo più volte, e non provavo più dolore. La mia gioia era immensa, mi sentivo piena e soddisfatta. E anche il liquido che Max rilasciava, così caldo e abbondante dentro lamia figa era un corroborante intenso per a mia libido.
Mi lasciavo montare anche quando per me era arrivata la piana soddisfazione, perchè così erano i patti e perchè non volevo che Nonno Mino mi togliesse la possibilità di usare quel cazzo.
Dopo gi orgasmi di Max, mentre si riprendeva per la nuova monta, Nonno Mino inizio ad incularmi con un dildo.
Aveva preso uno di quelli gonfiabili, così, dopo avere constatato che non ero più vergine nemmeno nel culo, iniziò a dilatarmelo dentro fino al limite del dolore, e spingendo sempre un pò oltre quel limite.
Dopo una ventina di giorni considerò che fossi pronta per Max e da quel momento iniziai a ricevere il cane anche nel culo.
Era un piacere ancora più sconvolgente, godevo da pazzi. Non desideravo altro che quel vecchio maiale ed il suo cane.
Avrei fatto qualsiasi cosa per compiacerli e continuare a vivere quella goduria più a lungo possibile.
Ero felice, a letto non avrei potuto essere più soddisfatta. Lo so, non è considerato normale, o meglio, è considerato un abominio ma io adoro sentire quel cazzo liscio e bagnato e non posso più fare a meno della palla che si forma e ci inchioda insieme, dilatando la mia carne giovane.
Un giorno Nonno Mino mi disse che era in difficoltà, servivano soldi per pagare i conti di casa e non aveva più risorse. Gli dissi che avrei cercato un lavoro per aiutarlo. Ma non c'era il tempo per cercare e lui aveva già una proposta per me.
Ne discutemmo, ma alla fine la accettai.
Nel pomeriggio arrivò un signore, anziano come il Nonno e al guinzaglio aveva due maremmani.
Nonno mi chiamò in salotto dove lo aveva fatto accomodare, mi presentò come la sua nipotina sempre in calore, e mi spogliò completamente allo sguardo dell'uomo, il quale aveva già tirato fuori dai pantaloni il suo cazzo semifloscio.
Mi invitò a rendergli omaggio inginicchiandomi e succhiandoglielo.
Obbedìì, e presi in bocca quel cazzo che si svegliò dentro la mia bocca mentre lo spompinavo.
Da dietro Nonno Mino stava aiutando uno dei maremmani a montarmi, chiedendo al tipo dove voleva che godessero i suoi cani.
Mentre mugolava di piacere disse che per iniziare poteva andare bene la figa. Poco dopo un grosso cane mi stantuffava il cazzo in figa.
Era più grosso di Max, più veemente. Mi lasciai andare e cominciai a godere con lui, mentre il vecchio mi sborrava in bocca.
Dopo l'orgasmo del cane, prese posto anche il secondo maremmano.
Io gemevo di piacere, gocciolavo di tutta quella sborra.
Non avevo più un pensiero logico. Mi sembrava do sprofondare in un abisso di piacere senza uguali.
Il vecchio pagò anche per vedermi inculata dai suoi cani. E li presi, lasciandomi annaffiare ancora.
Dopo circa tre ore da che erano arrivati se ne andarono, pagarono il Nonno e sentii che si stavano mettendo d'accordo per il mese successivo. Trecento euro fu il prezzo della prima vendita del mio corpo.
Il Nonno era soddisfatto, mi fece i complimenti per avere soddisfatto pienamente il padrone e i suoi cani. Come premio mi leccò a lungo, alternandosi con Max, il quale però alla fine era così eccitato da doversi liberare.
Per la prima volta Mino mi costrinse a fare venire Max con una pompa. Mi disse che era una richiesta dei clienti e dovevo abituarmi a farlo per non deludere le aspettative di chi pagava.
Sono otto mesi che Max e Nonno Mino sono i miei amanti fissi, e che il Nonno mi prostuisce con altri cani.
In fondo, prima ho preso tanti cazzi, e tutti gratis. Ora mi pagano per fare qualcosa che poi in realtà mi soddisfa da morire.
Ripensavo continuamente a quanto accaduto, nessuna vergogna, no. Ma Mino aveva avuto ragione. Mi sentivo pronta a ricevere piacere, ma non provavo più quell'ansia e quel senso di vuoto che accompagnava ogni prestazione sessuale che mi ero concessa.
Ho fatto la troia per qualche anno, dandola davvero a tanti nonostante la mia giovane età, ma l'appagamento mi era arrivato facendo la cagna.
Dopo qualche giorno in cui tutto accadeva come se non ci fosse mai stato quell'accoppiamento bestiale, Nonno Mino mi chiese come stavo. Max cominciava ad essere irrequieto e doveva trovare soddisfazione.
Gli risposi che ero pronta; avevamo fatto un patto e intendevo rispettarlo.
Come la prima volta, e come sarebbe sempre accaduto, Nonno iniziò a baciarmi mentre mi spogliava e non lasciò avvicinare Max prima di avermi portata a più orgasmi leccandomi e penetrandomi con le dita.
Finalmente ricevetti il cazzo di Max. questa volta godetti appieno, e mentre il cane mi montava bestialmente, il vecchio non trascurava nessun centimetro del mio corpo con la sua lingua bagnata.
Ci accoppiammo più volte, e non provavo più dolore. La mia gioia era immensa, mi sentivo piena e soddisfatta. E anche il liquido che Max rilasciava, così caldo e abbondante dentro lamia figa era un corroborante intenso per a mia libido.
Mi lasciavo montare anche quando per me era arrivata la piana soddisfazione, perchè così erano i patti e perchè non volevo che Nonno Mino mi togliesse la possibilità di usare quel cazzo.
Dopo gi orgasmi di Max, mentre si riprendeva per la nuova monta, Nonno Mino inizio ad incularmi con un dildo.
Aveva preso uno di quelli gonfiabili, così, dopo avere constatato che non ero più vergine nemmeno nel culo, iniziò a dilatarmelo dentro fino al limite del dolore, e spingendo sempre un pò oltre quel limite.
Dopo una ventina di giorni considerò che fossi pronta per Max e da quel momento iniziai a ricevere il cane anche nel culo.
Era un piacere ancora più sconvolgente, godevo da pazzi. Non desideravo altro che quel vecchio maiale ed il suo cane.
Avrei fatto qualsiasi cosa per compiacerli e continuare a vivere quella goduria più a lungo possibile.
Ero felice, a letto non avrei potuto essere più soddisfatta. Lo so, non è considerato normale, o meglio, è considerato un abominio ma io adoro sentire quel cazzo liscio e bagnato e non posso più fare a meno della palla che si forma e ci inchioda insieme, dilatando la mia carne giovane.
Un giorno Nonno Mino mi disse che era in difficoltà, servivano soldi per pagare i conti di casa e non aveva più risorse. Gli dissi che avrei cercato un lavoro per aiutarlo. Ma non c'era il tempo per cercare e lui aveva già una proposta per me.
Ne discutemmo, ma alla fine la accettai.
Nel pomeriggio arrivò un signore, anziano come il Nonno e al guinzaglio aveva due maremmani.
Nonno mi chiamò in salotto dove lo aveva fatto accomodare, mi presentò come la sua nipotina sempre in calore, e mi spogliò completamente allo sguardo dell'uomo, il quale aveva già tirato fuori dai pantaloni il suo cazzo semifloscio.
Mi invitò a rendergli omaggio inginicchiandomi e succhiandoglielo.
Obbedìì, e presi in bocca quel cazzo che si svegliò dentro la mia bocca mentre lo spompinavo.
Da dietro Nonno Mino stava aiutando uno dei maremmani a montarmi, chiedendo al tipo dove voleva che godessero i suoi cani.
Mentre mugolava di piacere disse che per iniziare poteva andare bene la figa. Poco dopo un grosso cane mi stantuffava il cazzo in figa.
Era più grosso di Max, più veemente. Mi lasciai andare e cominciai a godere con lui, mentre il vecchio mi sborrava in bocca.
Dopo l'orgasmo del cane, prese posto anche il secondo maremmano.
Io gemevo di piacere, gocciolavo di tutta quella sborra.
Non avevo più un pensiero logico. Mi sembrava do sprofondare in un abisso di piacere senza uguali.
Il vecchio pagò anche per vedermi inculata dai suoi cani. E li presi, lasciandomi annaffiare ancora.
Dopo circa tre ore da che erano arrivati se ne andarono, pagarono il Nonno e sentii che si stavano mettendo d'accordo per il mese successivo. Trecento euro fu il prezzo della prima vendita del mio corpo.
Il Nonno era soddisfatto, mi fece i complimenti per avere soddisfatto pienamente il padrone e i suoi cani. Come premio mi leccò a lungo, alternandosi con Max, il quale però alla fine era così eccitato da doversi liberare.
Per la prima volta Mino mi costrinse a fare venire Max con una pompa. Mi disse che era una richiesta dei clienti e dovevo abituarmi a farlo per non deludere le aspettative di chi pagava.
Sono otto mesi che Max e Nonno Mino sono i miei amanti fissi, e che il Nonno mi prostuisce con altri cani.
In fondo, prima ho preso tanti cazzi, e tutti gratis. Ora mi pagano per fare qualcosa che poi in realtà mi soddisfa da morire.
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