La legge del contrappasso
di
Biribissi
genere
gay
Premessa: Arturo e Giulia sono una coppia che ama divertirsi coi culi dei maschietti giovani e spesso ne trovano sui siti dove mettono annunci. Questa storia tratta del caso di un ragazzino molto audace incontrato per caso sul bus e che viene punito per bene dalla coppia. Chi racconta è Arturo.
Una mattina Giulia tornò a casa tutta eccitata e mi raccontò quello che le era successo:
“Arturo, devo dirti che forse abbiamo trovato il ragazzo con cui divertirci. Oggi mentre ero sul bus, affollato come al solito, un ragazzino sui 18 anni si posizionò dietro di me e mi mise una mano al culo. Il porcellino cominciò con la mano morta e poi, vedendo che io non protestavo, cominciò a palparmi il culo con decisione. Io, dopo un po’ di indecisione iniziale, pensai che era il caso di fargli capire che ci stavo. Muovevo il culo verso di lui e lui dopo un po’ si appoggiò su di me facendomi sentire il suo cazzo duro. Appena potei, portai il mio braccio dietro e gli palpai il pacco. Ci guardammo per un attimo negli occhi. Lui è un tipo molto carino, snello, brunetto con un bel ciuffo che gli copre mezza fronte, occhi castano scuro, belle labbra turgide e visetto roseo, quasi imberbe. Ci sorridemmo a vicenda. Poi io mi avvicinai alla fermata e gli feci cenno di scendere.
Appena giù dal bus gli feci i complimenti per il suo cazzo duro e gli proposi di fare un po’ di strada assieme fino a casa mia. Appena arrivati gli dissi che, se voleva, poteva venirmi a trovare a casa quando non c’era mio marito e così, dopo esserci presentati, ci scambiammo i cellulari. Il ragazzo si chiama Tony”
“Cara, mi sa che abbiamo trovato il ragazzino che cercavamo! Ma dimmi come è fisicamente?” chiesi io.
“E’ basso intorno ai 160 cm e magro. Quando è andato via mi sono girata per guardargli il culo. Aveva i jeans elasticizzati e si intravvedevano le forme del suo culetto… si intravvedeva un bel culo sporgente, tondo e sodo, direi perfetto per essere sculacciato dalle tue manone!”
“Ottimo, così potremo dominarlo bene questo sfacciato porcello che non è altro! Lo faremo pentire amaramente per quello che ha fatto! Già immagino tutte le umiliazioni che dovrà subire che culmineranno con una bella inculata! Ah!”
“Caro, sono eccitatissima… non vedo l’ora… ci divertiremo!”
Giulia scrisse subito un messaggino al ragazzo: “Ciao Tony, oggi mi hai fatto sognare! Domani (sabato) mattina verresti a trovarmi a casa mia? Mio marito sarà fuori per lavoro!”
Risposta: “Mm si certo, dimmi a che ora! Non vedo l’ora di sfondarti figa e culo alla faccia di quel cornuto di tuo marito”
Giulia gli rispose che poteva venire intorno alle 10:30.
Passammo tutta la serata a fantasticare su come avremmo punito Tony l’indomani.
La mattina il ragazzo chiamò Giulia al cellulare: “Ciao Giulia, sono sotto il portone di casa tua, posso entrare?”
Giulia si affacciò al balcone e fece cenno al ragazzo di salire.
Io rimasi nella stanza da letto e Giulia aprì al monello.
“Non vedo l’ora di sfondarti! Non mi sembra ancora ver “ disse il porcellino tutto gongolante.
“Vieni andiamo in camera da letto; ho una bella sorpresa per te” dissi Giulia ee lo prese per mano.
Entrarono in camera e si diressero verso il letto. Io che era dietro l’armadio, uscii ed andai subito a chiudere a chiave la porta.
Non vi dico come ci rimase il ragazzino appena mi vide chiudere la porta a chiave. Rimase imbambolato e non sapeva cosa dire. Devo avergli fatto una bella paura: io sono un maschio dal fisico imponente e dalle spalle belle larghe.
Giulia: “Ecco il monello che ti dicevo! E’ tuo! Puniscilo come merita. Ha osato palparmi il sedere e fare atti osceni sul bus. Ora è nelle tue mani… avrà la lezione che si merita”.
Tony: “Mi scusi signore, ma io veramente… veda, sua moglie ci stava… io per caso misi una mano su di lei, non lo feci apposta…, ma lei ci stava e allora sono andato avanti… io non sono un porco.. è sua moglie che mi ha provocato”
Arturo: “Immaginavo quello che mi avresti detto. Risparmia pure il fiato che ora ne avrai bisogno. Adesso spogliati nudo!”
Tony: “Scusi signore, ma io non ho colpa!”
Arturo: “Ho detto spogliati.. d’altra parte lo avresti fatto per trombarti mia moglie!”
Giulia: “Su dai Tony, dove è finita tutta la tua baldanza? Il tuo pisello si è ammosciato? Fai vedere a mio marito! Ubbidisci e spogliati tutto nudo!”
Il ragazzo tentennava. Arturo gli si avvicinò, lo afferrò per il colletto e con l’altra mano gli somministrò quattro ceffoni! “Obbedisci se non vuoi che ti spacco la faccia!”
Il ragazzo aveva il viso rosso per gli schiaffoni ed una lacrima faceva capolino dai suoi occhi. Capì che non aveva alternative ed ubbidì. Si tolse uno alla volta tutti gli indumenti. Quando fu nudo mio marito cominciò a deriderlo: “Che pistolino piccolo! E tu pensavi che mia moglie si facesse trombare da un moccioso? Ora avrai la punizione che meriti!” Lo afferrai per un braccio e lo misi a pancia sotto sulle mie gambe.
“Mmmm vieni Giulia, guarda che bel culetto che ha questo moccioso! Bello tondo, sodo e liscio! Sembra il culo di una ragazza!”
“Si, è vero – disse Giulia - ha un bel culetto questo monello. Mi sa che questo culo sarà presto rosso per le sculacciate che gli somministrerai!”.
Giulia si avvicinò e si mise a palpare il culetto di Tony dicendomi: “Vedi caro, lui mi palpava così il sedere sul bus; ma adesso lui è a culo nudo ed è in attesa della meritata punizione” Nel dire questo Giulia poggiò le sue mani sulle chiappe tenere e sode di Tony e provò a scartarle incontrando la resistenza del ragazzo che tendeva a stringerle.
Giulia:“Lasciati aprire il culo, ragazzaccio! E non fare storie!”
Il ragazzo stringeva sempre più il culetto.
“Ci penso io a fargli allargare le chiappette a questo monello” dissi io e cominciai a sculacciarlo alla grande.
SPANK SPANK SPANK! Lo sculacciai sul serio con la mia manona grande e mettendoci tutta la forza! Il sederino di Tony che prima era stretto e rigido, cominciò a danzare sotto i colpi delle sculacciate e a volte si apriva oscenamente mettendo in mostra il buchino circondato da piccoli peli neri! Che spettacolo!
Il ragazzo intanto cominciò a piagnucolare: “La prego, si fermi, non ne posso più… chiedo scusa… chiedo umilmente scusa….”
Mi fermai un momento. Adesso il culo di Tony era un culo arreso… non si stringeva più e lasciò che Giulia gli passasse la mano nel solco. Presto il dito medio di Giulia fu sul buchino di Tony.
Giulia: “Io penso che questo monello ha bisogno di una punizione coi fiocchi. E’ un vero moccioso: ha il culo rosso e singhiozza come un bambino! Ho un’idea: visto che si comporta come un neonato, gli darei il latte col biberon…”
Arturo: “Certo cara, per completare la punizione gli darei una bella poppata al culo… che ne dici?”
Giulia: “ Ma certo, la poppata la prenderà dal culo sotto forma di clistere!” disse Giulia. Poi rivolta a Tony: “Dimmi Tony, da quando tempo non ricevi un bel clistere?”
Tony non rispondeva. Arturo allora riprese a sculacciarlo con forza dicendogli che era un maleducato e che si risponde subito alle domande.
Il ragazzo riprese a singhiozzare: “Me lo faceva mamma quando ero piccolo il clistere…”
“E da quando tempo non prendi sculacciate?” interruppe Giulia
T:“Sculacciate mai!”
G:“Ecco perché è cresciuto così maleducato questo ragazzo. I suoi genitori non lo hanno mai punito come si deve. Ma adesso ci siamo noi due a colmare queste gravi lacune. I ragazzacci come lui devono sempre essere puniti sul culo”
Lo feci alzare e gli dissi di guardarsi il culo allo specchio. Il ragazzo si girò e constatò che il suo culetto era rosso porpora. Che umiliazione! Pensate un po’ era venuto per fottere e ci era ritrovato col culo rosso e la minaccia di un clistere.
Lo portammo in cucina dove prendemmo due litri di latte fresco della centrale che mettemmo a riscaldare nel boiler. Mostrammo a Tony la sacca del clistere dicendogli che non veniva usata da un bel po’ e cioè da quando facemmo un bel clistere punitivo ad un altro monello come lui.
Quando il latte fu tiepido, riempimmo la sacca, ungemmo la cannula e dicemmo a Tony di mettersi sul tavolo col culo in aria.
Tony ormai aveva capito che non gli restava che ubbidire. Si mise nella posizione comandatogli con il culetto rosso proteso verso l’alto e la testa in basso. Giulia si lubrificò il dito medio e lo avvicinò al buchetto di Tony. Cominciò a massaggiargli il buchino senza ancora ficcare il dito. Il ragazzo nonostante l’umiliazione si eccitò e gli si drizzò il pistolino.
“Vedo che ti piace eh, porcellino! Tu volevi ficcarmi il tuo pistolino nella figa e nel culo ed invece adesso sono io che violo il tuo buchino! Ora te lo ficco dentro!”
Giulia ficcò tutto il suo dito nel culo di Tony che cominciò a muoversi oscenamente… il ragazzo stava godendo la sensazione del dito in culo! Giulia stantuffò col suo dito il culetto di Tony ancora per un po’. Poi uscì il dito e ficcò la cannula del clistere. Aprì il rubinetto e il latte cominciò ad entrare nel retto di Tony.
“Puliamo bene questo budellino, così poi me lo inculo alla grande” dissi io.
Il ragazzo al sentire che lo avrei inculato ebbe un fremito non so se di paura o di sorpresa. Ma il suo pistolino divenne ancora più duro!
Dopo un po’ Tony cominciò ad accusare male al pancino come era ovvio e ci implorava a interrompere il clistere.
G: “Tony, mi dispiace, ma il biberon lo devi prendere tutto! Il latte fa bene ai ragazzini!”
Così tra gli spasmi, Tony si beccò tutti e due i litri di latte tiepido nel budello.
Quando il biberon si svuotò tutto nel suo culetto rosso, io gli ficcai nel culo un grosso butt plug in modo che non spruzzasse accidentalmente il latte. Infine lo accompagnammo al bagno ed assistemmo allo scarico! Il ragazzo si vergognava e copriva il suo visetto con le mani mentre dal suo culo veniva fuori il latte misto a feci.
Quando si fu finalmente svuotato, lo sollevai e lo misi a 90 gradi per consentire a Giulia di asciugargli il culetto con la carta igienica. Poi lo feci sedere sul bidet e Giulia lo insaponò per bene.
Lo portammo di nuovo in camera da letto. Il ragazzo sapeva quello che lo aspettava e sembrava rassegnato. Lo misi intanto in ginocchio sul pavimento, lo afferrai per i capelli e gli ordinai di succhiarmi il cazzo. Il ragazzino aprì la bocca e cominciò a leccarmi la cappella. Lo lasciai fare per un po’; poi tenendolo ben saldo per i capelli gli ficcai tutto il mio cazzo in bocca dicendogli che doveva succhiare bene sennò lo avrei sculacciato di nuovo.
Giulia intanto lo derideva: “E bravo il mascalzoncino che faceva il porcellino sul bus! Adesso sta succhiando un grosso cazzone e fra poco lo prenderà tutto nel culo!”
Dopo un po’ lo lasciai e chiesi a Giulia di prepararlo per l’inculata.
“Vieni qui giovanotto - disse Giulia – mettiti col culo a ponte che ti preparo! Mm vedo che hai il pisellino duro… sei eccitato vero? Non vedi l’ora di essere inculato da un vero maschio!”
Giulia gli lubrificò per bene il culetto ed io mi avvicinai al monello. Puntai il mio cazzone sul suo buchino e spinsi forte. La mia cappella entrò subito nel culo del ragazzino. Poi diedi un’altra forte spinta e il mio cazzo fu tutto dentro il suo culo.
Non ebbi pietà per il monello e cominciai a stantuffargli il culo con foga! Lui gridava per il dolore ma poco alla volta i suoi gridi divennero gridolini di piacere. Godeva il porcello nell’essere sfondato da un vero maschio!
Giulia: “E bravo Tony, volevi chiavare e sei rimasto inculato! Mi stai dando tanta soddisfazione! Così impari a importunare le signore sul bus!”
Gli venni nel culo gridando per il piacere!!!! Il porcellino venne pure lui senza nemmeno toccarsi il pistolino, segno chiaro che la goduria che provava al culo era davvero al massimo!
Finita l’inculata gli dissi di rivestirsi subito ed andare via. Il ragazzo con il culo dolorante e la sborra che ancora gli usciva dal buco, si vestì velocemente come gli fu ordinato. Lo afferrai per la collottola e lo sbattei fuori dalla porta con un calcione!
Ci affacciammo al balcone e notammo con soddisfazione che Tony camminava con le gambe larghe e con aria sofferente! E dire che era arrivato tutto baldanzoso!
Una mattina Giulia tornò a casa tutta eccitata e mi raccontò quello che le era successo:
“Arturo, devo dirti che forse abbiamo trovato il ragazzo con cui divertirci. Oggi mentre ero sul bus, affollato come al solito, un ragazzino sui 18 anni si posizionò dietro di me e mi mise una mano al culo. Il porcellino cominciò con la mano morta e poi, vedendo che io non protestavo, cominciò a palparmi il culo con decisione. Io, dopo un po’ di indecisione iniziale, pensai che era il caso di fargli capire che ci stavo. Muovevo il culo verso di lui e lui dopo un po’ si appoggiò su di me facendomi sentire il suo cazzo duro. Appena potei, portai il mio braccio dietro e gli palpai il pacco. Ci guardammo per un attimo negli occhi. Lui è un tipo molto carino, snello, brunetto con un bel ciuffo che gli copre mezza fronte, occhi castano scuro, belle labbra turgide e visetto roseo, quasi imberbe. Ci sorridemmo a vicenda. Poi io mi avvicinai alla fermata e gli feci cenno di scendere.
Appena giù dal bus gli feci i complimenti per il suo cazzo duro e gli proposi di fare un po’ di strada assieme fino a casa mia. Appena arrivati gli dissi che, se voleva, poteva venirmi a trovare a casa quando non c’era mio marito e così, dopo esserci presentati, ci scambiammo i cellulari. Il ragazzo si chiama Tony”
“Cara, mi sa che abbiamo trovato il ragazzino che cercavamo! Ma dimmi come è fisicamente?” chiesi io.
“E’ basso intorno ai 160 cm e magro. Quando è andato via mi sono girata per guardargli il culo. Aveva i jeans elasticizzati e si intravvedevano le forme del suo culetto… si intravvedeva un bel culo sporgente, tondo e sodo, direi perfetto per essere sculacciato dalle tue manone!”
“Ottimo, così potremo dominarlo bene questo sfacciato porcello che non è altro! Lo faremo pentire amaramente per quello che ha fatto! Già immagino tutte le umiliazioni che dovrà subire che culmineranno con una bella inculata! Ah!”
“Caro, sono eccitatissima… non vedo l’ora… ci divertiremo!”
Giulia scrisse subito un messaggino al ragazzo: “Ciao Tony, oggi mi hai fatto sognare! Domani (sabato) mattina verresti a trovarmi a casa mia? Mio marito sarà fuori per lavoro!”
Risposta: “Mm si certo, dimmi a che ora! Non vedo l’ora di sfondarti figa e culo alla faccia di quel cornuto di tuo marito”
Giulia gli rispose che poteva venire intorno alle 10:30.
Passammo tutta la serata a fantasticare su come avremmo punito Tony l’indomani.
La mattina il ragazzo chiamò Giulia al cellulare: “Ciao Giulia, sono sotto il portone di casa tua, posso entrare?”
Giulia si affacciò al balcone e fece cenno al ragazzo di salire.
Io rimasi nella stanza da letto e Giulia aprì al monello.
“Non vedo l’ora di sfondarti! Non mi sembra ancora ver “ disse il porcellino tutto gongolante.
“Vieni andiamo in camera da letto; ho una bella sorpresa per te” dissi Giulia ee lo prese per mano.
Entrarono in camera e si diressero verso il letto. Io che era dietro l’armadio, uscii ed andai subito a chiudere a chiave la porta.
Non vi dico come ci rimase il ragazzino appena mi vide chiudere la porta a chiave. Rimase imbambolato e non sapeva cosa dire. Devo avergli fatto una bella paura: io sono un maschio dal fisico imponente e dalle spalle belle larghe.
Giulia: “Ecco il monello che ti dicevo! E’ tuo! Puniscilo come merita. Ha osato palparmi il sedere e fare atti osceni sul bus. Ora è nelle tue mani… avrà la lezione che si merita”.
Tony: “Mi scusi signore, ma io veramente… veda, sua moglie ci stava… io per caso misi una mano su di lei, non lo feci apposta…, ma lei ci stava e allora sono andato avanti… io non sono un porco.. è sua moglie che mi ha provocato”
Arturo: “Immaginavo quello che mi avresti detto. Risparmia pure il fiato che ora ne avrai bisogno. Adesso spogliati nudo!”
Tony: “Scusi signore, ma io non ho colpa!”
Arturo: “Ho detto spogliati.. d’altra parte lo avresti fatto per trombarti mia moglie!”
Giulia: “Su dai Tony, dove è finita tutta la tua baldanza? Il tuo pisello si è ammosciato? Fai vedere a mio marito! Ubbidisci e spogliati tutto nudo!”
Il ragazzo tentennava. Arturo gli si avvicinò, lo afferrò per il colletto e con l’altra mano gli somministrò quattro ceffoni! “Obbedisci se non vuoi che ti spacco la faccia!”
Il ragazzo aveva il viso rosso per gli schiaffoni ed una lacrima faceva capolino dai suoi occhi. Capì che non aveva alternative ed ubbidì. Si tolse uno alla volta tutti gli indumenti. Quando fu nudo mio marito cominciò a deriderlo: “Che pistolino piccolo! E tu pensavi che mia moglie si facesse trombare da un moccioso? Ora avrai la punizione che meriti!” Lo afferrai per un braccio e lo misi a pancia sotto sulle mie gambe.
“Mmmm vieni Giulia, guarda che bel culetto che ha questo moccioso! Bello tondo, sodo e liscio! Sembra il culo di una ragazza!”
“Si, è vero – disse Giulia - ha un bel culetto questo monello. Mi sa che questo culo sarà presto rosso per le sculacciate che gli somministrerai!”.
Giulia si avvicinò e si mise a palpare il culetto di Tony dicendomi: “Vedi caro, lui mi palpava così il sedere sul bus; ma adesso lui è a culo nudo ed è in attesa della meritata punizione” Nel dire questo Giulia poggiò le sue mani sulle chiappe tenere e sode di Tony e provò a scartarle incontrando la resistenza del ragazzo che tendeva a stringerle.
Giulia:“Lasciati aprire il culo, ragazzaccio! E non fare storie!”
Il ragazzo stringeva sempre più il culetto.
“Ci penso io a fargli allargare le chiappette a questo monello” dissi io e cominciai a sculacciarlo alla grande.
SPANK SPANK SPANK! Lo sculacciai sul serio con la mia manona grande e mettendoci tutta la forza! Il sederino di Tony che prima era stretto e rigido, cominciò a danzare sotto i colpi delle sculacciate e a volte si apriva oscenamente mettendo in mostra il buchino circondato da piccoli peli neri! Che spettacolo!
Il ragazzo intanto cominciò a piagnucolare: “La prego, si fermi, non ne posso più… chiedo scusa… chiedo umilmente scusa….”
Mi fermai un momento. Adesso il culo di Tony era un culo arreso… non si stringeva più e lasciò che Giulia gli passasse la mano nel solco. Presto il dito medio di Giulia fu sul buchino di Tony.
Giulia: “Io penso che questo monello ha bisogno di una punizione coi fiocchi. E’ un vero moccioso: ha il culo rosso e singhiozza come un bambino! Ho un’idea: visto che si comporta come un neonato, gli darei il latte col biberon…”
Arturo: “Certo cara, per completare la punizione gli darei una bella poppata al culo… che ne dici?”
Giulia: “ Ma certo, la poppata la prenderà dal culo sotto forma di clistere!” disse Giulia. Poi rivolta a Tony: “Dimmi Tony, da quando tempo non ricevi un bel clistere?”
Tony non rispondeva. Arturo allora riprese a sculacciarlo con forza dicendogli che era un maleducato e che si risponde subito alle domande.
Il ragazzo riprese a singhiozzare: “Me lo faceva mamma quando ero piccolo il clistere…”
“E da quando tempo non prendi sculacciate?” interruppe Giulia
T:“Sculacciate mai!”
G:“Ecco perché è cresciuto così maleducato questo ragazzo. I suoi genitori non lo hanno mai punito come si deve. Ma adesso ci siamo noi due a colmare queste gravi lacune. I ragazzacci come lui devono sempre essere puniti sul culo”
Lo feci alzare e gli dissi di guardarsi il culo allo specchio. Il ragazzo si girò e constatò che il suo culetto era rosso porpora. Che umiliazione! Pensate un po’ era venuto per fottere e ci era ritrovato col culo rosso e la minaccia di un clistere.
Lo portammo in cucina dove prendemmo due litri di latte fresco della centrale che mettemmo a riscaldare nel boiler. Mostrammo a Tony la sacca del clistere dicendogli che non veniva usata da un bel po’ e cioè da quando facemmo un bel clistere punitivo ad un altro monello come lui.
Quando il latte fu tiepido, riempimmo la sacca, ungemmo la cannula e dicemmo a Tony di mettersi sul tavolo col culo in aria.
Tony ormai aveva capito che non gli restava che ubbidire. Si mise nella posizione comandatogli con il culetto rosso proteso verso l’alto e la testa in basso. Giulia si lubrificò il dito medio e lo avvicinò al buchetto di Tony. Cominciò a massaggiargli il buchino senza ancora ficcare il dito. Il ragazzo nonostante l’umiliazione si eccitò e gli si drizzò il pistolino.
“Vedo che ti piace eh, porcellino! Tu volevi ficcarmi il tuo pistolino nella figa e nel culo ed invece adesso sono io che violo il tuo buchino! Ora te lo ficco dentro!”
Giulia ficcò tutto il suo dito nel culo di Tony che cominciò a muoversi oscenamente… il ragazzo stava godendo la sensazione del dito in culo! Giulia stantuffò col suo dito il culetto di Tony ancora per un po’. Poi uscì il dito e ficcò la cannula del clistere. Aprì il rubinetto e il latte cominciò ad entrare nel retto di Tony.
“Puliamo bene questo budellino, così poi me lo inculo alla grande” dissi io.
Il ragazzo al sentire che lo avrei inculato ebbe un fremito non so se di paura o di sorpresa. Ma il suo pistolino divenne ancora più duro!
Dopo un po’ Tony cominciò ad accusare male al pancino come era ovvio e ci implorava a interrompere il clistere.
G: “Tony, mi dispiace, ma il biberon lo devi prendere tutto! Il latte fa bene ai ragazzini!”
Così tra gli spasmi, Tony si beccò tutti e due i litri di latte tiepido nel budello.
Quando il biberon si svuotò tutto nel suo culetto rosso, io gli ficcai nel culo un grosso butt plug in modo che non spruzzasse accidentalmente il latte. Infine lo accompagnammo al bagno ed assistemmo allo scarico! Il ragazzo si vergognava e copriva il suo visetto con le mani mentre dal suo culo veniva fuori il latte misto a feci.
Quando si fu finalmente svuotato, lo sollevai e lo misi a 90 gradi per consentire a Giulia di asciugargli il culetto con la carta igienica. Poi lo feci sedere sul bidet e Giulia lo insaponò per bene.
Lo portammo di nuovo in camera da letto. Il ragazzo sapeva quello che lo aspettava e sembrava rassegnato. Lo misi intanto in ginocchio sul pavimento, lo afferrai per i capelli e gli ordinai di succhiarmi il cazzo. Il ragazzino aprì la bocca e cominciò a leccarmi la cappella. Lo lasciai fare per un po’; poi tenendolo ben saldo per i capelli gli ficcai tutto il mio cazzo in bocca dicendogli che doveva succhiare bene sennò lo avrei sculacciato di nuovo.
Giulia intanto lo derideva: “E bravo il mascalzoncino che faceva il porcellino sul bus! Adesso sta succhiando un grosso cazzone e fra poco lo prenderà tutto nel culo!”
Dopo un po’ lo lasciai e chiesi a Giulia di prepararlo per l’inculata.
“Vieni qui giovanotto - disse Giulia – mettiti col culo a ponte che ti preparo! Mm vedo che hai il pisellino duro… sei eccitato vero? Non vedi l’ora di essere inculato da un vero maschio!”
Giulia gli lubrificò per bene il culetto ed io mi avvicinai al monello. Puntai il mio cazzone sul suo buchino e spinsi forte. La mia cappella entrò subito nel culo del ragazzino. Poi diedi un’altra forte spinta e il mio cazzo fu tutto dentro il suo culo.
Non ebbi pietà per il monello e cominciai a stantuffargli il culo con foga! Lui gridava per il dolore ma poco alla volta i suoi gridi divennero gridolini di piacere. Godeva il porcello nell’essere sfondato da un vero maschio!
Giulia: “E bravo Tony, volevi chiavare e sei rimasto inculato! Mi stai dando tanta soddisfazione! Così impari a importunare le signore sul bus!”
Gli venni nel culo gridando per il piacere!!!! Il porcellino venne pure lui senza nemmeno toccarsi il pistolino, segno chiaro che la goduria che provava al culo era davvero al massimo!
Finita l’inculata gli dissi di rivestirsi subito ed andare via. Il ragazzo con il culo dolorante e la sborra che ancora gli usciva dal buco, si vestì velocemente come gli fu ordinato. Lo afferrai per la collottola e lo sbattei fuori dalla porta con un calcione!
Ci affacciammo al balcone e notammo con soddisfazione che Tony camminava con le gambe larghe e con aria sofferente! E dire che era arrivato tutto baldanzoso!
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