Il primo incontro al buio
di
SoleNero
genere
etero
Come se fosse tutto saputo e ci fosse un tacito accordo...
Senti suonare il campanello, non rispondi al citofono, apri e basta.
Salgo le scale e vedo la tua porta socchiusa. La apro ed entro.
La senti chiudersi dietro me.
Ti vedo di spalle, completamente nuda, solo una luce leggera ad illuminarti, quella del tardo pomeriggio.
Indossi solo quelle meravigliose scarpe rosse, con un tacco alto, che slanciano la tua figura e ti rendono ancora più desiderabile.
Sul tavolo accanto a te solo due foulard in seta.
So già cosa devo fare.
Mi avvicino a te e delicatamente ti bendo, senti solo il mio respiro dietro di te.
Tu non dici una parola.
Mi muovo indietro di due passi e ti vedo incrociare i polsi dietro la schiena, all'altezza del tuo bel culetto che non riesco a perdere di vista.
Mi avvicino di nuovo e ti lego i polsi, tu continui a non pronunciar parola.
Che immagine intrigante e maliziosa: tu, lì, interamente nuda, tutta per me, legata e con solo un paio di scarpe rosse.
Tu sai bene cosa fare, lentamente ti chini sul tavolo.
Vedo le tue gambe lunghe, le tue mani legate e il tuo busto che si appoggia, viso e seno, sulla superficie fredda.
Ti lascio così qualche istante mentre ti guardo e ti lascio aspettare ciò che sta per accadere.
Mi inginocchio dietro di te, ho il viso a pochi centimetri dal tuo sesso profumato che sa di donna, di femmina vogliosa.
Scorgo il tuo forellino, stretto a margherita, è molto allettante.
Passo la lingua umida per lubrificarlo e poi provo a penetrarlo con la punta irrigidita della lingua.
Che emozione sentirti respirare fremente.
La tua rosea fessura gronda, è pronta per essere posseduta, come te del resto.
Ti prendo dai fianchi, da solo il mio cazzo si poggia tra le tue grandi labbra e muovendolo dall'alto al basso si strofina bagnandosi di te, dei tuoi umori.
Arriva il momento tanto atteso, lentamente inizia a farsi strada dentro di te.
Lo senti aprirti, riempirti centimetro dopo centimetro.
Non passa molto che sono tutto dentro di te. Ti fa un po' male ma so che ti piace questo dolore.
Lentamente il dolore diventa piacere, estremo piacere, il godere di una donna che si sente piena e posseduta completamente.
Ti muovi col bacino per sentirlo meglio, quasi ad invitarmi a scoparti.
E così è... Inizio un movimento completo, per tutta la lunghezza della mia asta. Tu godi... godi... godi...
Me ne accorgo e mi sfilo completamente da te perché voglio guardare la tua cavità ora vuota che lentamente si stringe.
Non lascio passare troppi istanti prima che con un colpo deciso sia nuovamente e completamente dentro la tua vagina ormai quasi gocciolante.
Presa forte per i fianchi e sempre chinata sul tavolo ti lasci, ti abbandoni alla mia irruenza.
Vado avanti così per diversi minuti, ti sento gemere sempre più forte.
Mi accorgo che la presa della tua carne umida si fa sempre più stretta, mi accorgo che stai per venire.
Mi sfilo, ti prendo e ti giro sul tavolo tenendoti la testa tra le mie mani, voglio vedere il volto di una vera donna che gode mentre raggiunge un profondo orgasmo.
Per questo motivo devo terminare ciò che stavo facendo prima, ti scopo sempre più forte mentre tu vieni, sento le tue emozioni, sei quasi affannata.
Le prime parole che pronunci sono "godi dentro di me" ed io con un appena accennato sorriso obbedisco.
Ti accorgi delle contrazioni del mio cazzo e senti il mio seme scaldarti dentro. Ogni pulsazione è un fiotto che rimane in te.
Ti stringo a me e ti bacio... il nostro primo ed unico bacio.
Siamo ancora l'uno dentro l'altra e così rimaniamo per attimi indefiniti.
Quando abbandono quel "luogo" che mi avvolgeva insieme a me esce anche un misto dei tuoi umori e del mio sperma che gocciola sul pavimento.
Ne raccogli un po' dal tuo corpo con due dita e me lo fai assaggiare.
Sempre bendata rimani li, mentre senti i miei passi allontanarsi e la porta chiudersi.
Non hai visto il mio volto ma ora mi conosci molto bene.
Senti suonare il campanello, non rispondi al citofono, apri e basta.
Salgo le scale e vedo la tua porta socchiusa. La apro ed entro.
La senti chiudersi dietro me.
Ti vedo di spalle, completamente nuda, solo una luce leggera ad illuminarti, quella del tardo pomeriggio.
Indossi solo quelle meravigliose scarpe rosse, con un tacco alto, che slanciano la tua figura e ti rendono ancora più desiderabile.
Sul tavolo accanto a te solo due foulard in seta.
So già cosa devo fare.
Mi avvicino a te e delicatamente ti bendo, senti solo il mio respiro dietro di te.
Tu non dici una parola.
Mi muovo indietro di due passi e ti vedo incrociare i polsi dietro la schiena, all'altezza del tuo bel culetto che non riesco a perdere di vista.
Mi avvicino di nuovo e ti lego i polsi, tu continui a non pronunciar parola.
Che immagine intrigante e maliziosa: tu, lì, interamente nuda, tutta per me, legata e con solo un paio di scarpe rosse.
Tu sai bene cosa fare, lentamente ti chini sul tavolo.
Vedo le tue gambe lunghe, le tue mani legate e il tuo busto che si appoggia, viso e seno, sulla superficie fredda.
Ti lascio così qualche istante mentre ti guardo e ti lascio aspettare ciò che sta per accadere.
Mi inginocchio dietro di te, ho il viso a pochi centimetri dal tuo sesso profumato che sa di donna, di femmina vogliosa.
Scorgo il tuo forellino, stretto a margherita, è molto allettante.
Passo la lingua umida per lubrificarlo e poi provo a penetrarlo con la punta irrigidita della lingua.
Che emozione sentirti respirare fremente.
La tua rosea fessura gronda, è pronta per essere posseduta, come te del resto.
Ti prendo dai fianchi, da solo il mio cazzo si poggia tra le tue grandi labbra e muovendolo dall'alto al basso si strofina bagnandosi di te, dei tuoi umori.
Arriva il momento tanto atteso, lentamente inizia a farsi strada dentro di te.
Lo senti aprirti, riempirti centimetro dopo centimetro.
Non passa molto che sono tutto dentro di te. Ti fa un po' male ma so che ti piace questo dolore.
Lentamente il dolore diventa piacere, estremo piacere, il godere di una donna che si sente piena e posseduta completamente.
Ti muovi col bacino per sentirlo meglio, quasi ad invitarmi a scoparti.
E così è... Inizio un movimento completo, per tutta la lunghezza della mia asta. Tu godi... godi... godi...
Me ne accorgo e mi sfilo completamente da te perché voglio guardare la tua cavità ora vuota che lentamente si stringe.
Non lascio passare troppi istanti prima che con un colpo deciso sia nuovamente e completamente dentro la tua vagina ormai quasi gocciolante.
Presa forte per i fianchi e sempre chinata sul tavolo ti lasci, ti abbandoni alla mia irruenza.
Vado avanti così per diversi minuti, ti sento gemere sempre più forte.
Mi accorgo che la presa della tua carne umida si fa sempre più stretta, mi accorgo che stai per venire.
Mi sfilo, ti prendo e ti giro sul tavolo tenendoti la testa tra le mie mani, voglio vedere il volto di una vera donna che gode mentre raggiunge un profondo orgasmo.
Per questo motivo devo terminare ciò che stavo facendo prima, ti scopo sempre più forte mentre tu vieni, sento le tue emozioni, sei quasi affannata.
Le prime parole che pronunci sono "godi dentro di me" ed io con un appena accennato sorriso obbedisco.
Ti accorgi delle contrazioni del mio cazzo e senti il mio seme scaldarti dentro. Ogni pulsazione è un fiotto che rimane in te.
Ti stringo a me e ti bacio... il nostro primo ed unico bacio.
Siamo ancora l'uno dentro l'altra e così rimaniamo per attimi indefiniti.
Quando abbandono quel "luogo" che mi avvolgeva insieme a me esce anche un misto dei tuoi umori e del mio sperma che gocciola sul pavimento.
Ne raccogli un po' dal tuo corpo con due dita e me lo fai assaggiare.
Sempre bendata rimani li, mentre senti i miei passi allontanarsi e la porta chiudersi.
Non hai visto il mio volto ma ora mi conosci molto bene.
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