I sapori di Angela
di
angelatiadoro
genere
feticismo
Oooh Angela, che donna eccezionale…
Bella donna matura, casalinga porca, dalle forme rotonde ma non troppo, la pelle chiara, ancora morbida e liscia. Mamma di un mio amico… E come la mia mamma….
Ricordo qualche anno fa, in un calda e soffocante estate, dovevo andare con lui un weekend nella loro casa di montagna. Lo chiamai sabato a mezzogiorno per mettermi d’accordo, avevo appena finito di lavorare, e lui mi disse:
“Prima di sta sera non riesco a venire su, perche’ ho lavori da fare, ma se vuoi intanto vai pure, io ti raggiungo sta sera. La casa è aperta, c’è mia mamma li da due giorni a fare le pulizie.”
IO “Beh, allora intanto vado la e mi metto comodo.”
LUI “D’accordo, a sta sera.”
Quando arrivai li, sebbene fossi in montagna, era comunque parecchio caldo. La porta di casa era aperta, entrai e vidi lei in cucina che lavava le stoviglie, girata di spalle sul lavello. Indossava una maglietta molto leggera, gonna dal ginocchio, grembiulino e zoccoli in sughero con la cinghietta in pelle bianca. A vedere le sue gambe bianche nude e a sentire il ciach ciach dei suoi piedi sudati sulla suola degli zoccoli logori da casalinga porca, il mio cazzo ebbe un sussulto. Tra me pensai: “Ummm, la signora è proprio una bella luridona.” La salutai, lei mi saluto’ felice di vedermi, mi chiese dove era suo figlio, io gli spiegai che prima di sera non poteva venire, e lei mi chiese se volevo qualcosa da bere..
IO “certo, con questo caldo.. Mi prendo una coca in frigo e mi siedo un po”.
Rimasi li un po’ seduto a tavola a sorseggiare la coca fresca e a osservare lo spettacolo delle sue gambe, chiacchierando del più e del meno..
Quando lei finì di lavare i piatti, mi disse
“Adesso mi siedo un po’ anch’io, sono esausta e ho le gambe che mi fanno male.”
E si sedette a fianco me. A quel punto giocai il mio asso, e gli dissi
“Ti vorrebbe un bel massaggio rilassante alle caviglie?”
Mi lanciò una frecciatina..
LEI “Si mi servirebbe proprio, ma me lo faresti tu questo massaggio ??”
IO “Beh, se proprio insisti..”
Il cuore mi batteva forte.
LEI “Insisto !”
IO “va bene, dammi qua le caviglie che ci penso io.”
Si tolse gli zoccoli e appoggiò le gambe sulle mie ginocchia, stavo per impazzire alla vista, i piedi sudati e affaticati avevano le piante belle rosse, che risaltavano sulle sue gambe pallide. Le unghie dei piedi avevano lo smalto color madreperla, da vera casalinga porca. Iniziai a fargli un bel massaggio sulle caviglie, poi passai piano piano alle piante accaldate, socchiuse gli occhi ed ebbe un sussulto.
LEI “Ooh che bellooo..”
IO “Immagino si, ma per andare meglio e per farti un buon massaggio dovresti sdraiati.”
LEI “ok”
Si alzò, si rimise gli zoccoli e andò in soggiorno, dove si sdraiò a pancia in giù sul divano letto.
Intanto mi alzai anch’io e chiusi le porte di casa, per evitare sguardi indiscreti dalle altre case del paese. Ero euforico al massimo, iniziavano a tremarmi le mani.
Andai in soggiorno da lei e mi misi a fianco al divano letto. Iniziai a massaggiare con cura le sue gambe vellutate, partendo dai palmi dei piedi, passando per le caviglie, salendo i polpacci delle gambe e finendo con coscia e interno coscia. La signora si rilassava sempre di piu’. Alternai per un po’ questi movimenti, finché pian piano iniziai ad avvicinare le mie labbra ai suoi piedi. Annusai le piante sudate e accaldate, il suo odore mi faceva impazzire, senza nemmeno pensarci appoggiai le labbra sui palmi e li baciai due volte. Iniziai a leccare quei piedi e ad assaporare tutto il loro aroma, mentre l’odore acre mi entrava nelle narici. Che meraviglia, per molti anni mi sono masturbato di brutto pensando ai piedi di questa vaccona, e ora il mio sogno era diventato realtà.
A lei sembrava piacere parecchio, teneva gli occhi chiusi e si lasciava fare tutto, e qualche volta con voce roca mi diceva “Siii, che bellooo..”
A questo punto pensai “o la va o la spacca” e mentre con una mano gli tenevo una gamba alta e la leccavo sotto le dita del piede, con l’altra iniziai a massagiargli l’interno coscia.
IO “Angela hai delle gambe fantastiche”
LEI “Grazie.”
Mi accorsi che la zoccola godeva sempre di più, dal fatto che ad ogni passata di mano sull’interno coscia, apriva sempre più le gambe. Iniziai a vedere le labbra della figa spuntare dalle mutandine bianche e il contorno del suo ano. Piano piano toccai la vagina e spinsi un dito tra le labbra, era calda e bella bagnata. Lei ebbe dei sussulti, ma non si scompose, restò con gli occhi chiusi a godere per non rovinare quel momento magico che probabilmente non viveva da parecchio tempo..
Lasciai la gamba, mi concentrati a stimolare la ficca e a massaggiare le chiappe, facendo apparire l’ano invitante.
Si, ora era fatta, ero al settimo cielo!!
Lentamente gli sfilai le mutandine, la baciai e gli leccai le chiappe. Il cazzo mi faceva male da quanto si era ingrossato. Mi alzai, andai davanti a lei e glielo misi davanti alla faccia. Lei senza dire niente ma con gli occhi ancora socchiusi, me lo prese per le palle e iniziò a succhiarmelo con le sue labbra carnose. Mi fece un pompino favoloso, ad ogni succhiata rischiavo di venirle in bocca. Dopo un po’ le dissi
“Ti prego basta, non resisto più. Voglio succhiarti un po io ora.”
Così si mise seduta, aprì le gambe tenendole in su, e iniziai a leccare e succhiare le labbra della sua fica bollente, facendo passare la lingua sul solco e sul clitoride. La maiala godeva e gemeva: “Ohh siii, siiii, continua, non ti fermare.” E io per stimolarla ancora di più, mentre gli leccavo la ficca, con il pollice gli massaggiavo il buco del culo. Dopo un po, vidi che era ora di entrare in azione, e fin che era seduta sul letto con le gambe alte, presi in mano il cazzo duro come una mazza e la penetrai come un coltello caldo nel burro. Che sensazione magnifica.. Mentre la scopavo con classe tenendola per le caviglie, gli leccavo il piede sinistro, assaporando per bene tutto il suo aroma divino e annusando a pieni polmoni i suoi odori, che mi facevano ingrossare il cazzo sempre di più. Gli passai la lingua sul tallone e tra le dita, e gli succhiai per bene l’alluce. Mi fermai, gli rimisi gli zoccoli per preservarne l’aroma, e gli dissi:
“Adesso girati a pecora, che ci divertiamo un po.”
LEI “Che cosa vuoi fare ??”
IO “Voglio possedere il tuo culo!”
Preoccupata lei mi disse “Non l’ho mai fatto lì.”
Wow, il suo buco era ancora vergine, un brivido mi corse lungo la schiena…
IO “Rilassati Angela, vedrai che ti piacerà tantissimo e poi non saprai più farne a meno, fidati.”
Detto questo mi inginocchiai dietro lei ed iniziai a leccare per bene il suo culo, facendo roteare lentamente la lingua fuori e dentro l’ano. Era buono, caldo e morbido. Lo assaporai con calma per diversi minuti gustandolo a dovere, mentre lei gemeva da vera vacca! Quando mi rimisi in piedi, gli aprii per bene le chiappe, appoggiai la mia cappella dura come il marmo sul suo ano e gli dissi:
“Adesso sentirai un forte dolore, seguito poi da un piacere irrefrenabile.”
Nel riflesso del vetro della porta vidi il suo sguardo preoccupato.. A vedere ciò mi eccitai ancor di più e sentii la cappella pulsarmi. Spinsi dentro tutto il mio cazzo fino alle palle in un solo colpo, lentamente ma con forza decisa. Apri di colpo gli occhi e urlò forte. Un urlo di dolore misto a piacere e sgomento.
LEI “aaaaaahh.. Uuooouuu.. OooooOOoooh.. Uuuummf..”
Sentii il mio cazzo farsi strada dentro allo sfintere, e la carne che si apriva per bene. Finalmente sfondavo il culo di questa zoccola. Feci schizzare fuori il mio cazzo di scatto dal sul ano, lei gemette e glielo rinfilai dentro ancora. Urlò come una cagna e mi disse con voce roca e affusolata:
“Uuuu.. mmmm.. ma che cosa mi stai facendo?! Aaaah wow”
Inarcò la schiena e alzò il culo per prenderlo meglio.
IO “visto che ti piace ? Godi zoccola!”
La fottei così per un bel po, eravamo completamente sudati. I suoi gemiti e tremii di dolore misto a piacere mi mandarono in estasi, sentii il cazzo che esplodeva. I brividi mi correvano nella schiena. Gli dissi:
“Ora ti faccio uno clistere!!”
Con un urlo sborrai copiosamente dentro al suo ano allargato e sfondato, vuotando i coglioni e riempiendola per bene. Che lurida porcona !! Che libidine!! Dal buco del culo rosso e dilatato usciva un fiume di sborra calda e gli colava tra le labbra della fica divelta. Senza che gli dicessi niente si girò verso di me, mi prese il cazzo sgrondante sperma e fluidi anali, e me lo succhio’ con avidità ripulendolo per bene. La vaccona aveva gradito il dessert! Fu veramente un’esperienza magnifica. Finita la nostra trasgressione, andò in bagno a ripulirsi, si vestì, e si mise le scarpe. Ci siamo bevuti un te fresco con calma e relax, poi mi salutò felice e fiera del servizio che gli avevo fatto, e partì per andare a casa. Alla sera dopo cena, andai in bagno per farmi una doccia e mi accorsi che aveva lasciato gli zoccoli a terra vicino alla lavatrice. Li presi in mano, sulle suole logore era impresso lo stampo dei suoi piedi, li annusai. Sentii l’odore acre dei suoi piedi aprirmi le narici e il mio cazzo si risvegliò di colpo. Non seppi resistere, mi masturbai di brutto facendomi una delle seghe più belle che ricordo, mentre li leccavo e assaporavo l’aroma sublime dei suoi piedi impregnato nel sughero, e pensando al mio cazzo che gli dilatava sfintere del culo. Sborrai a getto con gran piacere sugli zoccoli, e senza pulirli li misi al loro posto. Angela, casalinga matura vaccona, gran porca. Non dimenticherò mai le emozioni che questa lurida mi fece provare.
Bella donna matura, casalinga porca, dalle forme rotonde ma non troppo, la pelle chiara, ancora morbida e liscia. Mamma di un mio amico… E come la mia mamma….
Ricordo qualche anno fa, in un calda e soffocante estate, dovevo andare con lui un weekend nella loro casa di montagna. Lo chiamai sabato a mezzogiorno per mettermi d’accordo, avevo appena finito di lavorare, e lui mi disse:
“Prima di sta sera non riesco a venire su, perche’ ho lavori da fare, ma se vuoi intanto vai pure, io ti raggiungo sta sera. La casa è aperta, c’è mia mamma li da due giorni a fare le pulizie.”
IO “Beh, allora intanto vado la e mi metto comodo.”
LUI “D’accordo, a sta sera.”
Quando arrivai li, sebbene fossi in montagna, era comunque parecchio caldo. La porta di casa era aperta, entrai e vidi lei in cucina che lavava le stoviglie, girata di spalle sul lavello. Indossava una maglietta molto leggera, gonna dal ginocchio, grembiulino e zoccoli in sughero con la cinghietta in pelle bianca. A vedere le sue gambe bianche nude e a sentire il ciach ciach dei suoi piedi sudati sulla suola degli zoccoli logori da casalinga porca, il mio cazzo ebbe un sussulto. Tra me pensai: “Ummm, la signora è proprio una bella luridona.” La salutai, lei mi saluto’ felice di vedermi, mi chiese dove era suo figlio, io gli spiegai che prima di sera non poteva venire, e lei mi chiese se volevo qualcosa da bere..
IO “certo, con questo caldo.. Mi prendo una coca in frigo e mi siedo un po”.
Rimasi li un po’ seduto a tavola a sorseggiare la coca fresca e a osservare lo spettacolo delle sue gambe, chiacchierando del più e del meno..
Quando lei finì di lavare i piatti, mi disse
“Adesso mi siedo un po’ anch’io, sono esausta e ho le gambe che mi fanno male.”
E si sedette a fianco me. A quel punto giocai il mio asso, e gli dissi
“Ti vorrebbe un bel massaggio rilassante alle caviglie?”
Mi lanciò una frecciatina..
LEI “Si mi servirebbe proprio, ma me lo faresti tu questo massaggio ??”
IO “Beh, se proprio insisti..”
Il cuore mi batteva forte.
LEI “Insisto !”
IO “va bene, dammi qua le caviglie che ci penso io.”
Si tolse gli zoccoli e appoggiò le gambe sulle mie ginocchia, stavo per impazzire alla vista, i piedi sudati e affaticati avevano le piante belle rosse, che risaltavano sulle sue gambe pallide. Le unghie dei piedi avevano lo smalto color madreperla, da vera casalinga porca. Iniziai a fargli un bel massaggio sulle caviglie, poi passai piano piano alle piante accaldate, socchiuse gli occhi ed ebbe un sussulto.
LEI “Ooh che bellooo..”
IO “Immagino si, ma per andare meglio e per farti un buon massaggio dovresti sdraiati.”
LEI “ok”
Si alzò, si rimise gli zoccoli e andò in soggiorno, dove si sdraiò a pancia in giù sul divano letto.
Intanto mi alzai anch’io e chiusi le porte di casa, per evitare sguardi indiscreti dalle altre case del paese. Ero euforico al massimo, iniziavano a tremarmi le mani.
Andai in soggiorno da lei e mi misi a fianco al divano letto. Iniziai a massaggiare con cura le sue gambe vellutate, partendo dai palmi dei piedi, passando per le caviglie, salendo i polpacci delle gambe e finendo con coscia e interno coscia. La signora si rilassava sempre di piu’. Alternai per un po’ questi movimenti, finché pian piano iniziai ad avvicinare le mie labbra ai suoi piedi. Annusai le piante sudate e accaldate, il suo odore mi faceva impazzire, senza nemmeno pensarci appoggiai le labbra sui palmi e li baciai due volte. Iniziai a leccare quei piedi e ad assaporare tutto il loro aroma, mentre l’odore acre mi entrava nelle narici. Che meraviglia, per molti anni mi sono masturbato di brutto pensando ai piedi di questa vaccona, e ora il mio sogno era diventato realtà.
A lei sembrava piacere parecchio, teneva gli occhi chiusi e si lasciava fare tutto, e qualche volta con voce roca mi diceva “Siii, che bellooo..”
A questo punto pensai “o la va o la spacca” e mentre con una mano gli tenevo una gamba alta e la leccavo sotto le dita del piede, con l’altra iniziai a massagiargli l’interno coscia.
IO “Angela hai delle gambe fantastiche”
LEI “Grazie.”
Mi accorsi che la zoccola godeva sempre di più, dal fatto che ad ogni passata di mano sull’interno coscia, apriva sempre più le gambe. Iniziai a vedere le labbra della figa spuntare dalle mutandine bianche e il contorno del suo ano. Piano piano toccai la vagina e spinsi un dito tra le labbra, era calda e bella bagnata. Lei ebbe dei sussulti, ma non si scompose, restò con gli occhi chiusi a godere per non rovinare quel momento magico che probabilmente non viveva da parecchio tempo..
Lasciai la gamba, mi concentrati a stimolare la ficca e a massaggiare le chiappe, facendo apparire l’ano invitante.
Si, ora era fatta, ero al settimo cielo!!
Lentamente gli sfilai le mutandine, la baciai e gli leccai le chiappe. Il cazzo mi faceva male da quanto si era ingrossato. Mi alzai, andai davanti a lei e glielo misi davanti alla faccia. Lei senza dire niente ma con gli occhi ancora socchiusi, me lo prese per le palle e iniziò a succhiarmelo con le sue labbra carnose. Mi fece un pompino favoloso, ad ogni succhiata rischiavo di venirle in bocca. Dopo un po’ le dissi
“Ti prego basta, non resisto più. Voglio succhiarti un po io ora.”
Così si mise seduta, aprì le gambe tenendole in su, e iniziai a leccare e succhiare le labbra della sua fica bollente, facendo passare la lingua sul solco e sul clitoride. La maiala godeva e gemeva: “Ohh siii, siiii, continua, non ti fermare.” E io per stimolarla ancora di più, mentre gli leccavo la ficca, con il pollice gli massaggiavo il buco del culo. Dopo un po, vidi che era ora di entrare in azione, e fin che era seduta sul letto con le gambe alte, presi in mano il cazzo duro come una mazza e la penetrai come un coltello caldo nel burro. Che sensazione magnifica.. Mentre la scopavo con classe tenendola per le caviglie, gli leccavo il piede sinistro, assaporando per bene tutto il suo aroma divino e annusando a pieni polmoni i suoi odori, che mi facevano ingrossare il cazzo sempre di più. Gli passai la lingua sul tallone e tra le dita, e gli succhiai per bene l’alluce. Mi fermai, gli rimisi gli zoccoli per preservarne l’aroma, e gli dissi:
“Adesso girati a pecora, che ci divertiamo un po.”
LEI “Che cosa vuoi fare ??”
IO “Voglio possedere il tuo culo!”
Preoccupata lei mi disse “Non l’ho mai fatto lì.”
Wow, il suo buco era ancora vergine, un brivido mi corse lungo la schiena…
IO “Rilassati Angela, vedrai che ti piacerà tantissimo e poi non saprai più farne a meno, fidati.”
Detto questo mi inginocchiai dietro lei ed iniziai a leccare per bene il suo culo, facendo roteare lentamente la lingua fuori e dentro l’ano. Era buono, caldo e morbido. Lo assaporai con calma per diversi minuti gustandolo a dovere, mentre lei gemeva da vera vacca! Quando mi rimisi in piedi, gli aprii per bene le chiappe, appoggiai la mia cappella dura come il marmo sul suo ano e gli dissi:
“Adesso sentirai un forte dolore, seguito poi da un piacere irrefrenabile.”
Nel riflesso del vetro della porta vidi il suo sguardo preoccupato.. A vedere ciò mi eccitai ancor di più e sentii la cappella pulsarmi. Spinsi dentro tutto il mio cazzo fino alle palle in un solo colpo, lentamente ma con forza decisa. Apri di colpo gli occhi e urlò forte. Un urlo di dolore misto a piacere e sgomento.
LEI “aaaaaahh.. Uuooouuu.. OooooOOoooh.. Uuuummf..”
Sentii il mio cazzo farsi strada dentro allo sfintere, e la carne che si apriva per bene. Finalmente sfondavo il culo di questa zoccola. Feci schizzare fuori il mio cazzo di scatto dal sul ano, lei gemette e glielo rinfilai dentro ancora. Urlò come una cagna e mi disse con voce roca e affusolata:
“Uuuu.. mmmm.. ma che cosa mi stai facendo?! Aaaah wow”
Inarcò la schiena e alzò il culo per prenderlo meglio.
IO “visto che ti piace ? Godi zoccola!”
La fottei così per un bel po, eravamo completamente sudati. I suoi gemiti e tremii di dolore misto a piacere mi mandarono in estasi, sentii il cazzo che esplodeva. I brividi mi correvano nella schiena. Gli dissi:
“Ora ti faccio uno clistere!!”
Con un urlo sborrai copiosamente dentro al suo ano allargato e sfondato, vuotando i coglioni e riempiendola per bene. Che lurida porcona !! Che libidine!! Dal buco del culo rosso e dilatato usciva un fiume di sborra calda e gli colava tra le labbra della fica divelta. Senza che gli dicessi niente si girò verso di me, mi prese il cazzo sgrondante sperma e fluidi anali, e me lo succhio’ con avidità ripulendolo per bene. La vaccona aveva gradito il dessert! Fu veramente un’esperienza magnifica. Finita la nostra trasgressione, andò in bagno a ripulirsi, si vestì, e si mise le scarpe. Ci siamo bevuti un te fresco con calma e relax, poi mi salutò felice e fiera del servizio che gli avevo fatto, e partì per andare a casa. Alla sera dopo cena, andai in bagno per farmi una doccia e mi accorsi che aveva lasciato gli zoccoli a terra vicino alla lavatrice. Li presi in mano, sulle suole logore era impresso lo stampo dei suoi piedi, li annusai. Sentii l’odore acre dei suoi piedi aprirmi le narici e il mio cazzo si risvegliò di colpo. Non seppi resistere, mi masturbai di brutto facendomi una delle seghe più belle che ricordo, mentre li leccavo e assaporavo l’aroma sublime dei suoi piedi impregnato nel sughero, e pensando al mio cazzo che gli dilatava sfintere del culo. Sborrai a getto con gran piacere sugli zoccoli, e senza pulirli li misi al loro posto. Angela, casalinga matura vaccona, gran porca. Non dimenticherò mai le emozioni che questa lurida mi fece provare.
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