Lo rifaremo stasera

di
genere
etero

Svegliarmi stamattina nel mio letto ha un sapore strano… Nonostante sia l’inizio di maggio fa ancora freddo. Ma ieri, quando mi sono svegliata al tuo fianco, non lo sentivo. Ero stretta a te e il tuo corpo mi scaldava. Mi aveva scaldata per tutto il week-end dopo mesi che non ti avevo accanto. E’ stato bello poter finalmente rivedere i tuoi occhi, accarezzare i tuoi capelli, baciare le tue labbra… respirare il tuo respiro. E’ stato bello finalmente farmi spogliare da te e stringermi, nuda, al tuo corpo nudo. Quante volte mi sono masturbata ad occhi chiusi sognando che le mie mani fossero le tue mani? Quanti orgasmi ho avuto pensando che fossi tu a provocarmeli? In tutte le sere che sono rimasta senza di te, nella penombra della mia stanza, mi spogliavo per te. Accarezzavo i miei seni e con un dito stuzzicavo i miei capezzoli. Sfilavo le mie mutandine restando nuda e mi sdraiavo nel mio letto. Sentivo le tue mani scorrermi sul corpo, stringermi forte i seni e poi passare veloci sulla mia pancia per arrivare tra le mie gambe. Mordendomi le labbra ti imploravo di prendermi. Le tue dita si facevano largo tra le labbra fradice della mia figa. Io ti accoglievo e tu mi penetravi con due… tre.. quattro dita. Solo dopo avermi fatta venire mi rendevo conto che le dita erano mie, che ero sola e ti desideravo così tanto da sentirti li con me. Ma ieri mattina eri davvero tu. Le dita nella mia figa erano le tue e le labbra sui miei seni erano le tue. Ieri mattina non avevo fretta di farmi scopare da te. Volevo godermi quel momento per ricordarmelo e rifarlo tutti i giorni che non ti avrò accanto. Mi piaceva sentire la tua lingua che vorticava intorno al mio capezzolo che diventava sempre più duro e le tue dita che affondavano dentro di me mentre con il pollice mi stuzzicavi il clitoride. La mia unica preoccupazione era tenere le cosce larghe per farmi penetrare a fondo. E quando ad un certo punto hai tolto le tue dita dalla mia figa, ti ho pregato di continuare a masturbarmi. Ti ho chiesto di farmi venire perché tutte le sere che non ci sarai, io vorrò venire. L’orgasmo è arrivato da se, in pochi minuti. Ora avevo voglia di fare l’amore. Ho tolto le coperte e ti ho guardato, nudo e già eretto. Ho preso il tuo, anzi il mio cazzo tra le mani e l’ho accarezzato. L’ho baciato. L’ho leccato tutto e lo accolto nella mia bocca. L’ho succhiato quasi con avidità, come se succhiarlo forte ne potessi avere di più. Non puoi immaginare quanto mi faccia godere sentire i tuoi gemiti. Mi sono messa su di te e seduta sul tuo cazzo. Sei entrato nella mia figa e sei stato mio. Ho stretto i muscoli per tenerti dentro di me. Non volevo lasciarti mai più. Ho preso le tue mani e poggiate sui miei seni. Poi ti ho chiesto di guardarmi. Volevo vedere i tuoi occhi mentre mi scopavi e volevo che guardassi i miei. Ti sentivo tutto dentro e mi muovevo piano per sentirti di più. Mi sono sdraiata su te per baciarti e tu mi hai stretta. “ti amo amore… scopami amore” sono le uniche cose che riuscivo a pensare. Volevo che quel momento non finisse mai. Stavo sopra di te muovendomi sempre di più perché ti volevo sempre di più e ti sentivo sempre di più, fino a quando il tuo orgasmo mi ha riempita. E’ stato il culmine del piacere ma anche l’inizio della fine. Poco dopo avremmo dovremo lasciare la stanza d’albergo. Tu sei tornato a casa tua ed io alla mia. Ci rivedremo tra qualche mese. Ed io rivivrò ogni giorno quel momento, come sto facendo adesso, in questa fredda mattina di maggio. Ho le dita dentro la mia figa e mi sto masturbando come lo facevi tu. L’orgasmo arriva violento e bellissimo come quello che mi facevi provare tu. Anche stamattina ho fatto l’amore con te. Lo rifaremo stasera. “Ti amo amore mio”

C.M.
di
scritto il
2017-05-02
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