Rozzano-San Babila

di
genere
masturbazione

Manca più di un’ora all’appuntamento. Sono nuda davanti allo specchio a truccarmi il viso con cura. Le prospettive per la serata sono interessanti. Lui mi ha invitata a cena in un posto di lusso ed io ho voglia di sesso senza complicazioni. Mi guardo, soddisfatta del mio aspetto. Mi giro per guardarmi il sedere, sodo e tonico grazie alla palestra. Le mie tette non saranno enormi ma ben proporzionate al mio corpo. Controllo che il monte di venere sia perfettamente liscio e che non ci sia traccia di peli anche sotto, sulle labbra della figa. Basta toccarmela un po’ che mi viene voglia. Guardo l’orologio e decido che posso dedicarmi qualche minuto. Mi sdraio sul letto e mi accarezzo tra le cosce. Inizio a masturbarmi pensando a quello che sarà il dopocena. Un’ora all’appuntamento… Forse è meglio andare. Infilo un vestito nero, attillato e corto con scollatura sulla schiena, scarpe con tacco 12 e nient’altro. Le mutandine le infilo nella borsetta e chiamo il taxi. In piena estate mezz’ora è più che sufficiente per arrivare dalla periferia fino al centro di Milano. Esco di casa e aspetto il taxi per meno di un minuto ma basta per trovare un gran sollievo ad entrare in macchina nel fresco dell’aria condizionata. Il taxi è una Mercedes familiare estremamente comoda. Mi siedo dietro l’autista e gli indico di portarmi in Piazza San Babila. Lui mi chiede gentilmente se mi fa piacere la musica così accende l’autoradio. Nell’abitacolo si diffondono note jazz ed io mi rilasso. Chiudo gli occhi e mi faccio trasportare. Le dita cercano di tenere il ritmo picchiettando sulle cosce ma ben presto il ticchettio diventa una carezza. Controllo il conducente e mi rendo conto che non può vedermi. Alzo la gonna poggiando il sedere nudo sul sedile di pelle. Vorrei sdraiarmi e spalancare le cosce ma mi limito a mettermi comoda con le gambe solo leggermente allargate. Mi accarezzo l’interno della coscia e in un attimo sono con le dita sulle labbra della mia figa. Sono già umida. O forse lo sono ancora da prima di uscire. Con due dita mi allargo le labbra e con l’altra mano mi strofino il clitoride. Milano mi passa accanto mentre mi masturbo in quel taxi anonimo. Forse mi sono lasciata scappare un gemito perché il taxista mi chiede “Tutto bene signorina?” “Si certo” rispondo. Guardo fuori. Siamo in Via Chiesa Rossa per cui ci vuole ancora un po’. Torno a toccarmi la figa giocando con il mio clitoride gonfio. Il taxista prova a fare un po’ di conversazione. E’ un uomo sulla sessantina, leggermente pelato. Mi racconta del traffico di Milano, dei problemi con Uber e di sua figlia. Incredibile come i taxisti hanno sempre una figlia che ha più o meno la tua stessa età. Rispondo educatamente cercando di non alterare la mia voce quando invece vorrei ansimare, sospirare… dire che sto per godere. Siamo giunti a Porta Ticinese ed io sono vicina all’orgasmo. Ma posso masturbarmi e venire in un taxi? Non potevo aspettare ancora un po’? Con ogni probabilità tra tre ore sarò in un letto con un uomo che mi sta scopando e potrò venire urlando. Ma si, chi se ne frega. Ho voglia di venire adesso. Infilo decisa due dita della figa e mi scopo mentre con l’altra mano sfrego il clitoride. Da Via Santa Sofia passiamo in Via Francesco Sforza, davanti all’università. Ormai manca poco ed accelero il mio ditalino. Sono in Largo Augusto quando raggiungo l’orgasmo. Non ho squirtato nel vero senso della parola ma il sedile sotto il mio sedere è fradicio. Accarezzo un ultima volta le labbra della mia figa e mi sposto vesto il centro dell’auto abbassandomi il vestito. Il taxista volge lo sguardo allo specchietto incrociando i miei occhi mentre svolta in Via Durini. “Mi lasci qui grazie. Quant’è?” Pago lasciandogli una buona mancia. Prima di uscire butto l’occhio la dov’ero seduta e vedo che il sedile è completamente bagnato. Cammino lungo Via Durini per il pezzetto che manca per arrivare in Piazza San Babila. Sento l’aria calda dell’estate milanese accarezzarmi la figa sotto il mio corto vestito. Tra qualche istante lo vedrò e andremo a cena e dopo… :o)

C.M.
di
scritto il
2017-05-03
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