Il torneo fuori città

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gay

Dopo la fine del campionato la squadra di cui faccio parte si è iscritta a due tornei e un lunedì sera andammo ad un paese in provincia per giocare la partita. Arriviamo lì intorno alle sette di sera e entriamo nello spogliatoio a cambiarci. C'eravamo tutti e 10 (giochiamo a 7). Mentre indossiamo la maglia, i pantaloncini e le scarpe da calcio scherziamo e parliamo del più e del meno. Scendiamo in campo per il riscaldamento con la nostra divisa nera e iniziamo a fare dei passaggi e dei tiri in porta sotto gli occhi del nostro allenatore. Dopo un po' arriva ad allenarsi anche l'altra squadra, anche loro 10 giocatori e un allenatore, sfoggiando una stupenda divisa bianca e rossa. Finiamo in poco tempo di riscaldarci e appena arriva l'arbitro iniziamo a giocare. Io gioco titolare a centrocampo e sono il capitano della squadra quindi vado al centro del campo a fare testa o croce con il capitano avversario, un ragazzo della mia età moro dai capelli lunghi e gli occhi castani con un bel fisico, il numero 10, l'attaccante. Iniziamo a giocare, partiamo bene e dopo poco segniamo ma la loro reazione non si fa attendere e poche azioni dopo pareggiano. Continuiamo a risponderci colpo su colpo fino all'intervallo che si apre con il punteggio sul 3-3. Entriamo in campo all'inizio del secondo tempo dopo che il mister aveva fatto i primi cambi. Giochiamo bene ma siamo molto sfortunati e prendiamo 2 goal: uno su punizione battuta bene dal capitano e l'altro con un bel tiro del numero 9, un ragazzo moro con i capelli corti e gli occhi castani, alto poco più di me e con un bel fisico. Anche il loro mister fa i cambi ed entra l'11 un ragazzo snello alto più o meno come me moro con i capelli lunghi anche lui. Non ci disuniamo e a fatica riusciamo a trovare la parità dopo un tiro di Edo la nostra punta e una mia punizione dal limite. La partita però cambia ad un minuto dalla fine: Fabio entra sull'11 in area e fa fallo da rigore ed espulsione. Lo stesso 11 si present sul dischetto e con grande freddezza spiazza il portiere per la loro vittoria finale. Andiamo negli spogliatoi amareggiati per una sconfitta che non doveva arrivare e mentre ci cambiamo ci dicono che le docce sono in comune, ossia avremmo dovuto fare la doccia con i nostri avversari. Molti miei compagni allora decidono di rivestirsi e andarsene a casa mentre io e altri due rimaniamo. Ad un certo punto l'allenatore mi chiama e mi dice che ho giocato bene e non me la devo prendere per la sconfitta. Io lo ringrazio, torno negli spogliatoi e mi dirigo sotto la doccia dove i miei due compagni stavano finendo di lavarsi. Mi lasciano solo sotto la doccia e io sento che finiscono di cambiarsi e escono (sento la porta chiudersi). Io ho preferito stare di più sotto l'acqua calda. Ad un certo punto sotto la doccia arrivano anche i miei avversari in festa tutti nudi. Tra le diverse docce non ci sono muri di separazione e mi cade spesso l'occhio tra le gambe dei sette che erano con me lì. Alcuni erano molto grandi. Alla mia destra c'era l'11, alla mia sinistra il 9 e di fronte il 10 oltre a tutti gli altri 4. Ad un certo punto vedo che l'11 ha il cazzo in tiro, e anche il 9 e il 10 e tutti gli altri e guardandoli anche a me viene duro. Mi si avvicina quindi l'11 che mi sussurra all'orecchio: . Io obbedisco subito e mi inginocchio sul pavimento bagnato circondato dai loro sette cazzi duri a pochi centimetri dal mio viso. In quella posizione poi il 10 mi chiede di succhiarglielo a lui e ai suoi compagni come premio per la vittoria. Inizio quindi a prenderli in bocca due alla volta segandone al contempo altri due e dopo che tutti me lo avevano messo in bocca almeno una volta tutta la squadra mi viene copiosamente in faccia. Il 9 si china e mi chiede di ingoiarla tutta e io gli obbedisco. Sono in loro potere. Dopo questo alcuni se ne vanno e rimango da solo con il 9, il 10 e l'11. Mentre l'11 si posiziona dietro di me mi fanno alzare e posizionare a 90 gradi. Subito il cazzone dell'11 mi entra in culo e quelli del 10 e del 9 in bocca. Da dietro l'11 pompa sempre più forte facendomi un male del diavolo ma non posso urlare avendo la bocca occupata. Si scambiano poi l'11 e il 10 e io sento i centimetri del capitano riempirmi da dietro mentre mi sculaccia. Anche il 9, poi me lo mette dietro prima di tornare nello spogliatoio. Lì l'11 si sdraia con il cazzo in aria su una panchina e mi dicono di sedermi sopra i suoi 20 centimetri io obbedisco e dopo un po' che mi scopa anche il 9 si fa strada nel mio stretto buco mentre il 10 me lo ficca di nuovo in bocca. Sento il mio buco bruciarmi, fa malissimo sentire quelle 2 sbarre dentro. Ad un certo punto mi fanno alzare e mi sculacciano per un po' prima di farmi sedere questa volta sul cazzo eretto del 10 con le gambe verso l'alto aperte. Da quella posizione quindi gli altri 2 allargano le mie gambe (e non solo quelle) e infilano dentro anche i loro cazzi. TRE cazzi nel mio buco. Continua così per un po' e il mio dolore muta di nuovo in piacere. Torniamo quindi sotto le docce e mentre finiscono di lavarsi io gli lucido le cappelle. Il capitano e il 9 vanno quindi a cambiarsi mentre l'11 mi fa mettere un po' a pecorina e mi scopa ancora per qualche minuto finché non viene di nuovo, questa volta nel mio buco. Finisco di fare la doccia e mi vesto in fretta. Quando esco dallo spogliatoio sento chiamare il mio numero. Mi volto. Sono loro tre. Si avvicinano e mi dicono che ero piaciuto al loro allenatore e voleva sapere se fossi interessato a giocare per loro. Mi vengono subito in mente le idee delle scopate dopo ogni allenamento e ogni partita e gli dico che ci avrei pensato. Mi passano quindi un biglietto con il numero dell'allenatore da chiamare nel caso in cui avessi deciso di accettare. Mi dicono di girare il biglietto e vedo segnati tre numeri di telefono in corrispondenza dei loro tre numeri di maglia e avvicinandosi a me il 9 mi sussurra dolcemente all'orecchio: .
scritto il
2017-05-09
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