Il pastore greco
di
Anonimo
genere
pulp
Salve sono M. , e l'estate scorsa mi trovavo in viaggio con amici in Grecia. Fra loro c era L. 20 anni, con una quinta coppa B a pera, mora e riccia, sull ' 170. Quel giorno ci trovavamo al mare , io e lei, in una spiaggia lontana dall hotel, e , avendo finito i soldi per l autobus, decidemmo di tornare indietro insieme passando dalle alture soprastanti la spiaggia, per fare prima, vista la lunga distanza che ci separava dall hotel. Lei indossava degli short e un costume grigio.con i bordi rossi, che ben metteva in risalto le tettone, bagnate oltretutto dal sudore, vista l elevata temperatura. Circa a metà strada ci si fece incontro un anziano pastore greco, e , vedendoci assetati, si offrì di dare noi dell acqua. La finimmo subito, e pertanto ci invito nel suo casolare a prenderne ancora. Accettammo di buon grado, e iniziammo a dirigerci verso la sua abitazione. Una volta giunti li , indicando L. e le sue tette , ci fece capire di volere il suo compenso per l acqua. Al nostro rifiuto, visibilmente alterato, preso un coltellaccio, le taglio via il.costume e gli strappo gli short. Io, pensando si limitasse a qualche palpata, non intervenni.Dopo averci minacciato con un vecchio fucile da caccia, inizio a percuotere L. , dicendo in un inglese stentato che l'avrebbe punita per il suo rifiuto. Io , paralizzato dall'eccitazione, non potei far altro che assistere mentre la trascinava nella stalla delle vacche, adibita anche a magazzino per gli attrezzi. Per prima cosa , mise il mungitore automatico alle tettone di L. che venivano tirate , fra le urla della mia amica. I capezzoloni erano enormemente allungati , e , vedendomi eccitato il pastore decise di legarmi con il cazzo tenuto giu da una spessa corda, cosicche non potessi avere ereziono. Legò poi L. al trattore, ancora con il mungitore a torturarle le mammelle. Decise, mentre le tettone venivano strazjate dalla macchina, di infilarle 2 bastoni in entrambi i buchi, facendosi nel frattempo succhiare il cazzo, scuro e ruvido. I buchi di quella che ormai era diventata una vacca a tutti gli effetti gia sanguinavano per le brutali penetrazioni, quando il pastore la slego dal trattore e staccò la macchina. Pensando che i supplizi fossero ormai finiti, L. tirò un sospiro di sollievo, con la mammelle ormai visibilmente stirate e allungate, che rendevano il mio cazzo duro, a discapito della corda. Ma il pastore, dopo aver spinto i bastoni piu a fondo e continuando a segarsi , sempre con un coltellaccio in mano la legò ad un palo. Prese poi delle corde , strinse le mammelle e ne lascio 2 metri abbondanti pendere da ogni seno. Appena accese il trattore capii subito: voleva allungargliele definitivamente, tirandole con l'automezzo. Fissati i cavi al rimorchio del trattore, accesse. Fra le urla strazianti della mia amica, il pastore comincio a tirare , schiacciando l accelleratore a tavoletta , per 10 interminabili minuti, segandosi con l altra mano. Appena venne, mi concesse di segarmi , a patto che avrebbe potuto abusare della vacca, ancora fino a sera. Troppo eccitato per rifiutare , iniziai a segarmi, venedo in meno di 30 secondi. Lui intanto , dopo aver slegato le mammelle, e constatando compiaciuto il risultato (le arrivavano quasi all ombelico, con oltre 6 7 cm di capezzoli) , la lego a 90 e chiamo uno dei suoi asini. Lei, impaurita, pregava di smettere gemendo per i danni e le torture subite. Tolti i bastoni dalla figa di L. , prese il cazzone dell animale, e lo invito a scoparsela. Mentre il cazzone nero e venoso d3ll asino la iniziava timidamente a penetrare, prese i cavi della batteria del trattore, e riaccese il motore. Fissati i morsetti della batteria ai capezzoli e al motore, inizio a dare gas, dando una profonda e intensa scossa di un minuto a L. che intanto veniva penetrata dall asino, fra atroci urla. Tolti i morsetti, i capezzoli erano fumanti , ed in parte compressi e anneriti. L., piangendo, chiedeva pietà, ma mancava ancora un ora a sera. Venuto l asino, lo rimandò in stalla , e dopo aver messo a scaldare il marchio per le vacche, prese tavole e chiodi. Tirate le tette di L. al massimo ne inchiodo i capezzoli al muro di legno della stalla, tenendole cosi ben tirate, mentre la penetrava da dietro. Le venne dentro piu volte, mentre io, con solo la mano libera, alternavo segate a video. Gli schiodò poi le tette, e, dopo averla marchiata con il marchio ormai rovente sul culo, mi scacciò, facendo capire che voleva tenersela ancora un altra notte. L 'indomani l, andai a riprendere, dicendo agli altri che si era fermata da un ragazzo della zona, che l aveva rimorchiata. Il pastore doveva averla fatta dormire con le tette tirate, e doveva anche averle limato e grattugiato i capezzoli, perche quella sera vidi le tettone ancora piu lunghe, ma i capezzoli scortichi e dimezzati . L. da quel giorno non usci piu dalla camera, e nessuno la rivide piu per tutta la vacanza. Il giorno successivo, esaltato dall esperienza decisi di ritornare di nuovo passando di li con un altra amica..
8
voti
voti
valutazione
2.8
2.8
Commenti dei lettori al racconto erotico