Sesso al mattino

di
genere
sentimentali

Sono appena passate le 5:30 del mattino…ma perché, anche nel giorno libero e senza aver messo nessuna sveglia, il mio cervello e il mio corpo decidono di ridestarsi alla solita ora di tutte le solite mattine? Nulla, c’è poco da fare, proverò a riaddormentarmi…
Riguardo il cellulare, è passato un quarto d’ora e del sonno nessuna traccia. Potrei stuzzicare il mio amore che dorme beato… Ha ragione, ieri sera tornando da fare spesa mi sono fatta trovare totalmente nuda sul letto e non ha resistito alla tentazione di leccarmi tutta, per poi finire a scoparmi a pecorina. Il tempo di darci una rinfrescata e siamo crollati . Ok, ma io ora sono sveglia. Ci sarà mai un uomo che avrebbe da ridire dell’esser svegliato con un pompino? Di certo il mio no. Mi avvicino , toccandogli la pancia per tastare il respiro e poi pian pianino glielo tiro fuori dai boxer. Anche il suo cazzo dorme beato, innocuo, inerme. E’ così indifeso a riposo, mi viene quasi da sorridere e ripenso ad un passo del libro del “ L’ amante di Lady Chatterley, dove lei dopo un rapporto in cui non ha goduto, si sofferma a studiare il pene del guardiacaccia. E li ne scopre sia la delicatezza che l’impetuosità, prima di esserne scopata di nuovo ed apprezzarlo appieno… Quel libro l’ho letto a neanche 14 anni, comprato su una bancarella una edizione Rizzoli di cui il venditore mi guardava sogghignando… Ero troppo ingenua per capire cosa stessi acquistando, pensavo fosse una storia d’amore stile Mirco e Licia . Quando poi ne ho iniziato la lettura, ho preferito nasconderne la copertina con “ Le tigri di Mompracem”…
Basta divagare con la mente, saranno le 6 passate ormai. Glielo prendo completamente in bocca, così a riposo ci sta e mi poggio con la guancia sulla sua pancia. Inizio un legno succhiare, neanche fossi un bimbo col biberon. Lui sembra dormire e si sposta un po’ giusto per accomodarmi meglio la testa. Continuo e sento che sta crescendo, contemporaneamente la sua mano è sulla mia testa a grattarmi e il suo “mmmmm” mi fa capire che non solo si è svegliato, ma è anche di suo gradimento. Allora rincaro la dose e mi applico di più, aiutandomi con la lingua e la mano. In men che non si dica non mi sta più in bocca. E’ diventato bello lucido e padrone della situazione. Lo adoro quando è così “ prepotente”. Non resisto, il mio lui vorrebbe continuassi di bocca, ma io lo voglio dentro. Tolgo slip e canotta e salgo a cavalcioni su di lui. Devo far piano a farlo entrare, quindi gioco un po’ con la sua punta sulla mia fessura. Eccolo, ce l’ho dentro, me lo prendo di gusto e lentamente. Lo voglio sentire per benino, me lo voglio gustare. Il mio lui mi lascia fare, poggia solo le mani sui miei fianchi e quando mi abbasso mi mordicchia i capezzoli. Vengo così dolcemente che mi stacco da lui e mi accoccolo. Mi guarda tra il divertito e il finto arrabbiato. “ Così si fa, te lo prendi e poi lo ignori?” Ridendo mi giro a leccarglielo dei miei umori apostrofandolo “ Beh ora l’ho lavato”. Mi afferra per i capelli baciandomi, così facendo si gusta il mio sapore e, dopo avermi fatta mettere a pancia in giù, mi allarga le chiappe infilandomelo di botto. Mi scopa così, schiacciandomi sul materasso. So che gli piace sentire il mio culo a contatto col suo corpo quando mi scopa, me lo sculaccia, accarezza. Si stacca all’improvviso e mi gira a metà, inginocchiandosi e piazzandosi tra le mie cosce. Mi sembra io sia una forbice, non so neanche spiegare la mia posizione… Inizia a sbattermi con forza, mi devo aggrappare alla sponda del letto per non cadere sotto i suoi colpi. Vengo di nuovo, stavolta impetuosamente e lui si scarica dentro di me, accasciandosi sul mio corpo.
Dopo qualche ora, mentre il mio lui è al lavoro, ripenso al libro di Lawrence e mi viene in mente una frase che solo con l’età ho imparato ad apprezzare “ Da solo era perso. Aveva bisogno della presenza di Connie, che lo persuadeva di essere vivo”
scritto il
2017-05-19
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