London mon amour

di
genere
saffico

Ho sempre sognato di essere una di quelle donne affascinati ed eleganti, constantemente in tailleur, che girano il mondo per lavoro. Quelle che quando ti passano accanto, senti un brivido allo stomaco e ti annebbiano i sensi con il loro odore. Ti catturano per pochi istanti nella loro scia di profumo.
Dopo parecchio sgomitare, ero riuscita nel mio intento. Ero entrata a far parte di una grossa azienda che si occupava di creazione negozi in tutto il mondo. Giravo il mondo con la mia valigetta, dirigevo lavori in grossi cantieri e lavoravo per i marchi più importanti e costosi.
Giravo il mondo e azzittivo con la mia posizione e il mio sensuale profumo ogni uomo o donna che avessi di fronte.
Sono sempre stata molto bella. Lunghi capelli corvini, grossi occhi verde smeraldo, inseriti in un viso levigato e liscio. Il mio corpo è sempre stato sportivo e atletico. Un seno sodo e rotondo su un corpo da urlo, lunghe gambe lisce, dritte e una vita da far invidia.
Il prossimo cantiere dove ero stata scelta per occuparmi della direzione lavori, era a Londra. Proprio vicino al centro.
La mia compagna ha una cugina a Londra, che abita a pochi km dal centro.
Mi sarei dovuta fermare solo per una notte, per la prima riunione di lavoro e in seguito, all'inizio dei lavori, avrei avuto il tempo di prenotarmi un bell'albergo.
Ho sempre avuto un gran debole per la cugina della mia compagna.
Eva, è di una bellezza disarmante. Più piccola di me di 10 anni, ma di una femminilità che poche volte ho avuto il piacere di osservare.
Una bellezza che ricordava molto le donne arabe. Una bocca piccola e carnosa, un viso rotondo e occhi grossi e scuri.
Un corpo sensuale. Non filiforme, anzi quasi abbondante, ma nei punti giusti.
Dopo il viaggio, arrivo a casa di Eva con un taxi.
Lei abitava in una piccola casa in condivisione con altri due coinquilini.
Appena scendo dal taxi, la vedo venirmi incontro sorridente, come sempre. Indossava un paio di jeans attillati e una maglia nera, che mostrava le curve del suo corpo dalle trasparenze. Mi avvicino a lei e l'abbraccio, appoggiandole la mano ben aperta sulla schiena, appena sopra al fondoschiena.
Sento il suo profumo e il suo corpo poggiato sul mio e un brivido di eccitazione pervade il mio corpo. Dalla pancia fino alla vagina.
Entriamo in casa e Eva mi dice:" andiamo in camera, i miei coinquilini hanno ospiti, la casa è molto piccola e mi scoccia disturbarli."
Annuisco e la seguo in camera.
Nella sua camera aleggiava solo il suo odore. Un profumo dolce e buono. Un profumo che sapeva di sesso. Io stavo già impazzendo. La mia eccitazione aumentava a ogni respiro e non vedevo l'ora che la nottata finisse, così da andare al mio appuntamento e tornarmene a casa.
I minuti passavano e si parlava del più e del meno. Ormai ogni suo movimento mi provocava un brivido dritto alla vagina. Mi sembrava che lei lo capisse e mi provocasse.
Eva: Ale, sai c'è un problema. Non ho trovato una brandina , così dovremmo dormire nel mio letto insieme. Per te è un problema?" dice lei.
Io: "Nessun problema" rispondo io, mentendo.
"Ci mancava solo questa" - pensavo e ancora:" questa stasera me la scopo, come se non ci fosse un domani".
Si spoglia nuda e si mette uno scamiciato nero, senza intimo.
Sudavo sempre di più. Così le lancio una provocazione.
Io: " non hai paura a venire a letto con me senza intimo?" le domando sorniona.
Eva: "io non ho paura di niente, ancora meno delle cose interessanti". Risponde lei maliziosamente.
"Ok" - penso io - " tra due secondi, la inchiodo al muro, la bacio e me la scopo fino a domani, se non la smette. Così impara a giocare con il fuoco".
Mi spoglio, rimango in intimo e mi infilo sotto le coperte affianco a lei. Cerco di rilassarmi, ma senza successo. Ho la vagina in fiamme. Ho un necessario bisogno di masturbarmi e lei continua a spingersi con il suo corpo vicino al mio.
Eva:"non è stato carino da parte tua metterti nel letto in intimo, dovrò dormire scoperta ora...la temperatura è salita parecchio."
Io:"Se vuoi ti do una mano ad abbassarla." rispondo io fradicia ormai.
Eva:" a si? C'è un trucco?!" Domanda maliziosa.
Io:" si c'è! Ma te lo dico francamente. Tra due minuti o ti salto addosso, ti bacio e ti spoglio nuda oppure è il caso che vada sul divano a dormire." Faccio secca io.
Eva si avvicina al mio corpo, mi prende la mano e la mette sul suo seno. Poi si avvicina al mio orecchio e mi sussurra:" scopami...voglio solo essere scopata da te."
Mi avvento su di lei e cerco immediatamente le sua bocca. La bacio. Le nostre lingue ondeggiano eccitate. Capisco dalla sua saliva, molto liquida, che è eccitata da far paura e che non vede l'ora che io le metta le mani in mezzo alle gambe.
Le sento gemere e ansimare, solo per un bacio. Decido di non toccarle le zone erogene, voglio farla impazzire. Mi deve implorare di toccarla.
Scendo a baciarle il collo, lo lecco, da dietro le orecchie fino all'inizio della clavicola.
Lei mi afferra i glutei con entrambe le mani.
Io con violenza le prendo i polsi e le giro le braccia dietro la schiena, sotto i nostri corpi.
IO: " comando io, amore" le sussurro all'orecchio.
Eva ha un sussulto di piacere così io continuo il mio lavoro. Scendo a leccarle i seni. Giro con la punta della lingua intorno a un capezzolo e poi intorno all'altro. Glieli mordo, glieli succhio.
Eva:" mi stai facendo impazzire, toccamela. Non ce la faccio più."
Io:" stai impazzendo?"
Eva: "si. Ti prego toccamela. Sono troppo eccitata."
Io: "voglio farti impazzire. Mi hai detto che volevi essere scopata da me e lo sto facendo."
Con uno scatto la faccio girare a pancia in giù e le tiro su la vita, cingendola per i fianchi.
Mi sdraio a pancia in giù sulla sua schiena. Le faccio sentire il mio corpo nudo sul suo. La mia vagina poggiava sul suo sedere e il mio seno sulla sua schiena.
Le lascio le braccia e comincio a stringerle i seni. Ha dei grossi seni e posso sentire i suoi capezzoli turgidi di piacere. Stimolo il mio clitoride gonfio e la mia vagina fradicia sul suo fondoschiena. Posso sentire il mio liquido di piacere gocciolare sulle cosce, fino alle ginocchia e poi al lenzuolo.
Il suo piacere continuava ad aumentare e lei continuava a gemere di piacere.
La faccio stendere a pancia in su e tenendo le mani sui suoi seni, scendo con la mia bocca sulla sua vagina.
Lei inarca la schiena e mi porge il suo sesso eccitato.
Inizio a leccare il suo clitoride gonfio che sporge dalle grandi labbra. Prima piano e poi velocemente. La sento ansimare sempre più forte. I suoi respiri son sempre più affannati.
A quel punto iniziò a frugare con la mia lingua all'interno della sua vagina. Entro e esco dal suo sesso madido di piacere.
Eva comincia a lasciarsi andare in gridolini eccitati. Così mi fermo e mi sdraio, su un fianco, vicino a lei, obbligandola a girarsi immediatamente verso di me.
Cerca subito la mia bocca e iniziamo a baciarci, mentre le sue mani toccano i miei seni e scendono piano piano accarezzandomi gli addominali contratti. Avevo i brividi a ogni spostamento della sua mano.
Continuo a baciarla e infilo la mia mano tra le sue cosce, chiuse. Salgo piano piano verso le sua vagina. E finalmente la tocco, voracemente.
Lei sussulta e emette un gridolino acuto. Così la bacio ancora più profondamente per evitare che urli. Gioco con il suo clitoride e poi velocemente entro dentro di lei con due dita, in profondità. Era bagnata a tal punto, che le dita stavano larghe all'interno del suo sesso. Ne infilo 3 e sussulta di nuovo.
Mi avvicino al suo orecchio e le dico:
"Quanto ti piaccio per essere così bagnata?"
Eva: "desideravo le tue mani dentro di me, dalla prima volta che ti ho vista." risponde lei ansimando.
Io continuo a muovere le mie dita dentro di lei. Dentro e fuori, con forza. Lateralmente a tratti, sbattendo contro le pareti interne della sua vagina.
Io: " Quante volte ti sei masturbata pensando a me?"le sussurro ancora.
Eva: " ogni giorno dalla prima volta che ti ho vista" sussulta.
A ogni sua risposta intensificavo il il ritmo.
Anche lei scende con la mano, verso la mia vagina e mi infila subito due dita dentro, con foga, presa dal fremito del piacere.
Ero bagnata, come non mi era mai successo. Iniziamo ad ansimare insieme, sempre più forte, tenendo lo stesso ritmo.
Il piacere era alle stelle e io stavo per venire.
Eva:"sto per venire...non ti fermare" mi dice lei con un filo di voce.
Io:"e se mi fermassi? Sai da quanto volevo scoparti? Vuoi che finisca?"
Eva:" non ti fermare. Dopo lo rifacciamo ancora..è ancora."
Io nostri corpi si intrecciano e esplodiamo in un orgasmo comune. Come se entrambe fossimo arrivate al limite del piacere insieme.
Avevo la mano completamente bagnata. Era venuta copiosamente. Faccio scivolare la mia mano tra le sue cosce e la estraggo.
La abbraccio e lei si rannicchia tra le mie braccia.
Si addormenta sul mio seno in pochi minuti e io resto a guardarla nuda, stesa su di me.



scritto il
2017-05-20
5 . 5 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.