La scoperta del nuovo mondo di P. – 2

di
genere
voyeur

Dopo la prima esperienza ero eccitato. P. non solo mi aveva accontentato ma aveva dimostrato che le piaceva, addirittura era entusiasta di farsi scopare da un altro.
Senza perdere altro tempo, ne approfittai subito per farle un’altra proposta: stavolta sarebbe stato meno formale, volevo una situazione più scabrosa.
Così la convinsi ad abbordare un uomo al bar, uno sconosciuto.
Gli lasciò chiaramente capire le sue intenzioni: il tizio colse al volo l’occasione che gli si presentava e la portò nel w.c. del bar, entrò in uno dei bagni, chiuse la porta e cominciò ad esplorare il corpo di P.
Io mi ero nascosto nel bagno adiacente, separato da un muro che finiva a circa 2 metri e che quindi lasciava la possibilità di spiare dall’alto i bagni adiacenti.
Appena sportomi vidi P. preda dell’uomo che le aveva ficcato la mano tra le gambe, le stava addosso, la baciava dappertutto. P. era completamente in balia dello sconosciuto.
Il tizio le alzò la gonna e quando vide il perizoma lanciò un urlo gutturale ed estrasse il suo cannone da 25 cm. P. era spaventata ma al tempo stesso eccitata: si inginocchiò e glielo prese in bocca.
Era la prima volta che lo faceva ad uno sconosciuto.
Ero estasiato.
Vedere la propria moglie in ginocchiò in un cesso pubblico fare un pompino ad un tizio mi eccitava da morire, il cazzo mi esplodeva nello slip. Lo cacciai fuori e iniziai a masturbarmi.
Intanto P. succhiava avidamente l’uccello dello sconosciuto, carezzandolo. scappellandolo e slinguazzandolo, con un movimento avanti-dietro che mi faceva morire.
Ad un certo punto il tizio emise un grugnito e arrivando le spruzzò lo sperma in bocca, in gola, sul viso, dappertutto.
P. succhiava avidamente il nettare.
Poi, quando il signore ebbe finito gli pulì l’uccello ben benino con la punta della lingua, ingoiando i residui di sperma sul glande.
A quel punto arrivai anche io.
Lo sconosciuto però, si accorse che P. non aveva avuto ancora niente. Aveva solo dato.
Allora, si menò il pisello che si indurì rapidamente un’altra volta.
Poi prese P. sui fianchi e la fece girare. Le alzò la gonna, le abbassò lo slip, e glielo infilò da dietro.
Ora vedere la propria moglie presa a pecorina, come un animale, in un locale pubblico, da un perfetto sconosciuto, ebbe l’effetto di fare arrapare immediatamente anche me.
P. era china sul cesso, con la mani poggiate sui bordi, mentre lo sconosciuto se la fotteva alla grande. Dalla mia posizione potevo assistere ad uno spettacolo paradisiaco: la moglie posseduta da un altro, chiavata, scopata, sbattuta come una bambola.
Vedevo il cazzo dello sconosciuto entrare nella fica della mia donna, violare il nido a cui avevo sin allora avuto accesso esclusivo. E vedevo mia moglie godere soddisfatta di quello che l’uomo gli stava facendo.
La pompava da dietro tenendole le mani sui fianchi, con un movimento che si insinuava tra le sue gambe, affondava i colpi fino in fondo e la sbatteva alla grande fino a farle sfiorare il muro di fronte.
E con lei godevo anche io.
Ad un certo punto il tizio si irrigidì, bloccò P. con le mani e sembrò sfondarla tanto che spinse in avanti il suo cazzo, arrivandole in fondo alla fica.
Quindi lo sconosciuto, estrasse il suo uccello dalla fica di P., si risistemò, si voltò e se ne andò.
P. alzò lo sguardo verso di me e mi fece un cenno.
Avevamo goduto tutti.
scritto il
2017-05-26
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