Cornuto consapevole

di
genere
corna

Mario era l’amante fisso di mia moglie e a me stava più che bene perché sapevo che lei era soddisfatta in fatto di sesso. Poi, specialmente dopo aver visto il cazzo di Mario che effettivamente era il doppio del mio, non potevo dar torto a mia moglie se per il suo godimento preferiva un attrezzo più sviluppato.
Sinceramente anch’io avevo il mio tornaconto perché godevo a modo mio facendomi le seghe nel guardare mia moglie fare l’amore col suo amante. E poi a me Mario stava bene perché era un tipo rispettoso sia con me, ma principalmente con mia moglie.
Forse tra Mario e mia moglie era lei quella che aveva le idee più porche, quella che usciva fuori dai binari dei limiti che ci eravamo dati.
Una sera mentre eravamo sul divano a vedere un film, visto che Mario era dovuto andare fuori sede per un paio di settimane, mia moglie mi disse che aveva voglia di fare l’amore. Mentre eravamo intenti a scopare lei mi disse che quella tresca le piaceva da morire, però aveva una gran voglia di fare una cosa che noi avevamo stabilito essere tra le cose vietate da fare.
Mi spiego meglio. All’inizio di questa storia si era detto che la relazione tra lei e Mario doveva rimanere segreta per via di evitare scaldali o malintesi nel nostro ambiente di lavoro e tra le nostre amicizie. Mia moglie ha iniziato a dire che l’idea di dirlo a qualcuno, che altri sapessero di questa sua relazione extraconiugale la faceva eccitare tantissimo.
Ma non solo questo. La mandava in estasi sapere che altri nostri amici sapessero che lei se la intendesse con un altro uomo e che io ne fossi a conoscenza. Insomma disse che la eccitava tanto dire agli altri che io ero un gran cornuto.
Alla faccia della riservatezza. Tuttavia quando mi disse quella cosa, fu come se avessi preso una pillola di viagra, tanto il mio cazzo, seppur di normalissime dimensioni, prese a gonfiarsi ancora di più e a tendersi allo spasimo fino a raggiungere assieme a lei l’orgasmo indescrivibile.
Mi venne in mente che allora quella sua idea sarebbe potuta essere un qualcosa di ancora più eccitante, quindi decidemmo di comune accordo di provarci, ma non potevamo andare in giro a dire che lei aveva l’amante, quindi cosa fare? Decidemmo che sarebbero stati i fatti a evidenziare la loro relazione.
E così al rientro di Mario dalla missione fuori sede, andammo a cena fuori con altri amici, invitati proprio per l’occasione. Avevamo preparato la cosa a grandi linee, ma avevamo anche dato spazio all’improvvisazione del caso.
Mario era seduto alla destra di mia moglie mentre io ero alla sua sinistra. Eravamo in un tavolo da otto persone in un locale chic molto pieno. Nel parlare con Mario, mia moglie gli si rivolgeva chiamandolo “amore” e qualcuno lo notò, tanto che mi vennero fatte delle occhiate interrogative. Poi mia moglie si alzò portentosi dietro Mario con la scusa di andare a scegliere il pesce che era in mostra nella ghiacciaia vicino le cucine. A quel punto gli amici rimasti al tavolo mi fecero notare l’appellativo che mia moglie aveva dato a Mario. Io risposi che non c’era niente di male. Poi, apposta, chiesi a due del tavolo di andare a vedere che fine avessero fatto Mario e mia moglie. Questi andarono e al loro ritorno dissero che mia moglie e Mario erano appartati in un angolino e si stavano baciando. Naturalmente io sapevo che loro si stavano baciando e quindi avevo inviato i due apposta. Ancora i due rimasero meravigliati perché sapevano quanto ci volessimo bene io e mia moglie. Approfittando che erano ancora via, io dissi che proprio perché le volevo molto bene le lasciavo fare quel che voleva, anche farsi un amante.
Mia moglie e Mario tornarono al tavolo ed io davanti feci l’occhiolino a mia moglie, segno che il nostro piano era andato a buon fine. Mentre mangiavamo mia moglie disse: “che bello essere seduta in mezzo alle due persone che amo di più”. Tutti la guardarono e si guardarono negli occhi, al che mia moglie diede un bacio sulla bocca a me e poi a Mario, per sottolineare che io ero a conoscenza della sua tresca col suo amante.
A quel punto non c’era più bisogno di mettere in luce la loro relazione. Notai che qualcuno dei presenti faceva dei sorrisetti sotto i baffi, poi disse: “scusa, ma perché tu non dici nulla che tua moglie abbia un amante?”. Risposi con tutta calma dicendo: “a me piace che mia moglie mi metta le corna, ne vado matto e godo molto di più nel vederla tra le braccia di Mario mentre fanno l’amore anziché fare io stesso l’amore con lei”.
Ci fu un momento di silenzio, poi qualcuno rise mentre altri commentarono che in effetti che marito e moglie sono d’accordo nel fare una cosa, perché non farla?
Quella sembrò la parola d’ordine per mia moglie che prese a strusciarci con Mario senza pudore.
Più tardi, all’uscita dal locale, una coppia di amici, marito e moglie lanciò l’idea di andare a prendere un digestivo a casa loro. Sinceramente quella cosa non era combinata, ma vi sto che non c’era niente di male, andammo tutti quanti.
Capii dopo il perché di quell’invito. Infatti appena giunti a casa loro, ci accomodammo in sala e mentre il padrone di casa prendeva da bere, la moglie, davanti a tutti e rivolgendosi a mia moglie e a Mario, disse: “se volete approfittare del letto per fare l’amore, accomodatevi pure”.
Quell’invito era più che altro sarcastico. Al che mia moglie, mollandole un carico da undici rispose: “guarda che se per voi va bene, possiamo farlo anche qui sul divano davanti a tutti voi”.
I presenti si misero a fare smorfie dicendo che non l’avrebbero mai fatto. Mia moglie, senza perdersi d’animo, iniziò a spogliarsi invitando Mario a fare altrettanto. In un attimo furono nudi. Mia moglie si mise a cosce spalancate sul divano invitandomi a leccargliela per renderla umida. Non mi feci pregare. Ero eccitato al massimo, anche perché vedevo mia moglie con la figa in mostra davanti a tutti. Mario era già in posizione tiro. Il suo cazzone svettava che era un piacere e subito dopo mia moglie, scansandomi, disse a Mario: “vieni, fottimi”.
Mamma mia che goduria. I presenti, da che erano scettici, iniziarono a battere le mani ritmicamente e qualcuno mi faceva i complimenti, sia per la bellezza di mia moglie che per la sua spregiudicatezza, nonché per la mia bontà nel lasciarla fare, ma non sapeva che io ero eccitatissimo proprio perché mi piaceva essere cornuto.
Ad un certo punto mia moglie mi guardo fisso negli occhi dicendo a Mario: “vienimi dentro, mettimi incinta”.
Pensavo che lei prendesse la pillola perché Mario non aveva indossato nessun profilattico, quindi non dissi nulla anzi quella frase mi fece eccitare ancora di più.
Lei le venne dentro e assieme godettero da matti. Tutti batterono le matti, specialmente coloro che non pensavano che davvero mia moglie si sarebbe fatta scopare dal suo amante quella sera e davanti a tutti.
La sera a casa vidi mia moglie andare in bagno, quindi pensai che si fosse fatta come sempre il lavaggio col tantum rosa, per pulirsi dallo sperma dentro la vagina, ma evidentemente non fu così, perché alla fine del mese mia moglie mi disse di essere incinta e visto che io non la chiavavo quasi più e che l’ultimo a farlo era stato Mario, convenimmo che era lui il padre del nascituro.
La notizia giunse a Mario il quale si emozionò non poco. Era quasi sempre a casa nostra e per i primi mesi, fintanto che il pancione non fu evidente, si diede da fare a scopare con mia moglie, tanto per essere sicuro che il figlio fosse suo.
Dopo circa nove mesi nacque il bambino a cui mettemmo il nome di Mario, che fantasia.
Chiaramente il bambino sa di essere mio figlio oltre che di mia moglie e che Mario è lo “zio Mario” che lo ama alla follia. Ma come da patti chiari, il bambino non dovrà mai sapere che il padre è lui, quindi la nostra famiglia vive tranquillamente.
L’unica cosa sensata che abbiamo fatto è stata quella di acquistare una villa un po’ fuori mano dove ci viviamo in tre, anzi in quattro. Chiaramente Mario dorme con mia moglie in camera da letto mentre io ho la mia camera a fianco la loro e prima di andare a dormire, mi sego guardandoli fare l’amore.
Questa è un’altra nostra storia, veramente vissuta, scritta da rossanomisperti@libero.it
scritto il
2017-05-28
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