L'amante di mia moglie
di
Rossano Misperti
genere
trio
A volte si fanno delle cose senza pensare alle conseguenze, anche se queste potrebbero essere più o meno piacevoli, secondo i punti di vista.
Diciamo che io sono stato sempre geloso di mia moglie, vuoi perché ho avuto solo lei perché ci conosciamo fin dall’infanzia, vuoi perché lei è una donna bellissima che mi soddisfa a pieno e quindi non ho bisogno di cercare altrove.
Tuttavia a tutto c’è un “ma”.
Siamo stati invitati a trascorrere il capodanno a casa di un collega di lavoro, il quale ha una mega villa, non sua ma di sua moglie che è una ricca ereditiera.
Erano presenti anche altri colleghi con le rispettive consorti e qualcuno non di mia conoscenza.
Sarà stato il fatto che eravamo un po’ brilli, fatto sta che qualcuno ha iniziato ad allungare le mani tastando culi e tette, ma solo per ridere, niente di che. Anch’io mi davo da fare con le donne presenti e si rideva a crepapelle, soprattutto perché le donne cercavano di non farsi toccare ma poi lasciavano fare e si rideva di cuore.
Ad un certo punto accadde che la padrona di casa inaspettatamente mi mise una mano tra le gambe per sentire il mio arnese che, comunque, non era affatto duro e ridemmo di gusto.
Vidi che anche le altre donne iniziarono a toccare i maschi tra le gambe, forse per renderci la pariglia. E il bello era che anche noi uomini cercavamo di non farci toccare, proprio come facevano loro.
Poi, sempre la padrona di casa, mi spinse dietro una tenda, si inginocchiò davanti a me, abbassò la lampo dei pantaloni tirandomelo fuori, dopodiché si mise a spompinarmi.
Lì per lì rimasi perplesso perché un conto era un gioco comune anche se un po’ malizioso e un conto era fare sesso.
Mi lasciai andare e dopo un po’ inondai la bocca della Margherita. Rimesso tutto a posto, tornai in mezzo agli altri, ma avevo la coscienza pesante come un macigno, soprattutto nel guardare mia moglie.
Non riuscivo a capacitarmi come avessi potuto tradirla anche se in effetti ero stato tirato ti peso dalla padrona di casa.
Comunque continuammo a giocare, a ballare e a bere. Ad un certo punto mi rilassai su una poltrona e penso di essermi appisolato a causa dell’alcol ingerito, ma non fu per molto tempo in quanto qualcuno mi prese per mano tirandomi in un trenino, ballando a ritmo di samba.
Tornammo a casa che erano le prime ore dell’alba e cioè quando i fumi dell’alcol erano andati via a tutti i presenti.
Effettivamente ci eravamo divertiti, tuttavia io ripensavo al fatto di essermi lasciato andare con la padrona di casa e non riuscivo a guardare in viso mia moglie per la vergogna.
Rientrati a casa andammo subito a distenderci facendoci una bella dormita. Ci svegliammo che era già mezzogiorno passato e siccome non avevamo preparato nulla per pranzo, decidemmo di uscire e andare al ristorante.
Mia moglie mi guardava sorridente ed io mi vergognavo perché ero colpevole del fattaccio quando all’improvviso lei, prendendomi per mano e parlando a bassa voce disse: “speriamo di non rimanere incinta”. Io rimasi frastornato perché non ricordavo di esserle venuto dentro durante i nostri amplessi, anzi proprio per evitare la gravidanza usavo il profilattico.
Dopo essermi riavuto le chiesi come mai avesse detto quella frase. Con tranquillità rispose che mi aveva visto dietro la tenda con la Margherita intento a farmi spompinare e che non aveva detto nulla perché aveva considerato quella serata solo un divertimento.
Va bene il divertimento, ma proprio non riuscivo ancora ancora a capire la sua frase, quindi le chiesi spiegazioni.
Senza scomporsi mia moglie disse che mentre io dormivo sulla poltrona, qualcuno si era dato da fare e uno dei presenti aveva fatto l’amore con lei.
Rimasi senza parole, ma non potevo rimproverarle nulla, almeno non ero nella posizione di poterlo fare perché anch’io in un certo senso l’avevo tradita.
Ci mettemmo a ridere, tanto che i presenti si girarono a guardarci. Mangiammo di gusto, poi rientrammo a casa.
A quel punto mi prese la curiosità, quindi le chiesi chi fosse quello che se l’era scopata e lei disse che era un mio colleg: Mario.
Non so cosa mi successe, fatto sta che le chiesi di raccontarmi come era accaduta la cosa e lei iniziò a raccontarmi la scena per filo e per segno.
Disse che era iniziato col palpeggiamento di culo e tette e poi quando ha visto che io dormivo sulla poltrona, non ha opposto nessuna resistenza quando il mio collega Mario le ha sbottonato la camicia per scoprirle il reggiseno. Lei poi ha fatto il resto tirandosi fuori le tette.
Mia moglie è un tantino pienotta, ma non grassa, cioè è un pochino rotondetta nel senso che non è uno stuzzicadenti come le modelle della TV, ma è molto attraente, specialmente le sue tette con i capezzoli grossi.
L’unica cosa che le chiesi fu quella se si fosse lavata bene dopo l’eiaculazione interna.
Dopo qualche giorno tornai al lavoro e nell’incontrare il mio collega Mario volevo dirgliene quattro, ma dentro di me qualcosa mi frenava.
Durante la pausa caffè fu lui ad avvicinarsi a me chiedendomi della festa, se ci fossimo o meno divertiti, quindi immancabilmente il discorso andò a finire sul fatto che lui aveva fatto l’amore con mia moglie.
Dentro avevo un misto di rabbia e rassegnazione, al che Mario chiarì la questione dicendomi: “guarda che è stata tua moglie a tirarsi le tette fuori e a dirmi che aveva voglia di fare l’amore ed io, vedendo che tu stavi dormendo alla grande, non mi sono tirato indietro”.
Rimasi basito. Non conoscevo mia moglie da quel punto di vista. Non poteva essere vero. Mia moglie non era mai uscita dal seminato ed invece in quel caso si era dimostrata una vera puttana.
A casa ero combattuto se riaprire il discorso o meno. Fu lei a riprenderlo dicendo che aveva fatto il test di gravidanza e non era uscito nulla. Comunque io le dissi che mi sarei convinto al momento dell’arrivo del ciclo.
A quel punto decisi di dirle che avevo incontrato Mario e che lui mi aveva detto certe cosine. Mia moglie non si perse d’animo dicendomi che si era lasciata andare dopo avermi visto con la Margherita, quindi lei si sentiva autorizzata a fare quel che voleva.
Prendemmo la cosa a ridere e sembrò che il nostro rapporto si fosse rafforzato, come se avere fatto quell’esperienza ci avesse spinto l’uno verso l’altro ancora di più.
Mentre facevamo l’amore, visto che mia moglie mugugnava di piacere, le chiesi, forse per vantarmi, se Mario l’avesse fatta godere come la stavo facendo godere io.
Mi rispose che Mario l’aveva trapanata più volte, davanti e dietro facendola morire di godimento perché aveva un cazzone due volte il mio.
Rimasi come un pirla ma continuai a fare l’amore e al pensiero che mia moglie si era fatta chiavare da uno che aveva il cazzone due volte il mio, mi sentii invadere da un fuoco interno, tanto che le sborrai dentro inondandola.
Non avevo usato il profilattico perché ormai mancava poco al ciclo e in effetti dopo qualche giorno le arrivò togliendoci il grosso pensiero, perché ancora non eravamo pronti ad avere un figlio, perché pensavamo di farlo dopo avere acquistato l’appartamento in cui abitavamo e stare bene economicamente.
Una sera io e mia moglie eravamo andato a mangiare una pizza fuori e mentre eravamo seduti intenti a mangiare vidi Mario da solo che faceva il suo ingresso in pizzeria. Lo feci notare a mia moglie e lei rimase a guardarlo senza dire nulla.
Notai i suoi occhi che luccicavano, come se fosse contenta di rivederlo. Le chiesi se le andasse invitarlo a mangiare la pizza con noi. Disse di si, quindi lo chiamai facendolo sedere con noi.
Mangiammo e chiacchierammo tranquillamente e anche se i discorsi non erano orientati sul sesso, io avevo il pensiero fisso al fatto che mia moglie diceva che lui aveva il cazzone il doppio del mio.
Ad un certo punto non ce la feci più, quindi glielo chiesi: “Mario, ma davvero tu hai il cazzone il doppio del mio?”.
Chiaramente Mario rimase imbarazzato perché ciò che egli aveva fatto con mia moglie era una parentesi chiusa relativa solo ad una serata di spensieratezza.
Mia moglie, per nulla intimorita, gli disse: “perché non glielo fai vedere?”.
È chiaro che Mario non poteva mettersi in piedi, tirarsi giù i pantaloni e sfoderare il suo cazzone davanti a tutti solo per soddisfare la mia curiosità.
Rimanemmo tutti in silenzio quando mia moglie disse a Mario: “quando terminiamo di mangiare andiamo a casa a prendere un digestivo, così puoi farglielo vedere”.
Mi sembrava tutto così irreale che mi girava un po’ la testa. Giungemmo a casa e mia moglie mi disse di offrire un digestivo a Mario mentre lei andava in bagno.
Mia moglie tardava a raggiungerci, quindi preso dalla curiosità chiesi a Mario di farmelo vedere. Ci mettemmo a ridere e dovetti chiederglielo più di una volta prima che si fosse deciso a tirarsi giù i pantaloni.
Glielo guardai e mi accorsi che effettivamente era il doppio del mio. Ma come faceva a tenerlo duro, visto che aveva anche una circonferenza non indifferente? Sembrava fosse il piede del tavolo della cucina.
Ad un certo punto entrò in sala mia moglie.
Mario la guardò subito perché era nella sua direzione mentre io ero di spalle e non potevo vederla. Vidi che il cazzone di Mario si eresse immediatamente in concomitanza dell’entrata di mia moglie, quindi mi girai verso la porta: mia moglie indossava un paio di calze autoreggenti, un paio di scarpe col tacco alto che non erano quelle che aveva in pizzeria e... nient’altro. Era completamente nuda.
Io rimasi tremolante quando lei si portò davanti Mario e, inginocchiatasi, glielo prese in bocca. Si vede che le piaceva perché aveva i capezzoli durissimi e accompagnava la pompa a dei mugolii di piacere. Dopo un po’ Mario le sborrò dentro la bocca e quasi mia moglie annegava per la quantità di sborra che stava ingoiando.
Ma lei non si fermò, continuò a spompinarlo e a leccarglielo fino a quando il cazzone di Mario non riacquistò nuovamente vigoria. A quel punto lei si sedette sul divano a cosce aperte implorando Mario di fotterla, proprio così, gli disse di “fotterla”.
Quella parola raggiunse in un attimo la mia ipofisi che reagendo con l’ipotalamo, mi portarono nell’estasi più profonda facendomi eccitare come un minchione.
Mi tirai una sega senza precedenti sborrando sul viso di mia moglie che continuava a godere sotto i colpi poderosi del cazzone di Mario che da li a poco le sborrò dentro.
Mario divenne l’amante di mia moglie. Veniva a casa nostra a fare l’amore con lei un paio di volte a settimana ed io godevo a farmi le seghe guardandoli.
Ormai non facevo più l’amore con mia moglie perché mi piaceva di più segarmi guardando lei che si faceva scopare da Mario e chiaramente a mia moglie piaceva più fare l’amore con Mario viste le dimensioni del uso attrezzo.
Con Mario si era instaurata una vera amicizia e lui non pensava che io fossi il marito cornuto della sua amante, ma solo un collega e compagno di giochi.
Quello che ho sempre apprezzato di Mario è stato il suo rispetto nei miei confronti e soprattutto nei confronti di mia moglie.
Non si è mai lasciato andare a discorsi scurrili o offensivi nei nostri confronti e prima di fare qualcosa con mia moglie, era sempre pronto a chiedere il permesso.
Questo racconto di vera vita vissuta è stato scritto da rossanomisperti@libero.it e i fatti risalgono a circa una decina d’anni fa.
Ciao a tutti.
Diciamo che io sono stato sempre geloso di mia moglie, vuoi perché ho avuto solo lei perché ci conosciamo fin dall’infanzia, vuoi perché lei è una donna bellissima che mi soddisfa a pieno e quindi non ho bisogno di cercare altrove.
Tuttavia a tutto c’è un “ma”.
Siamo stati invitati a trascorrere il capodanno a casa di un collega di lavoro, il quale ha una mega villa, non sua ma di sua moglie che è una ricca ereditiera.
Erano presenti anche altri colleghi con le rispettive consorti e qualcuno non di mia conoscenza.
Sarà stato il fatto che eravamo un po’ brilli, fatto sta che qualcuno ha iniziato ad allungare le mani tastando culi e tette, ma solo per ridere, niente di che. Anch’io mi davo da fare con le donne presenti e si rideva a crepapelle, soprattutto perché le donne cercavano di non farsi toccare ma poi lasciavano fare e si rideva di cuore.
Ad un certo punto accadde che la padrona di casa inaspettatamente mi mise una mano tra le gambe per sentire il mio arnese che, comunque, non era affatto duro e ridemmo di gusto.
Vidi che anche le altre donne iniziarono a toccare i maschi tra le gambe, forse per renderci la pariglia. E il bello era che anche noi uomini cercavamo di non farci toccare, proprio come facevano loro.
Poi, sempre la padrona di casa, mi spinse dietro una tenda, si inginocchiò davanti a me, abbassò la lampo dei pantaloni tirandomelo fuori, dopodiché si mise a spompinarmi.
Lì per lì rimasi perplesso perché un conto era un gioco comune anche se un po’ malizioso e un conto era fare sesso.
Mi lasciai andare e dopo un po’ inondai la bocca della Margherita. Rimesso tutto a posto, tornai in mezzo agli altri, ma avevo la coscienza pesante come un macigno, soprattutto nel guardare mia moglie.
Non riuscivo a capacitarmi come avessi potuto tradirla anche se in effetti ero stato tirato ti peso dalla padrona di casa.
Comunque continuammo a giocare, a ballare e a bere. Ad un certo punto mi rilassai su una poltrona e penso di essermi appisolato a causa dell’alcol ingerito, ma non fu per molto tempo in quanto qualcuno mi prese per mano tirandomi in un trenino, ballando a ritmo di samba.
Tornammo a casa che erano le prime ore dell’alba e cioè quando i fumi dell’alcol erano andati via a tutti i presenti.
Effettivamente ci eravamo divertiti, tuttavia io ripensavo al fatto di essermi lasciato andare con la padrona di casa e non riuscivo a guardare in viso mia moglie per la vergogna.
Rientrati a casa andammo subito a distenderci facendoci una bella dormita. Ci svegliammo che era già mezzogiorno passato e siccome non avevamo preparato nulla per pranzo, decidemmo di uscire e andare al ristorante.
Mia moglie mi guardava sorridente ed io mi vergognavo perché ero colpevole del fattaccio quando all’improvviso lei, prendendomi per mano e parlando a bassa voce disse: “speriamo di non rimanere incinta”. Io rimasi frastornato perché non ricordavo di esserle venuto dentro durante i nostri amplessi, anzi proprio per evitare la gravidanza usavo il profilattico.
Dopo essermi riavuto le chiesi come mai avesse detto quella frase. Con tranquillità rispose che mi aveva visto dietro la tenda con la Margherita intento a farmi spompinare e che non aveva detto nulla perché aveva considerato quella serata solo un divertimento.
Va bene il divertimento, ma proprio non riuscivo ancora ancora a capire la sua frase, quindi le chiesi spiegazioni.
Senza scomporsi mia moglie disse che mentre io dormivo sulla poltrona, qualcuno si era dato da fare e uno dei presenti aveva fatto l’amore con lei.
Rimasi senza parole, ma non potevo rimproverarle nulla, almeno non ero nella posizione di poterlo fare perché anch’io in un certo senso l’avevo tradita.
Ci mettemmo a ridere, tanto che i presenti si girarono a guardarci. Mangiammo di gusto, poi rientrammo a casa.
A quel punto mi prese la curiosità, quindi le chiesi chi fosse quello che se l’era scopata e lei disse che era un mio colleg: Mario.
Non so cosa mi successe, fatto sta che le chiesi di raccontarmi come era accaduta la cosa e lei iniziò a raccontarmi la scena per filo e per segno.
Disse che era iniziato col palpeggiamento di culo e tette e poi quando ha visto che io dormivo sulla poltrona, non ha opposto nessuna resistenza quando il mio collega Mario le ha sbottonato la camicia per scoprirle il reggiseno. Lei poi ha fatto il resto tirandosi fuori le tette.
Mia moglie è un tantino pienotta, ma non grassa, cioè è un pochino rotondetta nel senso che non è uno stuzzicadenti come le modelle della TV, ma è molto attraente, specialmente le sue tette con i capezzoli grossi.
L’unica cosa che le chiesi fu quella se si fosse lavata bene dopo l’eiaculazione interna.
Dopo qualche giorno tornai al lavoro e nell’incontrare il mio collega Mario volevo dirgliene quattro, ma dentro di me qualcosa mi frenava.
Durante la pausa caffè fu lui ad avvicinarsi a me chiedendomi della festa, se ci fossimo o meno divertiti, quindi immancabilmente il discorso andò a finire sul fatto che lui aveva fatto l’amore con mia moglie.
Dentro avevo un misto di rabbia e rassegnazione, al che Mario chiarì la questione dicendomi: “guarda che è stata tua moglie a tirarsi le tette fuori e a dirmi che aveva voglia di fare l’amore ed io, vedendo che tu stavi dormendo alla grande, non mi sono tirato indietro”.
Rimasi basito. Non conoscevo mia moglie da quel punto di vista. Non poteva essere vero. Mia moglie non era mai uscita dal seminato ed invece in quel caso si era dimostrata una vera puttana.
A casa ero combattuto se riaprire il discorso o meno. Fu lei a riprenderlo dicendo che aveva fatto il test di gravidanza e non era uscito nulla. Comunque io le dissi che mi sarei convinto al momento dell’arrivo del ciclo.
A quel punto decisi di dirle che avevo incontrato Mario e che lui mi aveva detto certe cosine. Mia moglie non si perse d’animo dicendomi che si era lasciata andare dopo avermi visto con la Margherita, quindi lei si sentiva autorizzata a fare quel che voleva.
Prendemmo la cosa a ridere e sembrò che il nostro rapporto si fosse rafforzato, come se avere fatto quell’esperienza ci avesse spinto l’uno verso l’altro ancora di più.
Mentre facevamo l’amore, visto che mia moglie mugugnava di piacere, le chiesi, forse per vantarmi, se Mario l’avesse fatta godere come la stavo facendo godere io.
Mi rispose che Mario l’aveva trapanata più volte, davanti e dietro facendola morire di godimento perché aveva un cazzone due volte il mio.
Rimasi come un pirla ma continuai a fare l’amore e al pensiero che mia moglie si era fatta chiavare da uno che aveva il cazzone due volte il mio, mi sentii invadere da un fuoco interno, tanto che le sborrai dentro inondandola.
Non avevo usato il profilattico perché ormai mancava poco al ciclo e in effetti dopo qualche giorno le arrivò togliendoci il grosso pensiero, perché ancora non eravamo pronti ad avere un figlio, perché pensavamo di farlo dopo avere acquistato l’appartamento in cui abitavamo e stare bene economicamente.
Una sera io e mia moglie eravamo andato a mangiare una pizza fuori e mentre eravamo seduti intenti a mangiare vidi Mario da solo che faceva il suo ingresso in pizzeria. Lo feci notare a mia moglie e lei rimase a guardarlo senza dire nulla.
Notai i suoi occhi che luccicavano, come se fosse contenta di rivederlo. Le chiesi se le andasse invitarlo a mangiare la pizza con noi. Disse di si, quindi lo chiamai facendolo sedere con noi.
Mangiammo e chiacchierammo tranquillamente e anche se i discorsi non erano orientati sul sesso, io avevo il pensiero fisso al fatto che mia moglie diceva che lui aveva il cazzone il doppio del mio.
Ad un certo punto non ce la feci più, quindi glielo chiesi: “Mario, ma davvero tu hai il cazzone il doppio del mio?”.
Chiaramente Mario rimase imbarazzato perché ciò che egli aveva fatto con mia moglie era una parentesi chiusa relativa solo ad una serata di spensieratezza.
Mia moglie, per nulla intimorita, gli disse: “perché non glielo fai vedere?”.
È chiaro che Mario non poteva mettersi in piedi, tirarsi giù i pantaloni e sfoderare il suo cazzone davanti a tutti solo per soddisfare la mia curiosità.
Rimanemmo tutti in silenzio quando mia moglie disse a Mario: “quando terminiamo di mangiare andiamo a casa a prendere un digestivo, così puoi farglielo vedere”.
Mi sembrava tutto così irreale che mi girava un po’ la testa. Giungemmo a casa e mia moglie mi disse di offrire un digestivo a Mario mentre lei andava in bagno.
Mia moglie tardava a raggiungerci, quindi preso dalla curiosità chiesi a Mario di farmelo vedere. Ci mettemmo a ridere e dovetti chiederglielo più di una volta prima che si fosse deciso a tirarsi giù i pantaloni.
Glielo guardai e mi accorsi che effettivamente era il doppio del mio. Ma come faceva a tenerlo duro, visto che aveva anche una circonferenza non indifferente? Sembrava fosse il piede del tavolo della cucina.
Ad un certo punto entrò in sala mia moglie.
Mario la guardò subito perché era nella sua direzione mentre io ero di spalle e non potevo vederla. Vidi che il cazzone di Mario si eresse immediatamente in concomitanza dell’entrata di mia moglie, quindi mi girai verso la porta: mia moglie indossava un paio di calze autoreggenti, un paio di scarpe col tacco alto che non erano quelle che aveva in pizzeria e... nient’altro. Era completamente nuda.
Io rimasi tremolante quando lei si portò davanti Mario e, inginocchiatasi, glielo prese in bocca. Si vede che le piaceva perché aveva i capezzoli durissimi e accompagnava la pompa a dei mugolii di piacere. Dopo un po’ Mario le sborrò dentro la bocca e quasi mia moglie annegava per la quantità di sborra che stava ingoiando.
Ma lei non si fermò, continuò a spompinarlo e a leccarglielo fino a quando il cazzone di Mario non riacquistò nuovamente vigoria. A quel punto lei si sedette sul divano a cosce aperte implorando Mario di fotterla, proprio così, gli disse di “fotterla”.
Quella parola raggiunse in un attimo la mia ipofisi che reagendo con l’ipotalamo, mi portarono nell’estasi più profonda facendomi eccitare come un minchione.
Mi tirai una sega senza precedenti sborrando sul viso di mia moglie che continuava a godere sotto i colpi poderosi del cazzone di Mario che da li a poco le sborrò dentro.
Mario divenne l’amante di mia moglie. Veniva a casa nostra a fare l’amore con lei un paio di volte a settimana ed io godevo a farmi le seghe guardandoli.
Ormai non facevo più l’amore con mia moglie perché mi piaceva di più segarmi guardando lei che si faceva scopare da Mario e chiaramente a mia moglie piaceva più fare l’amore con Mario viste le dimensioni del uso attrezzo.
Con Mario si era instaurata una vera amicizia e lui non pensava che io fossi il marito cornuto della sua amante, ma solo un collega e compagno di giochi.
Quello che ho sempre apprezzato di Mario è stato il suo rispetto nei miei confronti e soprattutto nei confronti di mia moglie.
Non si è mai lasciato andare a discorsi scurrili o offensivi nei nostri confronti e prima di fare qualcosa con mia moglie, era sempre pronto a chiedere il permesso.
Questo racconto di vera vita vissuta è stato scritto da rossanomisperti@libero.it e i fatti risalgono a circa una decina d’anni fa.
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