Il grande giorno con i parenti
di
Anonimo
genere
incesti
Il grande giorno era arrivato, finalmente dopo tanto tempo di preparazione io e tutti i miei parenti saremmo andati a questo grande evento.
Per venire incontro alle esigenze di tutti, avevamo deciso di utilizzare meno automobili possibili, così a me era toccato l’incarico di andare a prendere mia cugina per accompagnarla.
Arrivato a casa sua visto che la porta era aperta entrai e la chiamai.
Mi rispose che stava finendo di prepararsi e che dovevo attendere in salotto. Quando si fece vedere rimasi a bocca aperta, era fantastica! mi si avvicino e mi chiese:
"allora come ti sembro? posso andare bene?" io le risposi che andava benissimo.
E con tono malizioso ribatté:
"In poche parole mi ti faresti..." e io a questa affermazione non feci che rispondere affermativamente.
Lei allora prese in mano la cravatta e dicendomi che il nodo era troppo stretto cominciò ad allentarmelo fino a toglierla e slacciandomi la camicia si avvicinò e io le dissi:
"Sai che dalla scollatura posso vederti le tette" e lei:
"Allora perché non mi spogli?!".
Non me lo feci ripetere.
Aveva già tra le sue mani il mio cazzo e lo lavorava come una professionista e lo affossava nella sua bocca. Continuò per un po' e poi si fermò per togliersi gli slip e mostrami la sua figa pelosa.
Disse:
"Adesso ti voglio sentire dentro" e io puntai la mia cappella all’entrata della sua figa che a mano mano potevo rendermi conto di come fosse ancora stretta.
Lei urlava dal piacere:
"Sii lo sento tutto dentro!! fai più veloce" e tutte due venimmo in un orgasmo favoloso.
A quel punto aggiunse:
"Ho sempre pensato che fossi un gran toro e non mi sbagliavo..."
Io ancora non esausto le dissi di girarsi, ma lei mi rispose che per il culo sarei dovuto ripassare perché si era fatto tardi e non c’era più tempo. Un ritardo giustifica poi con la scusa del traffico.
Per venire incontro alle esigenze di tutti, avevamo deciso di utilizzare meno automobili possibili, così a me era toccato l’incarico di andare a prendere mia cugina per accompagnarla.
Arrivato a casa sua visto che la porta era aperta entrai e la chiamai.
Mi rispose che stava finendo di prepararsi e che dovevo attendere in salotto. Quando si fece vedere rimasi a bocca aperta, era fantastica! mi si avvicino e mi chiese:
"allora come ti sembro? posso andare bene?" io le risposi che andava benissimo.
E con tono malizioso ribatté:
"In poche parole mi ti faresti..." e io a questa affermazione non feci che rispondere affermativamente.
Lei allora prese in mano la cravatta e dicendomi che il nodo era troppo stretto cominciò ad allentarmelo fino a toglierla e slacciandomi la camicia si avvicinò e io le dissi:
"Sai che dalla scollatura posso vederti le tette" e lei:
"Allora perché non mi spogli?!".
Non me lo feci ripetere.
Aveva già tra le sue mani il mio cazzo e lo lavorava come una professionista e lo affossava nella sua bocca. Continuò per un po' e poi si fermò per togliersi gli slip e mostrami la sua figa pelosa.
Disse:
"Adesso ti voglio sentire dentro" e io puntai la mia cappella all’entrata della sua figa che a mano mano potevo rendermi conto di come fosse ancora stretta.
Lei urlava dal piacere:
"Sii lo sento tutto dentro!! fai più veloce" e tutte due venimmo in un orgasmo favoloso.
A quel punto aggiunse:
"Ho sempre pensato che fossi un gran toro e non mi sbagliavo..."
Io ancora non esausto le dissi di girarsi, ma lei mi rispose che per il culo sarei dovuto ripassare perché si era fatto tardi e non c’era più tempo. Un ritardo giustifica poi con la scusa del traffico.
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Commenti dei lettori al racconto erotico