Professore
di
Semplicemente
genere
etero
Sono seduta fuori dal tuo ufficio, la stoffa arancione delle poltrone è orrenda, un colore che rompe nettamente l'armonia cromatica che pervade tutta la stecca in cui ha sede il tuo "antro ". Fisso quell'arancio così forte e penso sarcasticamente che l'avrà scelto la tua assistente , ha un cattivo gusto assurdo.
Tendo l'orecchio per cercare di sentire quello che stai dicendo alla ragazza che è entrata poco fa ma nulla, la porta trattiene anche il più piccolo suono e ci divide. Vedo una tua collega camminare frettolosamente e con fare nervoso avanti ed indietro per il corridoio.
Dopo 10 interminabili minuti la tua ospite esce e tu mi guardi.
" Buongiorno professore"
" Buongiorno a lei, è venuta a ricevimento da me ?"
" Si professore"
"Prego, si accomodi"
Entro esitante e seguo con lo sguardo i tuoi movimenti, mi fai cenno di sedermi mentre prendi una sigaretta . -" Le da fastidio il fumo?" -"No.".
-" Lei fuma?"
-" No".
Ti accomodi sulla poltrona ed accendi la sigaretta ,mi guardi mentre il fumo ti esce dalla bocca.
-" La fai bene la parte della studentessa timida e pudica" -.
-" C'era una tua collega in corridoio. Ed è nella stanza affianco -.
-"Lo so"-.
- " Lo sai. Bene. Che vuoi ancora da me ? "-
-" Voglio scoparti".
Mi disorienti. Queste parole mi riecheggiano nella mente e vanno a colpire i più reconditi meandri della mia psiche... e l'istinto inizia a prevalere. Deglutisco a fatica e abbasso di pochissimo la zip della felpa grigia che indosso, ti vedo trasalire alla vista del mio collo dalla pelle bianca, diafana. Ti allenti la camicia sbottonando i primi bottoni mentre ti tocchi con la mano il mento. Fai il giro della scrivania e ti trovi proprio davanti a me. Ti guardo dal basso.
-" E se io non volessi?"-
-" Ma tu vuoi "-
-" Si ok ma se non volessi ? Posso urlare, scappare, dire tutto a tua moglie... farti arrestare..." Sorrido con aria di sfida.
Ridi.
"- Fallo... pur di scoparti ancora una volta andrei volentieri in carcere "
-" Davvero?"-
-" No".
Che stronzo. Ma tanto, io lo so.
Io ho deciso di provocare ed andare a letto con il professore. Solo io. E tu ... tu hai guardato solo me tra 200 ragazze. Sembra quasi romantico. Invece non lo è. Non c'è niente di bello e romantico in noi. C'è solo sesso e passione, baci con la lingua e morsi sulle labbra. C'è questo... e finché tutto questo esiste io mi sento meno morta.
Mi allontano spostando la sedia che stride sul pavimento, sbottono i jeans.
-" Oggi voglio farlo diversamente... voglio che lo metti li... si insomma, dietro"-
-" Ma ...sei sicura? Non ho lubrificante in ufficio"-
-" Voglio farmi male"-
-" Cosa?"-
-" Voglio farmi male. Voglio che tu mi faccia male. Voglio sentirmi proprio usata"-
Ti stai già sbottonando la zip. Ti avvicini, io mi alzo. Abbasso i jeans ancheggiando. Faccio scorrere le mie mani sul perizoma lilla e lo trascino giù, facendogli percorrere tutte le mie gambe... ancora lucide per l'olio post doccia di stamane. Ne metto sempre troppo. Ti stai già masturbando ed hai quella luce negli occhi... Mi afferri la testa in modo deciso, e mi baci. Un bacio tormentato che trasuda lussuria. Mi lecchi le labbra, il mento. Mi baci con foga e mu strattoni i capelli , che risplendono di riflessi rossi e incatenano le tue mani. Mi sbottono definitivamente la felpa e la tolgo . -" Non hai messo il reggiseno"- . No , non l'ho messo. Perché so quanto ti eccita trovarmi così.
Mi giri ed accompagni con i polpastrelli la mia schiena, che si piega a 90 gradi... la spina dorsale diventa quasi visibile. Ti posizioni dietro di me e mi dai uno schiaffo. Il bruciore arriva poco dopo, si propaga. Ma ne voglio ancora. Mi bagno . Inizio a sentire caldo. Me ne dai un altro, ed un altro... ed un altro. Sono ormai 10. Bruciano ma ormai sono un lago. Mi sento umiliata... usata ... ma arrapata da morire. Raccogli i miei umori e me li porti alla bocca.
-" Ma che fai!?"
-"Succhia"-
-"No."
Mi tiri i capelli. Quel gesto mi manda in bestia. Non mi sono mai sentita così. Apro la bocca e lecco le tue dita con avidità. Faccio scivolare la lingua sulla punta delle tue dita, poi, ansimando le succhio voluttuosamente. Uno per uno. Creando un vortice con la lingua.Lentamente... gustando ogni molecola del mio sapore misto al profumo intenso della tua pelle. One million , eh? Ti piace mettere profumi da stupro. Che tipo.
Ti squilla il telefono, imprechi... vai a rispondere.
-" Certo che puoi venire, certo... si. Si , sto facendo ricevimento con una studentessa. Ovvio , si. Si. 5 minuti , si. Ciao "-
-" Mi devo rivestire perché lei sta venendo. Che palle"-
-" Si, lo sai che mi dispiace. Volevo proprio farti male oggi . Dammi un bacio "-
Ti bacio mentre mi rivesto , prendo le mie cose.
-" Professore non penserà mica che lei sia l'unico per me ? Avevo voglia di... fare sesso anale. Lei non può, vado da un altro"-
Sorrido. Lo so che sei geloso come un ragazzino quando si tratta di me. Resti interdetto, vuoi replicare. Mi chiami, ma ho già chiuso la porta ormai.
-"Arrivederla professore"-.
Tendo l'orecchio per cercare di sentire quello che stai dicendo alla ragazza che è entrata poco fa ma nulla, la porta trattiene anche il più piccolo suono e ci divide. Vedo una tua collega camminare frettolosamente e con fare nervoso avanti ed indietro per il corridoio.
Dopo 10 interminabili minuti la tua ospite esce e tu mi guardi.
" Buongiorno professore"
" Buongiorno a lei, è venuta a ricevimento da me ?"
" Si professore"
"Prego, si accomodi"
Entro esitante e seguo con lo sguardo i tuoi movimenti, mi fai cenno di sedermi mentre prendi una sigaretta . -" Le da fastidio il fumo?" -"No.".
-" Lei fuma?"
-" No".
Ti accomodi sulla poltrona ed accendi la sigaretta ,mi guardi mentre il fumo ti esce dalla bocca.
-" La fai bene la parte della studentessa timida e pudica" -.
-" C'era una tua collega in corridoio. Ed è nella stanza affianco -.
-"Lo so"-.
- " Lo sai. Bene. Che vuoi ancora da me ? "-
-" Voglio scoparti".
Mi disorienti. Queste parole mi riecheggiano nella mente e vanno a colpire i più reconditi meandri della mia psiche... e l'istinto inizia a prevalere. Deglutisco a fatica e abbasso di pochissimo la zip della felpa grigia che indosso, ti vedo trasalire alla vista del mio collo dalla pelle bianca, diafana. Ti allenti la camicia sbottonando i primi bottoni mentre ti tocchi con la mano il mento. Fai il giro della scrivania e ti trovi proprio davanti a me. Ti guardo dal basso.
-" E se io non volessi?"-
-" Ma tu vuoi "-
-" Si ok ma se non volessi ? Posso urlare, scappare, dire tutto a tua moglie... farti arrestare..." Sorrido con aria di sfida.
Ridi.
"- Fallo... pur di scoparti ancora una volta andrei volentieri in carcere "
-" Davvero?"-
-" No".
Che stronzo. Ma tanto, io lo so.
Io ho deciso di provocare ed andare a letto con il professore. Solo io. E tu ... tu hai guardato solo me tra 200 ragazze. Sembra quasi romantico. Invece non lo è. Non c'è niente di bello e romantico in noi. C'è solo sesso e passione, baci con la lingua e morsi sulle labbra. C'è questo... e finché tutto questo esiste io mi sento meno morta.
Mi allontano spostando la sedia che stride sul pavimento, sbottono i jeans.
-" Oggi voglio farlo diversamente... voglio che lo metti li... si insomma, dietro"-
-" Ma ...sei sicura? Non ho lubrificante in ufficio"-
-" Voglio farmi male"-
-" Cosa?"-
-" Voglio farmi male. Voglio che tu mi faccia male. Voglio sentirmi proprio usata"-
Ti stai già sbottonando la zip. Ti avvicini, io mi alzo. Abbasso i jeans ancheggiando. Faccio scorrere le mie mani sul perizoma lilla e lo trascino giù, facendogli percorrere tutte le mie gambe... ancora lucide per l'olio post doccia di stamane. Ne metto sempre troppo. Ti stai già masturbando ed hai quella luce negli occhi... Mi afferri la testa in modo deciso, e mi baci. Un bacio tormentato che trasuda lussuria. Mi lecchi le labbra, il mento. Mi baci con foga e mu strattoni i capelli , che risplendono di riflessi rossi e incatenano le tue mani. Mi sbottono definitivamente la felpa e la tolgo . -" Non hai messo il reggiseno"- . No , non l'ho messo. Perché so quanto ti eccita trovarmi così.
Mi giri ed accompagni con i polpastrelli la mia schiena, che si piega a 90 gradi... la spina dorsale diventa quasi visibile. Ti posizioni dietro di me e mi dai uno schiaffo. Il bruciore arriva poco dopo, si propaga. Ma ne voglio ancora. Mi bagno . Inizio a sentire caldo. Me ne dai un altro, ed un altro... ed un altro. Sono ormai 10. Bruciano ma ormai sono un lago. Mi sento umiliata... usata ... ma arrapata da morire. Raccogli i miei umori e me li porti alla bocca.
-" Ma che fai!?"
-"Succhia"-
-"No."
Mi tiri i capelli. Quel gesto mi manda in bestia. Non mi sono mai sentita così. Apro la bocca e lecco le tue dita con avidità. Faccio scivolare la lingua sulla punta delle tue dita, poi, ansimando le succhio voluttuosamente. Uno per uno. Creando un vortice con la lingua.Lentamente... gustando ogni molecola del mio sapore misto al profumo intenso della tua pelle. One million , eh? Ti piace mettere profumi da stupro. Che tipo.
Ti squilla il telefono, imprechi... vai a rispondere.
-" Certo che puoi venire, certo... si. Si , sto facendo ricevimento con una studentessa. Ovvio , si. Si. 5 minuti , si. Ciao "-
-" Mi devo rivestire perché lei sta venendo. Che palle"-
-" Si, lo sai che mi dispiace. Volevo proprio farti male oggi . Dammi un bacio "-
Ti bacio mentre mi rivesto , prendo le mie cose.
-" Professore non penserà mica che lei sia l'unico per me ? Avevo voglia di... fare sesso anale. Lei non può, vado da un altro"-
Sorrido. Lo so che sei geloso come un ragazzino quando si tratta di me. Resti interdetto, vuoi replicare. Mi chiami, ma ho già chiuso la porta ormai.
-"Arrivederla professore"-.
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