La coinquilina - quarta parte
di
Roles93
genere
tradimenti
Continuo, consiglio di leggere le prime precedenti tre parti per capire
Lasciai la presa dal suo collo e ciò che prima era quasi una violenza si tramutarono in carezze sul suo volto, lei si girò e iniziò a baciarmi. Il tempo era come se si fosse fermato, era tutto così..così.. così perfetto.. ma sfortunatamente tutto si interruppe quando qualcuno suonò il campanello di casa.
Si alzò di colpo, era quasi preoccupata ed era timorosa nel andar a rispondere alla porta, mentre io , invece, era come se nulla fosse successo e non feci neanche un piega rimanendo seduto dando nessun cenno di volermi alzare. Provai a tranquillizzarla mentre lei provava ad alzarsi “ Dai su stai tranquilla, sarà qualche vicino che come al solito avrà finito il sale, rimani un altro po' accanto a me a rilassarti su!” lei mi guardo perplessa, si alzò e mi guardò dall’alto verso il basso e con il fiatone mi disse “ non so come sarai abituato te ma se qualcuno suona io rispondo! Non si può mai sap..” neanche il tempo di finire la frase che qualcuno tornò a suonare insistentemente “ Ecco visto ? sarà qualcosa d’importante!” lei disse, mentre uscì dalla doccia afferrando un asciugamano provandosi ad asciugare più velocemente possibile ma lasciandosi a chiazze bagnate. Indosso le prime cose che trovò, un tanga sottile e una canotta probabilmente mia, l’umido sulla sua pelle creo degli aloni sul suo seno lasciandone intravedere la forma. Mi guardo un po' seccata e mi disse:-“ Ti vuoi addormentare qui per caso ? sbrigati, alzati!” Lei uscii dal bagno e correndo si diresse all’ingresso, sentivo che parlava con qualcuno ma non riuscivo ad inquadrare chi fosse o cosa stesse dicendo. A malincuore chiusi il getto d’acqua, mi alzai e mi asciugai e senza vestirmi, indossando solo l’asciugamano a coprire bacino e gambe, mi incamminai per il corridoio per raggiungerla. Aveva lasciato chiazze d’acqua sul pavimento, aveva i piedi evidentemente ancora bagnati e mi sorprendevo come non fosse caduta, la raggiunsi alla porta rimanendo qualche passo indietro di lei, era il padre. Subito mi gelò il sangue e avevo il terrore che ci scoprisse, vedeva la figlia parlare velocemente e nervosamente con il padre, e lui vedendomi sorrise e scherzando mi disse “ Oooh dov' eri finito! Stavo chiedendo proprio di te! Vedo che anche tu sei bagnato! Vi capisco con questo caldo non si può fare altrimenti! Indovina un po' ? per la vostra felicità sono venuto a sistemare il condizionatore” indicando la borsa con gli attrezzi che aveva in mano. Io facevo cenni di apprezzamento con la testa e annuivo di tanto in tanto, ma mentre parlava il mio occhio si abbassò verso il culo fantastico della figlia, subito iniziai a tremare freddo e afferrai per le spalle la mia amante posizionandomi dietro di lei come per coprirla e con tono nervoso mi rivolsi al padre “ Grazie mille! Prego entri ! si accomodi in salotto su! Le preparo qualcosa di fresco! Lei si stupì del mio gesto e, mentre il padre si recava in salotto lei bisbigliando nervosamente mi disse: “ ma sei impazzito ? che stai facendo? Vuoi fargli capire tutto per caso ? guarda che lo sa che ho il ragazzo! Che potrebbe mai pensare!??” io mi avvicinai sul suo orecchio e sempre bisbigliando nervosamente risposi: “ Non ho la minima intenzione di farci scoprire!!! Ma abbiamo un problema! Non ti sei resa conto che hai ancora il culo largo e il mio sperma ti sta lentamente uscendo ???” posizionai il mio dito su quel culo sfondato in precedenza raccogliendo un po' di sperma che le usciva come per pulirla per poi mostrarglielo “ecco vedi?” Lei spalanco gli occhi incredula “ Cazzo!!! Come è possibile!! Potevi dirmelo prima!! E adesso che faccio !?!?” sempre bisbigliando la nostra si trasformò quasi come una discussione, tipo una delle tante come facevamo un tempo prima di oggi “ Ma come fai a chiedermi –come è possibile!- secondo te dove finisce lo sperma una volta che ti vengo nel culo!? Che aspetti vai in camera a cambiarti !!” la scena sembrava quasi comica ma noi eravamo terrorizzati. Lei ascoltò il mio consiglio e si voltò di scatto sentendosi osservata nel dirigersi in camera ma poi il padre dalla sala da pranzo ci chiamò “ Eh allora ? che state facendo voi due ? venite su sto aspettando ancora il mio succo fresco!” Ci guardammo come per dirci CAVOLO SIAMO FREGATI. Lei camminava avanti e io sempre qualche passo indietro a lei per valutare la situazione e le condizioni in cui era. Arrivati in cucina fece in modo da evitare il più possibile di dare le spalle al padre e le parlava sempre guardandolo negli occhi e stringendo il più possibile le natiche. Io ero ancora con l’asciugamano e la vista di quella scena mi faceva impazzire, cavolo mi stavo di nuovo eccitando! Non potevo farmi scoprire! Lei si piegò in avanti per versare il succo al padre che era seduto sul divano mettendosi praticamente a pecorina, iniziavo ad agitarmi provando a pensare ad altro per distrarmi per far calare la mia erezione. Il padre si accorse di questo mio cambio di espressione e preoccupato mi domandò “ hey va tutto bene? Ti vedo strano.. stai sudando e sei pallido!” io nervosamente tolsi lo sguardo dal culo di sua figlia e risposi “ Ma no.. ma no… cioè è colpa del caldo! Non resisto quasi più!” dissi accompagnando il tutto da una risatina palesemente finta. Lui si alzo di colpo afferrando la cassetta degli attrezzi, la mia dolce amante vedendo il movimento improvviso del padre torno a schiena dritta e ruotava su sé stessa provando a tener nascosto il suo culo. Di tanto in tanto, quando il padre era distratto, lei mi guardava malissimo, come per addossarmi tutta la colpa. Il padre prese una sedia da usare come scala, prese un cacciavite e inizio a svitare delle viti. Mentre lui faceva ciò io tornai a fissare il suo fantastico culo, era come una calamita per me, ma ad un tratto vidi un’abbondante goccia del mio sperma che cadde a terra facendo un rumore quasi impercettibile che lei ovviamente non si accorse. La sfortuna ci perseguitava, e una vite del padre cadde a qualche centimetro dalla goccia del mio sperma. Il padre esclamò “oh diamine” facendo un movimento come se stesse per scendere e raccoglierlo, io feci un balzo felino spingendo la figlia quasi facendola cadere e afferrai quella vite per poi porgerla. Lei mi guardava non riuscendo a capire il perché del mio gesto finché non vide che poggiai il mio tallone su quella goccia facendole uscire un sorriso quasi divertito.
I minuti passarono e per fortuna il padre diede l’impressione di non accorgessi di nulla. Si sistemò “ Ecco fatto! Adesso non dovreste più patire il caldo! Così almeno evitate di andare in giro in mutande e con un asciugamano!” disse ridendo sparandoci palesemente una frecciatina. La figlia sudando freddo e con una finta risatina rispose un semplice “ehm.. già”. Il padre si diresse verso la porta per andare ma poi si fermo all’istante e rivolgendosi alla figlia disse: “ ah già quasi dimenticavo! Sta sera sera siamo al ristorante! Vieni ci sarà una sorpresa che ti aspetta!” incuriosita rispose “ Una sorpresa?” e il padre ribadì “ Si una sorpresa! Non posso dirti altro! Ah se vuoi puoi venire anche tu! La tua presenza sarà gradita!” disse rivolgendosi a me, che risposi cordialmente “ Oh grazie mille! Se non è un problema e non do disturbo accetto felicemente l’invito!” Lui sorrise “ Bene allora ci vediamo alle 8! E puntuali!”. Il tonfo della porta che si chiuse rimbombò su tutta la casa. Lei poggiò le spalle sulla porta e sbuffando disse: “ Non riesco ancora a crederci, l’abbiamo scampata per un però” io scoppiai a ridere come per alleviare tutta la tensione di quell’incontro “ Eh si ! ci è mancato proprio poco! Ma secondo te di che sorpresa parlava tuo padre” lei guardò verso l’alto come per pensare “ non ne ho idea, ma conoscendo mio padre sarà qualcosa che stupisce!” fece una pausa e poi disse “ Ah già, sicuramente ci porterà nel suo classico ristorante di lusso, sta sera ti tocca vestirti elegante se vuoi ancora venire, e non di certo con questa asciugamano!!” risposi ridendo “ certo non ti preoccupare!” mi avvicinavo a lei come per baciarla, ma si scansò “ Basta per oggi ne abbiamo avuto abbastanza! Visto che sta sera dobbiamo uscire vado a studiare ora!” rimasi un po' deluso, e ora che ci pensavo anche io dovevo studiare almeno un po' oggi “ Ok va bene..” ed entrambi entrammo nelle nostre stanze.
Passarono delle ore ed era quasi ora di prepararsi, io decisi di indossare una camicia bianca di lino accompagnata con un pantalone nero, e una volta pronto bussai alla sua porta “ hey a che punto sei! Guarda che è quasi ora di andare!” neanche il tempo di finire la frase e lei aprì la porta molto lentamente facendo un passo in avanti venendomi praticamente sopra. Feci un passo indietro per osservala meglio, aveva i capelli lisci con un acconciatura che sembravano più corti all’altezza delle spalle, indossava un abitino nero molto elegante e senza spalline che arrivava fino al ginocchio che lasciava uno spacco a V sulla schiena, palesemente non indossava il reggiseno e abbassando lo sguardo notai che indossava delle scarpe con tacchi alti che la sollevavano da terra raggiungendo quasi il mio metro e novanta di altezza. Rimasi letteralmente a bocca aperta, e lei ridendo mi diede una piccola spinta e scherzando mi disse “ Ti è passata tutta la fretta ? dai forza su andiamo che mio padre è già giù che ci aspetta in macchina!” Ero quasi dispiaciuto, me la sarei scopata lì in piedi in quel preciso istante e le sue parole furono per me come una pugnalata al cuore. Non risposi feci solo un cenno, facendole largo per il corridoio in modo che mi camminasse davanti come se fosse in una passerella per godermi tutte le sue forme. Entrammo in macchina e ci recammo in questo bellissimo ristorante con addirittura un tappeto rosso all’ingresso. Una volta entrati, il padre ci invitò a sederci dove preferivamo, era un tavolo da 6 dove i suoi genitori si sedettero ai capi tavola, io e lei accanto mentre la sorellina minore di 12 anni difronte a noi. Rimase un posto libero e lei incuriosita chiese al padre “ Aspettiamo qualcun altro? Vedo che c’è un posto vacante!” Il padre sorrise e rispose “ Beh quel posto è riservato alla tua sorpresa!” Lei si blocco provando a capire chi fosse, o meglio forse lo sospettava ma non mi disse nulla, vidi solo il suo sguardo cambiare. Arrivò il cameriere e ordinammo gli antipasti, era ormai un bel quarto d’ora che il fantomatico ospite non si faceva vedere quindi decidemmo di iniziare, lei era sempre più agitata e da sotto il tavolo cercai e strinsi forte la sua mano, mi sorrise ed ebbi l’impressione che funzionava come se si stesse calmando. Arrivò l’antipasto e con lui l’atteso ospite, era il suo ragazzo. La sua faccia mutò, la sua espressione cambiò osservandolo con occhi spalancati, probabilmente si aspettava che fosse lui la sorpresa ma sperava che si sbagliava. Lui salutò tutti cordialmente e si sedette di fronte al suo posto, il padre aggiunse “ Ebbè ? allora ? piaciuta la sorpresa ? Oggi Valerio mi ha chiamato dicendo che ti ha sentita strana al telefono e ha voluto prendere il primo treno per farti queste bellissima sorpresa! E tra l’altro scopro pure che oggi sono ben 4 anni che state insieme!” Lei ebbe come una scossa e iniziò a scuotere la testa, si era completamente dimenticata che oggi era il suo anniversario e fingendo di sapere tutto “ Ah, certo.. si ! è proprio oggi…!” La cena per lei si tramutò in un incubo, aveva il suo ragazzo coetaneo di fronte a lei e non riusciva a guardarlo negli occhi, mentre il ragazzo con cui lo aveva tradito era alla sua sinistra. Era visibilmente nervosa e mangiava quasi a stento. I due si scambiarono pochissime parole, io invece non mi sentivo neanche un po' a disaggio, anzi un po' la cosa mi divertiva se devo essere sincero. Il profumo della sua ragazza mi stava praticamente facendo perdere la testa, mentre aspettavamo il secondo da sotto il tavolo poggiai la mia mano sulla sua coscia iniziando ad accarezzarla con i miei polpastrelli quasi sfiorando la sua pelle. Lei fece un piccolo sussulto mentre beveva quel goccio di vino quasi soffocandosi ma non fece cenno di obbiezione del mio operato. Ciò mi diede come un via libera e mentre parlava con il suo ragazzo chiedendogli com’era stato il viaggio, io con più decisione poggiai la mia intera mano sulla sua coscia sinistra iniziando ad accarezzarla salendo sempre di più verso il suo interno coscia. La sentivo surriscaldarsi letteralmente sulle mie mani, apri quasi in modo scandaloso le gambe e senza fare complimenti io accettai l’invito stuzzicando il suo interno coscia e la sua intimità con la punta delle mie dita. In poco tempo la sentii bagnare sempre di più e, per un istante come flashback, mi venne in mente la scena di oggi mentre era con il padre con il culo bagnato pieno di sborra, ero eccitatissimo e il mio cazzo mi faceva male per colpa della compressione dovuta ai pantaloni stretti ed eleganti. Il suo sguardo e i suoi modi di fare cambiarono, da che era inizialmente tesissima e preoccupata, ora era rilassata ed eccitata e probabilmente anche a lei questa situazione intrigante e segreta le piaceva molto. Prese il bicchiere e chiedendo un brindisi per l’anniversario con il suo ragazzo, con la scusa riempì il suo bicchiere quasi fino al orlo di vino rosso per poi berlo tutto in un colpo con lo stupore dei presenti. Le guance diventarono rosse e il massaggio sul mio cazzo più intenso, stava iniziando a perdere tutti i suoi freni inibitori e cogliendo la palla al balzo entrai due dita dentro la sua figa fradicia. Ebbe un sussulto posizionando la sua schiena in maniera completamente dritta sulla sedia come se si stesse sistemando per non dare nell'occhio, poi si avvicinò e mi bisbiglio qualcosa all’orecchio “ Ti aspetto seguimi” tolse la mia mano dalla sua figa e si sistemo il vestito in modo che non fosse nuda una volta alzata, si alzo e disse ai presenti “ Devo andare un attimo in bagno scusatemi” Calò il silenzio e ovviamente non potevo raggiungerla subito, avrei reso la cosa un po' sospetta e decisi di far passare qualche minuto per poi alzarmi anche io con il pacchetto di sigarette in mano e dire “ Scusate ho proprio bisogno di fumare” mi alzai e fortunatamente il bagno e la porta d’ingresso del locale erano nella stessa direzione, entrai in bagno e mi trovai davanti il bivio fra la il bagno delle donne e quello degli uomini, non sapevo dove fosse ma, per fortuna, sentendo entrare qualcuno lei uscì dal bagno delle donne e senza dire una parola mi afferro per il colletto della camicia ridendo e barcollando tirandomi dentro quel lussuoso bagno, spingendomi sulla porta e chiudendola a chiave. Mi guardò negli occhi ridendo e mi diede un lungo e passionale bacio, sentivo il sapore del vino fra le sue labbra e la cosa mi eccitava parecchio. Si avvicino al mio orecchio e mi morse il lobo quasi facendomi male e mi sussurrò “Perché ci hai messo tanto? Ti stavo aspettando con ansia”
Continua
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