La coinquilina - quinta parte

di
genere
tradimenti

Continuo: La coinquilina – quinta parte. Si consiglia di leggere le prime quattro parti per entrar meglio nella storia.


Ebbe un sussulto posizionando la sua schiena in maniera completamente dritta sulla sedia come se si stesse sistemando per non dare nell'occhio, poi si avvicinò e mi bisbiglio qualcosa all’orecchio “ Ti aspetto seguimi” tolse la mia mano dalla sua figa e si sistemò il vestito in modo che non fosse nuda una volta alzata, si alzò e disse ai presenti “ Devo andare un attimo in bagno scusatemi” Calò il silenzio e ovviamente non potevo raggiungerla subito, avrei reso la cosa un po' sospetta e decisi di far passare qualche minuto per poi alzarmi anche io con il pacchetto di sigarette in mano e dire “ Scusate ho proprio bisogno di fumare” mi alzai e fortunatamente il bagno e la porta d’ingresso del locale erano nella stessa direzione, entrai in bagno e mi trovai davanti il bivio fra la il bagno delle donne e quello degli uomini, non sapevo dove fosse ma, per fortuna, sentendo entrare qualcuno lei uscì dal bagno delle donne e senza dire una parola mi afferrò per il colletto della camicia ridendo e barcollando tirandomi dentro quel lussuoso bagno, spingendomi sulla porta e chiudendola a chiave. Mi guardò negli occhi ridendo e mi diede un lungo e passionale bacio, sentivo il sapore del vino fra le sue labbra e la cosa mi eccitava parecchio. Si avvicinò al mio orecchio e mi morse il lobo quasi facendomi male e mi sussurrò “Perché ci hai messo tanto? Ti stavo aspettando con ansia”

Mi trovavo nel bagno con lei e tutto ciò mi sembrava incredibile, una situazione assurda che avrei immaginato solo nei miei sogni più erotici e, invece ero dentro ad un fantastico e spazioso bagno di lusso accessoriato con pareti e pavimenti rivestiti in parquet color legno molto scuro illuminato da luci gialle molto soffuse che davano un senso di sollievo per gli occhi creando una certa atmosfera non indifferente.
Ero eccitatissimo e quasi non la riconoscevo, anzi era come se davanti a me avessi una persona nuova che dava libero sfogo senza freni a passione e piacere senza preoccuparsi delle minime conseguenze. Era visibilmente brilla, la sentivo ridere mentre era attaccata al mio orecchio e l’aria che emanava mi solleticava dolcemente, poggiai le mie mani sui suoi fianchi stringendola forte a me mentre una mia mano scendeva con prepotenza verso il suo fantastico culo iniziando a stringere con estrema forza la sua natica sinistra. Lei ebbe un sussulto e si staccò dal mio orecchio ridendo guardandomi negli occhi, io addentai il suo collo quasi per farle male ma era come se la sua soglia del dolore fosse sparita dopo le nostre precedenti esperienze, non dava segni o cenni di spostarsi o ribellarsi anzi, rideva compiaciuta. Lentamente poggiai sul suo viso l’altra mia mano accarezzando dolcemente la sua guancia, lei dava segni di apprezzamento iniziando a rilassare il suo corpo, ma quella che poteva sembrare una dolce carezza amorevole si tramutò subito in tutt’altro, scorrendo lentamente la mia mano dal suo viso verso la sua nuca facendo apparire tutto ciò come un tenero massaggio ai capelli, li afferrai e con forza li tirai verso la sua sinistra facendole piegare il collo consentendomi più superfice per le mie labbra. Stupita gli uscì un urletto spontaneo che rimbombò in tutto il bagno come se ci fosse un eco, distaccai subito i miei denti dalla sua morbida pelle e bisbigliando le sussurrai “Sei impazzita!?! Fai piano se entra qualcuno e ci scopre poi è un bel problema!” Lei non rispose, o meglio lo fece con una risata complice mentre avvicinava il suo indice sulle mie labbra facendo uscire un dolce suono come per farmi capire di parlare di meno e agire di più “ Shhh….” Fece un passo indietro distaccandosi dalla mia presa, mi guardava con uno sguardo sensuale che mi travolgeva in una maniera assurda, uscì la punta della sua lingua iniziando a leccare le sue labbra rivestite da un rossetto color rosso acceso in modo sensuale per poi afferrare le estremità del suo vestito rosso all’altezza delle spalle per poi farlo scivolare lentamente. Io la osservavo senza tralasciare nessun minimo particolare di quel suo sensuale gesto, il vestito era molto stretto e con i pollici creava dello spazio fra la sua pelle e il tessuto iniziando a spingerlo e arrotolarlo lentamente verso il basso scoprendo centimetro per centimetro la sua pelle. Ebbe un po' difficoltà all’altezza del seno e, come era già ben evidente, non indossava il reggiseno e trovava un po' di resistenza nel superare i suoi capezzoli già turgidi ma, una volta riuscita, le sue bellissime tette schizzarono fuori di colpo. Continuava l’ascesa del vestito facendolo scorrere sulla sua pancia piatta fino ad arrivare ad altezza dei glutei, dove, anche qui trovò difficoltà per via delle sue fantastiche forme iniziando a muovere il bacino come se stesse ballando, ruotandolo in aria per aiutarsi fino a scoprire completamente il suo minuscolo e trasparente perizoma nero che faceva intravedere praticamente tutto. La mia erezione era molto più che evidente ed ero imbambolato a guardarla con la bocca leggermente aperta, non riuscivo a distaccare gli occhi da lei, non chiudevo neanche le palpebre; le mie mani slacciarono la cintura del pantalone facendoli cadere a terra insieme alle mie mutande liberando il mio cazzo che puntava verso di lei, ma era come se le mie mani agissero senza il mio permesso poiché io ero troppo impegnato ad osservarla senza rendermi conto di tutto il resto. Si abbassò completamente il suo vestito e sollevò lentamente i suoi tacchi uno alla volta per rimuoverlo completamente lasciandolo a terra, divaricò leggermente le gambe per poi dirmi con aria sensuale “ Allora?.. cosa stai aspettando ??? non abbiamo molto tempo.. scopami. Ora.” Inizio a scuotere la mia testa come per riprendere coscienza di tutto quello che stava accadendo, mi trovavo ancora con le spalle alla porta, ma dopo la sua richiesta diretta, feci un balzo verso di lei afferrandola con forza per i glutei sollevandola da terra per poi farla sedere sopra il lavandino che coincideva perfettamente con l’altezza della sua figa sul mio cazzo. Lei mi strinse forte appoggiando la sua testa sul mio collo, io sentivo la punta del mio cazzo sbattere contro il suo perizoma già fradicio, sentivo che le spingeva il suo bacino verso il mio cazzo invogliandolo ad entrare dentro di lei il più presto possibile. Non la feci attendere neanche un secondo di più, spostai il suo perizoma di lato creandomi lo spazio necessario, spostai il mio bacino indietro come per prendere una piccola rincorsa per poi entrarlo di colpo dentro la sua figa. Lei ebbe un sussulto liberatorio, ma non potevo permettergli di farla urlare di piacere liberamente come già successo oggi nel pomeriggio e quindi iniziai a premere la sua testa tra la mia spalla e il mio collo in modo da attenuare il suo volume di voce. Rimasi qualche secondo fermo dentro la sua figa, era caldissima e viscosissima, sentivo le sue unghia aggrapparsi alla mia schiena trasmettendomi un senso di possesso nei suoi confronti, tutto ciò lo adoravo e iniziai a muovermi uscendo lentamente il mio cazzo da dentro la sua figa per poi entrarlo nuovamente con un colpo secco. Avevo creato questa sorta di ritmo che lasciava il suo piacere come in sospeso e a intermittenza, un misto tra il lento e il veloce facendogli bramare sempre di più il mio sesso. Per lei era come una tortura e con voce sensuale e piena di desiderio iniziò ad incitarmi : “ ti prego.. non farlo..scopami con forza e veloce..non resisto…così è una tortura”
Fino ad ora ho sempre fatto il contrario di ciò che voleva lei ma sta volta me lo disse con una passione e voglia che cedetti subito, afferrai il suo culo con entrambe le mie mani da dentro il lavandino stringendolo come se volessi spremerlo e iniziai a spingerla con forza verso il mio cazzo mentre io simultaneamente spingevo il mio corpo contro di lei per far arrivare il mio cazzo fino in profondità. Era in estasi, eravamo così vicini e stretti che i nostri corpi sembravano come fondersi, respiro, calore, movimenti, era come se tutta la nostra essenza si mischiava come per creare un tutt’uno. La sentivo gemere mentre provava inutilmente a trattenere gli urli, ormai le spinte che davo al suo culo per spingerla verso di me sembravano quasi inutili visto che ormai era lei a muoversi da sola contro di me. Iniziava ad irrigidirsi e sentii come se il suo piacere stesse per esplodere, sposta le sue mani dalla mia schiena al mio collo abbracciandomi forte ma, ad un tratto, fui costretto a fermarmi tappandole la bocca con entrambe le mie mani negandogli l’orgasmo che tanto bramava. Mi guardò come se volesse fulminarmi, non capiva se era un altro mio giochetto e con voce incazzata bisbigliando attraverso la mia mano : “ ma sei impazzito? Non puoi farmi questo! Non ora!” io spinsi con più forza la mia mano sulla sua bocca in modo tale da bloccare le sue parole sul nascere e con tono di voce molto basso le sussurrai: “ Fermati! Ho sentito il rumore di una porta! Mi sembra che qualcuno abbia bussato!” Tolse le mie mani dalla sua bocca “ Ma che dici! Sarai stato te! Non so se te ne rendi conto ma ogni volta che spingi fai tremare tutto eh!” disse con sarcasmo. Iniziai a crederle pensando che era stato tutto frutto della mia immaginazione rientrando nuovamente il mio cazzo dentro di lei, stavo per iniziarmi a muovere finché sta volta sentii di nuovo quel rumore e non potevo essere io, qualcuno aveva bussato e una timida voce che proveniva da dietro aggiunse: “ Hey…amore…sei qui dentro?” Calò il gelo e i nostri sguardi si incrociarono terrorizzati con la paura di essere stati scoperti. Lei era nel panico, non sapeva se rispondere o stare zitta ma qualcosa avrebbe dovuto farla e al più presto. Sta volta fu lei che mise una mano sulla mia bocca e balbettando alzò il tono di voce per rispondere al suo ragazzo: “Ehm…si amore….sono qui...” lui provò ad abbassare la maniglia per aprire la porta ma fortunatamente eravamo chiusi a chiave “ Amore tutto bene? È da più di 20 minuti che sei li dentro! È già arrivato il secondo e stiamo aspettando te per iniziare!” Continuava a provare ad aprire porta “ Dai apri su non farmi preoccupare” Non riuscivo a crederci erano già passati 20 minuti, ogni volta che sono con lei il tempo sembra bloccarsi catapultandoci in un mondo fatto di lussuria e passione. La vedevo in difficoltà ma tutto ciò aumentò la mia perversione e la voglia di possederla, ammetto che anche io avevo un po' di timore nell’essere scoperto provando ad immaginare per un istante le possibili conseguenze, ma questa mia paura era in lotta con la mia eccitazione. Quante volte nella vita mi potrà accadere nuovamente una cosa del genere?! Voglio viverla fino all’ultimo pensai.
Feci un piccolo passo in avanti spingendo più a fondo il mio cazzo iniziando a muoverlo lentamente, lei mi fulminò con occhi mentre sentivo la sua figa stringersi volontariamente quasi come per strozzarmi il cazzo. Mi sussurrò molto lentamente con aria furiosa” Ma sei impazzito!? Guarda in che casino siamo finiti e tu pensi a scoparmi?! Aiutami ad uscirne fuori!” io non risposi afferrai i suoi fianchi e sta volta spinsi con forza il mio cazzo dentro di lei facendole uscire un incontrollato gemito che interruppe tappandosi la bocca con le sue mani. Chiuse gli occhi per un istante, la sua mente le diceva di fermarsi ma il suo corpo volevo continuare ciò che era stato bruscamente interrotto. Iniziava ad agitarsi e a guadarsi attorno preoccupata mentre io con sempre più frequenza iniziavo a muovere lentamente il mio cazzo dentro di lei. Lei faceva respiri profondi come per provare a calmarsi o ridurre il dolce suono dei suoi gemiti e dopo qualche secondo di silenzio il suo ragazzo disse: “ Ma stai bene? Ho sentito uno strano rumore! dai amore non farmi preoccupare!” Ormai avevo ripreso la situazione in pugno e lei tornò ad assecondare i suoi movimenti con i miei spingendo il suo pube contro il mio strofinando con forza il clitoride contro di me. Sentivo il mio cazzo come stritolarsi sotto le contrazioni della sua figa, i movimenti era decisamente molto più lenti ma era come se stesse godendo come se la stessi scopando con foga e velocità. Faceva molte pausa prima di rispondere al suo ragazzo” No amore sto bene sul serio.. probabilmente sono solo dolori premestruali..” non sapeva che scusa usare ma sembrava funzionare, l’unico problema era che il suo ragazzo non dava cenni di tornare al proprio posto al tavolo e noi avevamo i minuti contati per non far insospettire sempre di più per la nostra reciproca assenza. “Dai allora ti aspetto qui fuori alla porta finché non esci” in quel preciso instante io iniziai a spremere del sapone sul mio indice e il mio dito medio e, senza farmi accorgere da lei, entrai due dita dentro il suo culo in solo colpo fino in fondo. Anche se le avevo sverginato il culo nel pomeriggio era ancora molto stretta e probabilmente provò anche del dolore nel mio gesto rispondendo di colpo al suo ragazzo urlando un secco: “ NOOOOO!! Non lo fare!” io non capivo se era rivolto a me o a lui ma continuai a tenere le dita dentro al suo culo piegandole a forma di uncino allargandolo con prepotenza. Era strettissima e avevo molta difficoltà a fare ciò e sentivo anche ogni movimento del mio cazzo nella sua figa con le dita da dentro il suo culo. Iniziò a sudare freddo e a provare a trattenere i gemiti il più che poteva, le gambe le si irrigidirono e iniziarono a tremare. Si mise entrambe le mani in bocca serrandola il più che poteva per far emettere il meno possibile gemiti di piacere, non ci stavamo muovendo con forza, anzi eravamo addirittura entrambi fermi, ma lei stava avendo un orgasmo fortissimo. La guardavo mentre teneva gli occhi serrati con forza, avevo il viso tutto arrossato come se stesse soffrendo e godendo allo stesso tempo. Ad un tratto sentii del liquido bagnarmi le gambe, anche sta volta era venuta squirtando.
Continuò a tremare ad essere rigida per circa un minuto, un intenso minuto di costante e puro piacere per poi rilassarsi completamente perdendo la facoltà di contrarre ogni suo singolo muscolo, era esausta. Tolse le mani dalla sua bocca e fece uscire un sospiro di sollievo dimenticandosi per un breve istante la presenza del suo ragazzo alla porta del bagno. Lui percepì questo strano rumore e di nuovo provò ad aprire la porta iniziando a bussare insistentemente, lei con voce più serena gli disse: “ amore stai tranquillo.. ora sto decisamente molto meglio” mi guardava e sorrideva con aria complice “ Dammi altri 5 minuti il tempo di sistemare il trucco e sono da te!” Lui rispose con un secco “Ok” ma sembrava diverso il suo tono e mi passo per la testa come se stesse sospettando qualcosa. Lei scese dal lavandino e raccolse il vestito da terra mettendolo in fretta e furia alzandolo in un colpo solo lasciando solo il suo seno scoperto. Io feci un passo indietro, ero un po' amareggiato visto che io non ero ancora venuto. La mia espressione cambiò, ma visto le circostanze, mi rassegnai che si fosse fermata li, ma appena vide che mi stavo per alzare i pantaloni, fece un passo verso di me per fermarmi “ Hey ma che fai?! Non abbiamo ancora mica finito!” sussurrò con tono bassissimo. La vidi inginocchiarsi davanti a me per poi afferrare con una mano il mio cazzo e metterselo dentro la bocca. Ad essere sincero non mi aspettavo tutto ciò ma era stupendo, e l’idea che anche era in grado di sorprendermi mi faceva capire sempre più che era la donna giusta per me.
Chiusi i miei occhi e anche io provavo a non emettere un suono mentre con le mie mani stringevo il suo seno palpandolo. Fuori alla porta c’era un silenzio tombale come se il suo ragazzo si fosse rassegnato andando via per aspettarla al tavolo, fece tutto di fretta ed entro il mio cazzo fino in gola e, appena capì che stavo per venire, lo uscì, apri la bocca e lo puntò sulla sua faccia. Venni molto abbondantemente facendo finire qualche schizzo sul suo volto, sui suoi capelli e sul suo seno. Era soddisfatta del suo operato e si spalmò lo sperma sul seno mentre mi guardava pronta ad ingoiare tutto quello che era riuscita a raccogliere con la bocca. Si alzò e si sistemo il vestito e si sciacquò il viso provando a sistemare la sua precedente acconciatura perfetta. Vidi che nel bagno c’era una grande finestra, non potevo di certo uscire dal bagno insieme a lei visto che tutti sapevano che io ero fuori a fumare! Mi ricomposi anche io uscendo dalla finestra e una volta uscito sentii nuovamente la voce del suo ragazzo “ Sei uscita finalmente!” iniziai a sbirciare preoccupato con la paura che avesse capito tutto, lei lo baciò appassionatamente incrociando la lingua con la sua dopo che aveva appena ingoiato il mio sperma per poi dirgli ridendo “ Ora sto bene!” chiuse velocemente la porta alle sue spalle per paura di aver lasciato qualche tracce e si andò a sedere al suo posto. Poco dopo io entrai nuovamente nel ristorante, il padre con aria sospetta mi disse “ Ma dove sei stato! Che ti sei fumato un pacchetto intero mica una sigaretta!! “ disse ridendo “ e poi che hai combinato? Hai tutti i pantaloni bagnati!” Abbassai lo sguardo e avevo i pantaloni bagnati dal nettare di sua figlia. Feci una finta risata e imbarazzato dissi “ Eh si scusatemi.. avevo finito le sigarette e sono andato a cercare un tabacchino, poi una macchina passando mi ha schizzato sui pantaloni.. che vergogna cavolo” Fortunatamente si misero tutti a ridere credendo alla mia balla per poi dirigermi al mio posto a sedere accanto la mia fantastica amante. Da li in poi la cena si concluse in modo tranquillo per poi dirigerci tutti verso casa.

PS: scusate per gli errori, sfortunatamente scrivo di getto e difficilmente riesco a rileggere attentamente prima di pubblicare, (se volete segnalarmeli fatelo via email sia per questo che per altri miei racconti e io provvederò a sistemarli)
commenti, critiche o consigli sono graditi! Se volete contattarmi fatelo su roleplayer1.93@gmail.com

scritto il
2017-07-10
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