Ch@t

di
genere
sentimentali

Mi hai mandato una tua foto, e mi hai chiesto se cercavo solo relazioni serie … Io ingenuamente ti ho risposto che anche le amicizie erano ben accolte, ma poi hai ricordato che esiste anche il divertimento. Qualcosa di superficiale, no?... D’altronde cosa posso trovare in posti del genere …
Prima ti ho detto che non avevo esperienze, e ti ho esposto i miei dubbi sul fatto che debba cominciare in modo così frivolo quest’importante parte della mia vita. Ti ho chiesto se avresti gradito fare prima due chiacchiere, scambiarci qualche parola, conoscerci anche poco; ho cercato di ricordarti che spesso, facendo come volevi, si offre a qualcuno qualcosa che non merita.
Il tutto, senza una tua risposta.
Mi sono chiarito, poi: ti ho chiesto scusa per quei continui messaggi spinti dalla paura di perdere qualcuno con un tale viso. Mi hai risposto, lì; mi hai detto che non eri collegato e di non preoccuparmi. Ho cominciato a cedere, in quel momento, temevo di perderti. Ti ho chiesto se anche solo un giretto insieme era fuori discussione, ma facendoti capire in modo velato che un tuo “no” non mi avrebbe fermato, e che forse potevo darti ciò che cercavi, da un ragazzo qualunque.
Sono seguiti una serie di messaggi, sembravi un po’ più interessato, mi facevi domande mirate, ed io mi sentivo più vicino a ciò che avevo iniziato ad immaginare nelle mattine, nei pomeriggi, e nelle notti precedenti.
Poi stop. Mi ero ormai convinto, e ci credo anche ora, della poca importanza che ha la prima volta. Ero certo, e lo sono anche ora, che quando si trova la persona giusta, e si compie un tale passo, la gioia di quel momento supera in una sola volta tutte le emozioni superficiali provate durante frettolosi incontri. Così mi sono messo a disposizione, ti ho detto che cercavo anche dello svago, e l’ho fatto con qualche messaggio.
Sei rimasto nel tuo usuale silenzio. E io che potevo fare, durante quest’attesa forse destinata ad essere eterna? Ti dovevo dimenticare perché tanto non mi avresti risposto? O restare “collegato”, pronto a ricevere quell’attesissimo riscontro? Avevo due opzioni: pensare a te, o non pensare a te. Ma purtroppo non si possono dare ordini nel posto dove il mio pensiero per te si concentrava, e così la mia mente ha cominciato, in quella dannata libertà di cui mi omaggiavi, a viaggiare. E così, addio.
Cominciai a pensarti più di prima, a controllare un’infinità di volte se avevi visto il mio messaggio, a guardare quei tuoi occhi motivo di tanta sofferenza, fino a che iniziai, la sera in cui ti sognai, a vederti dentro di me in ogni momento del giorno e anche in ogni momento della notte. Lì capii: capisci di desiderare qualcuno quando occupa i tuoi spazi in ogni attimo di luce; ma quando la mente, accarezzata dal respiro della notte, quando ha la libertà di dedicarsi a ciò che vuole, ti mostra lo stesso sorriso, lo stesso sguardo, gli stessi due cristalli verdi … che cosa sta facendo? Sta amando.
di
scritto il
2017-07-13
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