Giuro solennemente di (non) avere buone intenzioni
di
bloodymari
genere
sentimentali
Ok allora questo è il primissimo racconto che scrivo e dire che sono agitata è dire poco. Da fuori non si vede ma dentro sto tremando per l'eccitazione e l'imbarazzo insieme perchè non ho mai scritto racconti erotici.. e si bhè insomma questo è il primo xD in questa prima parte vi avviso che non c'è praticamente niente "sesso" ma si tratta di un'introduzione. Il mio cervello sta già lavorando alla seconda parte u.u
Buona lettura! ^^
Maria non ci poteva credere: erano mesi che desiderava rivedere Alberto. L'ultima volta si erano incontrati poco prima di Natale. Alberto si era trovato a passare da Monza per comprare un regalo particolare per la sua ragazza, un tipo di the che vendevano solo in un negozio di quella città. Con l'occasione ne avevano approfittato per incontrarsi e scambiarsi i reciproci regali. Già in quell'occasione, nonostante sapesse che il ragazzo era fidanzato, le era battuto forte il cuore quando si erano incontrati. Lui la considerava una cara amica, alla stregua di una sorellina, tanti erano gli anni che si conoscevano. Lei aveva sempre mascherato i suoi sentimenti per lui, indossando la maschera della “fratellanza”.
A febbraio, quasi per caso, lei gli aveva chiesto come stesse andando con la sua fidanzata e Alberto le aveva risposto che si erano lasciati. La sua risposta alla notizia fu una sola parola: “capisco”. Era stata combattuta tra il dispiacere per la sofferenza della persona che aveva sempre amato e la speranza di avere una possibilità. Per qualche giorno non si era fatta sentire, aveva avuto bisogno di prendersi il tempo per ragionare e non fare mosse avventate. Il cuore di Alberto era ferito e lui la vedeva solo come una sorellina, nonostante lei avesse 25 anni e lui 32. Erano adulti. Ma una mossa avventata avrebbe fatto scappare il ragazzo come un cerbiatto che si accorge di un cacciatore maldestro.
Ed eccola lì, a luglio, il giorno del suo compleanno. Una settimana prima Alberto le aveva scritto: -Che ne dici se passiamo il giorno del tuo compleanno insieme? Non mi va di sapere che la mia sorellina è sola proprio nel suo giorno :) -
Avevano passato una bella giornata insieme: avevano fatto un giro per il centro, pranzato in un posticino tranquillo e poi lei aveva proposto di andare a casa a guardare un film.
Entrarono in casa e lo guidò direttamente verso la camera da letto. Le piaceva guardare i film comodamente sdraiata sul letto matrimoniale. Aveva messo apposta la tv sulla parete di fronte al letto.
-Prego, entra.- Gli disse sorridendo. Alberto entrò un po' sconcertato nella stanza, subito seguito da lei. - Cosa fai in piedi? Siediti, mica ti mangia il letto.- Disse ridendo e andando lei stessa a sedersi a ridosso dei cuscini, semi sdraiata su un fianco con le gambe una sopra l'altra e le caviglie incrociate. La gonna le si era leggermente alzata, nel movimento, risultando quindi ancora più corta, scoprendo appena la linea dei glutei. Non se ne preoccupo' molto, perchè dalla visuale di Alberto, che si era messo sul letto di fianco a lei, non si notava. Prese il telecomando, accese la tv e si accoccolò vicino al petto del ragazzo, che per riflesso la cinse con un braccio. Per Maria fu la beatitudine. Cercò di mostrarsi calma e rilassata, ma dentro stava ribollendo di desiderio. Sapeva che non avrebbe dovuto fare quello che desiderava fare. Ma volle provarci. Dopotutto era una donna, aveva un bel seno generoso, cosa che ai ragazzi piaceva e non pensò minimamente che lui ne fosse immune. Era una di quelle ragazze non troppo magre, ma neanche grasse. Aveva un quinta abbondante di seno e un fisico morbido, con curve gentili che non facevano sentire le ossa al tatto, ma tenera e soda carne. Alberto aveva un fisico asciutto, non troppo magro, ma nella norma. Oh come lo desiderava! A marzo alla fine gli aveva confessato i suoi sentimenti e lui l'aveva respinta, gentilmente, dicendole che ancora non si era ripreso dalla rottura e che la vedeva comunque solo come una sorellina. Da quel momento in poi aveva richiuso i suoi sentimenti e i suoi desideri nel suo cuore e non ne aveva più parlato. Ma averlo in quel momento, accanto a lei, che l'abbracciava (ah quanto amava quelle braccia!), completamente rilassato... la tentazione fu troppo forte. Lo voleva. Lo desiderava con ogni centimetro del suo corpo e della sua anima. Aveva fantasticato tanto di fare l'amore con lui. E adesso lui era li. Accanto a lei. Mosse la testa per guardarlo in viso e vide che aveva gli occhi chiusi. Doveva essere stanco, dopo il viaggio e la mattinata in giro. Gli avvicinò una mano al volto e con le dita gli sfiorò una guancia. Nessuna reazione. Decise di tirarsi un po' più su, per guardarlo meglio. Fu soddisfatta quando la spalla di lui si trovò tra il suo seno e il braccio. La posizione rimaneva confortevole e in questo modo non lo disturbava troppo. Tornò ad accarezzargli il volto. Passò l'indice sulla linea della guancia e poi con il pollice gli sfiorò le labbra. Alberto emise un mugolio e aprì gli occhi, guardandola interrogativo.
-Ssssh va tutto bene, ti stavo solo coccolando un po'.- Gli disse sorridendogli dolcemente.
-Ti voglio bene.- Le rispose ricambiando il sorriso.
-Anch'io.- disse lei di rimando e come se fosse la cosa più naturale del mondo, accompagnò queste parole dandogli un bacio sul collo. Si sentì dare di rimando un bacio sulla testa e una carezza tra i capelli. Quello era abbastanza normale tra loro. Piccole effusioni tra due persone che si vogliono molto bene come fratelli.
“Come fratelli... si certo come no? Da parte mia proprio no.” pensò Maria. “Questa volta voglio andare oltre.”
Buona lettura! ^^
Maria non ci poteva credere: erano mesi che desiderava rivedere Alberto. L'ultima volta si erano incontrati poco prima di Natale. Alberto si era trovato a passare da Monza per comprare un regalo particolare per la sua ragazza, un tipo di the che vendevano solo in un negozio di quella città. Con l'occasione ne avevano approfittato per incontrarsi e scambiarsi i reciproci regali. Già in quell'occasione, nonostante sapesse che il ragazzo era fidanzato, le era battuto forte il cuore quando si erano incontrati. Lui la considerava una cara amica, alla stregua di una sorellina, tanti erano gli anni che si conoscevano. Lei aveva sempre mascherato i suoi sentimenti per lui, indossando la maschera della “fratellanza”.
A febbraio, quasi per caso, lei gli aveva chiesto come stesse andando con la sua fidanzata e Alberto le aveva risposto che si erano lasciati. La sua risposta alla notizia fu una sola parola: “capisco”. Era stata combattuta tra il dispiacere per la sofferenza della persona che aveva sempre amato e la speranza di avere una possibilità. Per qualche giorno non si era fatta sentire, aveva avuto bisogno di prendersi il tempo per ragionare e non fare mosse avventate. Il cuore di Alberto era ferito e lui la vedeva solo come una sorellina, nonostante lei avesse 25 anni e lui 32. Erano adulti. Ma una mossa avventata avrebbe fatto scappare il ragazzo come un cerbiatto che si accorge di un cacciatore maldestro.
Ed eccola lì, a luglio, il giorno del suo compleanno. Una settimana prima Alberto le aveva scritto: -Che ne dici se passiamo il giorno del tuo compleanno insieme? Non mi va di sapere che la mia sorellina è sola proprio nel suo giorno :) -
Avevano passato una bella giornata insieme: avevano fatto un giro per il centro, pranzato in un posticino tranquillo e poi lei aveva proposto di andare a casa a guardare un film.
Entrarono in casa e lo guidò direttamente verso la camera da letto. Le piaceva guardare i film comodamente sdraiata sul letto matrimoniale. Aveva messo apposta la tv sulla parete di fronte al letto.
-Prego, entra.- Gli disse sorridendo. Alberto entrò un po' sconcertato nella stanza, subito seguito da lei. - Cosa fai in piedi? Siediti, mica ti mangia il letto.- Disse ridendo e andando lei stessa a sedersi a ridosso dei cuscini, semi sdraiata su un fianco con le gambe una sopra l'altra e le caviglie incrociate. La gonna le si era leggermente alzata, nel movimento, risultando quindi ancora più corta, scoprendo appena la linea dei glutei. Non se ne preoccupo' molto, perchè dalla visuale di Alberto, che si era messo sul letto di fianco a lei, non si notava. Prese il telecomando, accese la tv e si accoccolò vicino al petto del ragazzo, che per riflesso la cinse con un braccio. Per Maria fu la beatitudine. Cercò di mostrarsi calma e rilassata, ma dentro stava ribollendo di desiderio. Sapeva che non avrebbe dovuto fare quello che desiderava fare. Ma volle provarci. Dopotutto era una donna, aveva un bel seno generoso, cosa che ai ragazzi piaceva e non pensò minimamente che lui ne fosse immune. Era una di quelle ragazze non troppo magre, ma neanche grasse. Aveva un quinta abbondante di seno e un fisico morbido, con curve gentili che non facevano sentire le ossa al tatto, ma tenera e soda carne. Alberto aveva un fisico asciutto, non troppo magro, ma nella norma. Oh come lo desiderava! A marzo alla fine gli aveva confessato i suoi sentimenti e lui l'aveva respinta, gentilmente, dicendole che ancora non si era ripreso dalla rottura e che la vedeva comunque solo come una sorellina. Da quel momento in poi aveva richiuso i suoi sentimenti e i suoi desideri nel suo cuore e non ne aveva più parlato. Ma averlo in quel momento, accanto a lei, che l'abbracciava (ah quanto amava quelle braccia!), completamente rilassato... la tentazione fu troppo forte. Lo voleva. Lo desiderava con ogni centimetro del suo corpo e della sua anima. Aveva fantasticato tanto di fare l'amore con lui. E adesso lui era li. Accanto a lei. Mosse la testa per guardarlo in viso e vide che aveva gli occhi chiusi. Doveva essere stanco, dopo il viaggio e la mattinata in giro. Gli avvicinò una mano al volto e con le dita gli sfiorò una guancia. Nessuna reazione. Decise di tirarsi un po' più su, per guardarlo meglio. Fu soddisfatta quando la spalla di lui si trovò tra il suo seno e il braccio. La posizione rimaneva confortevole e in questo modo non lo disturbava troppo. Tornò ad accarezzargli il volto. Passò l'indice sulla linea della guancia e poi con il pollice gli sfiorò le labbra. Alberto emise un mugolio e aprì gli occhi, guardandola interrogativo.
-Ssssh va tutto bene, ti stavo solo coccolando un po'.- Gli disse sorridendogli dolcemente.
-Ti voglio bene.- Le rispose ricambiando il sorriso.
-Anch'io.- disse lei di rimando e come se fosse la cosa più naturale del mondo, accompagnò queste parole dandogli un bacio sul collo. Si sentì dare di rimando un bacio sulla testa e una carezza tra i capelli. Quello era abbastanza normale tra loro. Piccole effusioni tra due persone che si vogliono molto bene come fratelli.
“Come fratelli... si certo come no? Da parte mia proprio no.” pensò Maria. “Questa volta voglio andare oltre.”
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto sucessivo
Giuro solennemente di (non) avere buone intenzioni - Seconda parte
Commenti dei lettori al racconto erotico