Macchia
di
bloodymari
genere
masturbazione
Non puoi fuggire dalla realtà.
Non puoi negare quello che è successo.
Sono stata io a metterti quel marchio lurido e sporco sulla tua coscienza. Lo sai, ne sei consapevole, te lo leggo negli occhi ogni volta che cerchi di negare di aver mai fatto qualcosa di sbagliato. E io godo di questo, godo del fatto di essere stata io a sporcare il curriculum da perfetto fidanzato che non ha mai tradito nessuno. Te lo ricordi vero? Quel giorno in cui hai ceduto alle mie provocazioni, consapevole del fatto di stare facendo qualcosa di sbagliato ma eccitato all'idea di sbagliare. Scommetto che ogni volta che vedi un ragazzo avvicinarsi a lei, nella tua mente appare il ricordo di me che accolgo tra le labbra, vogliosa, il tuo membro duro e caldo e pulsante e te lo lecco e te lo succhio con ingordigia. Scommetto che tenti di scacciare dalla mente quel pensiero. Ma ormai è radicato in te perchè non hai più scuse per dire che ti da fastidio che un altro la avvicini, non hai più scuse per dire che non l'hai mai tradita. Come adesso che lo sai e io me la rido di gusto sapendo quello che stai per andare a fare. Sei seduto di fronte a me e guardi lei e il ragazzo che le si è avvicinato che la tocca con un po' troppa confidenza. La tua espressione mi fa estasiare, stai combattendo per non cedere al ricordo e cerchi di non guardare nella mia direzione perché potrebbe travolgerti come un'onda che non puoi, non sei in grado, di contrastare. Sghignazzo e istintivamente mi guardi, i tuoi occhi incrociano i miei e il ricordo ti travolge e vedo il tuo braccio spostarsi sotto il tavolo. So che ti stai toccando il rigonfiamento nei pantaloni e continui a guardarmi. Conosco quello sguardo, ti conosco da anni ormai so che vorresti che sia io ad allietare la tua voglia, ma ti faccio un sorriso e un cenno negativo con la testa, non ho intenzione di sporcarmi. Non sapevo neanche che stessi con lei quella volta quindi la mia coscienza è pulita. Non ce la fai più, con la scusa di aver bevuto troppo ti alzi e dici di dover andare al bagno. Lei ti sorride, inconsapevole della tempesta che turba i tuoi pensieri, ti bacia e ti lascia andare tornando a parlare del più e del meno con quell'altro ragazzo. Ti allontani. La mia mente viene con te e ti vedo in bagno che slacci freneticamente i pantaloni e la tua erezione svetta turgida e gonfia finalmente libera dalla costrizione delle mutande e dei jeans. Chiudi gli occhi e con una mano inizi a segarti e con l'altra ti massaggi le palle, immaginando che ci sia la mia bocca ad accogliere nel suo umido calore il tuo pene e la cosa ti fa eccitare ancora di più. Ti affidi al ricordo di quando ti ho scappellato per bene, immagini che sia io che con abili movimenti di polso ti sego sempre più velocemente e le mie labbra baciano la tua cappella in attesa e appena senti la prima contrazione la tua mano si muove ancora più veloce e nella tua mente io sono li pronta a ricevere in gola il fiotto di piacere caldo. Apri gli occhi e di fronte a te c'è solo il muro del bagno macchiato dal tuo seme.
Ti vedo tornare al tavolo, ti siedi e guardi lei. Il tuo corpo è teso e negli occhi leggo il disgusto che poi in questo momento per te stesso. Tanto basta per farmi sentire un calore al basso ventre mentre sul mio viso si dipinge un sorriso raggiante. Penso andrò al bagno.
Non puoi negare quello che è successo.
Sono stata io a metterti quel marchio lurido e sporco sulla tua coscienza. Lo sai, ne sei consapevole, te lo leggo negli occhi ogni volta che cerchi di negare di aver mai fatto qualcosa di sbagliato. E io godo di questo, godo del fatto di essere stata io a sporcare il curriculum da perfetto fidanzato che non ha mai tradito nessuno. Te lo ricordi vero? Quel giorno in cui hai ceduto alle mie provocazioni, consapevole del fatto di stare facendo qualcosa di sbagliato ma eccitato all'idea di sbagliare. Scommetto che ogni volta che vedi un ragazzo avvicinarsi a lei, nella tua mente appare il ricordo di me che accolgo tra le labbra, vogliosa, il tuo membro duro e caldo e pulsante e te lo lecco e te lo succhio con ingordigia. Scommetto che tenti di scacciare dalla mente quel pensiero. Ma ormai è radicato in te perchè non hai più scuse per dire che ti da fastidio che un altro la avvicini, non hai più scuse per dire che non l'hai mai tradita. Come adesso che lo sai e io me la rido di gusto sapendo quello che stai per andare a fare. Sei seduto di fronte a me e guardi lei e il ragazzo che le si è avvicinato che la tocca con un po' troppa confidenza. La tua espressione mi fa estasiare, stai combattendo per non cedere al ricordo e cerchi di non guardare nella mia direzione perché potrebbe travolgerti come un'onda che non puoi, non sei in grado, di contrastare. Sghignazzo e istintivamente mi guardi, i tuoi occhi incrociano i miei e il ricordo ti travolge e vedo il tuo braccio spostarsi sotto il tavolo. So che ti stai toccando il rigonfiamento nei pantaloni e continui a guardarmi. Conosco quello sguardo, ti conosco da anni ormai so che vorresti che sia io ad allietare la tua voglia, ma ti faccio un sorriso e un cenno negativo con la testa, non ho intenzione di sporcarmi. Non sapevo neanche che stessi con lei quella volta quindi la mia coscienza è pulita. Non ce la fai più, con la scusa di aver bevuto troppo ti alzi e dici di dover andare al bagno. Lei ti sorride, inconsapevole della tempesta che turba i tuoi pensieri, ti bacia e ti lascia andare tornando a parlare del più e del meno con quell'altro ragazzo. Ti allontani. La mia mente viene con te e ti vedo in bagno che slacci freneticamente i pantaloni e la tua erezione svetta turgida e gonfia finalmente libera dalla costrizione delle mutande e dei jeans. Chiudi gli occhi e con una mano inizi a segarti e con l'altra ti massaggi le palle, immaginando che ci sia la mia bocca ad accogliere nel suo umido calore il tuo pene e la cosa ti fa eccitare ancora di più. Ti affidi al ricordo di quando ti ho scappellato per bene, immagini che sia io che con abili movimenti di polso ti sego sempre più velocemente e le mie labbra baciano la tua cappella in attesa e appena senti la prima contrazione la tua mano si muove ancora più veloce e nella tua mente io sono li pronta a ricevere in gola il fiotto di piacere caldo. Apri gli occhi e di fronte a te c'è solo il muro del bagno macchiato dal tuo seme.
Ti vedo tornare al tavolo, ti siedi e guardi lei. Il tuo corpo è teso e negli occhi leggo il disgusto che poi in questo momento per te stesso. Tanto basta per farmi sentire un calore al basso ventre mentre sul mio viso si dipinge un sorriso raggiante. Penso andrò al bagno.
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